23 gennaio 2015

Marco Linty (#BCCValdostana): «Come banca di sistema siamo impegnati ad incentivare la ripresa dell'economia locale»

Marco Linty
Propongo l'intervista fatta a Marco Linty, presidente della BCC Valdostana e pubblicata nei giorni scorsi sul Corriere della Valle.

Iniziamo subito con un tema di grande attualità: il prestito BCE messo a disposizione attraverso la BCC delle imprese e famiglie valdostane. Come sta andando?
Prima di dirvi come sta andando vorrei brevemente spiegarvi cos’è un prestito BCE. E’ un prestito emesso dalla BCE (Banca Centrale Europea) a tasso agevolato a favore delle banche europee e che deve essere utilizzato per finanziare famiglie e imprese, per cercare di far ripartire l’economia. Quando lo scorso mese di giugno il presidente del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha annunciato tale programma di prestiti, la nostra banca, nonostante le difficoltà dovute alle modeste dimensioni, non ha esitato a cogliere questa opportunità, inoltrando immediatamente la richiesta di partecipazione alla prima asta di settembre. Abbiamo ottenuto l’intero importo richiesto pari a 28 milioni di euro, messo immediatamente a disposizione con una direzione precisa, che è quella di dare credito ad imprese e famiglie.

Per quanto riguarda l'utilizzo, dopo un’analisi delle esigenze di territorio, abbiamo deciso di suddividere il plafond in tre parti uguali. La prima parte è destinata al credito al consumo per sostenere le spese delle famiglie, in quanto riteniamo che per far ripartire l’economia sia assolutamente necessario far sì che riparta la domanda di beni e servizi, che ripartano i consumi; la seconda parte è destinata a agricoltori e allevatori per anticipo di contributi e conferimenti, acquisto capi di bestiame e nuovi investimenti; la terza parte è destinata alle PMI (Piccole e Medie Imprese) e ai liberi professionisti per finanziare investimenti quali macchinari, attrezzature, interventi su beni aziendali strumentali e scorte di magazzino. Per tutte tre le categorie, le linee di credito, subordinate comunque all'accertamento del necessario merito creditizio, vengono erogate dando priorità ai soci della Banca. Viene applicato un tasso di interesse di favore che varia da un tasso minimo del 2,2%, in caso di garanzie superiori allo standard (50%) da parte dei diversi Confidi Valdostani che sostengono l'iniziativa, ad un massimo del 3%.
Per com'è strutturata l'operazione, va sottolineato che ciò comporta un sacrificio in termini di minor guadagno per la Banca, ma anche un maggior rischio per il Confidi garante, e devo dire che dai risultati che stiamo ottenendo, notiamo che questa proposta è stata apprezzata. Infatti dopo appena tre mesi abbiamo già collocato oltre 12 milioni di finanziamenti sui 28 a disposizione.

In generale avete già qualche primo dato di bilancio per fare un punto su come si è chiuso il 2014?  
Non abbiamo ancora dei dati puntuali, ma da una prima analisi posso dire che il risultato di gestione sarà ampiamente superiore a quello previsto nel Budget 2014; l’utile, che come sapete, per una BCC è un mezzo e non un fine - serve per accrescere la possibilità di fare impieghi - ci permetterà di continuare nel rafforzamento del patrimonio della Banca, necessario oggi più che mai per rispettare i parametri imposti da Basilea 3.

Per quanto riguarda la raccolta - intendo i risparmi, i depositi dei soci e dei clienti - è aumentata di quasi il 7% rispetto al 31 dicembre 2013 e questo permette alla Bcc Valdostana, a differenza delle altre banche commerciali, di continuare a impiegare i soldi raccolti e li impiega in Valle d’Aosta, finanziando le imprese e le famiglie valdostane, e anche qua con un aumento degli impieghi che va oltre il 6%.

La nuova sede è particolarmente apprezzata...
I lavori di ristrutturazione della sede dell’Arco d’Augusto sono stati parzialmente completati: a dicembre 2013 è stata aperta la nuova filiale e nel primo semestre 2014 è stata completata la ristrutturazione della parte est del piano terra destinata a uffici di consulenza e realizzato un nuovo porticato esterno.

Della nuova filiale sono molto apprezzati i nuovi sportelli in vetro, con porte automatiche gestite e chiudibili a piacere dagli operatori, in quanto garantiscono al cliente il massimo della riservatezza. Piacciono poi molto quegli spazi che normalmente non si trovano in una filiale tradizionale: mi riferisco all’area bambini, dove le mamme o i papà, indaffarati tra un operazione e l’altra, possono tranquillamente lasciare i propri figli in piena sicurezza e serenità a giocare e divertirsi. Uno spazio colorato per i bimbi, poco abituati fino ad ora alle classiche banche d’aspetto rigido e grigio. L’intento è proprio quello di abbattere questa frontiera, di creare un punto d’incontro, dove anche i bambini o i giovani, che sono il nostro futuro, possano cominciare a prendere confidenza con la banca.
Punto centrale della nuova sede della BCC è la CAFFETTERIA dove i clienti molto volentieri si rilassano sorseggiando un buon caffè o altre bevande, sfogliando quotidiani e riviste specializzate messe a disposizione, e durante la pausa pranzo possono gustare degli ottimi piatti. L’arredo elegante e raffinato ma allo stesso tempo confortevole ha trasformato questo punto di incontro in una vera isola di relax. La sala conferenze, messa a disposizione per eventi come corsi di formazione e conferenze, viene utilizzata dai soci e clienti per le proprie esigenze, rimarcando ancora una volta la grande apertura della banca al mondo esterno e al sostegno della propria comunità.

Champoluc avete aperto uno sportello virtuale. Come sta andando questo primo test?
A giugno è stato inaugurato un nuovo sportello a Champoluc che diventa la nostra 21a filiale e che ci ha consentito di aumentare il nostro territorio di competenza, acquisendo anche i comuni limitrofi di Brusson, Gressoney-Saint-Jean, e Gressoney-la-Trinité. Siamo così passati da 56 a 59 comuni, coprendo l’80% del territorio regionale.

Quello di Champoluc è uno sportello virtuale, che utilizza una postazione automatica, collegata alla sede, in sostituzione della presenza fisica dell’operatore. Oggi, in Valle d’Aosta, siamo gli unici a vantare questa modalità di collegamento virtuale che, se avrà successo, potrà essere diffuso in altre località! Al momento però è ancora presente un nostro dipendente per mantenere un rapporto diretto con la comunità, per fare sviluppo nella zona e per fidelizzare la clientela, per cui lo sportello non è ancora stato testato in modalità solo virtuale.

Lei è a fine di questo suo primo mandato. Un bilancio?
Ho assunto questo incarico in un momento non facile, in un periodo in cui la crisi, iniziata nel 2008 ha continuato a produrre i suoi effetti, ma nonostante queste difficoltà abbiamo continuato a stare vicino ai nostri Soci e ai nostri clienti, proponendoci anche come consulenti nei nuovi investimenti, di nuovi progetti proprio in momenti in cui la fiducia deve essere data guardando più alle idee per il futuro rispetto ai dati negativi del recente passato. In questi anni abbiamo continuato ad aumentare la raccolta che è stata interamente reimpiegata nel territorio valdostano, continuando così ogni anno ad aumentare gli impieghi, in controtendenza in un periodo in cui invece si sente solo parlare, non di aumento, ma di contrazione del credito. Aumentando i volumi abbiamo ottenuto anche degli utili che ci hanno permesso, non dico di aumentare ma di mantenere gli stessi dipendenti che ricordo ad oggi sono 127. Mi preme sottolineare questo dato in quanto in questo momento si sente parlare solo di esuberi e di tagli. Questi aspetti positivi sono sostenuti dalla fiducia dimostrata dai soci che continuano ad aumentare e che sono passati dai 7.200 di fine 2011 agli oltre 9.000 di oggi.

Che cosa vorrebbe ancora realizzare?
La nostra banca ha già quote di mercato importanti - direi anzi lusinghiere nel finanziamento a imprese e famiglie -, ma mi sento investito di un’ulteriore responsabilità che è quella di continuare ad accompagnare chi genera reddito e crea occupazione, anche in questa fase di trasformazione strutturale che sta vivendo l’Europa, l’Italia e anche la Valle d’Aosta. E quindi continueremo ad essere banca del territorio, continueremo a fare banca, intendo dare credito alle imprese e famiglie valdostane in questo particolare momento.

Dal vostro osservatorio cosa potete dire sullo stato di salute dell'economia valdostana? 
Dobbiamo constatare che il Pil è negativo ed è tornata la recessione. I dati nazionali non sono confortanti e le diverse fonti, pur se autorevoli, qualche volta, non sono allineate. Noi continuiamo a fare la nostra parte come banca di sistema per cercare di incentivare la ripresa dell’economia locale. La Valle d’Aosta non è esente dalle dinamiche nazionali di mercato ma per fortuna ci sono punti di eccellenza che possono essere il volano di una ripresa consistente: turismo, agricoltura e artigianato, sono ancora i punti di forza su cui investire anche con innovazione.

Ci sono comunque sentori di una seppur timida ripresa. Registriamo infatti un maggior grado di fiducia da parte dei nostri clienti ed una crescita dei depositi e quindi della liquidità. C’è più disponibilità alla spesa anche se il coraggio di affrontare nuove sfide ed investimenti strutturali per la propria attività si devono ancora rafforzare. Prova ne è il fatto che con alcuni imprenditori, artigiani, commercianti anche in presenza di un parere favorevole da parte della banca per un investimento progettuale, come ad esempio il rinnovo macchinari piuttosto che acquisti nuovi stock di prodotti per ampliare magazzino ed offerta, in alcuni casi, suggeriti dalla banca stessa in un’ottica di consulenza, permane ancora prudenza nel far partire nuove iniziative.

C’è poi da segnalare una importante ripresa delle richieste di mutui da parte di famiglie e privati per l’acquisto, la costruzione e ristrutturazione di abitazioni.
Dal punto di vista dei numeri quali sono le prospettive per il 2015? 

Abbiamo appena approvato il budget e il piano operativo per il 2015, nel quale viene previsto un aumento della raccolta, e quindi dei depositi e risparmi, del 4,85%. Anche per quanto riguarda gli impieghi, parlo di finanziamenti a imprese e famiglie, abbiamo previsto un aumento del 2,95%.

Una novità aziendale?
Le novità sono già state tante come ho avuto modo di raccontarvi, per cui non vorrei aggiungere altro se non invitare tutti i soci e i clienti a continuare ad approfittare delle opportunità, dei servizi e dei prodotti che la BCC Valdostana mette a loro disposizione.

Un sogno imprenditoriale da realizzare? 
Non vi parlo di un sogno imprenditoriale ma vi voglio leggere un testo che parla di crisi in modo positivo e che è tratto da “Il mondo come io lo vedo” scritto 85 anni fa da Albert Einstein, che mi ha favorevolmente colpito per l’attualità del pensiero e che avevo riportato lo scorso anno sul mio editoriale della nostra rivista Nouvelles:

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.

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