Favorire un ricambio generazionale che porti nel settore un vero e proprio cambiamento strutturale legato alla costruzione di aziende più solide dal punto di vista organizzativo ed economico e in grado di far crescere il tasso di innovazione nel comparto. E’ questo l’obiettivo principale della misura 112 del Programma di Sviluppo rurale della valle d’Aosta per il periodo 2007-2013 che mira a favorire mediante l’erogazione di un sostegno l’iniziale insediamento di giovani agricoltori under 40.
Soltanto il 17% ha meno di 40 anni
I numeri parlano chiaro. Il 43 per cento dei titolari delle aziende agricole ha più di 60 anni, un altro 40% ha tra i 60 e i 40 anni e di conseguenza soltanto il restante 17%, cioè 589 imprese su 3.743, può essere considerato un giovane agricoltore. E’ evidente che l’Amministrazione regionale da tempo cerchi di correre ai ripari e nell’ultimo Psr alla voce «giovani agricoltori» ha messo a disposizione 4,81 milioni. «Rispetto alla precedente programmazione – dichiara l’Assessore all’Agricoltura Giuseppe Isabellon (Uv) – gli incentivi per il prepensionamento dei lavoratori anziani e quelli per l’insediamento dei giovani agricoltori sono stati notevolmente incrementati anche con l’obiettivo di favorire l’adeguamento strutturale delle aziende esistenti e la costituzione di nuove, di maggiori dimensioni e, quindi, più concorrenziali». Una scelta apprezzata dal Presidente di Coldiretti Giuseppe Balicco che non ha mancato più volte di evidenziare l’«ampio clima di concertazione» all’interno del quale è stato costruito il programma.
Crescono i giovani agricoltori
Rispetto al precedente Psr il trend di partecipazione sembrerebbe leggermente in crescita. Dalle 25 domande annuali si sarebbe passati alle attuali 30. «La misura - spiega Alessandro Rota, istruttore tecnico dell’Ufficio Programmazione e monitoraggio del Psr - prevede una serie di incentivi calibrati a seconda di come l’agricoltore decida di insediarsi - a tempo pieno o parziale - e al titolo di studio - laurea/diploma o corsi di specializzazione nel settore. Al premio base se ne aggiunge un secondo che viene modulato in base alle attività qualificanti che l’azienda decide di intraprendere, dove per attività qualificante si intende ad esempio la possibilità di conseguire certificazioni legate alla qualità dei prodotti o dei processi produttivi». La misura prevede un ulteriore premio in conto interessi fino ad un massimo di 15.000 Euro. La somma degli incentivi massimi messi a disposizione dalla misura può arrivare fino a 55 mila Euro. Gli obiettivi inseriti nel piano dovranno essere raggiunti nell’arco dei cinque anni successivi all’ottenimento dei premi.
Formazione aziendale obbligatoria
L’ottenimento dell’aiuto prevede l’obbligo di partecipare ad un corso di formazione patrocinato dall’Institut agricole e che attualmente può contare su 44 partecipanti. «L’obiettivo del corso – osserva Silvana Piotti, responsabile dell’Ufficio formazione e aggiornamento professionale – non consiste nel trasferimento di nozioni tecniche in quanto si presuppone che i partecipanti sappiano già fare gli agricoltori, ma mira a rendere le aziende competitive attraverso lo sviluppo di competenze manageriali nelle future nuove leve». Tra gli argomenti affrontati dal percorso formativo la valutazione economica degli investimenti, il calcolo del risultato economico, la programmazione dei flussi economici e finanziari, l’analisi di mercato e il marketing mix, alle quali vanno ad aggiungersi, solo per fare alcuni esempi, conoscenze indispensabili all’attività come la normativa relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro e quella igienico-sanitaria sulla trasformazione degli alimenti. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 4 marzo 2009)
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