Ecco un'analisi fornita dal Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo sullo scenario economico italiano e su quello valdostano.
L'ITALIA
Nell'attuale e difficile scenario economico mondiale l'Italia rimane competitiva sui mercati internazionali avendo perso negli ultimi dieci anni solamente lo 0,4% delle sue quote di mercato. Meglio ha fatto solamente la Germania.
Questo risultato deriva dall'alta capacità delle imprese italiane di coprire un'ampia gamma di manufatti e dall'elevato grado di diversificazione dei prodotti esportati, addirittura superiore a quello che caratterizza Germania, Francia, Spagna e Cina.
A ciò ha giovato anche la forte diversificazione geografica, grazie agli sforzi compiuti dalle imprese italiane nelle esportazioni, al punto che il dato italiano è vicino a quello tedesco e superiore a quello di Francia, Cina e Spagna.
L'ingresso in nuovi mercati è stato determinante al punto che nel 2009 il peso complessivo delle esportazioni italiane dirette verso i nuovi mercati è salito al 37,5% dal 27% del 2000.
LA VALLE D'AOSTA
In questo trend si inserisce positivamente anche la Val d'Aosta, la cui quota di export nel 2009 verso nuovi mercati è salita al 30% dal 7% del 2000.
Nel manifatturiero, le 828 PMI valdostane impiegano il 72% circa degli addetti della regione. Tuttavia il peso delle imprese di grandi dimensioni (più di 250 addetti) è superiore alla media nazionale (28% contro un dato nazionale di circa il 16%).
La regione evidenzia una bassa propensione ad investire in ricerca e sviluppo, con un ritardo pronunciato rispetto ad esempio alla Lombardia, all'Emilia Romagna e soprattutto al Piemonte.
Analogamente al sistema Italia, in Val d'Aosta la patrimonializzazione delle imprese è ancora debole ed inferiore al dato nazionale.
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