10 giugno 2011

Rapporto Piccole Imprese Unicredit: Fondamentale l'Internazionalizzazione

«L’internazionalizzazione, in particolare le esportazioni e l’approccio a nuovi mercati, rappresenta la grande opportunità che le piccole imprese della Valle d’Aosta possono e devono cogliere per rilanciare il proprio business e trainare l’economia dell’intero territorio». E’ così che Vladimiro Rambaldi, responsabile UniCredit per il Nord Ovest, ha commentato i risultati valdostani del Settimo Rapporto Piccole Imprese curato dall’Ufficio Studi della banca. L’indagine è stata presentata mercoledì nel corso dell’incontro del Consiglio di Territorio Valle d’Aosta di UniCredit, l’organo consultivo creato per rafforzare il dialogo fra la banca con la comunità locale e presieduto da Gioachino Gobbi della Grivel, nella cui sede di Courmayeur si è svolto l’appuntamento.

L’indagine approfondisce inoltre tematiche relative alle aspettative dei piccoli imprenditori del territorio e fornisce indicazioni circa le azioni da sviluppare per avere successo sui mercati internazionali, sia nell’esercizio dell’attività di impresa sia nel rapporto con banche e istituzioni.

Effetti del processo di internazionalizzazione sulle Piccole Imprese
In un contesto economico generale caratterizzato da una domanda interna che stenta a ripartire sia sul versante privato che su quello pubblico, l’export appare oggi l’unica vera strategia che le piccole imprese della Valle d’Aosta hanno per uscire dalla crisi e attuare nuove politiche di crescita. Secondo i risultati del Rapporto, tra le piccole imprese locali, è diffusa l’opinione che il processo di internazionalizzazione abbia risvolti positivi per il sistema microimprenditoriale locale.
In particolar modo secondo gli imprenditori aostani intervistati il processo di internazionalizzazione avrà come principale conseguenze una maggiore richiesta di personale qualificato (36,4%).
Il dato, superiore alla media nazionale, indica che le imprese locali hanno percepito che le sfida sui mercati internazionali si giocherà per lo più sul terreno di un miglioramento qualitativo dei prodotti e servizi offerti.

Per quanto riguarda l’area in cui si sviluppa il business, per oltre l’80% delle imprese della regione, essa non supera i confini provinciali e regionali. Va tuttavia sottolineato come il dato regionale rifletta una più ampia tendenza nazionale.




Cosa fare per avere successo sui mercati internazionali?
Il Rapporto individua alcuni aspetti su cui le imprese che intendono intraprendere percorsi di internazionalizzazione possono puntare:

- una maggiore focalizzazione sul made in Italy, inteso come attenzione agli aspetti qualitativi del prodotto, unito a un rinnovato focus sulle strategie aziendali; in Valle d’Aosta le imprese paiono aver già intrapreso percorsi virtuosi di upgrading qualitativo, anche se con intensità minore rispetto alla media nazionale. Da rilevare come in regione, a differenza di quanto avvenuto nel resto del Paese, un buon numero di imprenditori abbia avviato importanti politiche di rafforzamento patrimoniale (33,3%), cercando di sopperire a quello che è un problema endemico della piccola impresa in Italia.



- ricerca di nuovi sbocchi commerciali: occorre abbandonare logiche monomercato e aumentare la presenza sui mercati emergenti ad alto potenziale di crescita, compresi quelli geograficamente vicini come i Paesi dell’Est Europa;

- superamento dei vincoli dimensionali: per ovviare ai vincoli posti dalla piccola dimensione emerge un invito a dare vita a reti di imprese, necessarie a far massa critica e consolidare il posizionamento competitivo sui mercati internazionali. In tutta la regione, infatti, si nota ad oggi una scarsa propensione delle imprese a collaborare tra loro (oltre il 50% degli intervistati dichiara di non avere avviato alcuna forma di collaborazione con altre imprese della zona).


Tra le forme di collaborazione più idonee per superare i vincoli dimensionali si segnalano le reti di impresa e le filiere globali, forme aggregative che consentono anche a realtà di piccole dimensioni di affacciarsi più facilmente sui mercati esteri.

Il ruolo della banca e delle istituzioni

I risultati dell’indagine confermano l’importanza di un rapporto stabile con la banca, specie se internazionalizzata, in un’ottica di reciproca trasparenza e informazione. Dal canto suo, la banca deve offrire prodotti e servizi mirati, per ridurre i costi fissi associati ai processi di internazionalizzazione. In particolare, per il 75,4% delle imprese della Valle d’Aosta interpellate risulta prioritario che la banca di riferimento possa contare su una rete sportelli capillarmente diffusa sul territorio e, al tempo stesso, per il 61% del campione, caratterizzata da una presenza diffusa a livello internazionale.

Per quanto riguarda le altre istituzioni, il supporto all’internazionalizzazione delle piccole imprese passa attraverso un maggior coordinamento e una razionalizzazione dei diversi soggetti, con una regia governativa forte, specialmente nella costruzione dei primi contatti con le controparti commerciali estere.

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