7 dicembre 2011

Cva Terzo Produttore Italiano nell'Idroelettrico Investe nell'Eolico e nel Solare

Non solo idroelettrico. E’ questa l’ultima scommessa della Compagnia Valdostana delle Acque (Cva), l’azienda (100% Finaosta, la finanziaria della Regione Autonoma Valle d’Aosta) costituita nel 2000 a seguito dell’operazione di acquisizione, da parte della Regione Autonoma Valle d’Aosta, delle centrali idroelettriche di Enel presenti sul territorio valdostano, inclusa la centrale di Quincinetto in Piemonte. Cva oggi è proprietaria di 30 centrali idroelettriche, che hanno una potenza nominale complessiva di 908 MW e producono ogni anno circa 2.700 milioni di kWh di energia pulita e sul fronte della produzione idroelettrica con il 5,3% è la terza società italiana dopo Enel (51,0) ed A2A (6,3).

L’azienda, guidata dal Presidente Riccardo Trisoldi, guarda con interesse anche al di fuori dei confini dell’idroelettrico. «Dal 2009 – spiega Trisoldi - abbiamo iniziato a investire nel fotovoltaico tanto che oggi Cva può contare su tre impianti fotovoltaici a terra, uno in Valle d’Aosta, a Quart, località a pochi chilometri dal capoluogo regionale, e due in Piemonte, uno ad Alessandria ed un altro a Valenza,  con una capacità produttiva complessiva di 13 MW di potenza di picco, per una producibilità media annua attesa di 15 GWh, che equivale a soddisfare il fabbisogno annuo di circa 5.700 famiglie tipo». In particolare quest’ultimo impianto è stato realizzato a tempo di record (in soli 55 giorni) dalla RVA, società costituita ad hoc nel 2010 per la realizzazione di questo progetto, partecipata, oltre che dal socio di maggioranza CVA, dalla Renergetica Srl di Genova, che ha curato gli aspetti autorizzativi e progettuali della realizzazione dell’impianto. La realizzazione chiavi in mano dell’impianto è invece stata affidata alla Ansaldo Trasmissione & Distribuzione S.p.a. che per il sistema di anti-intrusione perimetrale si è avvalsa della società valdostana GPS Standard.

Ma l’azienda punta ad aprirsi un primo varco anche nell’eolico. In primavera Cva attraverso la compartecipata Saint Denis Vento Sr (costituita insieme a Ravano Power, la holding genovese che controlla Ravano Green Power, l, sarà presente anche in questo settore con un primo impianto costituito da 3 aerogeneratori di potenza complessivamente pari a 2.550 kW ed una producibilità annua attesa di circa 4.550 MWh. «I lavori – precisa Trisoldi - sono già iniziati nei giorni scorsi e sono già state realizzate le fondazioni, i cavidotti e la cabina di consegna dell’impianto. Ovviamente il nostro obiettivo è di raggiungere ben altra potenza installata. Per questo motivo stiamo vagliando diverse opportunità sul territorio italiano, ma con attenzione al rendimento, e non solo ai MW».

Ovviamente l’ampliamento della capacità produttiva avviene anche nell’idroelettrico dove ci sono ancora alcuni margini di crescita. Tramite la controllata Valdigne Energie Srl è stata realizzata la centrale idroelettrica di Faubourg (35 GWh/a) entrata in esercizio a marzo 2010, mentre per la primavera 2012 è in programma l’entrata in esercizio della centrale di Torrent, nel Comune di Pré-Saint-Didier, caratterizzata da una potenza di 15,6 MW e una producibilità media annua attesa di 50 GWh.

Analizzando i numeri aziendali si può vedere come nel 2010 Compagnia Valdostana delle Acque, a livello di Gruppo, ha venduto oltre 4 miliardi di kWh, realizzando un Margine Operativo Lordo si è attestato intorno al valore di 166 milioni di euro, mentre l’utile netto è stato di circa 78 milioni di euro. «Il rapporto utile lordo/dipendenti è migliorato del 71% - ha precisato Trisoldi - passando dai 199mila euro ai 341mila pro capite, un ulteriore segnale positivo dello stato di salute dell’azienda». Risulta particolarmente significativa, per constatare il buono stato di salute del Gruppo, l’analisi dei numeri dell’azienda nel lungo periodo. Tra il 2002  e il 2010 si riscontra una crescita dell’energia venduta del 54%, dell’utile netto del 107% e dei dipendenti del 29% (attualmente 368). Per il 2011 è invece prevista una contrazione dell’utile, pur in presenza di un buon livello di redditività. «Le motivazioni – commenta Trisoldi – sono principalmente due: da un lato l’effetto della sfavorevole situazione idrologica, che ha interessato l’intero settore idroelettrico nazionale, e dall’altro la scadenza della convenzione CIP6 (che prevedeva il ritiro da parte del GSE dell’energia prodotta a prezzi favorevoli rispetto a quelli di mercato ndr)  di cui godeva l’impianto di Maen, con un conseguente minor apporto di ricavi».

Il Gruppo Cva a livello nazionale si posiziona nel mercato elettrico come fornitore di energia leader per il settore bancario, rifornendo complessivamente oltre 60.000 punti. 

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web