8 dicembre 2011

Il mio Saluto e il mio Grazie a Mons. Giuseppe Anfossi

Da sinistra Mons. Franco Lovignana, Mons. Giuseppe Anfossi e l'autore di questo blog 
Oggi è il momento del congedo. Questo pomeriggio, giovedì 8 Dicembre, festa dell'Immacolata Concezione, alle 15, Mons. Giuseppe Anfossi, riceverà il grazie di tutta la comunità diocesana.
Con il Corriere della Valle, in queste settimane, ho cercato di ricostruire le fasi salienti di questo episcopato a partire da una lunga intervista che ha davvero toccato tanti temi importanti.
Riferendomi proprio a quello scritto comprendo, il Vescovo, quando, da me interpellato su quale sia il suo contributo più significativo dato alla vita pastorale diocesana, ammette di non sapersi giudicare, aggiungendo poi «e forse è troppo presto per farlo». Si è sempre molto critici verso il proprio operato anche perché, spesso, lo si confronta con i propri “desiderata” e così una maggior distanza temporale aiuta di più a cogliere il bene che si è davvero riusciti a realizzare. Il mio giudizio, tuttavia, si differenzia dal suo quando sostiene di avere soltanto seminato: «Ho gettato dei semi e ora prego il Signore perché, se crede, li faccia germogliare» mi ha detto.

Basta guardare al fiorire delle attività oratoriali, un po’ in tutte le parrocchie della Valle; alla maggior attenzione alla pastorale familiare attraverso anche la creazione di comunità accoglienti dove la coppia, qualunque sia la sua condizione nei confronti della Chiesa, possa sentirsi parte della vita parrocchiale; alla centralità dell’attenzione per la formazione culturale, sia religiosa (pensate all’esperienza di Effatà) sia laicale, di cui sono recente testimonianza gli incontri di Fede e Scienza, giunti ormai al loro secondo ciclo.

Se si tiene conto, insomma, soltanto di questo breve elenco, dal nostro piccolo osservatorio, possiamo assicurare che più di un seme indubbiamente sta portando frutto.Senza dimenticare quanto ci ha arricchito il suo impegno a livello nazionale all’interno della Commissione Episcopale per la Famiglia e la Vita della Cei.
Magari si tratta spesso di piccoli fiori che sbocciano qua e là, non sempre in maniera organica, ma che, lentamente, colorano il manto erboso di questa Diocesi.

Sicuramente poi ci sono altri semi che sono già sbocciati e non riusciamo a piegare alle logiche di questo bilancio. Penso alle tante persone che Mons. Anfossi ha incontrato in tutti questi anni: nelle visite pastorali grazie alle quali per ben due volte ha visitato tutte le parrocchie della Diocesi; nelle tante conferenze in cui ha saputo portare il suo contributo di approfondimento su temi non soltanto religiosi, ma pure sociali; nelle molte felici ricorrenze, ufficiali o ufficiose, in cui, invitato, non si è mai tirato indietro dall’assicurare la sua partecipazione. In ciascuna di queste persone la sua parola ha sicuramente lasciato un segno, un ricordo che potrebbe smuovere o aver già smosso un impegno.

Ecc.za, sicuramente fra queste persone ci sono anch’io e dei tanti dialoghi franchi, fatti in questi anni, farò indubbiamente tesoro. Il mio augurio è che il Signore continui a guidare il suo cammino lungo quei sentieri alpini che lei così tanto ama.

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