3 dicembre 2011

Massimo Lévêque (Siski) e il Futuro degli Impianti a Fune

Con Massimo Lévêque, presidente e a.d. di Siski, la società che gestisce lo ski pass unico regionale facciamo il punto sulla partenza della stagione invernale.
Lei ha partecipato alla presentazione ai giornalisti a livello nazionale della stagione invernale valdostana. Quali sono le principali novità del settore sul fronte degli impianti?
Nei giorni scorsi siamo andati a MIlano a presentare la più lunga stagione invernale delle Alpi. Tante le novità presentate alla stampa nazionale. Sul fronte degli impianti la nuova funivia di Breuil-Cervinia, quella che porta al Plateau Rosa. Le nuove telecabine dell’asse di Gressoney, quelle che da Stafal porta ai salati e, infine, alcuni interventi di rinnovamento sulla funivia di Val Veny e sulla seggiovia di Peindent a Courmayeur. Ma ci sono poi delle novità riguardanti le piste. Ad esempio la possibilità a Gressoney-Saint-Jean in alcune date già calendarizzate di fare sci notturno sulla pista Leonardo David. Anche il completamento della pista nera, la Platta de Grevon a Pila con una partenza da dove si ha una vista su tutta la Valle d’Aosta davvero mozzafiato. Sembra di essere in aliante oppure in aereo. C’è anche una nuova pista per sci-alpinisti che passa vicino agli impianti e al comprensorio del Colle Cime Bianche a Valtourneche. Senza dimenticare la nuova “snowkite area” nella zona del Piccolo San Bernardo, raggiungibile con gli impianti. Ci sono poi una serie di nuovi snow e fun park per i più piccoli che sono una novità importante e che completano un’offerta che è molto apprezzata. Io recentemente ero allo skipass di Modena e ho visto che c’è da parte delle famiglie con bambini, anche non provetti sciatori, un grande apprezzamento per questi fun park. Ce ne sarà uno nuovo a tema far west proprio a Valtournenche.
E sull'offerta turistica? E' previsto un lieve aumento tariffario sugli skipass...
L’aumento di cui si parla fa sempre riferimento ad una tariffa guida che è il biglietto intero giornaliero. In realtà il combinato disposto delle diverse tariffe e delle diverse agevolazioni fanno sì che gli aumenti effettivi possono essere collocati tra il 2,5 e il 3% e – devo anche dire – che se si esaminano questi ultimi dieci anni l’aumento delle tariffe è stato molto inferiore all’aumento sia dei costi degli impianti sia del costo del personale, cioè gli aumenti contrattuali, sia del costo del carburante, dell’energia.
Come si è chiusa l'ultima stagione in termini di ricavi?
Positivamente. Gli incassi lordi hanno superato i 60 milioni di euro. C’è stato un incremento vicino al 9%, in parte anche determinato da delle favorevoli condizioni di innevamento in Valle d’Aosta che hanno portato una clientela di provenienza transalpina, cioè svizzeri e francesi, che avevano delle condizioni peggiori da loro che non da noi.

Il settore è caratterizzato da grossi mutamenti. La Regione ha dato un chiaro incarico a Finaosta. Qual è la sua opinione in proposito?
Finaosta ormai da tempo - e per suo tramite la Regione - sono ormai azionisti di controllo di tutte le più importanti società di impianti a fune. Di conseguenza è chiaro che questo incarico che impone di fatto e richiede un comportamento finalizzato a razionalizzare la situazione a migliorare l'efficienza e a ottenere possibilmente risultati migliori è più che condivisibile.

La concentrazione societaria o meglio la regia unica è dunque una strada avviate e che va percorsa fino in fondo?
Io credo proprio di sì. Occorre una massimizzazione del lavoro insieme. Ridurre i costi ed ottenere risultati migliori lavorando insieme. Poi con tante o poche società l'importante è che sulle azioni da svolgere quotidianamente non ci sia una sorta di concorrenza fra fratelli che si trasforma in un gioco al ribasso a danno di tutti.

Lei crede davvero, come ha sottolineato Finaosta in un suo report, che da parte dei privati difficilmente ci sarà interesse ad entrare in una di queste società?
Io condivido questa analisi, in particolare in Valle d'Aosta anche se poi è un fenomeno che si sta abbastanza diffondendo in tutto l'arco alpino. Basta dire ad esempio che il grande gruppo Compagnie des Alpes è uscito da tante partecipazioni, tenendo comunque conto che la realtà francese è molto diversa. Da noi le condizioni per fare impresa, cioè per avere un privato che faccia impresa e che, quindi, ambisca ad avere dei risultati economici, a dar valore alla sua azienda, sono rese difficili da società che richiedono investimenti importanti con un bacino di clientela, determinato non dai flussi di pendolari di giornata ma dai posti letto presenti nelle stazioni squilibrato. A livello industriale c'è un rapporto fra il valore degli impianti, il valore degli investimenti in impianti e il numero dei posti letto. Stazioni come La Thuile con un comprensorio straordinario, molto ampio, collegato con La Rosière, fa fatica a superare i 2000 posti letto. Solo La Rosière ne ha 7500-8000 realizzati di recente. E' come se un grande supermercato, come quello che abbiamo ad Aosta, avesse fatto la nuova struttura con un parcheggio di 50 macchine.
 Week-end da tutto esaurito e durante la settimana presenze sparute. Si tratta di uno scenario che mette a dura prova chi vuole fare questo tipo di impresa. Con i "mercoledì in rosa" c'è un chiaro tentativo di rafforzare le presenze durante la settimana le chiedo di spiegare l'iniziativa e di dire qual è la sua opinione sull'efficacia.
Il mercoledì Rosa è una proposta chiara e facilmente comunicabile al mercato. Abbiamo deciso che in tutta la Valle d'Aosta le donne a partire dai 14 anni in su avranno la possibilità di sciare nelle maggiori stazioni con 25 euro. Questo perché in settimana, il mercoledì in particolare, c'è una realtà di vuoto sulle piste, con eccezioni ovviamente dei periodi più caldi come le festività di Natale e Carnevale. E questo è dovuto sostanzialmente al fatto che sostanzialmente  i posti letto sono quelli che sono. Noi in settimana ci troviamo ad avere pochi sciatori ma pure gli alberghi in massima parte pieni. Abbiamo perciò bisogno di completare questa offerta con questo turismo pendolare di prossimità. La proposta dei Mercoledì in rosa è un tentativo di avere in settimana un po' più di presenze.
Si possono fare delle previsioni sulla nuova stagione?
Le previsioni sono sempre molto caute. Anche in corso di stagione i conti preferiamo farli alla fine. E' una stagione che di certo parte in uno scenario non facile. Lo sci è uno di quei consumi di tempo libero che in tempi di crisi può essere messo in discussione.
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Ce ne sono tanti. Io faccio il professionista non l'imprenditore. Sono manager per quanto riguarda un'azienda che si occupa di turismo e di sci, di conseguenza credo che un sogno potrebbe essere quello di riuscire a portare le società funiviarie a lavorare sempre più insieme, a offrire comunitariamente il brand Valle d'Aosta e a chiudere per lo meno la gestione operativa in equilibrio.

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