I finanzieri del
Gruppo di Aosta nel corso di un’indagine di Polizia Giudiziaria condotta nei
confronti dell’amministratore di una cooperativa aostana operante nel settore
edile, hanno accertato reati contro il patrimonio per circa cinquecentomila
euro ed una evasione fiscale per circa 3 milioni di euro.
L’attività si è
sviluppata mediante l’esecuzione di 6 verifiche e 7 controlli fiscali nei
confronti di imprese artigiane valdostane operanti nello stesso settore edile,
quattro delle quali completamente sconosciute al fisco.
La maxi evasione
fiscale scoperta è stata realizzata anche attraverso l’annotazione in
contabilità e l’inserimento nelle dichiarazioni fiscali presentate per gli anni
dal 2009 al 2011, di fatture relative a operazioni economiche inesistenti.
L’amministratore
indagato ha messo in atto un complesso disegno criminoso volto alla distrazione
di ingenti risorse finanziarie della cooperativa gestita, celando agli altri
soci, le indebite uscite di denaro dai conti correnti aziendali, utilizzate per
fini propri. Ha posto
in essere una serie di artifici contabili, tra cui l’utilizzo di fatture per
operazioni inesistenti emesse da conoscenti, successivamente individuati in
cinque artigiani ed una società cooperativa riconducibile ad uno degli stessi.
La conseguente attività ispettiva
eseguita nei loro confronti ha permesso di rilevare gravi irregolarità penali e
fiscali riconducibili all’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi e all’emissione di fatture per
operazioni inesistenti.
È stato comprovato
che i pagamenti delle fatture false fossero simulati in quanto
l’amministratore, una volta emesso l’assegno bancario a fronte della fittizia
prestazione d’opera, si faceva restituire dai propri complici l’equivalente in
denaro contante, per poi utilizzarlo per fini personali.
La ricostruzione
del volume d’affari realizzato dalle imprese coinvolte nelle indagini è stata
possibile grazie a indagini finanziarie, nonché a controlli incrociati che hanno coinvolto
numerosi soggetti economici (persone fisiche e persone giuridiche) residenti
nella Valle e nelle Regioni limitrofe.
Al termine di tale
attività sono state costatate violazioni fiscali per circa 3 milioni di euro e 250 mila euro di
I.V.A., segnalate ai competenti uffici
finanziari.
Inoltre, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria sei soggetti, tutti residenti nella regione, per violazioni al Decreto Legislativo 74/2000 riguardanti l’emissione di fatture false, dichiarazione fraudolenta e omessa dichiarazione, nonché per i reati contro il patrimonio di appropriazione indebita e truffa previsti dal codice penale.
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