Confindustria Valle d'Aosta ha reso noti i dati dell’indagine previsionale relativa al terzo trimestre 2016. I dati si basano sulle risposte
pervenute da un campione abbastanza significativo di aziende del settore manifatturiero e
dei servizi (27%). Da questa indagine sono escluse le aziende edili.
L’indagine, fatta attraverso un questionario compilato direttamente dalle aziende, fotografa
due situazioni:
• la situazione dell’azienda al momento della compilazione del questionario sulla base
degli andamenti del carnet ordini, del tasso di utilizzo degli impianti e della situazione
di liquidità;
• le previsioni delle aziende per i tre successivi mesi (aprile-giugno) per quanto
riguarda la produzione, l’occupazione, gli ordini, l’export, il ricorso alla CIG e gli
investimenti.
Il campione può considerarsi significativo sia dal punto di vista quantitativo sia da quello
qualitativo, poiché rispecchia fedelmente la composizione del tessuto industriale della Valle
d’Aosta e del suo assetto associativo.
Proponiamo la consueta analisi.
L'attuale fase economica - L’economia nazionale
Gli effetti della Brexit si fanno sentire sulle previsioni di crescita dell’Italia. Il Centro studi di
Confindustria ha abbassato le stime sul Pil italiano. Rispetto alla previsioni di dicembre 2015 che
erano per un +1,4% nel 2016 e +1,3% nel 2017, ora si stima un +0,8% nel 2016 e +0,6% nel 2017.
L'impatto della Brexit, secondo il CSC, è quantificabile in un decimo di punto quest'anno e in cinque
decimi il prossimo.
La produzione industriale registra a maggio la prima battuta d’arresto tendenziale dall’inizio
dell’anno, una delle peggiori negli ultimi 18 mesi. La frenata rispetto a maggio dell’anno scorso è
dello 0,6% (ma per giugno il Centro studi Confindustria prevede un aumento dello 0,5% su maggio),
mentre è negativo anche il confronto con il mese precedente, sempre pari allo 0,6 per cento.
L'attuale fase economica - L’economia regionale
La consueta indagine congiunturale trimestrale, realizzata dai nostri uffici (escluso il settore
dell'edilizia) su un campione significativo di imprese (27%), in linea con l'andamento nazionale,
registra un leggero rallentamento del clima delle aspettative per il periodo luglio-settembre, dopo
l'inversione di tendenza registrata a inizio anno.
Gli indicatori previsivi per il prossimo trimestre perdono leggermente terreno rispetto al secondo
trimestre per quanto riguarda la produzione e i nuovi ordini che si portano su livelli negativi, mentre
il saldo ottimisti-pessimisti resta positivo per l’export e gli investimenti.
Cresce nel contempo la percentuale degli intervistati che nel complesso registra una stabilizzazione
delle aspettative.
Non si può non rimarcare che il 53% degli intervistati indica un grado di utilizzo degli impianti superiore all'80%. L'occupazione rimarrà stabile per il 76% degli intervistati (era il 65% nel secondo trimestre), mentre
cala ulteriormente la previsione di ricorso alla cassa integrazione da 10 a 5 punti nel prossimo trimestre, assestandosi su livellifisiologici.
Nel trimestre in corso è aumentato il carnet ordini da uno a tre mesi, quello per meno di un mese
resta stabile e si riduce quello oltre i tre mesi. Il 40% circa degli intervistati lamenta ritardi nei pagamenti, in flessione rispetto al trimestre precedente, mentre si allungano i tempi medi di pagamento che arrivano a 82 giorni, salvo ridursi da 76 a 59 giorni per la Pubblica Amministrazione.
Anche il Valle d’Aosta si registrano dei segnali di ripresa, ma l'economia cresce a ritmi più lenti di quella italiana e ha bisogno di essere consolidata per riavvicinarsi ai valori dei parametri pre-crisi. Nel dettaglio, per quanto riguarda l’andamento del trimestre in corso, si registra una crescita lieve della media dell’utilizzo degli impianti, per il 53% degli intervistati la capacità produttiva supera l’80%, in linea con il trimestre dello scorso anno.Stabile la composizione del carnet ordini per meno di un mese (23,33% contro il 21,88% del trimestre precedente), sale quello da uno a tre mesi, dal 30,43% al 40,83%, mentre scende da 47,83% al 37,3% quello superiore a tre mesi.
Per il 91% degli intervistati nel trimestre in corso non si sono registrate variazioni degli investimenti
programmati, mentre il restante 9% ha avviato investimenti non previsti.
La percentuale dei ritardi negli incassi si riduce, dal 69% del trimestre precedente al 44% di quello
attuale.
All’opposto i tempi medi di pagamento si allungano da 78 a 82 giorni (con punte di 180 giorni), mentre sul fronte della Pubblica Amministrazione i tempi passano da 76 a59. Le attese dei livelli produttivi e degli ordini totali per il periodo luglio-settembre sono al ribasso e il tenore diventa negativo per entrambi gli indicatori.
Dall’equilibrio del secondo trimestre si passa ad un -9,38% per la produzione, mentre il saldo dei nuovi ordini peggiora di14 punti, dall’11,54% al -3,03. La previsione delle esportazioni per il prossimo trimestre si indebolisce ulteriormente, ma rimane su valori positivi,dal 21,05% al 15%. Stabile l’occupazione per la maggior parte degli intervistati (dal 65% del secondo trimestre al 76% del terzo), anche se il saldo rimane negativo (da un – 3,23 ad un -13,51%).
Il ricorso alla CIG si attesta su livelli fisiologici (5,4% contro il 10%del secondo trimestre). Gli investimenti registrano un lieve rallentamento, ma restano sostanzialmente stabili. Le previsioni evidenziano un 17% per ampliamenti (19% nel secondo trimestre) e un 26% per sostituzioni (29% nel secondo trimestre).
«Le nostre imprese dimostrano capacità di reazione, ma il sentiment degli imprenditori per i prossimi
mesi resta negativo – commenta il Presidente di Confindustria Valle d’Aosta Paolo Giachino - La
situazione è complessa e tanti sono i fattori esterni destabilizzanti: terrorismo internazionale, migrazione, rallentamento degli emergenti, effetti della Brexit. La crescita, anche a livello nazionale, è troppo debole, incerta e soggetta a frequenti rallentamenti e ricadute perché si possa pensare che con questo trend si possa tornare ai livelli pre-crisi in tempi accettabili. Le misure messe in cantiere dalla Regione vanno nella direzione giusta per liberare risorse da destinare al sistema produttivo, ma da sole non sono sufficienti».
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