1) La vostra idea di Europa? Quali sono le sfide che un europarlamentare deve affrontare?
2) Tre motivi per votarvi…
3) Tre impegni che prendete con gli elettori valdostani...
Sandro Bortot (Rifondazione Comunisti Italiani)
1) Questa Europa è stata sinora quasi esclusivamente quella delle multinazionali, delle privatizzazioni, dei mercati, vedasi crisi economica e finanziaria dove troppe persone patiscono e pagano con licenziamenti, lavoro precario riduzione dei servizi sociali pubblici. La nostra Europa sarà quella dei popoli, dell’estensione dei diritti umani, sociali e sindacali; che eviti le “guerre” tra i poveri. Un’Europa dove l’Europarlamento abbia più voce in capitolo e le decisioni non provengano solo dalle Commissioni o dal Consiglio. Un’Europa, dove i suoi cittadini abbiano pari diritti e pari dignità. Un’Europa che estenda i frutti ottenuti da secoli di lotte dei lavoratori: il diritto all’istruzione, alla salute, a salari dignitosi, ad una giustizia per tutti e non solo per i ricchi.
2) Durante la mia permanenza in Consiglio Regionale, sono sempre intervenuto per criticare le politiche privatistiche dell’Europa. Per il nostro territorio di montagna ciò significa: chiusura delle piccole stalle, chiusura o ridimensionamento degli uffici postali; privatizzazione e scippo, complice la nostra Regione, tratta ferroviaria Chivasso-Aosta, nonostante le iniezioni di denaro Regionale; caos nella distribuzione dell’energia elettrica; privatizzazione delle scuola e della sanità pubblica. Ho sempre denunciato questa Europa che sostiene quasi esclusivamente le Banche, la finanzia, le politiche di Maastricht troppo severe sul debito pubblico. Soprattutto questa Europa non può cancellare, in nome di una falsa concorrenza, la nostra storia, il nostro Statuto e la nostra autonomia. Chiedo di votarmi per: a) Rafforzare l’opposizione alle politiche sopra citate. b) Per contribuire ad affermare nel mondo una politica europea unitaria fondata sulla cultura della pace. c) Perché la mia idea dell’Europa, coerente e trasparente, concorre alla formazione di una coscienza civica europea nei cittadini.
3) a) Promuovere scambi culturali e sociali con i vari popoli europei per favorire la conoscenza reciproca, strumento che previene prevenzioni, forme di razzismo e discriminazioni. b) Portare più cultura Europea tra i Valdostani per imparare ad essere meno autoreferenziali; per apprendere le cose migliori sulla gestione del territorio, sul risparmio energetico, sulle fonti rinnovabili, per fare ricerca utilizzando in modo più proficuo i fondi a noi assegnati. c) Aprire a un dibattito pubblico per migliorare il progetto di Costituzione Europea bocciato da francesi, olandesi e irlandesi. Già da tempo oramai il 50% delle decisioni che ci riguardano dipendono dalle decisioni prese a Bruxelles. Potenziare i modi di comunicare, la conoscenza delle lingue compreso l’esperanto. Assegnare ai nostri uffici a Bruxelles un ruolo più attivo, più propositivo e meno burocratico.
Lorella Vezza (Italia dei Valori)
1) L’eurodeputato deve essere l’anello di congiunzione tra i cittadini e le istituzioni europee. Portare l’Europa negli interessi primari degli Italiani mi pare prima sfida da affrontare
e vincere. La presenza permanente in parlamento permetterà di portare la voce dell’Italia nella redazione dei testi legislativi. Gli eurodeputati hanno per lo più lo stesso peso degli Stati membri nell'ambito del processo decisionale comunitario. La maggior parte dei testi legislativi che ci toccano quotidianamente sono il risultato di una legiferazione congiunta tra eurodeputati e ministri a livello di UE. La maggior parte delle leggi promulgate nel nostro Paese è intesa a recepire atti europei votati dagli eurodeputati, cioè dai nostri rappresentanti. E non si tratta soltanto di leggi: fondi per nuove strade, spiagge più pulite, ricerca, istruzione, aiuti allo sviluppo; Anche gli eurodeputati stabiliscono come saranno spesi i fondi dell'UE.
2) Il primo è che il mio sarà un impegno totale all’interno del Parlamento Europeo e garantisco inoltre una giornata a disposizione dei cittadini che vogliano informazioni e nel contempo mi sottopongano le loro problematiche. Aver sempre lavorato in modo trasparente e aver praticato la politica come servizio al cittadino e non come fonte di reddito. Il voler portare all’attenzione dell’europa i problemi reali di tutti i cittadini, soprattutto di quelle persone che tante volte non vengono ascoltati: disabili, anziani, malati.
3) Agli elettori valdostani posso garantire di lavorare per fornire delle opportunità nel settore della scuola e della sanità: che devono evolversi in un contesto europeo e non più chiuso tra i nostri confini regionali. Vigilare affinché la nostra regione non venga sommersa dal traffico su gomma e non si riduca ad una regione di solo transito. Lavorare per incrementare l’iniziativa privata non più legata solo alla regione, ma in un’ottica europea. La politica del fare e non quella del pretendere.
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