24 dicembre 2010

Misure Anticrisi: il Punto di Vista delle Associazioni di Categoria

Maurizio Goi (Cna)
La riconferma delle misure anticrisi messe in campo dalla Regione (dal taglio dell’Irap dal 3,9 al 2,98 per cento alla sospensione per due semestralità delle rate dei mutui regionali senza aggravio di interessi)  anche per il 2011 incassa l’unanime apprezzamento delle associazioni di categoria pur con qualche distinguo. In particolare è il mondo artigiano ad esprimere preoccupazione. «Le misure anti-crisi  - spiega Maurizio Goi, presidente di Cna – sono state utili. Ma è evidente che si è trattato di soluzioni tampone con l’unica eccezione del taglio dell’Irap. Tuttavia se si vuole rilanciare il settore occorre garantire lavoro alle aziende artigiane. Ci vogliono commesse. Soltanto così può ripartire con più convinzione l’economia valdostana». 


Numeri alla mano il taglio dell’Irap ha comportato per le imprese nel 2010 un risparmio di circa 17 milioni come fatto rilevare anche dalla Presidente di Confindustria Valle d’Aosta Monica Pirovano. «L'insieme dei provvedimenti - sottolinea Pirovano - ha assicurato un effettivo risparmio al sistema impresa, soprattutto per la piccola e media, grazie al quale è stato possibile contenere, in parte, i pesanti effetti negativi della crisi sull'accesso al credito e di affrontare la difficile congiuntura con una maggiore liquidita».


Nel 2010 su uno stock complessivo di 1.134 mutui in essere in ben 730 casi (pari al 64,37%) è stata richiesta la sospensione. L’importo delle rate sospese ammonta a 19,6 milioni contro i 17,8 dell’anno precedente. Variegati i livelli di adesione all’iniziativa. Si va dal 98,16 dei mutui riguardanti gli impianti a fune al 22,45% dell’agricoltura, passando per il 69,07 degli alberghi, il 56,10 del commercio, il 50% dell’industria e il 42,97% del settore artigiano. Tutte percentuali nettamente in crescita rispetto al 2009 e che potrebbero aumentare ancora nel 2011. 


Ma per l’assessore al Bilancio Claudio Lavoyer non sono soltanto i numeri a dimostrare la bontà del provvedimento. «L’elemento più importante – commenta Lavoyer - è la conferma da parte di Fitch del nostro rating AA+ in virtù del fatto  che la Valle d’Aosta a detta degli analisti di questa società sarà una delle prime regioni italiane a tornare sui livelli di Pil pre-crisi e questa è la miglior dimostrazione di quanto queste misure abbiano aiutato l’economia». 


Ferruccio Fournier, presidente dell’Associazione Valdostana degli Impianti a Fune,  non nasconde il suo entusiasta apprezzamento per il provvedimento, confermato da un’adesione plebiscitario del comparto da lui guidato. «La mancata restituzione del mutuo – precisa Fournier – ha permesso di diminuire l’esposizione in banca, di estinguere vecchie rate contratte con Finaosta e, per chi aveva disponibilità, di destinare somme significative ad investimenti e finanziamenti in conto capitale. Tenete conto che la legge regionale che finanzia i nuovi impianti prevede un intervento dell’amministrazione regionale pari all’80% a fronte di un 20% messo in campo dalla società. E’ chiaro che si tratta di un moltiplicatore straordinario». Giudizio senza se e senza ma anche dal settore alberghiero. «Fondamentale per il nostro settore – ha detto la Presidente Silvana Perucca nel corso dell’assemblea regionale dell’associazione svoltasi la scorsa settimana ad Aymavilles - è stata la decisione di sospendere i mutui Finaosta». Non appare invece problematico lo scarso utilizzo della sospensione da parte delle imprese agricole. «In questi ultimi mesi – dice Ezio Mossoni, direttore di Coldiretti - è stato licenziato un provvedimento sul benessere animale con una dotazione di 5 milioni che sono stati considerati il vero e proprio "anticrisi" per il settore agricolo». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 22 dicembre 2010)

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