30 novembre 2016

Venerdì 2 dicembre l'Avvocato Gianfranco Sapia ospite a #ImpresaVda su #RadioPropostainBlu

Carissimo visitatore, dopodomani, venerdì 2 Dicembre, decima puntata di ImpresaVda. su Radio Proposta in Blu. Anche quest'anno per le prime 24 puntate abbiamo come sponsor la BCCValdostana. Questa settimana tocca a l'Avvocato Gianfranco Sapia che ci parlerà di un provvedimento legislativo che riguarda il mondo delle imprese.

Se ti sei perso l'intervista della scorsa settimana a Mauro Papagni della e4Servizi, azienda attiva nel settore dell'edilizia, la puoi trovare qui.  

Il prossimo appuntamento sarà, dunque, Venerdì 2 Dicembre, sempre alle 9,30

Sul Corriere della Valle in edicola questa settimana trovi l'ntervista a Guido Bertolin e nelle prossime settimane quelle a Papagni e Sapia. Dopodomani a circa un'ora dalla trasmissione della puntata - se te la sei persa - puoi scaricare il podcast nell'apposita sezione sul sito di Radio Proposta in Blu.

Ti ricordo che il programma è in diretta per cui puoi intervenire sia telefonicamente (0165 - 44575) sia via mail diretta@radiopropostainblu.it).

Come sempre ti chiedo di scrivere nell'oggetto della mail «ImpresaVda» in modo che io possa capire subito se si tratta di un lettore del blog.


Puoi naturalmente anche lasciare messaggi direttamente su ImpresaVda, possibilmente prima della trasmissione. Di che genere? E' molto semplice: domande sui temi trattati e suggerimenti sugli argomenti da trattare o gli ospiti da invitare.


Se non conosci ancora la radio ti ricordo le sue frequenze: Courmayeur 103.8 - La Salle 93.7 - Saint-Nicolas 107.6 - Aosta 107.8 - Saint-Vincent 107.4 - Bassa Valle 107.8 - Brusson 88.5 - Ayas 107.6 - Valtournenche 107.6 - Valle del Gran San Bernardo 107.6 e Valgrisenche 88.0.

Buon ascolto. 

27 novembre 2016

Gli indicatori del mercato creditizio in Valle d'#Aosta secondo #Tecnocasa


L'Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato nel dettaglio l'andamento dei finanziamenti finalizzati all'acquisto dell'abitazione concessi alle famiglie residenti sul territorio regionale e relativi al secondo trimestre 2015. L'analisi fa riferimento al Bollettino Statistico III-2015, pubblicato da Banca d'Italia nel mese di Ottobre 2015.

Nel secondo trimestre 2015 le famiglie in Valle D'Aosta hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 25,1 milioni di euro, che collocano la regione al 19° posto per totale erogato in Italia, con un'incidenza dello 0,25%. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si registra una variazione delle erogazioni in regione pari a +89,5%, per un controvalore di +11,9 milioni di euro.

Guardando all'andamento delle erogazioni sui 12 mesi, e analizzando quindi i volumi da Luglio 2014 a Giugno 2015, la regione Valle D'Aosta mostra una variazione positiva delle erogazioni pari a 32,4%, per un controvalore di +16,8 mln di euro. Sono dunque stati erogati in questi ultimi dodici mesi 68,7 mln di euro, volumi che rappresentano lo 0,23% del totale erogato in Italia.

Caratteristiche del mutuo ad Aosta:
L’importo medio del mutuo è di 124.600 €, la durata media è di 27 anni. IL 78% dei mutui stipulati è a tasso fisso e l’età media del mutuatario è di 39 anni.






26 novembre 2016

Il mercato immobiliare in Valle d'#Aosta secondo Tecnocasa: #ValdAyas, #Gressoney, Champorcher, #Courmayeur e #Morgex (seconda e ultima parte)


Nella prima parte del 2015 si registra una leggera ripresa della domanda di casa vacanza nella Val d’Ayas, dove i valori sono diminuiti del 4,6%. Tra le zone più richieste ci sono il centro di Champoluc e Antagnod di cui piace la tranquillità e la panoramicità. Negli ultimi tempi è in aumento la domanda di soluzioni indipendenti oppure di soluzioni semindipendenti ed appartamenti in piccoli contesti condominiali. Apprezzata la presenza di uno spazio esterno quale un terrazzo o un giardino. Gli acquirenti arrivano soprattutto da Milano e Torino, in parte anche da Genova. Il budget medio arriva fino a 180-220 mila €. Champoluc è il comune maggiormente apprezzato soprattutto dagli amanti dello sci perchè appartiene al comprensorio del Monterosa Sky. Tra le zone più richieste c’è la route Ramey dove si registrano le quotazioni più elevate: 4000-4500 € al mq per le soluzioni in ottimo stato per scendere poi a 3500 € al mq per le abitazioni che necessitano di interventi di ristrutturazione. Ad Antagnod è possibile acquistare a prezzi più contenuti, intorno a 3400-3800 € al mq. Brusson raccoglie l’interesse delle famiglie con bambini e di amanti dello sci di fondo. Una soluzione economica costa intorno a 1800 € al mq mentre un immobile in ottimo stato si aggira intorno a 3000-3500 € al mq. Negli ultimi tempi è aumentato l’appeal della zona Estoul dove ci sono nuove strutture turistico ricettive e sono in aumento le villette a schiera e le villette bifamiliari. Le quotazioni delle abitazioni usate ed in ottimo stato sono di 4000 € al mq. Da segnalare che a Champoluc sono da poco operative le nuove terme e questo potrebbe portare ad un aumento delle domande di casa vacanza o di affitti in zona.

Non meno importanti Gressoney e Champorcher che offrono servizi e panorami diversi ma entrambe richiamano l’attenzione degli amanti dello sci; la prima è conosciuta per la presenza del suo comprensorio sciistico che collega Gressoney alla Val d’Ayas e ad Alagna, qui i prezzi variano da 4000 a5000 € al mq. Champorcher invece è una meta per gli amanti dello sport e della tranquillità, qui i prezzi sono decisamente più contenuti e variano da 1600 a 1800 € al mq.
Il mercato degli affitti invernali è sempre dinamico e in zona cercano soprattutto turisti lombardi e piemontesi che tendenzialmente affittano l’immobile per una, massimo due settimane. Meno frequente che si affitti per l’intera stagione. A Champoluc ed Antagnod un bilocale di quattro posti letto ha i seguenti canoni: 1000 € nella settimana di Natale, 1500 € in quella di Capodanno, 4500 € per l’intera stagione. A Brusson e Anteyi valori sono di 700 € per la settimana di Natale, 1050 € per quella di Capodanno e 3150 € al mese per l’intera stagione.

Il mercato della casa vacanza a Courmayeur e Morgex è in ripresa, in termini di richiesta. La nuova funivia “Skyway Monte Bianco” , da poco inaugurata e definita a pieno titolo “l’Ottava Meraviglia del Mondo” offre la possibilità di salire nel cuore del massiccio del Monte Bianco. Dotata di un sistema che permette la rotazione su se stessa consente ai visitatori di godere di una visione a 360° di tutte le zone attraversate. Questo ha attratto nella zona di Courmayeur maggiori presenze rispetto al passato. Le richieste infatti sono in aumento e a muoversi sono stati prevalentemente potenziali acquirenti che arrivano dalla zona di Milano alla ricerca della casa vacanza con un budget medio intorno a 500 mila €. Si orientano prevalentemente su trilocali posizionati nei pressi degli impianti, in buono stato, dotati di posto auto e box. Le quotazioni nel centro di Courmayeur (via Roma e la zona nei pressi del parco e dell’isola pedonale) si aggirano intorno a 6000-7000 €. al mq con punte più alte per immobili particolarmente signorili. La maggioranza degli immobili della zona sono condomini costruiti negli anni ’80. Si segnala anche la realizzazione di nuove palazzine situate nel centro del paese dove i prezzi toccano punte anche di 10.000 €. al mq. Quotazioni decisamente più basse, 3000 € al mq per gli immobili ristrutturati, si registrano nella zona di Morgex dove acquistano coloro che non riescono ad accedere al mercato di Courmayeur e che hanno budget più contenuti, intorno a 200-250 mila €. Dalla zona è facile raggiungere le “Terme di Pré-Saint-Didier”, realizzate nello storico stabilimento termale risalente al 1834 e nell’edificio che ospitava il casinò, oggi perfettamente integrati nei nuovi stabilimenti termali. 

Il mercato immobiliare turistico in Valle d'#Aosta secondo #Tecnocasa: #SaintVincent, #Cervinia e #Valtournenche (prima parte)


Nei primi sei mesi del 2015 i valori immobiliari delle località turistiche della Valle d’Aosta secondo Tecnocasa sono diminuite del 2,9%.

A Saint Vincent, nei primi sei mesi dell’anno, le quotazioni sono in leggera diminuzione (-3,7%).
Prevalgono gli acquisti di seconda casa (circa il 70% delle compravendite del 2015) realizzati da famiglie che hanno un’età elevata e che investono mediamente tra i 50 e gli 80 mila € per acquistare un bilocale.
Per quanto riguarda gli acquisti orientati sulla prima casa, le famiglie sono disposte a spendere mediamente tra i 100 e i 150 mila € per un trilocale.
La cittadina piace per le terme, il Casinò e per la posizione centrale all’interno della Valle da cui è comodo raggiungere le famose località sciistiche.
Si preferiscono le abitazioni usate ma in buono stato e, possibilmente, con riscaldamento autonomo, elemento non facile da trovare dal momento che la maggioranza degli immobili risale agli anni ’60-’70 ed è dotata di riscaldamento centralizzato.
La zona preferita è quella centrale, via Chanoux, viale Piemonte, via Vuillerminaz, via Roma e viale IV Novembre dove un buon usato degli anni ’60 costa intorno a 1000-1500 € al mq. Sempre in queste zone per una soluzione degli anni ’90 si spendono 1600-1700 € al mq, mentre per una degli anni 2000 il prezzo sale a 2000 € al mq.
Altre zone richieste sono quelle che sorgono a ridosso del Col de Joux, dove esiste un comprensorio sciistico e dove si trova il complesso turistico “Les Pleiades”, le cui quotazioni variano da 1300 a 2000 € al mq.Sul mercato delle locazioni turistiche si registra una discreta domanda di affitti invernali. Nella settimana di Natale si spendono da 400 a 700 € per un bilocale di 4 posti letto. Stessi valori per la settimana di Capodanno.

Il mercato immobiliare di Cervinia e Valtournenche registra valori stabili ed una domanda in ripresa per le case indipendenti, gli immobili con basse spese condominiali e quelli di recente costruzione. A Cervinia in particolare vi è un’abbondante offerta di abitazioni in vendita dismesse da proprietari che non le utilizzano spesso. La motivazione è la presenza di alte spese condominiali. Infatti, molti acquisti in passato sono stati fatti da persone residenti in Lazio e in Toscana. Ad acquistare adesso sono quasi sempre persone residenti nelle regioni limitrofe alla Valle d’Aosta e alla ricerca di case indipendenti oppure di immobili in palazzine di recente costruzione. A Valtournenche il potenziale acquirente è alla ricerca di abitazioni indipendenti o di villette singole e si orienta soprattutto nelle zone centrali della città dove se ne possono trovare a 4000 € al mq. Le soluzioni da ristrutturare costano 3000 € al mq. Da segnalare che si prevede la costruzione di un ascensore che collega Valtournenche a Cheneil villaggio dal panorama suggestivo dominato dal Cervino. L’arrivo della partenza dell’ovovia da Valtournenche ha determinato una rivalutazione della zona di Crepin, almeno in termini di richieste. I prezzi degli immobili in ottimo stato sono di 5000 € al mq. A Cervinia l’offerta abitativa sembra superare al momento la domanda, quest’ultima molto più esigente e selettiva e in parte dominata da potenziali acquirenti stranieri. Nel centro di Cervinia un’abitazione ristrutturata costa intorno a 6000 € al mq, valore che scende a 4000-5000 € al mq per le soluzioni usate. Nelle zone periferiche della cittadina i valori scendono a 2500-3000 € al mq.
La richiesta di immobili in affitto è sempre elevata durante il periodo invernale. A Cervinia e Valtournenche un bilocale di quattro posti letto ha i seguenti canoni: 1000 € nella settimana di Natale, 1500 € in quella di Capodanno, 4500 € per l’intera stagione. 

25 novembre 2016

Giulia Mona (Giovani #Albergatori): Il mio sogno? Un incontro internazionale per gli albergatori alpini

Giulia Mona
Questa settimana proponiamo l'intervista a Giulia Mona, titolare dell'Hotel Berthod di Courmayeur da pochi mesi alla guida dei giovani albergatori dopo che Filippo Gérard è diventato il nuovo Presidente senior. L'intervista è già stata pubblicata sul Corriere della Valle nelel scorse settimane.

Prima di tutto ci racconti come nasce professionalmente…
Io in albergo ci sono nata. Mi piace sempre raccontare che sono la quarta generazione donna di albergatrici all'interno della mia famiglia. E' una vocazione che mi sono sempre sentita dentro. Come quando da piccola giocavo in lavanderia o mi divertivo a preparare i caffè per i clienti. Dopo la laurea è diventata una scelta spontanea di proseguire in questo lavoro.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di portare avanti un'attività famigliare?
Il vantaggio più grande è quello di avere qualcos adi proprio e che regala grandi soddisfazione. E' qualcosa che è cresciuto con me e con tutta la mia famiglia. Poi se guardiamo un po' di più dal punto di vista pratico possiamo dire che lavorare a casa è un po' più facile dal punto di vista comunicativo anche se è un'arma a doppio taglio perché è più facile dire le proprie idee, i propri pensieri, si è anche più liberi di sbagliare, ma allo stesso tempo lo scontro generazionale è dietro l'angolo. E quando ci sono delle discussioni lavorative entrano per forza nella sfera personale.

Ogni presidente individua degli obiettivi, una sorta di programma? Qual è il suo programma?
L'obiettivo finale sarebbe quello di far crescere il gruppo dei giovani. E per farlo credo che dobbiamo porci come trait d'union tra chi come me ha già scelto di proseguire il lavoro dei genitori e chi è ancora in quella fase di scelta. Vorremmo poi ampliare il programma che l'Adava propone ogni anno per gli associati, dedicando dei corsi ad ho c per i più giovani e per quelli che devono ancora entrare in questo mondo.

Nel 2016 quali attività avete proposto come gruppo giovani?
Il tempo che abbiamo avuto fino ad ora non è stato molto. Siamo subentrati a Filippo nel mese di giugno, però abbiamo scelto di proseguire nel solco della tradizione organizzando la gita annuale. Sono tre giorni in cui la didattica e il divertimento si uniscono al confronto che c'è fra di noi. Sono tre giorni molto interessanti. A breve organizzeremo una o due serate più ricreative o goliardiche in cui cercheremo anche coinvolgere i ragazzi dell'Istituto alberghiero dal punto di vista lavorativo.

E per il 2017? So che spesso vi confrontate con realtà al di fuori dei confini regionali. Dove andrete a cercare ispirazione?
L'ispirazione va cercata in quelle realtà che hanno delle affinità territoriali economiche con la nostra regione. Il bacino dell'Arco alpino è sicuramente il più appetibile e senza spingerci troppo lontani direi che basterebbe guardare alla vicina Francia o alla Svizzera. Già con la gita di quest'anno, appena conclusa, abbiamo voluto guardare ai nostri competitors italiani più diretti cioè l'Alto Adige. Siamo stati a Insbruck e Merano. E' stato un bello stimolo per tutti quanti noi. La nostra offerta turistica è valida ma ciò non toglie che si possa prendere qualche spunto

Il settore turistico al momento sembra essere nella nostra regione quello che avverte meno la crisi o, forse, ne sta uscendo prima. E' vero o sono troppo ottimista?
E' vero, ma non è un discorso valido soltanto per la Valle. Purtroppo, anche se questo ha delle ricadute positive per noi, la situazione politico-internazionale a livello mondiale con l'incremento degli atti terroristici e la relativa crescita della paura fra le persone ha portato gli italiani a riscoprire l'Italia e di conseguenza la nostra regione. La voglia di prendere l'aereo e cercare mete esotiche è venuta un po' meno.

Ma anche gli stranieri sono più presenti?
Decisamente anche perché la Valle d'Aosta è vista come una piccola regione un po' esclusa dal terrorismo. E poi il clima degli ultimi anni è stato indubbiamente un elemento favorevole. Le ultime due estati sono state calde e afose di conseguenza trovare un po' fresco in montagna è stata una soluzione per molti.

Sul fronte delle strategie turistiche che può mettere in campo la pubblica amministrazione che cosa vi è realmente di aiuto?
In questo momento servirebbe un aiuto nella vendita del nostro prodotto. Mi spiego meglio. Noi albergatori offriamo un'ospitalità completa, qualitativamente elevata e credo che siamo in grado di far sentire speciale ogni singolo cliente, ogni singolo ospite che entra nelle nostre case, ciò che manca è a monte, come il pilotare l'affluenza turistica verso di noi. Un investimento nel marketing sarebbe la soluzione più idonea. E' un investimento che per il singolo sarebbe troppo costoso, però a livello regionale sarebbe fattibile e i benefici ricadrebbero non soltanto sulla nostra categoria ma su tutta la regione.

Pensate ad alcuni mercati specifi o a livello globale?
Ma io direi più globalmente. La regione Valle d'Aosta potrebbe essere appetibile dal punto di vista del cliente che vuole sciare o fare camminate, ma anche dal punto di vista culturale grazie ai nostri castelli e non solo. Abbiamo tanto da poter offrire.

Stagione invernale: quali sono le vostre previsioni?
Ci aspettiamo che sia un inverno nevoso e che di conseguenza ci porti tanti turisti. Purtroppo l'inverno è sempre più legato all'aspetto neve. Se viene meno è difficile sostituirla. L'anno scorso è arrivata tardi, ma ne abbiamo comunque avuta ed è stato un ottimo inverno.

C'è sempre il problema degli annunci meteo…
Purtroppo sì. Non tanto per il cliente straniero che si fa intimorire meno. La clientela italiana è molto soggetta alle previsioni meteo. L'allerta meteo incide molto sulle vacanze del cliente italiano.

La stagione estiva è stata molto buona…
Assolutamente. L'estate inizialmente a giugno sembrava disastrosa poi con luglio e agosto si è risollevata e anche settembre è stato un mese positivo. Un dato che ha riguardato tutta la regione.

Un sogno associativo-imprenditoriale da realizzare?
Io vorrei che l'associazione giovanile crescesse sempre di più non soltanto tra di noi in Valle d'Aosta ma di più proprio a livello generale. Vorrei che si riuscisse a trovare un incontro con tutti gli altri giovani albergatori dell'arco alpino. Proprio perché facendo convogliare tante idee diverse credo sarebbe una cosa molto bella non soltanto dal punto di vista associativo ma per ogni singolo componente. Tutti si crescerebbe professionalmente. Attualmente a livello di federalberghi ci sono dei corsi, degli incontri, sicuramente utili, ma io vorrei qualcosa legato soprattutto alle Alpi e con un respiro più europeo.

#Delibere di Giunta (366) - Piano investimenti #Ospedale

PRESIDENZA DELLA REGIONE

Reclutamento personale
La Giunta ha approvato la bozza di Convenzione per il reclutamento di personale delle Unites des Communes Valdôtaines con procedure selettive uniche per il tramite dell’Amministrazione regionale. 

AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI

Miglioramento fondiario
La Giunta regionale ha approvato i criteri di applicazione per la concessione di contributi relativi all'attività di gestione, di funzionamento e di manutenzione delle opere di miglioramento fondiario di competenza dei consorzi di miglioramento fondiario, delle consorterie e degli enti locali e delle loro forme associative gestori di opere irrigue, ammettendo i consorzi di miglioramento fondiario, che hanno presentato regolare istanza entro i termini previsti dalla legge regionale 32/2007, a beneficiare di un’anticipazione sull'aiuto per le spese di gestione, di funzionamento e di manutenzione delle opere di miglioramento fondiario per l’anno 2016 nei limiti di un importo complessivo di 240 mila euro.

ATTIVITA’ PRODUTTIVE, ENERGIA E POLITICHE DEL LAVORO

Contributo azienda Arnad
La Giunta regionale ha approvato la concessione di un contributo in conto esercizio in favore di un'azienda di Arnad per un importo di 6 mila 800 euro.


OPERE PUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Emergenza abitativa
La Giunta regionale ha deciso di concedere ai Comuni di Aosta, Châtillon, Etroubles, Nus, Quart, Saint-Christophe, Saint-Pierre, Saint-Vincent, Pré-Saint-Didier e Verrès il contributo a copertura dell’80 per cento delle spese ritenute ammissibili direttamente sostenute per locare alloggi privati assegnati a nuclei familiari riconosciuti in emergenza abitativa, per complessivi 353 mila euro.

Piscina coperta
La Giunta ha approvato il progetto definitivo relativo agli interventi di consolidamento delle componenti strutturali e di sostituzione di una parte di copertura della piscina coperta di proprietà regionale, nel comune di Aosta, per un importo complessivo di 1 milione 470 mila euro.

SANITA’ SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Banco Alimentare
La Giunta ha quindi approvato la partecipazione dell’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali, per l’anno 2016, all'evento organizzato dall'Associazione Banco Alimentare per la Valle d’Aosta denominato Giornata nazionale della colletta alimentare, che si svolgerà il 26 novembre 2016, attraverso un contributo di 10 mila euro finalizzato all'acquisto di derrate alimentari per integrare quanto sarà raccolto dai volontari.

Esclusione sociale
L’Esecutivo ha approvato i criteri di selezione di progetti destinati a persone che versano in situazioni di povertà ed esclusione sociale e il relativo finanziamento per il triennio 2017/2019, per una spesa complessiva pari a 450 mila euro.

Ospedale
È stato approvato il programma pluriennale degli investimenti 2016/2022 e gestione per gli anni 2016 e 2017 presentato da Coup S.r.l. per la realizzazione del Presidio unico ospedaliero regionale Umberto Parini, pari a complessivi 135 milioni 634 euro, già autorizzata con legge regionale 11 dicembre 2009, n. 47, e complessivi 205 mila 922,32 euro per le spese di gestione dell’anno 2017, comprensive della maggiore spesa prevista per l’anno 2016.

Prima infanzia e nidi
La Giunta regionale ha approvato il Piano di azione per l’anno 2016 per la promozione e il sostegno del sistema dei servizi per la prima infanzia e il Piano tariffario nidi d’infanzia Valle d’Aosta, che sarà applicato a decorrere dal 1° gennaio 2017, per una spesa complessiva di 2 milioni 610 mila 400 euro per finanziare gli asili nido (nidi d’infanzia), i nidi aziendali/interaziendali e le garderies d’enfance (spazi gioco), per rimborsare le maggiori spese determinate dalla presenza di bambini disabili e le maggiori spese determinate dall'eventuale utilizzo dei mediatori interculturali e le effettive minori entrate determinate dalla presenza di bambini esonerati in tutto o in parte dal pagamento della quota per la frequenza sulla base della relazione dell’équipe socio sanitaria territoriale.

TERRITORIO E AMBIENTE
Variante Saint-Oyen
La Giunta ha espresso una valutazione positiva sulla compatibilità ambientale della variante sostanziale generale, adottata dal Comune di Saint-Oyen, approvando le modificazioni da sottoporre al parere del Comune di Saint-Oyen, per l’introduzione delle stesse nella variante generale al PRG vigente, richiedendo inoltre la predisposizione delle integrazioni atte a completare il testo della variante generale. La delibera sarà ora trasmessa al Comune di Saint-Oyen per l'accoglimento delle modifiche o la presentazione di eventuali controdeduzioni.

Donnas: impianto di depurazione
La Giunta regionale, in esecuzione dell’accordo di programma tra la Regione e l’Unité des Communes valdôtaines Mont-Rose per la progettazione e la realizzazione, in Comune di Donnas, dell’impianto di depurazione delle acque reflue urbane comprensoriale e dei collettori fognari intercomunali a servizio dei Comuni di Bard, Hône, Donnas, Pont-Saint-Martin e Perloz, ha approvato il progetto esecutivo dell’impianto di depurazione acque reflue fognarie, il Piano di Utilizzo dei materiali da scavo derivanti dalla costruzione dell’impianto stesso e il progetto esecutivo degli interventi di collegamento fognario fra i Comuni di Perloz e Pont-Saint-Martin.

TURISMO, SPORT, COMMERCIO E TRASPORTI

Autotrasporto

La Giunta regionale ha deliberato l’approvazione dello schema di convenzione tra la Regione e la Città di Torino per l’organizzazione e lo svolgimento degli esami per il conseguimento dei titoli professionali di gestore dell’autotrasporto su strada di merci e di persone, dell’idoneità ad attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto su strada, dell’idoneità degli insegnanti di teoria e istruttori di guida di autoscuola e dei responsabili tecnici dei centri di revisione, per il periodo dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2019.

24 novembre 2016

Turismo: l'Auberge de la Maison per #Trivago è il miglior 4 stelle valdostano

Alessandra Garin
L’Auberge de la Maison di Entrèves (Courmayeur) è stato nominato da Trivago come il migliore albergo 4 Stelle della Valle d'Aosta sulla base delle recensioni e dei punteggi attributi dagli ospiti online.

La storia della struttura inizia nel 1996, quando viene costruita questa grande casa in pietra e legno che, in una conca spettacolare al cospetto del Monte-Bianco, sin da subito ha iniziato a regalare ai propri ospiti emozioni indimenticabili.

«L'Auberge si trova a pochi minuti dal centro di Courmayeur, in una posizione eccezionale, con una vista mozzafiato sul massiccio del Monte-Bianco. I nostri Ospiti vengono subito avvolti da un'atmosfera semplice e raffinata, sono conquistati da ambienti caldi, autentici ed estremamente intimi. Tutti i locali sono stati studiati nei minimi particolari, questo perché vogliamo garantire a ciascuno il proprio spazio di quiete, all’insegna del comfort e della tradizione» commenta Alessandra Garin che guida attualmente l'Auberge.

Continuando la tradizione di famiglia, da 10 anni Alessandra Garin, ne è la premurosa direttrice, e grazie al buongusto è riuscita a attribuire all'Auberge una personalità unica e inimitabile, e non stupisce quindi il fatto che il suo nome sia legato a quello di personaggi di spicco a livello nazionale e internazionale. Garin ha completato la sua formazione all’Ecole Hôtelière di Losanna.

Le quotazioni immobiliari di #Aosta secondo #Tecnocasa

Nei primi sei mesi del 2015 le quotazioni immobiliari di Aosta hanno registrato una contrazione del 3,3%.

Centro storico
Nella zona del centro storico e nella zona di Arco d’Augusto si realizzano prevalentemente acquisti di prima casa, pochi quelli uso investimento realizzati soprattutto da genitori che comprano per i figli. Una delle zone più ambite del Centro storico è quella compresa tra via De Tillier e via Sant ‘Anselmo, dove ci sono soluzioni del XVII secolo, spesso con finiture di pregio (scale in pietra, affreschi e soffitti a volta). In centro, un appartamento ristrutturato costa mediamente tra 2600 e 2700 € al mq, con punte di 3000 € al mq che si toccano nella zona di piazza Chanoux. 

Altre zone
In posizione più periferica si segnala il quartiere Dora, dove gli immobili hanno subito interventi di riqualificazione delle facciate e sono stati dotati di teleriscaldamento. Piace in particolare la metratura degli immobili e la disposizione degli spazi, molto più ampi rispetto alle nuove costruzioni. Una soluzione in buono stato costa intorno a 1500 € al mq, una ristrutturata 1800 € al mq. Buon andamento anche per le zone collinari di Porossan e Beauregard dove ci sono prevalentemente soluzioni indipendenti, apprezzate per l’assenza di spese condominiali. Nella collina di Porossan le soluzioni a schiera bifamiliari hanno prezzi medi di 2700-2800 € al mq. Nell’area della collina Beauregard si sono realizzate soluzioni prestigiose in classe energetica A e con finiture di pregio; i prezzi di vendita sono di 3000-3100 € al mq. Dinamico il mercato degli affitti, alimentato sia da lavoratori trasfertisti sia da giovani coppie e famiglie che non riescono ad acquistare. In zona centrale il canone di un bilocale arredato è di 500 € al mese, per un trilocale la spesa sale a 600-650 € al mese. I contratti più utilizzati sono quelli a canone libero, anche se si segnala un aumento dei contratti a canone concordato con l’ opzione della cedolare secca. Si sta sviluppando anche un mercato di locazioni studentesche di cui la zona potrebbe beneficiare quando sarà completato l’ampliamento delle strutture in piazza della Repubblica. La richiesta di box auto è bassa, in questo momento infatti si da priorità all’ acquisto dell’ abitazione, anche perché non esistono particolari problematiche di parcheggio. Il valore di un box singolo varia molto in base alla posizione, si parte da 60 mila € di piazza Chanoux per arrivare a 20 mila € nelle zone periferiche.

Il mercato immobiliare della zona di Piazza della Repubblica registra un andamento dinamico che ha visto protagoniste soprattutto famiglie al primo acquisto o all’acquisto migliorativo. Si registrano anche compravendite ad uso investimento incentivate dal fatto che nuove facoltà universitarie si insedieranno in luogo dell’ex caserma “Testafochi”. Questo dovrebbe comportare l’incremento degli studenti presenti in zona e, di conseguenza, del numero di affitti. In questi primi mesi gli investitori si sono rivolti soprattutto all’acquisto di monolocali e bilocali su cui investire mediamente non più di 80 mila €. La maggioranza delle richieste della zona sono orientate sul trilocale e, particolare attenzione, si presta soprattutto al risparmio energetico. La maggioranza delle compravendite si realizza nella zona a ridosso di Piazza della Repubblica (via Chambery e corso Battaglione Aosta) dove si concentrano condomini degli anni ’70-‘80 le cui quotazioni sono di 1600 € al mq per le abitazioni da ristrutturare e di 2000 € al mq per le soluzioni ristrutturate.

Sono partiti in viale Partigiani i lavori per la realizzazione di sette nuove unità immobiliari caratterizzate dalla classe energetica A+ e da materiali e finiture di pregio. Il prezzo di vendita su carta è di 2800-3000 € al mq. In corso Lancieri è stato completato un nuovo condominio in classe energetica A i cui appartamenti sono in vendita a 2800-3000 € al mq. In quest’area è in corso un forte sviluppo edilizio tra cui un nuovo campus universitario. Immobili in edilizia popolare sono disponibili nel quartiere” Cogne”. Parliamo di abitazioni in edilizia popolare (ex Aler ed ex Ina Casa), spesso privi di ascensore, dove acquistano soprattutto coloro che non riescono ad accedere al mercato delle altre zone, più costoso. Qui infatti le quotazioni sono di 1300 -1400 € al mq per soluzioni da ristrutturare e di 1900-2000 € al mq per abitazioni già ristrutturate. Dinamico il mercato delle locazioni che vede protagonisti studenti fuori sede, immigrati e famiglie che non riescono ad acquistare. Molto utilizzati anche i contratti a carattere transitorio e a canone libero, il costo mensile di un bilocale è di 400€, quello di un trilocale è di 500 €.

Nell’area dell’ Ospedale si registra infatti ancora una certa distanza tra le richieste dei proprietari e la disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti. Per un trilocale i potenziali acquirenti desiderano spendere intorno a 160-190 mila €. A muoversi sono stati soprattutto i giovani al primo acquisto; non si sono registrati acquisti ad uso investimento nonostante sul mercato ci siano bilocali intorno a 100 mila €. La zona presenta una parte pianeggiante dove sorge l’Ospedale e una collinare, meno richiesta perché più scomoda e ricercata da coloro che desiderano ampie metrature ed immobili più prestigiosi e recenti. La zona dell’Ospedale è apprezzata per la vicinanza al centro storico e si sviluppa intorno a via Federico Chabod e via XXVI Febbraio, dove ci sono appartamenti degli anni ’60 e ’70 che, da ristrutturare, costano 1700 € al mq. Ci sono degli interventi di nuova costruzione in classe “A” tra viale Gran San Bernardo e via Roma acquistabili a prezzi medi di 3200 € al mq, ma che si scontrano con una disponibilità di spesa sul nuovo che in zona è di 2700-2800 € al mq. Da segnalare la riqualificazione del condominio “La Ex Trafila” dove si sono realizzati 35 box auto il cui valore è di 35 mila €. Gli appartamenti nuovi sono venduti a 2200 € al mq. Non lontano sorge la zona collinare panoramica ( via delle Betulle e rue du Coutumier) dove ci sono appartamenti di taglio medio-grande (120-130 mq) costruiti negli anni ’80 e ‘90. Le quotazioni medie sono di 1900 € al mq con punte di 2200-2300 € al mq per le soluzioni ristrutturate. Ad acquistarle sono prevalentemente famiglie alla ricerca di una casa più spaziosa. Sulle colline di Entrebin, Arpuilles ed Excenex, frazioni di Aosta che si trovano a 5-6 chilometri dal centro sono disponibili terreni edificabili a 110 € al mq. Sono acquistati da privati che intendono realizzare la propria abitazione. Buona la domanda di appartamenti in affitto. A cercare soluzioni in locazione sono famiglie, giovani coppie, immigrati e lavoratori fuori sede. Si registra un netto aumento dei contratti a canone concordato; un bilocale si affitta con 400 € al mese, il trilocale costa 500 € al mese.

Chi volesse acquistare soluzioni indipendenti e semindipendenti (su Aosta esiste una discreta domanda di queste tipologie immobiliari) può optare per il comune di Gressan, a circa 3 chilometri da Aosta, dove nell’ultimo decennio sono state realizzate ville e appartamenti in villa dal valore di 3000-3500 € al mq (nuovo). 

23 novembre 2016

Venerdì 25 novembre Mauro Papagni (#e4Servizi) ospite a #ImpresaVda su #RadioPropostainBlu

Carissimo visitatore, dopodomani, venerdì 25 Novembre, ottava puntata di ImpresaVda. su Radio Proposta in Blu. Anche quest'anno per le prime 24 puntate abbiamo come sponsor la BCCValdostana. Questa settimana tocca a Mauro Papagni della e4Servizi, azienda attiva nel settore dell'edilizia.

Se ti sei perso l'intervista della scorsa settimana a Guido Bertolin della Maison Bertolin, la puoi trovare qui.  

Il prossimo appuntamento sarà, dunque, Venerdì 25 Novembre, sempre alle 9,30

Sul Corriere della Valle in edicola questa settimana trovi l'ntervista a Perre Noussan e nelle prossime settimane quelle a Bertolin e Papagni. Dopodomani a circa un'ora dalla trasmissione della puntata - se te la sei persa - puoi scaricare il podcast nell'apposita sezione sul sito di Radio Proposta in Blu.

Ti ricordo che il programma è in diretta per cui puoi intervenire sia telefonicamente (0165 - 44575) sia via mail diretta@radiopropostainblu.it).

Come sempre ti chiedo di scrivere nell'oggetto della mail «ImpresaVda» in modo che io possa capire subito se si tratta di un lettore del blog.


Puoi naturalmente anche lasciare messaggi direttamente su ImpresaVda, possibilmente prima della trasmissione. Di che genere? E' molto semplice: domande sui temi trattati e suggerimenti sugli argomenti da trattare o gli ospiti da invitare.


Se non conosci ancora la radio ti ricordo le sue frequenze: Courmayeur 103.8 - La Salle 93.7 - Saint-Nicolas 107.6 - Aosta 107.8 - Saint-Vincent 107.4 - Bassa Valle 107.8 - Brusson 88.5 - Ayas 107.6 - Valtournenche 107.6 - Valle del Gran San Bernardo 107.6 e Valgrisenche 88.0.

Buon ascolto. 

21 novembre 2016

#Giubileo «Dio crede che è sempre possibile rialzarsi»


Dall'omelia di Papa Francesco in occasione della Santa Messa di chiusura del Giubileo

Nel Vangelo compare un altro personaggio, più vicino a Gesù, il malfattore che lo prega dicendo: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» (v. 42). Questa persona, semplicemente guardando Gesù, ha creduto nel suo regno. E non si è chiuso in se stesso, ma con i suoi sbagli, i suoi peccati e i suoi guai si è rivolto a Gesù. Ha chiesto di esser ricordato e ha provato la misericordia di Dio: «oggi con me sarai nel paradiso» (v. 43). Dio, appena gliene diamo la possibilità, si ricorda di noi. Egli è pronto a cancellare completamente e per sempre il peccato, perché la sua memoria non registra il male fatto e non tiene sempre conto dei torti subiti, come la nostra. Dio non ha memoria del peccato, ma di noi, di ciascuno di noi, suoi figli amati. E crede che è sempre possibile ricominciare, rialzarsi.

Chiediamo anche noi il dono di questa memoria aperta e viva. Chiediamo la grazia di non chiudere mai le porte della riconciliazione e del perdono, ma di saper andare oltre il male e le divergenze, aprendo ogni possibile via di speranza. Come Dio crede in noi stessi, infinitamente al di là dei nostri meriti, così anche noi siamo chiamati a infondere speranza e a dare opportunità agli altri. Perché, anche se si chiude la Porta santa, rimane sempre spalancata per noi la vera porta della misericordia, che è il Cuore di Cristo. Dal costato squarciato del Risorto scaturiscono fino alla fine dei tempi la misericordia, la consolazione e la speranza.

20 novembre 2016

#Zamagni: «#Ambiente e #povertà facce della stessa medaglia» (seconda e ultima parte)


Ecco la seconda parte dell'intervento di Stefano Zamagni. Qui trovi la prima.


Beni comuni

La seconda tesi fondamentale che emerge dall’enciclica è che l’ecosistema è un bene comune globale. In economia si distinguono diverse tipologie di beni: privati, pubblici e comuni. Tra queste
tre diverse categorie le differenze sono notevoli e l'implicazione pratica è che per ognuna di queste
categorie di beni le regole di governancesono diverse.
«Questa giacca è un bene privato, se la indosso io non la potete indossare voi. - ha commentato Za-
magni - E la questione dei beni privati si risolve con la legge della domanda e dell'offerta. Per il bene io devo pagare un certo prezzo. I beni pubblici sono invece quelli che l'ente pubblico si fa carico di affrontare, produrre e distribuire ai cittadini. Il Papa dice che l'ambiente non è né un bene privato
né pubblico: è un bene comune globale. Questo significa che non basta sistemare le cose in casa
propria, così sarebbe se il bene comune fosse locale. Se ad Aosta si ripulisce l'aria di tutti i gas ci si illude di avere ottenuto un risultato perché se la vicina Francia o il vicino Piemonte non fanno altret-
tanto il problema ambientale non è risolto. Questo è compreso da tutti. Le regole di governance non devono essere né di tipo privatistico né di tipo pubblicistico, ma chiamare in causa la comunità. Biso-
gna che sia la gente che avverte l'esigenza di inventarsi regole di autogestione capaci di affrontare
il problema, ma questa è la cosa più difficile da far apire alla gente. Tutti dicono che ci deve pensare
l'ente pubblico e questo aggrava la situazione.

L'ente pubblico non può risolvere il problema ecologico se non ha il sostegno della comunità delle
persone che occupano un territorio. Il Papa dice che questo è il limite più grosso. Dal punto di vista della filosofia morale questo ha delle conseguenze nefaste perché noi non ci sentiamo responsabili del male che stiamo facendo.
L'effetto aggregato di tanti ragionamenti ambientali produce il disastro ambientale che conosciamo. Un discorso che ovviamente vale anche per le imprese. Avete mai visto un'impresa sentirsi responsabile per l'inquinamento? Io no. Loro dicono di creare posti di lavoro e quindi fanno del be-
ne. E' chiaro che fai del bene, ma se per fare il bene a qualcuno produci il male ad altri questo non è
ammissibile per l'etica, soprattutto per quella cristiana». Per Zamagni questo è il modo attraverso
cui il Papa ci invita a rivedere le nostre mappe cognitive e a trovare linee di azione congruenti al
nostro obiettivo. Un’enciclica che ha dato effetti positivi come il summit sull'ambiente, di Parigi,
che per la prima volta ha prodotto frutti. Anche grazie all'autorità morale del Papa che ha scosso le
coscienze.

Biodiversità

La terza tesi è quella della biodiversità, non solo bionaturale cioè biologica naturale, ma biodiversità socio economica. «Se vogliamo seriamente essere interessati alla risoluzione del problema in questio-
ne - ha detto Zamagni - bisogna che l'arena del mercato sia popolato da una pluralità di forme di im-
presa. Come nel mondo naturale abbiamo bisogno della biodiversità delle speci animali e vegetali
perché la natura possa continuare a riprodursi, ad evolvere, lo stesso vale in economia. Una tesi che
ha dato fastidio a molti in quanto significa che nell'area del mercato non possono operare solo imprese di tipo capitalistico, cioè che operano con il fine del profitto. Accanto a queste ci sono altre imprese, cooperative, imprese sociali. Le cosiddette benefit corporation che in Italia si chiamano  società benefit. Fino ad adesso le imprese di tipo capitalistico fino a tempi recenti hanno impedito che potessero nascere altre imprese. La riforma del Terzo Settore in Italia è stata approvata nel maggio di quest'anno. E perché alla fine i politici si sono arresi perché le realtà del terzo settore hanno fatto sentire la loro voce. Perché se io voglio avere il titolo di impresa devo essere di tipo capitalistico? Su questo non nascondo le colpe degli economisti che continuano ad insegnare nelle
facoltà di economia delle cose sbagliate. Ciò che ti rende imprenditore non è la tua capacità di fare
profitto, ma la tua capacità di produrre valore e soddisfare bisogni. Se poi ottieni profitto e te lo met-
ti in tasca nessuno te lo impedisce. Ma tu non devi impedire ad altri che vogliono generare valore
avendo un altro fine in testa, cioè il bene comune. Basta con questa ipocrisia. Ci sono certe organizza-
zioni di volontariato che sono più imprenditoriali di certe imprese. La parola impresa significa chiun-
que è capace di generare benessere. Invece gli economisti scrivono nei loro libri che l'impresa è quella che massimizza il profitto».

Per Papa Francesco i vari paesi devono organizzarsi in modo tale da dare la libertà d'impresa alle persone. Tutti devono avere pari opportunità di realizzare nel rispetto delle leggi gli obiettivi che caratterizzano i carismi di ciascuno. Negli ultimi due capitoli dell'enciclica il Papa suggerisce alcune linee di azione: occorre attuare prima di tutto una trasformazione radicale della finanza, per realizzare la cosiddetta transizione ecologica. Il sistema produttivo infatti non può essere cambiato velocemente. «Il valore dei derivati è pari a 700.000 miliardi di dollari cioè 12 volte superiore al PIL mondiale. ha spiegato Zamagni - Questo significa che la finanza è diventata autoreferenziale, cioè non serve più a finanziare l'attività reale di chi produce, delle imprese e delle famiglie, ma serve soltanto ad alimentare se stessa per ottenere profitti speculativi. Basterebbe il 10% di quell'ammontare per creare un fondo tale da finanziare la transizione delle vecchie tecnologie inquinanti alle nuove. E questa sarebbe una grande opportunità per creare lavoro. Prima di tutto serve la volontà politica di fronte ad una situazione scandalosa in cui l'1% della popolazione ha una ricchezza pari a quella di 3miliardi e mezzo di persone. Il problema è che non si vuole operare per reindirizzare la finanza al suo ruolo naturale cioè servire da ponte per consentire a chi ha progetti, idee di poterli realizzare». La seconda proposta del Papa è quella di dare vita ad una OMA, OMA vuol dire organizzazione mondiale dell’ambiente, all'interno del sistema delle Nazioni Unite. Esistono delle organizzazioni mondiali, la più nota è quella del Commercio. Ce ne è anche una per l'attività bancaria. «Questa organizzazione - ha commentato Zamagni - avrebbe il potere di sanzionamento di quanti hanno firmato l'accordo e non lo ratificano al loro interno. A livello bancario dopo la crisi le dieci banche più grosse d'affari del mondo hanno ricevuto una multa pari a 225 miliardi di dollari. Inoltre l'organizzazione servirebbe a stabilire delle regole di corrispondenza con l'Organizzazione Mondiale del Commercio perché le regole del commercio internazionale sono contrarie alla conservazione, preservazione ambientale in quanto questa pensa soltanto a rendere fluidi gli scambi commerciali, ma se ci fosse un'altra organizzazione gemella ci sarebbe dialogo e confronto». La terza linea di azione che sta tanto a cuore al Papa è intervenire sul mutamento dei modi di vita, non solo degli stili. «Molti li confondono - ha proseguito il professore - Lo stile di vita va cambiato, si parla di sobrietà.

Ma il Papa dice che la sobrietà non basta, bisogna cambiare i modi con cui beni si producono, la ricchezza si genera, il reddito viene distribuito. Non basta che io nella mia vita individuale insegni ai miei bambini che bisogna fare la raccolta differenziata. Io mi devo coinvolgere insieme ad altri per esercitare quella pressione popolare, veramente politica, che serva a dire ai governanti bisogna cambiare certe regole. Pensate alle slot machines. L'Italia è il uno degli stati
in che ha più gioco d'azzardo indirettamente gestito dallo Stato. Il Governo dice che ne ricava 9 mi-
liardi di tasse. Ma per avere 9 miliardi sacrifichi la vita di moltissime persone che diventano malati di
gioco d'azzardo. E dal punto di vista economico ti dimentichi le spese che il servizio sanitario sostiene per curare quelli che cadono nella spirale del gioco d'azzardo. Qui non basta educare i  bambini a non giocare d'azzardo, ma bisogna mettersi insieme per alzare la voce e dire al Parlamento “Basta con questo sconcio di una legge che consente che in Italia abbiamo più slot machines che in tutti gli altri paesi”. Questo vuol dire cambiare i modi di vita. Non si può tollerare che il fisco faccia cassa con il vizio. Per cambiare lo stile di vita basta l'individualismo, ma per cambiare il modo di vita serve una forte pulsione al bene comune».

Zamagni spiega che se ci si limita alla sola razionalità non ne veniamo fuori. «Mai come in questo momento occorre recuperare la dimensione dell'etica delle virtù. Le etiche sono di diversa matrice: quella utilitaristica, quella del doverismo kantiana, quella contrattualistica, ma c'è anche l'etica delle virtù che è quella inventata da Aristotele e recuperata da San Tommaso ed è l'etica fondativa del pensiero cristiano. Questo per dire che è l'esercizio delle virtù che consente di impedire la caduta nel comportamento deviante. Se noi non ritorniamo nelle nostre scuole, nei nostri ambiti di vita a parlare di etica delle virtù non ci sarà niente da fare.
Ed è quello che non si vuole fare. La Chiesa è sotto attacco per questa ragione, Siccome è l'unica agenzia nel mondo che parla di virtù. La verità è che bisogna tornare a fare educazione. Oggi si fa formazione, istruzione, ma la scuola non può e non deve educare. Un professore che educa rischia la denuncia in quanto si dice che l'educazione è una violazione della libertà del singolo. Il docente deve insegnare, istruire, formare, non deve proporre un progetto educativo, in sintesi non deve parlare delle virtù. Per istruire, per insegnare basta essere competenti, ma per educare bisogna essere. Un professore non può essere educatore soltanto perché sa spiegare bene la materia, se lui non testimo-
nia con la sua vita l'adesione a certi valori non potrà mai educare. Gli allievi se e accorgono subito. Se
poi noi non ci liberiamo di questa corazza che è l'individualismo libertario non ne verremo fuori. Questo è un problema culturale. L'individualismo libertario è quella tesi psico-filosofica. pedagogica che dice "volo ergo sum", cioè io voglio dunque sono. Ed è il messaggio dominante fra i giovani, cioè che bisogna lasciare che ognuno faccia quel che vuole. Se si parte da qui è ovvio che anche la questione ambientale non potrà mai essere risolta. L'opposizione a questa frase è “Tu es ergo sum”, cioè “tu sei dunque io sono” che significa che tu sei importante per me. Io per realizzare la mia personalità e il mio progetto di vita ho bisogno di te e dell'interazione con te».

Un racconto

Zamagni ha concluso la sua relazione raccontando una vicenda di carattere personale. «Dovete sapere che io ho quattro nipoti. La più piccola si chiama Margherita ed ha otto anni. L'anno scorso viene da me e mi dice "nonno insegnami delle cose difficili" perché voleva mettere gli altri tre in castagna. Io allora le dico "tu lo sai cosa è la bellezza?". E lei mi dice "nonno questo è molto difficile dimmelo tu". E io allora le ho dato la risposta di San Tommaso "la bellezza è lo splendore della verità". Lei tutta contenta va dallo zio, uno dei miei generi ingegnere, e gli dice "Zio tu sai che cosa è la bellezza?". Lui la guarda e dice "Ma non vedi che io qui sto lavorando? Che domande mi fai? Non ho tempo da perdere". E lei "Non preoccuparti te lo dico io. La bellezza è lo splendore della verità". Mio genero per poco non sviene e allora gli ha detto "Io non ho saputo rispondere alla tua domanda vediamo se tu sai rispondere alla mia. Dimmi che cosa è la verità?". Margherita le risponde "La verità è quella che dice il nonno". Dopo quando me l'ha detto le ho dato un milione di bacini e poi le ho detto che quando avrebbe iniziato il catechismo per la prima comunione le avrebbero insegnato che la verità non è quella che ice il nonno, ma quella che dice Gesù. Però nel frattempo le ho detto di continuare così. Devo dirvi che questo episodio non mi ha fatto dormire diverse notti e a mia moglie dicevo ma qual è il messaggio che una creatura di quell'età ha voluto inviarmi. Nulla avviene mai per caso. C'è sempre una regia superiore che ci manda dei messaggi e noi, a volte, siamo superficiali e passiamo oltre. Poi ho capito e ho compreso la pagina evangelica dove Gesù dice "se non tornate come bambini". I bambini arrivano alla verità non per via di ragione in primis, ma per via di cuore, cioè di amore. Lei sa che io le voglio bene e, quindi, ha pensato se il nonno mi vuole bene non può dirmi le bugie, e allora ecco il messaggio che mi ha messo un po' in crisi: noi adulti pensiamo che per risolvere i problemi si debba fare appello a forme di razionalità sempre superiore. E' una illusione perché in certe situazioni di vita si arriva alla soluzione prima per via di amore, cioè di carità. Il che non vuol dire escludere la ragione ed è questo il motivo per cui ho capito bene la famosa frase di Sant'Anselmo quando dice "credo ut intelligam" che vuol dire proprio questo: io credo per poter capire. Prima si crede in Dio e lo faccio così poi capisco. Ed è esattamente questo. L'atto del credere è un atto d'amore e allora il dare la precedenza alla via della carità è il modo più efficace, oltre che per certi aspetti semplice, per arrivare alla verità delle cose. Questo è vero a livello di vita individuale, collettiva e anche per affrontare problemi come quelli di cui ci siamo occupati questa sera a proposito della Laudato si'».

19 novembre 2016

#Zamagni: «#Ambiente e #povertà facce della stessa medaglia» (prima parte)


Con Stefano Zamagni si è concluso il ciclo di conferenze Fede e Scienza sulla «Laudato si'». Il professore, il 4 novembre  al De La Ville, nel suo intervento dal titolo "Economie e città a misura d'uomo. Un nuovo approccio", dopo essere stato presentato dal Vescovo di Aosta, Mons. Franco 
Lovignana, ha subito evidenziato come si tratti di  una enciclica molto speciale in quanto è la prima 
interamente dedicata alla questione ecologica ed in essa il Papa mostra a tutti quello che è il fondamento filosofico del suo magistero di Pontefice. Riporto qui di seguito (in due puntate) l'articolo che ho pubblicato sul Corriere della Valle e che ripercorre in manier adettagliata l'intervento del professore.

«Paolo VI aveva scelto come sua guida il Personalismo di Maritain, - commenta Zamagni - Giovanni Paolo II aveva scelto per sé l'esistenzialismo cristiano, Benedetto XVI il neotomismo e Papa Francesco si autodefinisce un realista storico, corrente caratterizzata dal fatto che occorre che i principi, uguali per tutti nel corso del tempo, debbano essere calati nella realtà ed è questo il motivo per cui questa enciclica usa un linguaggio che a molti non pare teologico, in quanto se sei un realista storico devi partire dai fatti, questi li devi interpretare alla luce dei principi ed infine indicarne le azioni». Nel capitolo cinque e sei il Papa non si limita a denunciare il fenomeno, a indicare quello che non va, ma si spinge a proporre linee di azione, chiamando in causa le responsabilità di tanti.
«Quest'ultima novità a qualcuno ha dato fastidio. Eppure più passa il tempo e più i consensi verso questa enciclica vanno aumentando, forse di più fra i non credenti che non i credenti. E questo perché
il Papa non si limita a denunciare ma a dire lungo quali vie occorre muoversi se si vuole seriamente e
con coraggio risolvere i problemi affrontati nell'enciclica». Un testo che oltre tutto ha un fondamento scientifico robusto. Questa enciclica è stata preceduta un anno e tre mesi prima dal lavoro della Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, di cui 
Zamagni fa parte. «Il Papa ci chiese di sviluppare della documentazione, delle riflessioni puramente
scientifiche sulla questione ambientale, senza dirci che questo doveva servire come materiale a sua disposizione per scrivere l'enciclica. Lo abbiamo scoperto dopo. E questo lavoro è stato presentato
alla fine di aprile del 2014. 
L'enciclica è stata scritta un anno dopo e il capitolo uno e due della Laudato si' sono presi pari pari dal lavoro di queste Accademie». Da non dimenticare che tra i componenti dell'Accademia ci sono otto premi Nobel, tra fisica, chimica e biologia. Questo significa che chi ha criticato il documento sottolineandone la scarsa scientificità ha mosso in realtà una critica di tipo ideologico.

Le tesi fondamentali

Per Zamagni sono tre le tesi che si possono estrarre da questo documento. La prima tesi è che la lotta alla povertà e la questione ecologica sono come le due facce della stessa medaglia, cioè devono essere affrontati simultaneamente, fino ad allora la letteratura e il dibattito pubblico era focalizzato da due poli: da un lato gli ecologisti estremi, coloro che affermano una superiorità della natura sull'uomo e sul versante opposto l'antropocentrismo esasperato di chi afferma la dominanza e la superiorità dell'uomo sulla natura. «Se osservate con attenzione - ha precisato Zamagni - tutte le varie politiche che sono state implementate negli ultimi decenni a seconda dell'orientamento politico del momento hanno fatto prevalere l'una o l'altra.

Pensate all'australiano Pita Singa, docente universitario a Princeton di filosofia morale per il quale
"abbattere una pianta e uccidere una persona è lo stesso crimine". In quanto sostiene che gli esseri vi-
venti sono tutti al medesimo piano. Sul lato opposto chi mette l'antropos al centro e tutto il resto al
suo servizio. Ebbene la prima tesi che l'enciclica difende con grande forza è che entrambe le posizio-
ni sono sbagliate. Pensate ai rifugiati ambientali, termine coniato dall'ecologista Lester Brown nel 1976. Oggi quello che lui aveva anticipato si sta verificando. L'ultimo rapporto delle Nazioni Unite ci
informa che, se non si interverrà fin da adesso in maniera radicale, nel 2050 i rifugiati ecologici, quelli che saranno costretti ad abbandonare le loro terre per ragioni climatiche, ad esempio il livello del mare che si alza o la desertificazione, saranno 250 milioni nel mondo. Ci sono intere regioni
dell'Africa sub-sahariana, dell'America Latina e dell'Asia che sono senz'acqua e quindi senza agricoltura, senza allevamento.

Oggi abbiamo i rifugiati per ragioni politiche che sono soltanto quattro milioni e siamo già in diffi-
coltà. Cosa succederà quando saranno 250 milioni?». Il Papa introduce nell'enciclica anche il problema della povertà che costringe molti a migrare. «Voi vi chiederete ma perché sono diventati
poveri e una volta non lo erano? . ha aggiunto Zamagni - Non erano forse ricchi ma avevano almeno
da mangiare. La risposta è che il fenomeno del landgrabbing costringe queste popolazioni ad bbando-
nare le loro terre. In italiano significa accaparramento delle terre, un terzo delle terre dell'Africa
subsahariana non è più degli africani. Le multinazionali e alcuni paesi come la Cina vanno in que-
ste zone e con la scusa di usare metodi di coltivazione più efficienti e più produttivi ottengono dai go-
verni nazionali contratti della durata di 99 anni che consente a queste multinazionali lo sfruttamento totale della terra.

Espellono così dai campi i lavoratori, non assumendoli perché non li ritengono adeguati. Questi 
vanno a riempire le bidonville delle città e poi prendono la via dell'Europa. Da qui ancora una volta si capisce come il fenomeno climatico e quello ambientale sono inestricabilmente connessi. Il primo grido di allarme del Papa è che si smetta tutti di fare gli ipocriti. Per risolvere la questione sociale occorre risolvere quella ambientale». Zamagni ha posto un filo rosso tra alcuni importanti documenti pontifici: Leone XIII nella Rerum novarum nel 1891 scopre le cose nuove dell'industrializzazione e descrive la cosiddetta questione operaia. Giovanni Paolo II che nel 1991, con la Centesimus Annus, focalizza l'attenzione sulla novità della globalizzazione. E infine Papa Francesco che con questa enclicica focalizza l'attenzione sull'antropocene, parola coniata una ventina d'anni fa da un fisico tedesco, premio Nobel, Krutzen, significa era dell'uomo. «Oggi viviamo in una situazione - ha spiegato il professore - nella quale noi uomini vivendo in società siamo in grado di cambiare il corso della natura, di cui magari dopo ci lamentiamo. Noi ci preoccupiamo dell'anidride carbonica per la quale si stanno firmando degli accordi, ma il peggio è il gas di teflon che è mille volte più distruttivo del CO2 e di questo nessuno vuole parlarne a parte il Papa». 

continua

18 novembre 2016

Rinnovo concessione posteggi per l'esercizio del commercio su aree pubbliche

La Chambre valdôtaine, attraverso il suo Sportello per la Promozione Internazionalizzazione e Innovazione SPIN2, in gestione associata con Unioncamere Piemonte e nell’ambito della rete Enterprise Europe Network (EEN), organizza il seminario “Il rinnovo delle concessioni di posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche: verso il 2017”.

L’incontro che si svolgerà Presso la Pépinière d'entreprises di Aosta, è rivolto a tutti gli operatori ambulanti e coltivatori diretti, nonché a coloro che nelle Amministrazioni Comunali si occupano del settore (Sindaci, Assessori al commercio, Segretari comunali, Polizia municipale ad altri funzionari), affinché recepiscano in modo uniforme la normativa.

Durante il workshop, organizzato in collaborazione con il Consorzio degli enti locali della Valle d’Aosta (Celva)sono previsti gli interventi di Armando Zelli - Segretario Generale FIVA Confcommercio, Enrico Di Martino – Dirigente Strutture ricettive e commercio dell’Assessorato Turismo, Sport, Commercio e Trasporti e dell’Avvocato Lorenzo Sommo –consulente legale del CELVA.

La partecipazione è gratuita, previa registrazione via mail all'indirizzo sportellovda@pie.camcom.it o telefonicamente allo 0165 573094, entro il 23 novembre.

Le adesioni saranno accettate secondo l'ordine di arrivo fino ad un numero massimo di 80 persone. 

Fare impresa sociale in Valle d’#Aosta


Il Forum del Terzo Settore della Valle d’Aosta organizza, lunedì 28 novembre a partire dalle 9 nell’Aula Magna dell’Università della Valle d’Aosta (Strada Cappuccini, 2), il seminario dal titolo “L’impresa sociale nella legge delega sul terzo settore”.

I lavori, dopo il saluto delle Autorità e l’introduzione della portavoce del Forum del Terzo Settore della Valle d’Aosta Sabina Fazari, prevedono gli interventi di Sergio Silvotti, portavoce del Forum della Lombardia, di Gianfranco Marocchi, rappresentante del Consorzio nazionale “Idee in Rete” e Direttore di “Welfare Oggi”, di Anna Merlo dell’Università della Valle d’Aosta e di Stefano Granata, Presidente del Gruppo Cooperativo CGM.

La seconda parte del seminario prevede una tavola rotonda e un dibattito, moderati dal membro del coordinamento del Forum valdostano Jean Frassy, sul tema “Fare impresa sociale in Valle d’Aosta: tra l’oggi e il domani”.

Alla tavola rotonda prenderanno parte esponenti locali del Terzo Settore, della Pubblica Amministrazione e del mondo dell’informazione tra cui: Gianni Nuti, dirigente dell’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali e Giovanili, Andrea Borney, consigliere del CSV, Luigino Vallet, presidente della Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Umberto Fossà, presidente di Legacoop Vda, Lea Lugon, presidente Fédération des Coopératives, Luigi Lorenzin, presidente AGCI Valle d’Aosta e della giornalista Nathalie Grange.


«E’ importante – sottolinea la portavoce del Forum della Valle d’Aosta, Sabina Fazari – che anche la nostra regione inizi a ragionare sulle opportunità e sulle criticità della legge delega che inevitabilmente aprirà scenari diversi».     
 

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