31 luglio 2017

#Delibere di Giunta - Segnalazioni per le imprese (399) - Ricerca e Sviluppo

PRESIDENZA DELLA REGIONE

Tirocini formativi e di orientamento
Il Governo regionale, ai sensi della legge n.196/1997 e della DGR 2190/2013 relative ai tirocini formativi e di orientamento, ha approvato la stipula di una convenzione biennale con l’Università degli studi di Pavia per tirocini curriculari da effettuarsi presso le strutture dell’Amministrazione regionale.

Ricerca e Sviluppo
Su proposta della Presidenza della Regione di concerto con l’Assessorato delle Attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente, l’Esecutivo ha approvato la selezione di dieci progetti di ricerca e sviluppo per le imprese industriali ai fini della loro rendicontazione nell’ambito del POR Investimenti e occupazione 2014/2020 FESR ai sensi dell’art. 65 Par.6 del Reg. Ue 1303/2013, di cui due progetti relativi al bando a favore di imprese industriali per la realizzazione di Progetti di ricerca e sviluppo ambito montagna di eccellenza n. 1_2015, sei progetti nell’ambito del bando Fabbrica intelligente e due progetti nell’ambito del Cofinanziamento della legge regionale 14 giugno 2011, n. 14 (Interventi regionali in favore delle nuove imprese innovative).

ATTIVITA’ PRODUTTIVE, ENERGIA, POLITICHE DEL LAVORO E AMBIENTE

Ricerca e biotecnologie in ambito sanitario
La Giunta ha approvato l’avvio di una procedura di valutazione comparativa, per il conferimento di un incarico professionale di collaborazione tecnica di alta qualificazione, a un esperto in materia di ricerca e biotecnologie in ambito sanitario, ai sensi della l.r. 18/1998. L’avviso pubblico sarà pubblicato sul sito web istituzionale della Regione.

Smau
Il Governo ha approvato la partecipazione dell’Amministrazione regionale alle manifestazioni Smau, in programma a Milano dal 24 al 26 Ottobre 2017 con cinque start up innovative insediate in Valle d’Aosta, e all’Aerospace & Defense meetings in programma a Torino dal 29 al 30 novembre 2017 con due imprese operanti in Valle d’Aosta, nell’ambito delle iniziative finalizzate allo sviluppo delle imprese industriali e artigiane, ai sensi della l.r. 6/2003.

Assunzioni
L’Esecutivo ha approvato 4 schede progetto  per l’assunzione, a tempo determinato per 3 anni (indicativamente dal 1° settembre 2017 e fino al 31 Agosto 2020) di quattro funzionari (categoria – posizione D), nel profilo di Istruttore tecnico, attingendo dalla graduatoria dell’avviamento degli iscritti alle liste dei centri per l'impiego, per la realizzazione di progetti ai sensi del comma 3, dell’art. 42 della legge regionale 22/2010, nell’ambito del POR Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione 2014/20 (FSE) per la Valle d’Aosta, da assegnare alla Struttura Politiche per l’impiego.

Riscaldamento domestico
Visti i pareri favorevoli del Consiglio permanente degli enti locali e della II Commissione permanente del Consiglio regionale, la Giunta ha approvato i criteri e gli aspetti procedimentali necessari per l’attuazione, nell’anno 2017, della l.r. n. 43/2009 Disposizioni in materia di sostegno economico delle famiglie mediante concorso alle spese per il riscaldamento domestico - attraverso l’utilizzo delle risorse del fondo di dotazione della gestione speciale di Finaosta s.p.a. di cui all’art. 6 della l.r. n. 7/2006, per un importo di 5 milioni di euro.


BILANCIO, FINANZE, PATRIMONIO E SOCIETA’ PARTECIPATE

Ei Towers, s.p.a
L’Esecutivo ha concesso, ai sensi della l.r. 12/1997, per il periodo di anni 9, alla Ei Towers, s.p.a. l'utilizzo della postazione regionale sita nel Comune di Gressoney-Saint-Jean, denominato Krome, per l'installazione di apparati volti a garantire il servizio di diffusione televisiva sul territorio.


OPERE PUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Ambiti inedificabili
La Giunta ha approvato, ai sensi dell’art. 38, comma 3, della l.r. 11/1998, la variante alla relazione tecnica e alla cartografia degli ambiti inedificabili dei terreni a rischio di frane e di inondazioni e della nuova zonizzazione dei terreni sedi di fenomeni di trasporto in massa dei Torrenti Coudrey e Bouic nel Comune di La Thuile nonché la variante alla relazione tecnica e la Revisione della disciplina d’uso, adottate con deliberazione del Consiglio comunale n. 18 del 6 giugno 2017.

28 luglio 2017

Roberto Ploner (#Valfidi): «occorre una vera #semplificazione»

Roberto Ploner
Questa settimana proponiamo l’intervista a Roberto Ploner, direttore di Valfidi.

Diamo un po’ di numeri sull’operatività di Valfidi…
Valfidi per numerosità di soci e per volumi di garanzie è il più grande confidi valdostano. Conta 3253 imprese socie e uno stock di garanzie di oltre 85 milioni di euro delle quali il 90% in bonis a fronte di linee di fido  e residui finanziamenti garantiti per oltre 195 milioni  di euro. Nel 2016 il nostro stock di garanzie è rimasto costante a differenza delle maggior parte dei confidi nazionali e regionali che hanno segnato un calo delle garanzie. Nel 2016 Valfidi ha deliberato nuove garanzie per 22,4 milioni di euro a supporto di 44,6 milioni di euro di nuovi finanziamenti e linee di fido. Il nostro Confidi conta su di un patrimonio di 13,5 milioni di euro e su una disponibilità finanziarie per oltre 17 milioni di euro. Ha un cet1 capital ratio ovvero il principale indicatore di solidità patrimoniale usato dal sistema bancario al 18%, un valore di tutto rispetto se consideriamo che le banche che operano sul nostro territorio questo indice varia da 10 a 14%.

Che cosa deve essere un Confidi oggi?
Non più quello di 10 anni fa o anche solo 5 anni fa.  Il mondo delle imprese è cambiato, il mondo bancario è cambiato e si deve la visione ed il coraggio di cambiare anche nel mondo dei confidi. Chi non ha questa visione è un amministratore miope.  il confidi oggi oltre a  prestare garanzie per l’accesso al credito, deve accompagnare le aziende nelle scelte finanziarie, deve dare loro consulenza finanziaria, supportarle nella predisposizione di piani di sviluppo e ristrutturazioni finanziarie, adeguarsi alle richieste delle imprese come ad esempio il rilascio di fidejussioni, veicolare alle imprese i benefici dei fondi di garanzia, e anche concedere piccolo credito ovvero concedere quei finanziamenti di piccolo importo che le banche soprattutto quelle maggiori non vogliono più erogare in quanto economicamente non più remunerativo.

Cosa fa concretamente Valfidi? Come siete strutturati?
Valfidi ha iniziato ad attivare nuovi servizi quali le fidejussioni per rimborso di imposte. Ha una persona che opera sul territorio a diretto contatto con le imprese. Sta da tempo operando con la controgaranzia del fondo centrale per le Pmi che permette di ottenere un miglioramento del tasso dei finanziamento, miglioramento spesso anche significativo, e maggiori possibilità di accesso al credito grazie ad una percentuale di garanzia rilasciata superiore al 50%. Il consiglio di amministrazione ha poi allo studio un piano strategico proprio per rispondere alle nuove esigenze delle imprese, per avviare le nuove attività che ci sono richieste dalle imprese e per valutare il perimetro operativo nel quale si dovrà muovere Valfidi in un futuro prossimo.

Quali sono le necessità delle imprese sul fronte del credito?  
Per le nuove imprese in primis le garanzie per l’accesso al credito, ma direi anche per le micro e piccole imprese già costituite.  Poi le fidejussioni commerciali per affitti, per forniture per le quali spesso le banche oggi per concederle chiedono alle imprese o ai soci delle stesse un apporto di collateral di pari importo. Qui abbiamo visto che c’è’ spazio per lavorare. Aggiungerei le fidejussioni per il rimborso di imposte e il piccolo credito, cioè finanziamenti di piccolo importo che le banche soprattutto quelle maggiori fanno difficoltà ad erogare in quanto economicamente non più remunerativo. E siccome sappiamo che il tessuto imprenditoriale valdostano è fatto di tantissime micro imprese che di fatto necessitano spesso di micro finanziamenti anche questa è una esigenza a cui bisogna pensare. Ultima ma non ultima, anzi forse andrebbe ricordata per prima, la consulenza finanziaria e l’accompagnamento delle micro e piccole imprese nell’accesso al credito.

Valfidi svolge un importante lavoro di consulenza, potremmo dire di accompagnamento delle imprese… 
Si Valfidi ha costituito un apposito servizio che opera sul territorio al servizio delle imprese per valutare congiuntamente alle imprese stesse le operazioni di investimento, ma anche più genericamente di finanziamento, e consigliarle nell'utilizzo delle migliori forme di finanziamento e di accesso ad agevolazioni sia in contributo in conto interessi che in forma di garanzie. Presiede questo servizio la Dott.ssa Sacchet. Si tratta di un lavoro ci sta dando ottimi riscontri ed è molto apprezzato. Questo aspetto è uno dei principali canali di sviluppo dell'attività del confidi e andrà senza dubbio ulteriormente implementato.

Le ultime novità a livello normativo? 
La principale novità a livello normativo, che dovrebbe attuarsi entro l'anno, è senza dubbio l'adozione dei decreti legislativi di attuazione della legge delega approvata nell'agosto 2016 dal parlamento per la riforma del Sistema Confidi che dovrà definire un perimetro preciso di attività dei Confidi,  le linee guida per patrimonializzare  i confidi, disciplinare la contribuzione pubblica, efficientare i rapporti tra pubblico e privato nella filiera della garanzia, sviluppare  servizi finanziari innovativi, agevolare l’accesso al credito di PMI e professionisti, razionalizzare gli adempimenti dei confidi eliminando ogni tipo di duplicazione. Entro fine anno il sistema confidi potrà beneficiare del Fondo Rischi istituito con la finanziaria 2014 per complessivi 225 milioni di Euro da utilizzare per dare maggiori garanzie alle imprese. Ed infine la riforma del Fondo centrale di garanzia.

Riforma del fondo centrale di garanzia: di cosa si tratta e cosa vuol dire per le imprese?
Innanzitutto dovrebbe riequilibrare un po' le posizioni delle banche e dei confidi rispetto al fondo, oggi eccessivamente sbilanciate verso le banche che  hanno utilizzato il fondo spesso  e volentieri più che per dare credito alle imprese con qualche difficolta di accesso al credito,  per sostenere il credito alle imprese che non avevano la necessita di essere supportate dal fondo, ma solo per migliorare gli accantonamenti che le stesse banche dovevano fare. Ci auspichiamo che la riforma - che prevede la concessione di una minore percentuale di garanzia alle imprese “buone” ed una percentuale di garanzia maggiore per le imprese con qualche difficoltà in più e per gli investimenti - possa riequilibrare il sistema a vantaggio delle imprese soprattutto micro e piccole che ne hanno maggiore necessità.

Il Sistema Confidi Valle d’Aosta rispetto alla realtà nazionale: ci sono delle differenze?
Differenze sostanziali sia positive che negative. L’aspetto negativo è che oggi in Valle d’Aosta hanno sede quattro confidi, di cui due che operano esclusivamente in Valle d’Aosta e sono intermediari vigilati, un numero sproporzionato se si considera che i confidi intermediari vigilati in tutta italia sono meno di 40 e questa frammentazione non è certo positiva in quanto non permette di costituire una struttura organizzata ed efficiente come sarebbe necessario per tutto quello che ho detto in precedenza , come invece è stato fatto in molte altre regioni italiane e dalle quali secondo me i confidi e l’amministrazione pubblica dovrebbe prendere spunto. Di positivo abbiamo che i confidi valdostani sono solidi, con una buona patrimonializzazione ed una incidenza di garanzie e crediti deteriorati bassa (sotto il 10%)  rispetto a percentuali a volte doppie del resto d’Italia, quindi confidi sani. Secondo aspetto da evidenziare  è il costo della garanzia che si applica nella nostra regione ovvero  commissioni di garanzia allo 0,60 -0,75% annui  rispetto ai 2-3% di altri confidi. In un momento in cui il costo del credito si è ridotto anche in maniera sostanziale il costo della garanzia ha una incidenza sul taeg spesso determinante.

Un sogno legato al mondo del credito?
In una parola direi semplificazione di cui si parla tanto ma che in realtà non si vede… anzi…. Il tessuto imprenditoriale italiano è costituito da micro e piccole imprese e nella nostra regione questa caratterizzazione è ancora più marcata. E’ necessario ritornare a rivitalizzare queste piccole imprese, supportare le nuove iniziative imprenditoriali anche piccole, dando il necessario credito alle micro imprese. Parlo di artigiani, piccoli commercianti, professionisti cioè quelle categorie che oggi hanno maggiori difficoltà ad accedere al credito. Per fare questo è anche necessario che venga ridefinita tutta la filiera del credito e soprattutto della garanzia, evitando le duplicazioni e le sovrapposizioni attuali tra Fondi di garanzia nazionali, fondi di garanzia regionali, Confidi, semplificando i processi ed eliminando le duplicazioni di incombenze oggi esistenti. Se si giungesse a questa semplificazione sono convinto che ci potrebbe essere maggiore disponibilità di credito anche per le micro e piccole imprese e a minor costo. Ricordo infatti che oggi vi è ancora una forte disparità di costo del credito tra le imprese medio grandi che ottengono finanziamenti di importo elevato e le micro imprese che invece richiedono piccoli finanziamenti, differenza data non tanto dal rischio impresa, ma piuttosto dalla antieconomicità delle piccole operazioni.

27 luglio 2017

Dominidiato (#Confcommercio #Aosta): «Servono urgentemente iniziative per contrastare la desertificazione commerciale dei paesi di montagna»

Piccola annotazione per i lettori affezionati. Una nota di Confcommercio ha riferito che le dichiarazioni inizialmente attribuite al Direttore Adriano Valieri erano in realtà del Presidente Graziano Domindiato. Di qui le modifiche - un po' Orwelliane -. Per correttezza ho preferito lasciarne traccia.

Confcommercio Imprese per l’Italia Valle d’Aosta, ha ribadito oggi in una nota il proprio impegno ad «a evitare carenze o mancanze di attività commerciali in aree montane e/o di bassi bacini di utenza per lunghi periodi dell’anno. Carenze causano la desertificazione commerciale che danneggia il tessuto residenziale ma provoca, anche, l’allontanamento dei flussi turistici con gravi danni all’economia locale e regionale».

Graziano Dominidiato, Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Valle d’Aosta, ha lanciato un appello ai legislatori e agli amministratori comunali perché «si assumano forti iniziative per fermare il degrado della desertificazione delle attività commerciali con un sistema di interventi coordinati e concordati con gli enti locali per individuare sgravi fiscali e promuovere con i proprietari affitti calmierati e parametrati al fatturato dei gestori di attività commerciali».
Da sinistra Graziano Dominidiato e Adriano Valieri

In particolare Confcommercio Imprese per l’Italia Valle d’Aosta richiama l’attenzione sul Bando per le annualità 2014-2017 del Fondo integrativo per i comuni montani, che assegna alla Valle d’Aosta circa 300mila euro. riportato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 128 del 5 giugno 2017 che scade il 4 settembre e quindi i tempi sono molto stretti.

«Il bando consente di avviare delle iniziative – spiega Dominidiato – contro lo spopolamento della montagna e prevenire la mortalità di tante microimprese che, pur avendo fatturati modestissimi, rappresentano punti vitali di presenza e di servizi sul territorio nei confronti dei residenti e dei turisti».

L’opportunità offerta dal bando consente di affrontare tutte queste problematiche non solamente con iniziative individuali ma anche con logiche di sistema e di rete. Il bando, poi, può rappresentare una prima fase per concretizzare il protocollo di intesa tra il Celva, sei comuni valdostani e Confcommercio Valle d’Aosta teso a promuovere a livello locale le azioni di promozione della dimensione urbana delle politiche UE.

«Confcommercio Imprese per l’Italia Valle d’Aosta – sottolinea ancora Domindiato  – è portatrice di progettualità, interessi e competenze; è quindi interessata a realizzare congiuntamente con gli enti locali iniziative progetti che tendano a mantenere dei servizi nei nostri piccoli comuni soprattutto in quelli dove si sta verificando la progressiva contrazione delle attività commerciali e dei servizi a favore dei residenti e dei turisti».

25 luglio 2017

Nel Secondo Trimestre 2017 torna a salire il numero delle imprese valdostane

La Chambre Valdôtaine informa che lo stock di imprese registrate in Valle d’Aosta al 30 giugno 2017 è di 12.634 unità, con un aumento dello 0,7% rispetto al trimestre precedente.
Il saldo positivo, comune a tutte le regioni italiane, in Valle d’Aosta rappresenta anche un risultato migliore rispetto all’andamento dello stesso trimestre del 2016 (+90 imprese nel  2017 contro un +67 nel 2016).

Nel secondo trimestre del 2017 in Valle d’Aosta sono nate 209 nuove imprese, con un calo di 5 iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2016. Sono invece  calate le cessazioni non d’ufficio che si attestano a 116 rispetto alle 146 del 2016. Il tasso di crescita, migliore rispetto al valore del secondo trimestre 2016 (0,74% rispetto a 0,53%), colloca la Valle d’Aosta tra le prime regioni italiane, in controtendenza rispetto al Nord Ovest  e al dato nazionale (Nord Ovest 0,52%, Italia 0,59%).

 Analizzando i diversi settori economici, il secondo trimestre si chiude con una sostanziale tenuta di tutti i settori economici rispetto al trimestre precedente con un’interruzione quindi dell’emorragia di imprese registrata soprattutto nell’edilizia e nel commercio (0,9% e 0,7% rispettivamente). Si evidenzia una lieve crescita del comparto manifatturiero (1,2%).
Dal punto di vista delle forme giuridiche si assiste ad aumenti in tutte le ripartizioni, tranne che per le cooperative e i consorzi.
Infine il comparto artigiano mostra un percorso di ricostruzione dello stock di imprese (+1,5% rispetto al 1° trimestre 2017) per un totale di 3.738 imprese, con un risultato particolarmente incoraggiante per il settore dei servizi alle imprese (+13 unità pari a +4,3%)
 «Il fatto che il numero delle imprese torni a salire, seppure di poco, è certamente un dato positivo e speriamo possa consolidarsi anche nei prossimi mesi testimoniando in qualche modo che si è avviato un processo di uscita dalla crisi  – spiega il Presidente della Chambre Valdôtaine, Nicola Rosset Questo non vuole però dire che possiamo permetterci di abbassare la guardia. Al contrario è proprio in questa situazione che è necessario intensificare gli sforzi. E’ fondamentale mettere le imprese nella condizione di poter sviluppare al meglio le proprie potenzialità. Per farlo si rivelano importanti le iniziative legate al credito per permettere alle realtà imprenditoriali del territorio di lavorare in termini di ricambio generazionale, ricapitalizzazione e ristrutturazione del debito, così come gli interventi in materia di alternanza scuola-lavoro, che coinvolgono quale parte attiva anche la Chambre, essenziali per lavorare in termini di diffusione della cultura e dell’utilizzo delle  tecnologie digitali, al fine di incoraggiare nuove energie e competenze all’interno del comparto imprenditoriale».

24 luglio 2017

#Delibere di Giunta - Segnalazioni per le imprese (398) - Cda Institut Agricole Régional

PRESIDENZA DELLA REGIONE
Europe Direct
La Giunta regionale ha deliberato la candidatura della Regione alla selezione della Commissione europea per l’esercizio di un Centro di informazione Europe Direct anche per il periodo 2018-2020. Il Centro Europe Direct svolge attività di informazione sulle politiche dell’Unione europea, sui fondi strutturali e di investimento, sulle istituzioni e la vita democratica dell’Unione.  In Europa esistono oltre 500 centri Europe Direct, che vengono finanziati dall’Unione europea per importi che variano da 25 mila a 32 mila euro all’anno.

Posti dirigenziali
La Giunta regionale, a seguito delle vacanze e della revisione di strutture organizzative intervenute nel corso del 2017, ha deliberato di avviare la pubblicità dei posti dirigenziali relativi a “Sistema bibliotecario”, “Finanziamento del servizio sanitario investimenti e qualità nei servizi socio-sanitari”, Programmazione socio-sanitaria”, a far data dal 16 agosto 2017.

Institut agricole
L’Esecutivo ha nominato Maurizio Merli, René Benzo, Giorgia Girod, Paolo Gonthier e Piero Prola consiglieri in seno al Consiglio di Amministrazione e Katia Laurent, Marco Saivetto e Claudio Vietti componenti del Collegio di revisione della Fondazione Institut Agricole Régional.

ATTIVITA’ PRODUTTIVE, ENERGIA, POLITICHE DEL LAVORO E AMBIENTE

Arpa
L’Esecutivo ha approvato due schemi di convenzione con l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) della Valle d’Aosta e con la Fondazione Montagna sicura – Montagne sûre , in qualità di soggetti attuatori di alcune azioni del progetto n. 1614 AdaPT Mont-Blanc finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia “Alcotra” 2014/20 (FESR), per importi complessivi rispettivamente di circa 150 mila euro e di circa 200 mila euro. Il progetto AdaPT Mont-Blanc - a cui partecipano tra l’altro il Comune di Courmayeur,  la Communauté des Communes de la Vallée de Chamonix Mont-Blanc e il Canton du Valais - riguarda l’adattamento, fondato sul concetto di resilienza, ai cambiamenti climatici in area alpina, per mezzo di processi partecipativi, approfondimento delle conoscenze, definizione di strumenti di pianificazione locali e settoriali.

BILANCIO, FINANZE, PATRIMONIO E SOCIETA’ PARTECIPATE

Servizi tesoreria
La Giunta regionale ha approvato l’acquisizione del servizio di tesoreria della Regione, inclusi i servizi bancari, per il periodo dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2023. La struttura finanze e tributi definirà le caratteristiche tecniche ed economiche del servizio da realizzare la cui gara sarà bandita dalla Centrale Unica di Committenza istituita presso IN.VA S.p.a.


ISTRUZIONE E CULTURA
Château Vallaise
La Giunta regionale ha approvato, ai sensi della legge regionale 89/1993, l’organizzazione del Cantiere-evento, a carattere divulgativo e di valorizzazione del bene monumentale, presso il Château Vallaise ad Arnad, dal 12 al 27 agosto 2017, nell’ambito dell’iniziativa culturale Châteaux Ouverts, per una spesa complessiva di 23 mila 329 euro. L’inaugurazione del cantiere-evento è prevista per venerdi 11 agosto 2017.

Subventions aux Associations Culturelles
Le Gouvernement régional a octroyé, aux termes de la loi régionale n° 79 du 9 décembre 1981, modifiée, les subventions aux Associations Culturelles Valdôtaines pour l’année 2017, pour une dépense totale de 130 mille euros.


21 luglio 2017

#Voucher Digitalizzazione: nuove opportunità per le PMI


Con la digitalizzazione cambia il modo di produrre, di scambiare e di comunicare di un’impresa. Il digitale oltre ad aver semplificato la nostra vita quotidiana ha generato nuove possibilità di sviluppo per tutte quelle imprese in grado di stare al passo con i cambiamenti e che sanno trarre vantaggio dalle nuove opportunità che il digitale offre, con il risultato che oggi sempre più realtà decidono di evolversi per non restare escluse ed avere la possibilità di emergere sui mercati.
Oggi anche le piccole e medie imprese possono concorrere perché hanno una nuova opportunità: Voucher Digitalizzazione Nuove opportunità per le  PMI.
«La digitalizzazione – commenta Graziano Dominidiato, Presidente di Confcommercio VdA che invita le imprese associate ad utilizzare i nuovi voucher non appena il provvedimento sarà approvato - è ormai la chiave per la competitività, rappresenta una leva essenziale per accrescere la capacità delle imprese di giocare un ruolo crescente sui mercati internazionali e le modalità per realizzarla sono molteplici».

L’utilizzo delle nuove tecnologie nella gestione di un’azienda, infatti, non si applica solo alla comunicazione e al marketing, ma anche ad esempio alla produzione, alla vendita, al modello di business, alle modalità di apprendimento, all’interazione con i clienti, all’accesso al mercato e nelle attività. Commenta ancora Dominidiato: «La trasformazione digitale in generale è economicamente sostenibile per le PMI e comporta diversi vantaggi  tra cui: risparmio del fatturato, semplificazione dell’accesso alle informazioni, miglioramento dei processi di business e rafforzamento del vantaggio competitivo». 

L’occasione di sviluppare la digitalizzazione anche nelle PMI è data dallo stanziamento residuo di circa 67 milioni di euro per il finanziamento dei voucher; il provvedimento in fase di approvazione.
Grazie all'intervento di Confcommercio in più sedi, in fase di conversione in Legge (L.9/2014), è stata allargata la copertura al Fondo di Sviluppo e Coesione 2014/2020 permettendo in questo modo l'utilizzo dei Voucher in tutto il territorio nazionale.

I Voucher possono essere concessi a tutte le PMI, con una intensità di aiuto del 50% delle spese ammissibili (fino ad un massimo di 10.000 euro di contributo) che devono rientrare in:
·  acquisto di software ed hardware (sistemi cassa intelligenti integrati con gestionale, CRM, magazzino, fatturazione, terminali anche mobili per l'assistenza alla vendita in negozio, vetrine e touch point intelligenti, sistemi di eye tracking ecc.)
· sviluppare soluzioni di e-commerce (portali web, sistemi integrati con la logistica, ecc.)
· acquisto di servizi per: migliorare l'efficienza aziendale; modernizzare l'organizzazione del lavoro (anche mediante telelavoro); favorire la connettività a banda larga e ultralarga; permettere il collegamento alla rete internet mediante satellite (acquisto di decoder e parabole, dove non sono disponibili soluzioni fisse);
· consulenza specialistica per la digitalizzazione dei processi aziendali (finanziamento per analisi, soluzioni e progetto sulla digitalizzazione dell'attività, consulenza per singoli servizi quali, ad esempio, web marketing, servizi di S.E.O., ecc.).

Gli associati a Confcommercio VdA saranno tempestivamente informati appena il provvedimento entrerà in vigore.

Dario Ceccarelli (Osservatorio Economico e Sociale): «Tra il 2007 e oggi abbiamo perso 1500 imprese»

Dario Ceccarelli
Intervistiamo questa settimana Dario Ceccarelli, responsabile dell’Osservatorio economico e sociale della Valle d’Aosta e del tradizionale annuario statistico.

Prima di tutto focalizziamo l’attenzione sul mondo delle imprese. Statisticamente cosa si può dire sulla voglia di fare impresa della nostra regione?
Certamente l’impatto della crisi ha avuto un ruolo importante anche sulla creazione di impresa. Le difficoltà che si sono riverberate dal mondo finanziario sull’economia locale sono arrivate a toccare anche il sistema produttivo. Tra il 2007 e oggi abbiamo perso circa 1500 imprese con un effetto di dimagrimento molto importante. Naturalmente è non è successo soltanto da noi, ma in tutte le regioni italiane e non solo e questo ha avuto una influenza. Parallelamente va anche fatto notare che se prima gran parte degli investimenti nell’economia locale derivavano da un bilancio regionale molto più ricco di oggi. La caduta della disponibilità finanziaria della Regione naturalmente ha avuto degli effetti negativi, ma anche l’effetto positivo probabilmente di incentivare le persone a spingersi verso uno slancio di imprenditoria con scelte individuali non più tanto supportate dalla Regione o comunque in maniera più contenuta. E quindi ha dato un po’ il la all’iniziativa personale che forse era più smorzata in precedenza. Un effetto positivo anche se le nascite sono deboli. Ricordando quello che ha detto il Presidente della Chambre, Nicola Rosset, recentemente il primo trimestre 2017 ha segnato il punto più basso delle nascite delle imprese in Valle d’Aosta da parecchi anni.

Quali sono i trend più significativi delle imprese valdostane? Ci sono trend inaspettati?
Rispetto alle imprese un trend non inaspettato in quanto di lungo periodo che però forse la crisi ha anche un po’ accelerato è la composizione interna per forma giuridica delle imprese che è interessante notare. A fronte di un calo delle imprese con struttura più semplici, cioè ditte individuali e società di persone, assistiamo ad una crescita delle società di capitale. Questo ci dà l’idea che la crisi non ha soltanto ridotto il numero delle imprese ma ha portato ad una maggiore ristrutturazione, con una complessificazione della situazione produttiva. Certamente le imprese individuali sono ancora il 59% ma quelle di capitale sono le uniche che crescono nell’ultimo anno e che continuano a crescere da prima della crisi fino ad oggi.

Settore per settore cosa possiamo dire? L’industria e i servizi ad esempio?
Qui c’è una chiara contrapposizione, anche se va detto che lo stesso terziario è un insieme composito di tanti settori con servizi che vanno più o meno meglio. Di sicuro quelli produttivi sono quelli che hanno subito di più la crisi quindi continuano a perdere in termini di unità di imprese. Nell’ultimo anno le costruzioni sono scese del 2% circa, le attività manifatturiere sono rimaste sostanzialmente stabili con un calo dello 0,4%. Se guardiamo il tutto sul lungo periodo, cioè prima della crisi, però le imprese di costruzioni sono diminuite del 15% e le manifatturiere del 10%. Per contro il settore dei Servizi è in crescita. E’ evidente che il settore commerciale ha un trend negativo ma il cosiddetto settore turistico, cioè attività di ristorazione e alberghiere, è in crescita del 7% rispetto al pre-crisi e rispetto all’ultimo anno dell’1,5%.

Settore agricolo?  
Dal punto di vista delle imprese è di difficile lettura in quanto contano anche le regole amministrative sulle imprese agricole. Sicuramente è un settore con un trend in decremento e che si sta un po’ ristrutturando, di conseguenza le imprese stanno diminuendo di numero ma aumentando un po’ di scala. E’ un mutamento che non dipende dalla crisi. Anzi sul fronte del valore aggiunto il consolidato 2016 segna una crescita. Poi ci sono i problemi del meteo che sul prossimo anno potrebbero avere delle conseguenza importanti

Globalmente qual è la sua impressione sull’economia valdostana?
Di un’economia fiacca come dinamica con il settore turistico che tiene e ha trend positivi e altri che devono ancora affrontare delle criticità. Certamente la struttura molecolare della nostra economia e della nostra società talvolta non permette di leggere bene i fenomeni. Alcuni settori sono fatti di piccoli numeri e quindi ci sono imprese che vanno bene ma non sono sufficienti affinchè si registri un dato positivo di tutto il comparto.

Un elemento che preoccupa sono le dinamiche demografiche? 
Forse non di preoccupazione ma sicuramente di attenzione. Nel nostro caso abbiamo avuto una crescita di popolazione negli ultimi 20-30 anni grazie ai movimenti migratori in quanto abbiamo avuto sempre dei saldi naturali negativi. Più recentemente c’è stata una ripresa delle nascite. Potremo dire che la demografia registra con un leg temporale piuttosto lungo gli effetti della crisi. Chiaramente la propensione  a fare figli non è agevolata dalle situazioni di incertezza e criticità economica. A questo si aggiunge il fatto che tendenzialmente è diminuita  a componente migratoria che normalmente ha una propensione  a fare figli più alta e contribuiva per circa il 25% sulle nascita in Valle d’Aosta di conseguenza per il secondo anno consecutivo abbiamo un numero di nati inferiore alle mille unità  e così per il terzo anno consecutivo la popolazione residente in Valle d’Aosta è diminuita e siamo scesi sotto i 127mila abitanti. Gli ultimi dati sui movimenti migratori sembrerebbero invece far pensare ad una ripresa.

Sul fronte del disagio economico i numeri che realtà fotografano?
La crisi ha avuto un impatto importante sul benessere delle famiglie e sulla coesione sociale. Se sono diminuiti gli occupati automaticamente diminuisce il reddito disponibile pro capite per le famiglie. In questo momento si tratta di un quadro composito. Alcuni indicatori stanno migliorando e altri segnalano ancora qualche difficoltà. Non va dimentica che il reddito pro capite medio in Valle d’Aosta è molto alto di circa il 13% rispetto alla media nazionale. Quindi queste dinamiche non hanno interessato soltanto noi. Il fatto di partire da un livello più alto ci ha permesso, forse, di contenere un po’ di più il disagio ma le famiglie hanno comunque subito delle criticità.

In sintesi l’uscita dalla crisi c’è, ma è lenta, troppo lenta?
Direi proprio così. Non c’è ancora stato il punto di svolta determinante quello che dà il cambio di passo definitivo. Ci sono dei segnali positivi ma ancora un po’ deboli all’interno di un quadro che presenta ancora diverse criticità. Questo deriva dal fatto che non bisogna dimenticarsi che la crisi e unica e lineare, ma è fatta di due punte negative. Una nel 2009 e una più recente nel biennio 2012-2013. Nella prima parte abbiamo avuto un impatto più contenuto rispetto al resto d’Italia questa seconda ci tocca in maniera più forte ed è anche più prolungata. Il passo nostro è ancora un po’ troppo lento rispetto a quello di altri. Ma non dobbiamo dimenticare che noi siamo entrati nella crisi più tardi di altri, proprio per la struttura economica e produttiva della nostra regione, e quindi, anche per questo usciamo dopo gli altri. Non dimentichiamoci poi che nel Pil vengono conteggiati gli investimenti, se consideriamo che il bilancio regionale ha avuto una caduta delle risorse disponibili per via dei vari patti di stabilità, dell’equilibrio della finanza pubblica, del contenimento della spesa, tutto questo ha avuto ricadute immediate sull’economia.

Un sogno statistico da realizzare?
Il sogno statistico è che le imprese, le persone, i cittadini quando vengono contattati dalle indagini statistiche ufficiali rispondano nella maniera più corretta possibile perché poi su questo si basano tutti i dati che noi leggiamo e analizziamo e quindi invito tutto a non sottovalutare questi aspetti in quanto sono un elemento di conoscenza della realtà da cui non si può prescindere.

20 luglio 2017

Il presidente della #CNA Valle d’Aosta Salvatore Addario eletto vicepresidente Nazionale CNA Turismo e Commercio


Salvatore Addario
Si è costituito martedì 18 luglio a Roma il raggruppamento di interesse “CNA Turismo e Commercio”, con l’elezione del presidente, dei vicepresidenti e dei consiglieri: a ricoprire la carica di presidente del raggruppamento nazionale sarà il fiorentino Luca Tonini, mentre Salvatore Addario, presidente di CNA Valle d’Aosta, è stato eletto vicepresidente. Anche la presidente di CNA Turismo e Commercio Valle d’Aosta, Serena Ciampa, è entrata a far parte di questo nuovo organo con la carica di consigliere.

«Sedere al tavolo della Presidenza Nazionale CNA Turismo e Commercio rappresenta un'opportunità in più per i nostri associati – spiega il presidente Addario – perché il lavoro straordinario della CNA Nazionale ci permette di partecipare più agevolmente ai Bandi Nazionali e Europei e alle fiere TuristicheSono molto contento di questo nuovo incarico – continua Salvatore Addario – frutto del lavoro di squadra che come CNA Valle D'Aosta abbiamo portato avanti in questi ultimi anni. Non è stato facile mettere insieme persone dello stesso settore concorrenti tra loro, ma quando lo si fa con passione, si riesce a trasmetterla anche agli altri, rendendo tutto più semplice».

Addario ricorda, poi, come la nascita della Rete Turismo Valle d’Aosta abbia creato una sinergia tra operatori del turismo, dei trasporti (Taxi, NCC), guide turistiche, naturalistiche e ciclo-turistiche, maestri di sci, tour operator, trasporti in elicottero e altri ancora.
«Abbiamo inoltre aperto un’agenzia chiamata ‘Turismo, Servizi e Commercio’ in modo da poter proporre i progetti della Rete e per gestire legalmente un centro di prenotazione regionale per i Transfer. Spero che questa Rete si ingrandisca sempre di più: per questo, c'è bisogno della collaborazione di tutti in primis dell’Adava, con la quale siamo già in buoni rapporti, delle altre associazioni, dei consorzi turistici e del coordinamento della Chambre Valdôtaine, che si è sempre resa disponibile», aggiunge Addario.


Il Gruppo Turismo, dopo aver organizzato lo scorso inverno ‘Winder Wonderland’, per l'estate ha proposto Summer Wonderland e ‘Baby Wonderland’, una serie di itinerari-evento settimanali in tutta la Valle d’Aosta insieme alle guide, che danno la possibilità di conoscere il territorio e di vivere emozioni indimenticabili attraverso soluzioni di svago non convenzionali che promuovono la scoperta e la fruizione di storia, natura ed enogastronomia. Come per la versione invernale, Summer Wonderland offre interessanti occasioni infrasettimanali, con l’intento di decongestionare il turismo di massa dei weekend, di implementando le iniziative già preesistenti.

#BCCValdostana: fino al 31 Luglio è possibile presentare domanda per il bando «Potenzialità e Talento»


Lunedì 31 luglio scadrà il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al bando del progetto “Potenzialità e Talento”, promosso dalla Banca di Credito Cooperativo Valdostana in collaborazione con la Fondazione Courmayeur Mont Blanc e la società Deloitte.

“Potenzialità e Talento” è rivolto a giovani laureati e laureandi di età inferiore a 30 anni soci e/o figli di soci della BCC Valdostana che abbiano compiuto un qualunque percorso universitario di studi. Non possono accedere al bando coloro che abbiano già ottenuto una borsa di studio, specialistica o triennale, conferita dalla banca o che intendano presentare domanda per ottenere una delle borse di studio bandite dalla BCC Valdostana nel corso del 2017.

Le domande vanno redatte secondo il modello disponibile nelle filiali della BCC Valdostana e sul sito www.valdostana.bcc.it. Tra le richieste pervenute saranno selezionati quattro “talenti” che avranno l'opportunità di svolgere un tirocinio formativo retribuito della durata di sei mesi all'interno di una delle aziende valdostane clienti della banca che si sono candidate. I giovani saranno scelti in base a criteri meritocratici e nella prospettiva di un potenziale futuro impiego all'interno delle aziende le quali, a loro volta, avranno l'opportunità – senza dover sostenere oneri né per il processo di selezione e tutoraggio né per quanto riguarda la retribuzione dei tirocinanti - di incontrare e inserire nei propri quadri una domanda di lavoro altamente qualificata.

Il progetto si pone, infatti, l'obiettivo di creare e offrire opportunità professionali ai giovani talenti del territorio che sempre più spesso sono costretti a cercarle fuori dai confini regionali, quando non in altri paesi, attraverso l'inserimento in aziende locali selezionate. L'iniziativa (nuova per la nostra regione ma già avviata in altre realtà italiane) rientra nel novero delle attività che la Banca di Credito Cooperativo Valdostana conduce da quasi 40 anni per perseguire lo sviluppo e la crescita del tessuto economico e sociale del territorio, con uno sguardo rivolto alle giovani generazioni e al loro processo di formazione universitaria, post-universitaria e lavorativa.

L’#Artisanà porta l’artigianato garantito alla #Cofruits




L’Artisanà ha appena aperto un nuovo Corner alla Cofruits di Saint-Pierre. Dopo SkyWay Monte Bianco e il Forte di Bard, l’Artisanà ha siglato un accordo con la Cooperativa Cofruits per la messa in vendita presso il punto vendita di Saint-Pierre dei prodotti marchiati IVAT.

«Il rapporto di collaborazione tra la Cooperativa Cofruits e l’IVAT – dice il presidente della cooperativa Renzo Bionaz si inserisce pienamente nella filosofia di gestione che portiamo avanti da anni. Il nostro lavoro consiste infatti non solo nella vendita ma anche e soprattutto nella valorizzazione dei prodotti del territorio valdostano con particolare attenzione alla qualità nella produzione. E l’artigianato è una produzione autentica della nostra regione».

Ad oggi L’Artisanà conta così 6 corner: SkyWay Monte Bianco, Forte di Bard, Atelier della cooperativa D’Socka a Gressoney, I Sapori del Forte nel borgo di Bard, Emporio Artari a Morgex ed ora anche la Cofruits a Saint-Pierre. In poco tempo i corner sono divenuti vere e proprie vetrine delle produzioni artigianali e punti strategici per la commercializzazione degli oggetti.



Ermanno Bonomi, presidente dell’IVAT, commenta «Questa sinergia con la Cooperativa Cofruits va ad ampliare la rete commerciale de L’Artisanà sul territorio con l’obiettivo di dare sempre maggiore visibilità all’artigianato di qualità e alla valorizzazione delle piccole imprese. L’Artisanà e la Cofruits lavorano entrambe da anni in questo senso e l’ingresso delle produzioni dei nostri conferitori tra gli oggetti in vendita al Pain de Coucou è un riconoscimento dell’opera di tutela e garanzia che solo il marchio IVAT può offrire».

A inizio settembre è in programma all’interno del nuovo spazio un evento dedicato alla manualità artigiana con la partecipazione di alcuni artigiani del territorio che metteranno in mostra il patrimonio immateriale di cui sono portatori.

18 luglio 2017

Compagnia Valdostana delle Acque (#CVA): approvato il bilancio consolidato dell'esercizio 2016


L’Assemblea degli azionisti di CVA (Compagnia Valdostana delle Acque – Compagnie Valdôtaine des Eaux S.p.A.) - società capofila dell’omonimo gruppo operante nel settore della produzione, distribuzione e vendita di energia (a mercato libero e a mercato di maggior tutela) ha approvato il bilancio relativo all’esercizio 2016 e il consolidato del Gruppo industriale cui questa fa capo, redatti secondo i Principi Contabili Internazionali (IFRS).

Al 31 dicembre 2016 il perimetro di consolidamento del Gruppo risulta variato, rispetto all’esercizio precedente, a seguito dell’acquisizione totalitaria della società Laterza Aria Wind titolare degli impianti eolici di Lamacarvotta e Lamia Di Clemente.

A livello consolidato, il Gruppo CVA al 31 dicembre 2016 ha registrato ricavi netti pari a 1,04 miliardi di Euro, rispetto ai 1,1 miliardi di Euro registrati al 31 dicembre 2015. «Questo leggero calo - si legge in una nota diffuda dall'azienda - è conseguenza dei minori volumi di energia prodotti (440 GWh prodotti in meno da CVA nel 2016 rispetto al 2015 – dato in linea con la flessione rilevata a livello nazionale) e della riduzione dei prezzi medi di cessione dell’energia, quest’ultima parzialmente mitigata dal rialzo dei prezzi all’ingrosso registrato nel quarto trimestre 2016 in conseguenza dell’arresto imprevisto di numerose centrali nucleari in Francia, della persistente scarsità della risorsa idrica su tutto l’arco alpino europeo e dell’ondata di freddo registrata nell’Europa centrale».

Data la struttura dei costi del Gruppo, caratterizzata dall’alta intensità di capitale e dalla predominanza dei costi fissi su quelli variabili, nel corso del 2016 CVA ha lavorato nella direzione dell’aumento dell’efficienza, con un contenimento dei costi operativi, che nell’esercizio 2016 hanno raggiunto i 921 milioni di Euro, in flessione del 6,1% rispetto ai 980.7 milioni del 2015. Ciò ha permesso di contenere la riduzione del margine operativo lordo (EBITDA), passato dai 163,9 milioni di Euro dell’esercizio 2015 ai 121,9 milioni di Euro dell’esercizio 2016 e del margine operativo netto (EBIT), che dai 118,4 milioni di Euro dell’esercizio 2015 passa a 73,9 milioni di Euro dell’esercizio 2016.

Al 31 dicembre 2016, l’utile netto consolidato è pari a 48,3 milioni di Euro, rispetto ai 79,3 milioni di Euro registrati nell’esercizio 2015.

Enrico De Girolamo
A fine 2016 l’indebitamento finanziario netto era pari a 26,1 milioni di Euro, rispetto ai 44,5 milioni di euro a fine 2015, mentre il patrimonio netto di Gruppo era pari a 893,1 milioni al 31 dicembre 2016 (884,7 milioni a fine 2015).

«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti – ha affermato Enrico De Girolamo, amministratore delegato di CVA il bilancio 2016, pur riflettendo le condizioni del mercato dell’energia in generale e della produzione idroelettrica nazionale, dà evidenza di un importante recupero in termini di efficienza del Gruppo, che continua a porsi come società di riferimento per la creazione e distribuzione di valore nella regione Valle d’Aosta. Anche in termini finanziari la società ha mantenuto una struttura del capitale solida, con un patrimonio netto di quasi 900 mln di euro, che ci ha consentito di distribuire anche nel 2016 dividendi per 45 milioni di Euro, in linea con il 2015».

Marco Cantamessa
«Si tratta di un importante bilancio di transizione – ha proseguito Marco Cantamessa, presidente di CVAil settore dell’energia è caratterizzato da profondi cambiamenti che, unitamente al calo dei consumi e dei prezzi di energia, pone significative sfide, che il Gruppo CVA affronterà attraverso un articolato percorso di sviluppo e di trasformazione del modello di business. Il percorso nasce dalla visione di rendere CVA un attore di riferimento nel settore per innovazione, crescita e redditività, contribuendo al contempo allo sviluppo del territorio. Pertanto il management di CVA sta definendo un Piano Strategico che punta alla crescita dimensionale e alla diversificazione dei ricavi e delle fonti di produzione di energia, con l’aumento della quota di eolico e di eventuali altre FER (Fonti Energetiche Rinnovabili). Al fine di rendere possibile questo piano di sviluppo, CVA ha avviato i primi passi di un percorso finalizzato all’accesso al mercato dei capitali, attraverso la quotazione di una quota di minoranza delle azioni nel mercato MTA di Borsa Italiana, operazione che chiaramente richiederà la valutazione e l’approvazione dall’Azionista».

«Anche sul lato della vendita – ha concluso De Girolamo - verranno offerti nuovi servizi finalizzati al risparmio energetico e al progressivo spostamento da fonti fossili al vettore elettrico (ad esempio nel campo dell’efficienza energetica e della mobilità), con positive ricadute sia ambientali che industriali sul territorio valdostano e con benefici per la comunità».



In Valle d’#Aosta il mercato immobiliare residenziale torna stabile: aumento dello 0,8% nel primo semestre 2017

I prezzi degli immobili residenziali in Valle d’Aosta seguono il trend nazionale, e il loro calo, negli ultimi mesi, è decelerato rispetto al passato, riportandosi alla stabilità con anche una piccola crescita.

Secondo l’ultimo Osservatorio sul Mercato Residenziale di Immobiliare.it, i valori delle abitazioni valdostane nel primo semestre 2017 sono cresciuti dello 0,8%, mentre guardando all’ultimo trimestre (marzo-giugno 2017) la crescita si è fermata allo 0,1%. 

Per comprare un’abitazione in regione servono mediamente 2.906 euro al metro quadrato, un costo più alto del 51% rispetto la media nazionale (1.918 €/mq) e il 50% in più rispetto alla cifra rilevata nel Nord Italia (1.938 €/mq). L’analisi ha preso in considerazione l’andamento dei prezzi del capoluogo di provincia della Valle d’Aosta, studiandone le oscillazioni nell’ultimo anno. 

Si evidenzia che ad Aosta si richiedono al metro quadro 2.101 euro, il 28% in meno rispetto alla media regionale. Più in dettaglio, Aosta è in controtendenza rispetto all’andamento generale della regione: ha registrato un calo dell’1,7% nei primi mesi dell’anno e dell’1,8% negli ultimi tre mesi. 


 

17 luglio 2017

#Delibere di Giunta - Segnalazioni per le imprese (397) - Variazione Bilancio di previsione


PRESIDENZA DELLA REGIONE

Bilancio di previsione
Il Governo regionale ha approvato la proposta al Consiglio regionale di disegno di legge  contenente le Disposizioni collegate alla legge regionale di variazione del bilancio di previsione per il triennio 2017/2019. Le disposizioni prevedono modificazioni a leggi regionali, anche per l'adeguamento a nuove normative nazionali, senza riflessi sulla finanza regionale. In particolare, sono trattati i maggiori poteri nell’ambito della sicurezza attribuiti ai Sindaci a seguito del decreto-legge 20 febbraio 2017, n.14, un ampliamento delle finalità della Fondazione regionale per la ricerca sul cancro di cui alla l.r. n.32/2010 in materia di borse di studio e di empowerment a vantaggio della popolazione, l’esclusione dal limite alle assunzioni a tempo indeterminato posto dall’art. 6 della l.r. 21 dicembre 2016 n.24 (legge di stabilità regionale) per il personale con profilo di operatore socio-sanitario da destinare alla strutture residenziali per anziani gestite dagli enti locali, l’ampliamento con modalità attuative delle misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito di cui alla l.r. n.18/2015, gli interventi sulle infrastrutture ricreativo-sportive di cui alla l.r. n.16/2007, con la relativa collaborazione tra Regione e Enti locali, la tariffazione per le linee funiviarie in servizio pubblico di cui alla l.r. n.20/2008, gli scopi e le attività della Fondazione Montagna Sicura, la proroga delle graduatorie dei concorsi degli Enti del comparto unico in essere al 31 dicembre 2018, la definizione dell’ARER come ente pubblico non economico facente parte del comparto unico, aspetti attuativi sulla cumulabilità e incentivazione di mutui di cui alla l.r. n.3/1999, anche per gli interventi di recupero sugli edifici non destinati a prima casa, la proroga dei contratti di comodato in essere con l'Aeroclub per l'utilizzo delle strutture destinate al volo amatoriale.

AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI

Consorzi di miglioramento fondiario
In materia di Consorzi di Miglioramento Fondiario e di semplificazione, l’Esecutivo ha approvato i criteri di applicazione della legge regionale 3 agosto 2016, n. 17, articolo 18 Infrastrutture rurali per la concessione di aiuti al fine di incentivare lo sviluppo delle infrastrutture funzionali al settore agricolo e di garantire la stabilità idrogeologica dei terreni agricoli di competenza dei consorzi di miglioramento fondiario, delle consorterie e degli enti locali e delle loro forme associative gestori di opere irrigue, il cui elenco viene pubblicato sul sito istituzionale della Regione.
E’ stato inoltre istituito un gruppo di lavoro per analizzare e valutare le varie problematiche relative ai consorzi di miglioramento fondiario emerse nel corso degli anni prospettando le relative soluzioni all’amministrazione pubblica.

ATTIVITA’ PRODUTTIVE, ENERGIA, POLITICHE DEL LAVORO E AMBIENTE

Domande di mutuo
La Giunta regionale ha approvato l’ottava graduatoria prevista in applicazione del primo avviso pubblico di cui alla deliberazione della Giunta regionale 489/2016, relativa alle domande di mutuo per la realizzazione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici nel settore dell’edilizia residenziale, ai sensi dell’art. 44 della l.r. 25 maggio 2015, n. 13 Legge europea regionale 2015 per una spesa complessiva di 180 mila 838 euro, finanziata mediante il fondo di rotazione.

Spese per il riscaldamento
Il Governo, su proposta dell’Assessorato delle attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente, ha approvato la proposta di criteri e degli aspetti procedimentali necessari per l’attuazione, nell’anno 2017, della l.r. 7 dicembre 2009, n.43 Disposizioni in materia di sostegno economico delle famiglie mediante concorso alle spese per il riscaldamento domestico, meglio noto come Bon de Chauffage, dando atto che gli oneri relativi al finanziamento delle domande di contributo relative all’anno 2017, pari a 5 milioni di euro, graveranno sul fondo di rotazione della gestione speciale presso la Finaosta s.p.a. di cui all’art. 6 della legge regionale 16 marzo 2006, n. 7. Lo schema di provvedimento sarà inviato al Consiglio permanente degli Enti locali e alla II Commissione permanente del Consiglio regionale per i rispettivi pareri.


BILANCIO, FINANZE, PATRIMONIO E SOCIETA’ PARTECIPATE

Variazione bilancio
Il Governo regionale ha approvato la proposta di disegno di legge denominato Secondo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2017/2019. Il DDL si compone di 11 articoli e riguarda, tra l’altro, un aumento delle risorse disponibili gli investimenti effettuati da parte dei Comuni, trasferimenti all’azienda USL in ordine al pagamento del saldo della mobilità sanitaria, l’aumento della dotazione per il Piano di interventi in ambito agricolo-forestale e nel settore delle opere di pubblica utilità, l'ampliamento delle autorizzazioni al sostegno dei costi ambientali e della risorsa acqua collegati al consumo idrico in materia di agricoltura e sviluppo rurale, il supporto finanziario per le istituzioni scolastiche per viaggi di istruzione a cui partecipino studenti diversamente abili. Il valore della manovra è di 20 milioni 691 mila euro per il triennio 2017-2010, di cui 18 milioni 434 mila euro per l’anno 2017, 1 milione 428 mila euro per l’anno 2018 e 828 mila per l’anno 2019.

Confidi Valle d’Aosta
In risposta alla richiesta della Società Confidi Valle d’Aosta – Società Cooperativa di garanzia collettiva dei fidi di Aosta, la Giunta regionale ha designato Rino Brochet ed Enrico Di Martino  in qualità di rappresentanti della Regione autonoma Valle d’Aosta, con funzioni di invitati/uditori, in seno al Consiglio di Amministrazione e al Comitato esecutivo della citata Società, fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2019.


OPERE PUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Beni demanio
Il Governo regionale ha approvato la bozza di consegna, da parte dell’Agenzia del Demanio a favore della Regione autonoma Valle d’Aosta, di tutti i beni del demanio idrico situati nel territorio valdostano, ad esclusione dei beni dell’alveo e delle pertinenze della Dora Baltea a partire dalla confluenza con la Dora di Vény. La consegna fa seguito al D.Lgs. n.259/2016 Norme di attuazione dello Statuto speciale della Valle d’Aosta in materia di demanio idrico e al lavoro del Tavolo tecnico, concluso con l’incontro del 7 giugno 2017. I beni interessati sono, ad esclusione della Dora Baltea nella parte citata, le acque pubbliche e le aree fluviali, gli alvei e le loro pertinenze, le opere di protezione delle acque e le relative strutture accessorie, i ghiacciai, i laghi e le opere idrauliche, i beni immobili e mobili strumentali alle funzioni inerenti al demanio, comprese le acque superficiali e le acque sotterranee. La firma del verbale di consegna è prevista per il 19 luglio 2017.


TURISMO, SPORT, COMMERCIO E TRASPORTI
Pila Spa
La Giunta regionale ha autorizzato la Pila S.p.A., concessionaria dell'esercizio della telecabina regionale Aosta - Pila, ai sensi del contratto di servizio vigente, all’esecuzione di controlli e di revisione di alcune rulliere della linea funiviaria Aosta - Pila, previsti per l’anno 2017, per un importo di spesa presunto di 151 mila 914 euro.

16 luglio 2017

Qualità alimentare e marchi comunitari: conoscere per decidere (#mossoni 05)

E’ indubbio che i consumatori siano sempre più attenti e più consapevoli nelle scelte alimentari, marchi ed etichette sono sempre più controllati e la trasparenza sta diventando, nel settore agroalimentare, un valore aggiunto. Nella nostra Regione abbiamo la fortuna , - e l’abilità, perché no ! -  di avere ben 4 denominazioni DOP (Fontina Dop - Vallée  d'Aoste  Lard  d'Arnad  Dop - Fromadzo  Dop - Vallée  d'Aoste  Jambon de Bosses  Dop). Si tratta, probabilmente, di un vero “record” di qualità; se rapportiamo le quattro DOP con la ridotta superficie del nostro territorio, il numero degli abitanti e degli addetti al settore agricolo, si tratta di un exploit molto difficilmente replicabile in Europa.

La denominazione DOP è entrata nel lessico comune e, ai più, indica qualità di un prodotto. La qualità, seppur intrinseca, non è, invece, l’elemento di discrimine assoluto ma è la conseguenza di un processo produttivo controllato. La Denominazione di Origine Protetta pone, infatti, una ferrea regolamentazione sulle  tre fasi di realizzazione di un prodotto: produzione, trasformazione ed elaborazione. Per essere più chiari è facile rifarsi al nostro principale prodotto: la Fontina DOP. 
La fase della produzione è regolamentata : solo in Valle d’Aosta, solo latte valdostano e solo da razze autoctone (per determinare l’origine della materia prima) così come sono regolamentate, ad esempio, l’alimentazione delle bovine e la caseificazione,  da eseguire ad ogni mungitura. La seconda fase è altrettanto regolamentata; latte crudo e intero, temperatura del latte, tempi di rottura delle cagliate, modalità di pressatura, ecc. La fase della elaborazione viene garantita con i tempi prescritti di maturazione del prodotto, modalità di salagione, caratteristiche delle forme e dei magazzini e, infine il marchio.
Naturalmente la regola è valida – ad esempio – anche per il Lardo d’Arnad: l’origine è garantita dal disciplinare (maiali allevati in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, e Veneto , come per i Prosciutti di Parma e San Daniele) la zona di produzione è esclusivamente il territorio del Comune di Arnad, mentre la trasformazione deve avvenire, come condizione fondamentale, attraverso l’uso di sale, erbe aromatiche e salamoia con relativa maturazione nei “doils”. 

Una seconda denominazione Comunitaria, molto più cara al settore dell’industria agroalimentare, è quella delle IGP – Indicazione Geografica Protetta -  che, in effetti, è più effimera e – a volte – più si presta a “confondere” il consumatore. Infatti la denominazione del marchio garantisce che una sola delle tre fasi sopra menzionate (produzione, trasformazione ed elaborazione) avvenga in una particolare area geografica determinata a cui si attribuiscono una data qualità o una particolare reputazione alimentare. Ecco che un salume IGP può essere prodotto in una zona particolare d’Italia ma con maiali che provengono dall’estero, così come un formaggio con latte straniero. Tutto ciò non vuol certamente dire che il prodotto non sia buono o che non sia controllato ma, a volte soprattutto a fronte di grandi produzioni industriali, si può perdere quel contatto con il tessuto agricolo del territorio, che è quell’elemento che il consumatore moderno cerca e che organizzazioni, come Coldiretti, sostengono da sempre.

Una terza denominazione, peraltro molto meno nota,  è STG – Specialità Tradizionale Garantita – a cui appartengono, a livello nazionale, “solo” la Mozzarella (nella sua definizione generica) e la Pizza. Questa denominazione  non fa riferimento all’origine del prodotto ma ad un metodo tradizionale, non solo del prodotto, ma anche della ricetta di preparazione. 

Più rilevanza assume, invece, – anche nella nostra Regione – l’elenco che viene identificato con la sigla PAT, - Prodotti Agricoli Tradizionali elenco nazionale che viene pubblicato in costante aggiornamento dal Ministero dell’Agricoltura e riservato a prodotti ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore a 25 anni. Si tratta, per la Valle d’Aosta, di 29 prodotti, dalla Motsetta al Réblec, dal Pan Ner all’Olio di noci.

Per ulteriori approfondimenti gli elenchi completi di tutti i prodotti DOP, IGP, STG, e PAT sono facilmente reperibili sul sito  www.politicheagricole.it.

Ezio Mossoni




13 luglio 2017

Federico Chierico (#Paysageàmanger): coltivare antiche varietà di #patate nella Valle del Lys


Intervistiamo questa settimana Federico Chierico, uno dei quattro soci della «Paysage a manger» di Gressoney, siamo in agricoltura, nello specifico nella coltivazione delle patate. 

Il vostro è un progetto molto particolare. Specializzato e di nicchia…
E’ soprattutto specializzato. Noi ci siamo innamorati del mondo delle varietà antiche e quindi stiamo cercando di sviluppare l’azienda intorno a questo. Siamo di nicchia perché bisogna conoscerle, diffonderle, mangiarle. E’ un mondo poco conosciuto. Va scoperto e si deve avere voglia di scoperchiare il vaso di Pandora…

Come vi siete avvicinati a questa attività?
Per gioco. I soci che hanno fatto nascere Paysage à manger non facevano questo di mestiere quando Paysage è nata. E’ una realtà nata per passione per la terra. Per quanto riguarda me è un semino che arriva da lontano in quanto la mia famiglia ha sempre avuto la campagna a margine di altre attività e ad un certo punto ho iniziato a capire che coltivare la terra e dedicarsi a ciò che cresce era la cosa più bella che si può fare durante una giornata. E poi ho iniziato a capire che in una regione turistica ma anche per i residenti che vi abitano c’è bisogno di prodotti, di cibo buono, di qualità. Tutti ne hanno bisogno. Anche per me prima di iniziare a coltivare non era così facile reperire del buon cibo. Magari in città esiste il mercato biologico o i gruppi di acquisto solidale, mentre in una Valle per chi non ha gli orti finisce per essere più difficile. E quindi c’è venuto in mente di iniziare a produrre cibo. Ripeto all’inizio un po’ per gioco, poi giocando ci siamo appassionati delle varietà antiche e, soprattutto, delle patate.
La patata «Verrayes»

Vista la vostra produzione dire semplicemente che producete patate è molto generico…
Noi abbiamo una quarantina di varietà in produzione e anche di ortaggi, un altro ambito in cui lavoriamo. L’ortaggio ci allunga la stagione. Noi abbiamo orti a partire da Fontainemore fino a Gressoney-Saint-Jean e stiamo già iniziando a raccoglierli, mentre le patate le abbiamo appena seminate. Anche nel campo dell’orticoltura ci siamo dedicati alla riscoperta di varietà un po’ particolari, di sapori e colori che si erano un po’ perduti. Inoltre con essa fidelizziamo la clientela per poi proporre il prodotto in una stagione in cui c’è un po’ meno turismo, cioè autunno e una parte dell’inverno. L’orticoltura con la vendita in campo è proprio un bel biglietto da visita. Ci consente di poter parlare bene con i nostri clienti. Ritornando alle patate abbiamo una quarantina di varietà, in particolare quelle alpine e coltivate nelle valli dei walser. Per questo siamo soci di una associazione svizzera di salvaguardia semi che si chiama “Pro specie rara”, attiva da ormai trent’anni, e per la quale da quest’anno siamo custodi di alcune varietà di patate e di un paio di varietà di piselli. Grazie a loro e qualche famiglia che ancora si tramanda i semi - perché si tratta di un mondo che è soltanto stato messo da parte ma non è vero che è sparito. Per le patate è un po’ più problematico. In Valle d’Aosta c’erano alcune varietà tra la fine dell’800 e l’inizio del 900. La conservazione è stata un po’ problematica. Noi abbiamo trovato una varietà valdostana che in Svizzera chiamano di Verrayes. E’ stata un valdostano a darla a questa associazione e da un piccolo produttore, una sorta di collezionista, abbiamo recuperato questi semi e li stiamo moltiplicando perché ci piacerebbe reintrodurla, ridiffonderla in tutta la Valle. Notizie ci hanno detto che era coltivata anche a Champorcher, Emarèse, Saint-Barthélemy.

Proviamo a dare un po’ di numeri sulla produzione…  
Siamo un’azienda in crescita, siamo alla nostra quarta stagione e quest’anno riusciremo a coltivare 15mila metri di patate, cioè un ettaro e mezzo, seminando una trentina di quintali di tuberi e la raccolta dovrebbe essere sei volte tanto in quanto le varietà antiche producono un po’ meno di quelle moderne. Noi confidiamo quest’anno di raggiungere la sostenibilità economica. A questi aggiungiamo 3200 metri di orto e un po’ di piccoli frutti. Come orto abbiamo un po’ tutto, l’unica cosa che non abbiamo sono le solanacee cioè pomodori, peperoni e melanzane che sono prodotte da un paio di ragazzi che stanno un po’ più in basso, tra Perloz e Pont-Saint- Martin. Hanno la nostra stessa filosofia cioè nessun trattamento, coltivazione naturale e preservazione della fertilità del suolo e quindi ci è piaciuto di fare un po’ di rete con loro

Come va la commercializzazione e come la sviluppate?
Da pochi giorni abbiamo aperto la nostra vendita in campo e ci troverete a Gressoney-Saint-Jean nel nostro orto, tutte le settimane. Partecipiamo anche ad alcuni eventi un po’ selezionati e stiamo iniziando anche a lavorare con la ristorazione. Occorrono però quantità e soprattutto una capacità di consegna logistica che bisogna un po’ affinare per non bruciarsi. Stiamo iniziando a lavorare anche grazie ad alcuni veicolatori del nostro prodotto, persone che ci credono e che ci aiutano con il passaparola che poi alla fine è quello che conta più di ogni marketing.

Voi fate anche parte della rete Tascapan. Come vi trovate?
Mathieu è una di quelle persone che si sono appassionate al nostro progetto e noi ci siamo appassionati a lui in quanto è un motore di idee e per questo stiamo iniziando a collaborare.

Qualche novità in vista da anticipare ai nostri lettori?
Sicuramente vorremmo riuscire a lavorare bene su queste varietà walser a nord e sud delle Alpi e riuscire magari a tirare fuori un piccolo marchio, un piccolo brandi di questi prodotti in quanto quando si parla di varietà antiche è anche giusto e bene togliersi dall’autoreferenzialità. L’appoggio con l’associazione svizzera è sicuramente importante e da quest’anno potremmo esporre il loro marchio, ma vorremmo rafforzarlo anche con un nostro marchio. Oltre a noi stiamo lavorando per avere anche qualche altro produttore quando si viene in campo da noi

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Riuscire a veicolare e diffondere queste varietà in modo che tornino ad essere mangiate comunemente e si tolgano da quella nicchia in cui si trovano oggi. Speriamo di farle tornare almeno sulle tavole delle nostre comunità. Questo sarebbe già un grande risultato, un grande sogno. Ci vuole però produzione e tanta voglia di raccontarle e condividerle. Un altro sogno è quello di riuscire a diventare dei produttori di semi, anche degli ortaggi. Produrli in azienda e così diffondere anche le sementi.
 

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