31 dicembre 2008

Credito: il ruolo di Finaosta e la Bcc unica

Il terzo mio articolo pubblicato sul rapporto Valle d'Aosta del Sole 24 Ore di martedì 16 dicembre 2008. Faccio notare che alcune delle misure accennate in questo articolo si sono concretizzate nel ddl anti-crisi approvato proprio ieri, segno, a mio avviso, che i tempi della politica sembrano essersi finalmente accellerati.

«I dati attualmente in nostro possesso in merito alle sofferenze delle aziende, relativi alla fine di settembre, non rispecchiano ancora gli attuali livelli di preoccupazione». Giuseppe Cilea dal suo osservatorio privilegiato di presidente di Finaosta - la finanziaria regionale che dal 1982 attraverso la gestione dei fondi di rotazione regionale o la costituzione di partecipate ha tra le sue finalità quella di favorire il consolidamento economico della piccola regione autonoma – invita alla prudenza. La fine dell’anno sarà rivelatrice dello stato di salute delle imprese valdostane. «Come Finaosta, su richiesta dell’Amministrazione regionale – osserva Cilea – stiamo attivandoci all’interno del Comitato anticrisi per rendere meno pesante l’attuale congiuntura per le famiglie e le imprese valdostane». «E’ chiaro – prosegue - che se sui mutui prima casa non ci sono limitazioni comunitarie e quindi i margini di azione sono ampi, non si può dire la stessa cosa degli interventi a favore delle imprese. Anche un differimento dei tempi di pagamento delle rate dei mutui potrebbe ricadere nella normativa degli aiuti di stato». Al di là dell’impasse momentanea il ruolo della finanziaria regionale resta comunque centrale nell’economia valdostana per due motivi. Da un lato in virtù dell’ampio spettro di aree operative, dai mutui prima casa, al commercio all’industria passando al settore alberghiero; dall’altro per le sue partecipazioni in oltre 40 società regionali con quote azionarie spesso pari o addirittura superiori al 50% in aziende come Compagnia Valdostana delle Acque o Aostafactor. I volumi sono impressionanti. Dal 1982 ad oggi la Finanziaria regionale, con un azionariato diviso fra Regione Autonoma Valle d’Aosta (77,55%), Unicredito (10,71), Sistema Iniziative locali della San Paolo (10,70), Banca Mps (0,56) e Avi Servizi (0,49), ha erogato 2,3 miliardi di euro a 27.601 soggetti. Soltanto nel 2008 (il dato è aggiornato al 31 ottobre) sono stati erogati 72,1 milioni per un totale di 1003 erogazioni. I tradizionali dati del credito appaiono positivi. Alla fine del primo semestre del 2008, sulla base delle rilevazioni di Banca d’Italia, la raccolta bancaria nei confronti dei residenti in regione è salita del 6,7 per cento, un valore superiore a quello registrato alla fine dell’anno precedente (3,9 per cento). In particolare, la raccolta presso le famiglie consumatrici è aumentata del 13,9 per cento, in accelerazione rispetto a dicembre 2007 (5,5 per cento). L’incremento ha riguardato sia i depositi sia le obbligazioni bancarie. Lo stock di titoli detenuti in deposito presso il sistema bancario da parte della clientela regionale è invece aumentato del 4,1 per cento, in decelerazione rispetto alla fine del 2007 (5,7 per cento). Il risparmio regionale, da sempre orientato verso profili poco rischiosi, si è prevalentemente indirizzato verso le obbligazioni e i titoli di Stato, mentre è proseguita la flessione delle quote di fondi comuni e delle azioni. Si è finalmente costituito il polo unico creditizio regionale. La Bcc Valdostana ha provveduto alla fusione per incorporazione della Bcc Fénis, Nus e Saint-Marcel. I presidenti Martino Cossard (Valdostana) e Andrea Leonardi (Fénis) mercoledì 26 novembre, presso lo studio notarile Marcoz, sulla centralissima Piazza Chanoux, hanno posto le loro firme ufficiali sul definitivo atto costitutivo. Il nuovo soggetto si presenta così con 6000 soci, una raccolta bancaria diretta pari a 455,8 milioni, una indiretta di 115,1, una quota di impieghi di 340,4, un patrimonio di circa 40 milioni, e vede operare sul territorio regionale venti filiali e 130 dipendenti. «Attualmente – spiega Cossard, che il 3 dicembre è stato eletto alla guida del nuovo soggetto creditizio – siamo presenti in 55 comuni e copriamo il 74% del territorio. Il nostro obiettivo è quello di ampliare la nostra presenza». Ma alla Valdostana tuttavia guardano ormai già oltre la fusione e chiariscono di non avere ancora del tutto messo nel cassetto il progetto, per ora bocciato dalla Banca d’Italia, di espandersi nella zona di Rivarolo e Castellamonte. «Nel distretto canavesano – conclude il Presidente - operiamo già con un servizio a domicilio con ottimi riusltati. In quest’area in effetti è presente un tessuto imprenditoriale fortemente interessato ad un istituto di credito che sa essere vicino al territorio e alle sue esigenze come il nostro».

30 dicembre 2008

Misure anti-crisi: le ritenete efficaci?

La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge delle misure anti-crisi, di cui trovate una sintesi anche su questo blog. Mi piacerebbe raccogliere qualche reazioni sull'argomento. Io le trovo valide e voi? So che in ambienti confindustriali è stata accolta positivamente. Ma qual è l'opinione dei lettori di «ImpresaVda»?

Dall'intervento della presidente Perucca all'ultima assemblea dell'Adava

Propongo ai visitatori del mio blog alcuni passaggi dell'intervento della presidente Silvana Perucca all'ultima assemblea dell'Adava, svoltasi a Saint-Vincent il 10 dicembre. Spero che stimolino qualcuno a scrivere.

CENTRALE PRENOTAZIONE ALBERGHIERA: VALLEDAOSTAPASS
Il progetto diventa operativo a dicembre 2005 come iniziativa autonoma dell'Associazione Albergatori Valle d'Aosta con l'obiettivo di creare un sistema di prenotazioni che superi il limite di operatività territoriale dei vari enti preposti all'informazione e commercializzazione in ambito turistico.
Obiettivo ancora più importante è la crescita della categoria attraverso l'utilizzo del canale web per il marketing e la commercializzazione delle strutture alberghiere: da 60 aziende che hanno aderito inizialmente al progetto, ad oggi sono 160 le aziende aderenti equamente ripartite sull'intero territorio regionale.
Dopo tre anni di attività abbiamo raggiunto interessanti livelli di venduto con una crescita media annua del 18% (quest'anno dovremmo avvicinarsi ai 600 mila euro di camere vendute).
Ad oggi il ValledaostaPass rappresenta l’unica realtà operativa sull’intero territorio regionale che concretamente mette in rete le disponibilità di un numero così importante di aziende alberghiere, ma questo non è più sufficiente.
Dobbiamo far crescere quantitativamente e qualitativamente la nostra centrale, trasformare il concetto di "Sistema di prenotazione Adava" in "Sistema Valle d'Aosta", dobbiamo investire nuove risorse economiche sulla promozione della centrale sviluppando sinergie sempre più strette con la Camera di Commercio e l’Amministrazione regionale per far sì che la centrale di prenotazione diventi, non solo uno strumento per la ricettività, ma un sistema di commercializzazione di tutti i servizi offerti dal comparto turistico.

FONDAZIONE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE TURISTICA
La formazione e la preparazione professionale delle nostre risorse umane è un tema chiave per la crescita del settore turistico-alberghiero.
Deve affermarsi maggiormente l'idea di formazione continua bilaterale. Scuola e lavoro si trovano sovente su livelli non allineati. E' necessario dare vita a condizioni tali per cui si creino stabili rapporti tra impresa e scuola che permettano di intensificare i momenti di stage nelle aziende valdostane degli studenti ma, contestualmente, agevolare l'alternanza scuola/lavoro anche per gli insegnanti che, lavorando nei nostri alberghi durante i periodi di chiusura degli istituti, potrebbero efficacemente aggiornare le proprie competenze professionali e didattiche. Stesso principio deve valere per gli imprenditori alberghieri e i propri collaboratori nei periodi di bassa stagione.
L'Istituto professionale e la scuola alberghiera devono essere sempre più identificati in un albergo scuola e non viceversa. Come l'Amerigo Vespucci per i cadetti dell'Accademia navale, i due istituti devono assomigliare a strutture alberghiere a cinque stelle da utilizzare come palestra per i migliori studenti che vogliano prepararsi ed avviarsi proficuamente a tale professione. Per questi motivi l'organizzazione interna deve essere organizzata come un'azienda alberghiera e spiccare per qualità e disciplina di quanti, a vario titolo, frequentano i due istituti: studenti, docenti, educatori e assistenti.
Per realizzare tutto ciò, è necessario superare l'attuale situazione di commissariamento, confermare il peso e il ruolo dell'ADAVA nel CdA della Fondazione e nominarne quale presidente operativo un imprenditore alberghiero.

CLASSIFICAZIONE ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERA
Bisogna riavviare i lavori della Commissione per la revisione della Legge di Classificazione alberghiera seguendo i principi ispiratori già condivisi dai nostri organi associativi:

1. Semplificare la normativa e ridurre i parametri per la classificazione;

2. Migliorare il ruolo della classificazione alberghiera nell’ambito della commercializzazione mediante la valorizzazione delle specificità dei singoli alberghi;

3. Agevolare la possibilità di utilizzo di immobili quali seconde case e appartamenti per vacanze ad integrazione dell’offerta alberghiera tradizionale;

Tutto questo deve essere necessariamente correlato ad una ridefinizione puntuale della normativa regionale che disciplina le attività extralberghiere.
Dobbiamo partire dal presupposto condiviso che qualsiasi forma di ricettività deve essere esercitata in maniera imprenditoriale e professionale.
Tutti devono avere pari dignità e considerazione, ma anche regole comuni e rispettate.
Dobbiamo eliminare tutte quelle sacche di marginalità e privilegio che non permettono una libera concorrenza sul mercato.

29 dicembre 2008

Silvana Perucca (Presidente Adava): «ribadiamo la centralità del turismo»

L'Assemblea dell'Adava, svoltasi il 10 dicembre a Saint-Vincent, è un ottimo punto di partenza per riflettere sull'andamento del comparto. Vi propongo l'articolo che ho pubblicato sul Corriere e nei prossimi giorni sottoporrò alla vostra attenzione altri passaggi dell'intervento della Presidente a mio avviso utili per sviluppare ulteriormente il dibattito.

«Insieme dobbiamo fare in modo che venga affermata e condivisa l’opportunità che il turismo possa non solo convivere con le altre attività sociali ed economiche presenti sul territorio regionale, ma diventi un principio ispiratore ed ordinatore delle scelte che devono essere intraprese da tutti i settori economici, chiamati anch’essi al rispetto, alla difesa e valorizzazione del territorio e delle sue specificità ed identità». Silvana Perucca, presidente degli albergatori valdostani, in occasione dell’assemblea regionale annuale, presenti il presidente della Giunta Augusto Rollandin e l’Assessore al Turismo Aurelio Marguerettaz, ha concluso così il suo intervento di undici pagine con un invito forte a porre la vocazione turistica come nodo centrale dello sviluppo regionale.

Un ruolo strategico
Un invito costruito, dati alla mano, su una fotografia dettagliata dell’offerta ricettiva regionale. «Se misuriamo il contributo dato dal Turismo alla formazione del reddito regionale - ha detto la Presidente - e al sostegno dei livelli di occupazione, possiamo avere un’idea del ruolo strategico che questo settore e le nostre aziende hanno sull’intero sistema Valle d’Aosta». Perucca ha precisato come siano 474 gli esercizi alberghieri presenti nella nostra Regione, di cui oltre il 90% si riconosce nella nostra associazione, 50 i Rifugi alpini e 40 i campeggi. «Se consideriamo solo il settore alberghiero, con oltre 23.000 posti letto, - ha aggiunto - negli ultimi anni abbiamo generato una media annua di 2 milioni e 200 mila presenze turistiche. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio del Mercato del lavoro degli Enti Bilaterali Regionali della Valle d’Aosta, il solo settore ricettivo e ristorativo, in stagione, dà lavoro ad oltre 4 mila persone. Se a questi dati aggiungiamo l’indotto (ad esempio al commercio, all’artigianato,
all’agricoltura, ai trasporti, ai servizi, all’attività dei liberi professionisti, ecc..), possiamo farci un’idea del reale valore del comparto e di quanto questo contribuisca a mantenere elevato il livello della qualità della vita di tutti i valdostani
». Frasi molto preoccupate che hanno destato l’attenzione della Giunta. «Nonostante queste importanti premesse, - ha concluso - siamo purtroppo oggi qui a dover affrontare, con grandissima preoccupazione per tutti noi imprenditori alberghieri, la grave situazione di congiuntura economica che ha manifestato i suoi primi effetti nell’estate appena trascorsa (la peggiore performance degli ultimi anni) e che, probabilmente, rappresenta solo l’inizio di un periodo di grande difficoltà economica». Due le richieste concrete della Presidente. «La gravità della crisi che stiamo affrontando
– ha osservato Perucca - e la necessità di evitare che il prezzo della congiuntura divenga socialmente insostenibile, ci inducono a richiedere un intervento pubblico doppio: da una parte è necessario dare respiro alle aziende, fondamentalmente sane, ma che in questo momento di crisi, sono in difficoltà nella restituzione delle rate Finaosta; dall’altro bisogna inaugurare nuovi strumenti di finanziamento e sostegno, non generici, ma mirati e orientati al rilancio della qualità strutturale, all’ampliamento dei servizi, al ricollocamento delle nostre strutture ricettive in un mercato internazionale sempre più competitivo e agguerrito. Se vogliamo superare il guado, dobbiamo mettere in moto una rinnovata capacità competitiva e, seppur utili, gli attuali strumenti finanziari non sono più sufficienti».


Gli alberghi? Strutture turistiche di interesse pubblico
Ma non solo. Perucca ha ribadito di credere che gli alberghi siano strutture turistiche di interesse pubblico, in quanto contribuiscono in maniera primaria allo sviluppo economico e sociale di un territorio. Un principio messo in discussione dalla passata Giunta Regionale con l’approvazione di una delibera che ha messo in discussione tale principio, bloccando di fatto, fino ad approvazione dei piani regolatori comunali di adeguamento al Piano Territoriale Paesaggistico regionale, il rilascio delle deroghe alberghiere ai fini urbanistici. «Il nostro lavoro di sensibilizzazione degli assessorati competenti – prosegue la Presidente - ha portato all’approvazione di una norma ponte, contenuta nella cosiddetta legge omnibus, che ha demandato ai comuni il rilascio delle deroghe urbanistiche alberghiere fino all’adeguamento al Ptp. Su questa strada dobbiamo continuare. Oggi chiediamo all’Amministrazione Regionale che, come è avvenuto nelle principali regioni turistiche italiane, venga ribadito, con idoneo atto giuridico, il carattere di pubblico interesse per le strutture turistico-alberghiere». (Pubblicato sul Corriere della Valle del 18 dicembre)

27 dicembre 2008

Da Saint-Marcel il primo mangime made in Vallée

Due milioni di investimenti nel biennio 2007-08 tra capannone e impianti di produzione e un’ipotesi di fatturato di 700mila euro con una previsione di crescita del 20% per il 2009. Sono i numeri della La VI.M. srl di Saint-Marcel, il primo mangimificioregionale, nato dalla
fusione delle due ditte che commercializzavano alimenti a uso zootecnico di Rinaldo ed Elena Vittaz. «Prima lavoravamo per conto terzi – spiega Elena Vittaz –, poi abbiamo deciso di lanciare il nostro marchio. Attualmente produciamo circa 2 mila quintali almese.Il 95% è per il comparto bovino e il restante per ovi-caprino, ovaiole e cavalli. Puntiamo ad aumentare la produzione complessiva del 20% l’anno prossimo e di un altro 10% nel 2010, sempre mantenendo queste proporzioni percentuali nella produzione». I nuovi impianti comprendono vari silos per lo stoccaggio delle materie prime, mulini per macinare in farina o macchinari per realizzare i "pellet", da mettere poi nelle mangiatoie. La Vim attualmente occupa sette persone e ha un portafoglio clienti con circa un centinaio di referenze anche in virtù della volontà manifestata dai responsabili dell’azienda di seguire da vicino le esigenze degli agricoltori. «Oltre alla vendita del prodotto–precisa Vittaz – proponiamo un supporto tecnico fornito da un’assistenza direttamente presso le aziende tramite la verifica degli alimenti, l’analisi dei foraggi, il controllo delle produzioni, sia latte che carne, la conformità della tracciabilità e di quant’altro necessiti un’azienda agricola. Riteniamo che questo servizio sia molto importante per il settore».
L’obiettivo dei Vittaz è quello di favorire la nascita di una filiera corta in cui tutti gli attori appartengono allo stesso territorio in modo da «ottimizzare direttamente i costi di produzione e consegna e indirettamente la marginalità delle aziende agricole per migliorare latracciabilità e la qualità dei prodotti». Attualmente la Vim è interessata al mercato regionale, ma non esclude in futuro di allargare i propri orizzonti. «Siccome gran parte dei nostri clienti – osserva ancora Vittaz – devono attenersi al disciplinare per la produzione della fontina, i nostri mangimi sono rigorosamente no ogm. Abbiamo perciò deciso di trasformare questo vincolo in un vero e proprio atout commerciale, con il quale ci proporremo con i nostri prodotti in catalogo anche al di fuori dei confini regionali». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 26 novembre 2008)

24 dicembre 2008

Messaggi in bottiglia - 31: Buon Natale a tutti!

Auguro a tutti i visitatori del blog un Buon Natale e mi permetto di segnalarvi un link. Un suggerimento dato in punta di piedi che ci aiuti ad avere il cuore un po' più largo. Un atto semplice che a qualcuno può apparire poca cosa a fronte dei grandi problemi del mondo. Ma da qualche parte si deve pur partire e ogni goccia è importante. Il link in questione è quello della Comunità di Sant'Egidio. La sezione adozioni a distanza. Parlo per esperienza diretta. Con poco si può davvero fare molto. Ancora Buon Natale

23 dicembre 2008

Piero Enrietti (Thermoplay) ha ricevuto il premio «ImpresaVda»

Questo pomeriggio (approfittando dei purtroppo pochi giorni di vacanza quest'anno concessimi dall'attività frenetica del Corriere della Valle) ho incontrato Piero Enrietti per la consegna del premio di miglior imprenditore valdostano. Il famoso «ImpresaVda»: lo stambecco giocattolo di cui ho già scritto. Sono particolarmente contento che ad aggiudicarselo sia stato Piero Enrietti, presidente della Thermoplay di Pont-Saint-Martin. Sia chiaro, tutti i nominativi erano validi ma il fatto che il primo nome in questo - spero lungo - albo d'oro sia quello dell'imprenditore della Bassa Valle mi piace per svariati motivi che provo ad elencare. Prima di tutto perchè la Thermoplay è un esempio pregevole e esemplare di cosa siano capaci di fare le Pmi italiane, tanto bistrattate nel recente passato. L'azienda poi ha una dimensione internazionale e investe con costanza e lungimiranza nel settore della ricerca e sviluppo, ponendo la qualità come fondamento di tutto. Enrietti inoltre è un imprenditore che quando parla dei suoi dipendenti usa il termine «maestranze» e lo fa con un orgoglio inusitato, con quel pizzico di paternalismo che fa sì che lui di fronte non abbia numeri ma persone. Sicuramente conosce tutti i suoi dipendenti per nome e si ricorda perfino il giorno della loro assunzione. Ma allo stesso tempo Enrietti è un uomo del futuro, un inventore, uno che sa di dover sempre stare un passo avanti, e così la Thermoplay sforna brevetti con i quali si faranno i prodotti di domani. Un uomo che sa anche resistere alle sirene dei colossi del settore interessati ad acquisire il know how del piccolo gioiello ai piedi delle Alpi perchè - come ci racconta - i figli sono giovani e possono ancora lavorare a lungo. E Enrietti ha il cuore a Pont-Saint-Martin, dove ha il suo tetto imprenditoriale, ma allo stesso tempo quando lo incontri - come è capitato a me oggi - ti racconta di Cina, di India. Ti spiega che la Cina non fa più paura. Che lì non fanno qualità. Che i dipendenti non appena diventano un po' specializzati si offrono al miglior offerente - perchè lì, sempre lì, non c'è l'attaccamento all'azienda - e alla fine un operaio specializzato cinese, di multinazionale in multinazionale, finisce per guadagnare di più di un italiano senza però costruire davvero qualcosa. E poi c'è il sogno indiano che oggi è un incubo perchè chi si sta occupando di far mettere radici all'azienda valdostana in quelle terre lontane si è ritrovato barricato in uno di quei due famosi alberghi di cui tanto si è scritto, temendo, in quanto occidentale, per la sua vita. E ora attende che le aqcue si calmino. Ecco, per tutti questi motivi, sono contento che Enrietti sia stato il primo vincitore di questo concorso. E anche perchè - incredibile a scriversi dopo tutto quello che avete letto - il buon Enrietti è la prima volta che viene premiato per tutto quello che ha saputo fare in questi anni. Ne sono certo, il mio stambecco non poteva trovare habitat imprenditoriale migliore di questo. Ora vedremo il suo fratello del 2009 in quali luoghi finirà. Mi raccomando mandatemi le vostre segnalazioni. C'è tempo fino a marzo. Nel frattempo i miei complimenti (e anche il mio grazie) a Piero Enrietti.

Misure urgenti anti-crisi a sostegno del sistema produttivo e delle famiglie (2)

La seconda parte del pacchetto di misure anti-crisi varato dalla Giunta Rollandin. Faccio notare che l'ipotesi di una possibile agevolazione dell'Irap, di cui leggerete, era già stata introdotta con la Giunta Caveri (leggete qui), ma i paletti legati alla necessità che si potesse applicare soltanto alle aziende cosiddette virtuose ne aveva vanificata l'applicazione. La scelta comunque di dare più sostanza al provvedimento era già stata annunciata dall'Assessore al Bilancio Claudio Lavoyer in una intervista concessami per il Corriere della Valle e che trovate anche sul blog.

Interventi di natura assistenziale
Si ipotizzano interventi di natura assistenziale finalizzati al sostegno dei versamenti volontari - per accedere al minimo della pensione, per un periodo massimo di tre anni - per coloro che non potendo utilizzare gli interventi degli ammortizzatori sociali e non essendo iscritti a nessun fondo pensione né ad altri strumenti previdenziali, si trovano in situazione di assoluta necessità sia per le difficoltà di un reinserimento lavorativo sia per ragioni di età.
L'intervento finanziario è limitato ai disoccupati per i quali l'INPS non versa più i contributi figurativi essendo venuti meno i requisiti oggettivi e soggettivi.
La definizione di un limite massimo di tre anni dal raggiungimento dell'età pensionabile deriva dalla constatazione che per gli ultracinquantenni il reinserimento lavorativo risulta essere molto problematico malgrado gli incentivi previsti dal Piano triennale di politica del lavoro.
Indicativamente, rispetto ad una retribuzione mensile netta pari a 1.300 euro, l'importo dei versamenti volontari all'Istituto previdenziale è pari a circa 600 euro mensili, per un impegno di spesa sul bilancio regionale assolutamente sostenibile rispetto al beneficio che ne deriva in capo al disoccupato.
In termini numerici dovrebbe trattarsi di casi residuali, tenuto conto delle politiche attive del lavoro messe in atto da parte della Regione, ivi compreso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga che allo stato attuale copre tutti i settori economici (industria, turismo, artigianato) ad eccezione del settore commercio con meno di 50 dipendenti.
Si precisa inoltre che è in fase di conversione il decreto legge 29/11/2008, n. 185 «Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti crisi il quadro strategico nazionale», che prevede l'utilizzo del fondo per l'occupazione per un larga fascia di disoccupati, nonché, in via sperimentale, per i collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co).

Interventi a sostegno delle famiglie meno abbienti
Sulla base di un'intesa politica con il Consiglio permanente degli enti locali si ipotizza un intervento finalizzato ad esentare le famiglie meno abbienti, da individuarsi sulla base degli indicatori regionali già esistenti (indicatore regionale della situazione economica e minimo vitale), dal pagamento, per l'anno 2009, della tassa raccolta rifiuti solidi urbani e delle tariffe per il servizio idrico e per tutti gli altri servizi pubblici erogati dagli enti locali valdostani (mense e trasporti scolastici, servizi per anziani, ecc.). I minori introiti derivanti agli enti locali dall'applicazione della disposizione di esenzione troveranno copertura mediante l'utilizzo di una quota dell'avanzo di amministrazione di finanza locale da destinarsi in sede di assestamento di bilancio. Le ulteriori modalità di attuazione del presente articolo saranno definite dalla Giunta regionale, d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, nel rispetto del principio di leale cooperazione di cui alla l.r. 54/1998.

Bonus riscaldamento
Si ipotizza l'introduzione di una forma di sostegno economico destinata alle famiglie meno abbienti residenti in Regione consistente nell'assegnazione di un bonus straordinario del valore di 300 euro per ogni nucleo familiare. L'incentivo è finalizzato all'acquisto di prodotti per il riscaldamento della casa destinata ad abitazione principale (gasolio, gas metano, g.p.l., kerosene, olio combustibile fluido, legna o prodotti da pellettizzazione) da spendersi direttamente presso il fornitore. Oltre che per l'acquisto dei prodotti sopra menzionati, l'utilizzo del bonus potrebbe essere previsto anche per la fornitura dell'energia elettrica o del gas distribuito mediante reti canalizzate che prevedono il pagamento mediante bollette periodiche.

Sconti energia elettrica
Si interverrà riconoscendo uno sconto del 30% sulla bolletta energetica delle utenze domestiche destinate ad abitazione principale.

Riduzione IRAP
L'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) è stata istituita con decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 (Istituzione dell'imposta regionale sulle attività produttive, revisione degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni dell'Irpef e istituzione di una addizionale regionale a tale imposta, nonché riordino della disciplina dei tributi locali). La legge regionale 15 dicembre 2003, n. 21 (Legge finanziaria per gli anni 2004/2006), dispone che, a decorrere dal periodo di imposta in corso al 1 ° gennaio 2004, le attività di liquidazione, accertamento, riscossione e contabilizzazione dell'IRAP, nonché la constatazione delle violazioni, il contenzioso e i rimborsi sono di competenza della Regione. L'articolo 16, comma 1, del d.lgs. 446/1997 stabilisce che l'IRAP è determinata applicando al valore della produzione netta l'aliquota del 3,90 per cento, fatta eccezione per le disposizioni di maggior favore stabilite per il settore agricolo (aliquota dell' 1,90 per cento). Lo stesso articolo, al comma 3, stabilisce che le Regioni hanno facoltà di variare, in aumento o in diminuzione, l'aliquota IRAP fino ad un massimo di un punto percentuale. In relazione alla crisi finanziaria ed economica che coinvolge anche i settori produttivi della Valle d'Aosta, si propone la riduzione dell'aliquota IRAP di un punto percentuale a favore dei soggetti passivi dell'imposta di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a), b), c), d) ed e) del d.lgs. 446/1997. Potranno, quindi, beneficiare dell'agevolazione tutti i soggetti passivi IRAP, con esclusione delle Amministrazioni pubbliche di cui alla lettera ebis) dello stesso articolo 3, comma l. La manovra anti­crisi avrà effetto retroattivo a partire dal periodo di imposta in corso al 1 ° gennaio 2009 e validità per due anni di imposta. Conseguentemente, per i periodi di imposta in corso al 1 ° gennaio 2009 e al 1 ° gennaio 2010,1' aliquota IRAP scenderà al 2,9 per cento per tutti i settori produttivi. Con riguardo ai produttori agricoli, occorre rammentare che essi, in forza della l.r. 21/2003, già beneficiano della riduzione di un punto percentuale, rispetto all'aliquota agevolata dell' 1,90 per cento prevista dalla normativa statale. A detti soggetti passivi continuerà, pertanto, ad applicarsi l'aliquota dello 0,90 per cento. La manovra sull'IRAP assorbirà, per i periodi di imposta sopra citati, le agevolazioni attualmente previste da leggi regionali. Le esenzioni IRAP attualmente in vigore in Valle d'Aosta (Onlus, Centri polifunzionali di servizio, ASP) non subiranno, invece, alcuna variazione. Rapportando l'aliquota del 2,9 per cento (rispetto all'attuale 3,9 per cento) al gettito IRAP per i soggetti privati, stimato in sede di predisposizione del bilancio di previsione per l'anno 2009 in euro 65 milioni, il minor gettito, conseguente alla manovra anti-crisi proposta risulta stimato in euro 17 milioni. N.B: Bozza di norma - Manovra IRAP - da inserire nella legge di assestamento di bilancio, mancando ad oggi la copertura finanziaria del minor gettito fiscale.

Misure urgenti anti-crisi a sostegno del sistema produttivo e delle famiglie (1)

Si è svolta ieri la conferenza stampa di fine anno dell'attività della Giunta regionale e della Presidenza del Consiglio. Inizialmente volevo impostarla all'insegna del chi c'era e chi non c'era poi però la presentazione del pacchetto di misure anti-crisi, varato dalla giunta guidata da Augusto Rollandin, a sostegno del sistema produttivo e delle famiglie ha inevitabilmente attratto la mia atttenzione. E così ho scelto di proporvi la sintesi che ci è stata data in occasione della conferenza. Suddivido il documento in due parti. La seconda sarà pubblicata comunque nella mattinata. Come sempre sono molto interessato ai commenti dei miei visitatori. Come giudicate i provedimenti in questione?

Consorzio garanzia fidi

Al fine di fronteggiare gli effetti della crisi dei mercati finanziari e di sostenere il rilancio del sistema produttivo regionale, favorendo l'accesso al credito delle piccole e medie imprese, si ipotizza l'introduzione di due disposizioni:

- la prima, in deroga a quanto previsto dall'articolo 2, comma 1, della l.r. 75/1990, per prevedere che per le operazioni di investimento effettuate dal 1 ° gennaio 2009 al 31 dicembre 2011 dalle imprese operanti in settori diversi da quelli di cui all'articolo 2, comma Ibis, della l.r. 75/1990 (industria e artigianato) la Regione intervenga finanziariamente fino ad un massimo del 75% del tasso medio annuo, anziché del 50% come attualmente previsto;

- la seconda per prevedere che le somme già erogate da parte della Regione ai Consorzi e non retrocesse, a titolo di contributo, da questi ultimi alle imprese, siano contabilizzate in un apposito fondo rischi finalizzato:

1. all'integrazione, fino al 25% del finanziamento concesso, della garanzia fideiussoria già concessa dai Consorzi, sui finanziamenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge e per i quali le imprese abbiano ottenuto da parte delle banche convenzionate con i Consorzi la sospensione del pagamento delle rate e il relativo prolungamento, per il periodo corrispondente, del piano di ammortamento. Le imprese potranno richiedere la sospensione del pagamento delle rate di mutuo entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente disegno di legge;
2. alla concessione di garanzie fideiussorie, fino ad un massimo del 25% dell'importo del finanziamento concesso, per le piccole e medie imprese in ordine alla concessione di nuovi prestiti da parte delle banche convenzionate con i Consorzi.

- la terza, per la quale occorre prevedere apposita copertura finanziaria, prevede la possibilità da parte della Regione di costituire un apposito fondo regionale di dotazione presso i diversi Consorzi fidi della Valle d'Aosta finalizzato alla concessione di garanzie fideiussorie a beneficio delle piccole/medie imprese consorziate.

Sospensione di rate dei mutui agevolati previsti da leggi regionali
Si ipotizza la sospensione, a domanda degli interessati, del pagamento delle rate dei mutui agevolati stipulati con Finaosta S.p.A. o con le banche convenzionate, limitatamente ai mutui contratti ai sensi del capo I della l.r. 33/1973, a valere sulle leggi regionali elencate dall'articolo 4, da persone fisiche ed imprese operanti nei diversi settori produttivi.
La sospensione opererà per i mutui stipulati sino al 28 febbraio 2009, per le rate in scadenza nel periodo 1 ° marzo 2009/28febbraio 2010, con corrispondente prolungamento del piano di ammortamento, senza interessi di mora e oneri aggiuntivi a carico dei mutuatari.
L'intervento non riguarderà, all'evidenza, i mutui contratti con il sistema creditizio per i quali la Regione non ha margine di intervento, trattandosi di operazioni tra privati, anche in considerazione dell'intervento statale previsto dall'articolo 2 del decreto­legge anti-crisi (185/2008) relativamente all'accollo da parte dello Stato dell'eccedenza dei mutui il cui tasso variabile superi il 4 per cento. Peraltro, l'ambito di applicazione dell'intervento regionale potrà anche estendersi ai mutui contratti con Finaosta S.p.A. in gestione ordinaria (ad esempio, mutui per impianti a fune), per i quali la Finanziaria regionale si è impegnata a valutare la sospensione volontaria dei finanziamenti.

Sostegno alla previdenza complementare per i lavoratori durante iperiodi di sospensione dell'attività lavorativa
Si ipotizzano degli interventi finanziari regionali di sostegno alla previdenza complementare - in aggiunta alla previdenza obbligatoria - previsti dalla l.r. 27/2006, individuando, in relazione alla esigenza di protezione del reddito futuro dei lavoratori, aggravata dalla crisi economica internazionale, le situazioni di bisogno per le quali la Regione, nel triennio 2009/2011, interverrà assicurando il versamento contributivo a carico del lavoratore, onde garantire continuità al versamento stesso nei periodi di maggiore difficoltà economica.

Estensione degli ammortizzatori sociali in deroga
Si intende ampliare le categorie di lavoratori che possono accedere agli ammortizzatori sociali rispetto alle categorie ammesse alla CIG. E' già attivato un tavolo di accordo con il Ministero del Lavoro che si è dimostrato sensibile alla tematica. Per l'ampliamento in oggetto non occorre un intervento legislativo. (Continua)

22 dicembre 2008

La Via Valdostana al Microcredito

Sabato 13 dicembre come avevo già annunciato su questo blog ho moderato la tavola rotonda che ha concluso il convegno «Il microcredito nel nostro futuro». Si è trattato di una mattinata estremamente formativa e che lega bene le tematiche economiche con quelle della solidarietà. Si tratta di un tema particolarmente adatto dalla vicinanza delle festività natalizie, ma che spero diventi di concreta attualità lungo tutto il corso dell'anno.

Il microcredito può rappresentare, anche in Valle d’Aosta uno strumento utile per contrastare le povertà ed affrontare l’attuale crisi economica e le conseguenti difficoltà dei singoli, delle famiglie e delle associazioni non profit. E’ la conclusione a cui le organizzazioni di volontariato e le istituzioni della regione sono arrivati durante il convegno “Il microcredito nel nostro futuro” che si è tenuto sabato 13 dicembre scorso, ad Aosta, su iniziativa del Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta. Un percorso particolare quello offerto dal Coordinamento Solidarietà della Valle d’Aosta che grazie all’attenta attività di moderazione di Anna Merlo, docente presso l’Università della Valle d’Aosta in economia solidale e gestione delle aziende non profit, è riuscito a dare un’idea completa e complessa di cosa sia oggi il microcredito in Italia.

Un ddl regionale sul microcredito
Aprendo i lavori il presidente della regione Augusto Rollandin ha annunciato «la stesura nei prossimi mesi di un disegno di legge sul microcredito attraverso cui risolvere i piccoli problemi delle persone che non hanno accesso ai prestiti ed agli aiuti finanziari del sistema bancario, perché privi di garanzie». Già dal 2009 - grazie all’istituzione nel bilancio regionale di un fondo di 500 mila euro per forme di aiuto particolare di contrasto alle povertà – la giunta prevede di avviare fasi sperimentali per testare le modalità operative di attuazione del microcredito.

Il rapporto con il volontariato
Il presidente del CSV Andrea Borney ha sottolineato, invece, la doppia valenza del microcredito per il volontariato. «E’ uno strumento che, come organizzazioni, ci riguarda su due fronti: da una parte perché le associazioni potrebbero esercitare il ruolo di "garanti" per i singoli beneficiari dei prestiti sia perché, con il microcredito, possono anche essere finanziate le attività del non profit».
Durante i lavori sono state poi analizzate esperienze, anche molto diverse tra loro, di microcredito in Italia. Si è creato, in questo modo, un proficuo confronto tra la realtà delle cooperative finanziarie, le Mag, che prestano soldi ai soggetti organizzati o ai singoli dopo aver raccolto denaro ed investimenti dai risparmiatori, e quella degli istituti bancari – come Banca prossima – che, pur stando dentro il sistema bancario (Gruppo Intesa-San Paolo), lavorano esclusivamente a favore del non-profit.

Il fondo etico di don Alessandro Santoro
Presentato, infine, anche il fondo etico delle Piagge, fondato da don Alessandro Santoro, che presta soldi ai poveri ed alle famiglie delle Piagge, il quartiere di Firenze in cui vivono 9.000 persone, con un reddito medio di 600 euro al mese, un tasso di disoccupazione del 25% e un ragazzo su dieci che arriva alla fine delle scuole superiori. L’intervento del sacerdote è stato sicuramente quello che ha maggiormente scosso l’uditorio. Don Santoro ci ha presentato una sorta di «utopia realizzata». Dove dal soldo non si deve generare soldo e «il danaro che dai non soltanto è superfluo ma, forse, non è neppure più tuo». Ci ha fatto vedere attraverso un filmato i volti per i quali si spende.

Le prospettive
Il convegno si è chiuso con una tavola rotonda - dal titolo «Il microcredito in Valle d’Aosta: Quali prospettive per il terzo settore e la pubblica amministrazione?». Un’occasione unica di dare concretezza alle tante pennellate della mattinata, presenti rappresentanti del terzo settore, del mondo bancario e delle istituzioni. In pratica tutti i possibili attori in gioco per individuare una via valdostana al microcredito. Dagli interventi di Luigino Vallet, presidente dell’Associazione per la filantropia in Valle d’Aosta, di Riccardo Jacquemod, vicepresidente del consorzio delle cooperative sociali Trait d’Union, di Martino Cossard, presidente della Banca di Credito Cooperativo Valdostana, di Giuliana Ferrero, Assessore ai Servizi sociali, Pari Opportunità e Diritti del Comune di Aosta e di Albert Lanièce, Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali è emersa una disponibilità ed un interesse ad approfondire e a lavorare sul microcredito perché possa diventare, anche in Valle d’Aosta, una opportunità reale di aiuto ai soggetti in difficoltà. (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 18 dicembre 2008)

21 dicembre 2008

Come va l'industria valdostana?

Il secondo mio articolo pubblicato sul rapporto Valle d'Aosta del Sole 24 Ore di martedì 16 dicembre 2008.

«Le aziende che lavorano per il mercato esterno alla Valle d’Aosta, in particolare quelle che si rivolgono al comparto automobilistico e a quello degli elettrodomestici, chiaramente risentono pesantemente della crisi in essere». Giuseppe Bordon, presidente di Confindustria Valle d’Aosta, non si tira indietro nel disegnare uno scenario di criticità per l’industria nella piccola regione autonoma, colpita da una difficoltà produttiva «che si è manifestata – osserva il Presidente - in modo davvero repentino». La tradizionale trimestrale previsionale elaborata dall’associazione aveva infatti individuato a luglio alcuni primi segnali di debolezza, poi trasformatisi nei mesi di settembre e ottobre in drastici cali di produzione. In effetti l’ultima indagine, elaborata dal direttore Edda Crosa, è figlia del clima che si sta vivendo in questi giorni ed evidenzia un deterioramento delle aspettative sull’evoluzione del ciclo economico «Il peggioramento del quadro economico locale complessivamente considerato – scrivono gli estensori della indagine - si riflette soprattutto sul versante della produzione, dell’utilizzo degli impianti e dell’occupazione che evidenziano una flessione rispetto al trimestre precedente». In affanno anche il settore delle costruzioni tanto da indurre l’amministrazione regionale, su suggerimento dell’Assessore alle Opere Pubbliche Marco Viérin (Stella Alpina), ad aprire un tavolo con tutti gli operatori del settore per individuare provvedimenti «territorialmente efficaci a sostegno del comparto». Una situazione già complessa che in Valle si interseca con un tessuto imprenditorialmente in massima parte composto da microimprese, spesso sottocapitalizzate che patisce fortemente «un rallentamento del meccanismo dei pagamenti come sta avvenendo oggi». Del resto Infocamere conferma che su 14.557 imprese 11.553 non superano i 15.000 euro di capitale sociale. In particolare focalizzando l’attenzione sulle attività manifatturiere non si può non notare come su 1.107 soltanto 19 superano il milione. Anche la nota semestrale di Banca d’Italia, redatta dalla locale filiale di Aosta diretta da Giuseppe Manitta, coglie un quadro congiunturale negativo. Nell’industria la domanda e la produzione hanno registrato dinamiche negative in quasi tutti i comparti; le esportazioni di prodotti in metallo si sono ridotte in misura significativa, anche per effetto dell’andamento dei prezzi. «Le previsioni delle imprese industriali per i prossimi mesi – si legge nella nota - delineano un quadro di perdurante stagnazione. Nell’edilizia, l’attività ha rallentato, risentendo dell’indebolimento della domanda nel settore residenziale. Nel terziario, il deterioramento congiunturale ha interessato soprattutto il commercio al dettaglio». Il segnale più preoccupante, secondo l’indagine, sarebbe costituito dal fatto che l’attività di investimento è rimasta debole. In base al sondaggio della Banca d’Italia, effettuato su un campione di imprese valdostane con oltre 20 addetti, la quota di imprese che ha rivisto al ribasso la spesa per investimenti fissi programmata per il 2008 è superiore a quella che ha indicato una revisione in aumento. Le indicazioni delle imprese per il 2009 segnalano una spesa per investimenti sostanzialmente in linea con quella prevista per l’anno in corso. Anche il mercato interno però non sfugge alla fragilità del momento. «I consumi delle famiglie sono calati anche a causa un notevole crollo della fiducia. Istituti bancari e Confidi stanno studiando d’intesa con la Regione delle soluzioni per ridare fiato ad entrambi i soggetti».
Recentemente con un accordo tra Regione e Ministero del Lavoro, è stata estesa la concessione della cassa integrazione guadagni straordinaria e l’indennità di mobilità anche alle imprese, con più di 15 dipendenti, che hanno esaurito la possibilità di usufruire dei trattamenti di integrazione salariale previsti dalla normativa vigente; alle imprese del settore casa da gioco, con più di 15 dipendenti; ai settori impianti a fune, metalmeccanico, editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati. Si tratta, in particolare, di possibili interventi a favore di Tecdis/Tectel, Casinò de la Vallée e dei lavoratori apprendisti. I fondi messi a disposizione sono pari a 1,6 milioni di euro.

20 dicembre 2008

Guglielminotti: impegnati su casa e mobilità (2)

Qui trovate la seconda parte dell'intervista al vicesindaco di Aosta Marino Guglielminotti Gaiet. Qui trovate gli altri articoli.

In questo momento è in atto una serie di trasformazioni profonde sulla città di Aosta…
I nodi sono tanti. Si va dall’ospedale alla città universitaria, alla trasformazione dell’area Puchoz, alla destinazione dell’area F8-F8 bis, dove ora c’è il grande parcheggio della funivia. In questo momento quell’area ha una destinazione a polo scolastico. Il problema delle scuole medie e superiori è serio. Molti plessi scolastici sono da mettere a norma. C’è anche la questione della sistemazione della stazione ferroviaria e del collegamento tra il centro-città e la zona Sud, oggi separata dalla ferrovia. Si parla da tempo di interramento della ferrovia. E’ un grandissimo progetto che trasformerebbe già da solo la città, con il recupero di una parte di territorio incredibilmente strategico. Ci sono attualmente le condizioni per collegare in modo semplice le due parti della città, semplicemente separando le due stazioni e creando due terminal distinti.

Ma talvolta non avete il timore che ci si trovi più a decidere che a scegliere…
Un amministratore si trova a lavorare su due livelli. Uno è quello del futuro più o meno prossimo e l’altro è quello della quotidianità. Spesso si privilegia la quotidianità. Il disagio abitativo nasce dalle difficoltà economiche delle famiglie. Aumentano le famiglie che si frantumano, quelle con portatori di handicap. Siamo obbligati a fare delle scelte. E’ vero che spesso non c’è la possibilità di scegliere ed uno è costretto a decidere. E’ un dato di fatto.

Faccio un esempio: due anni fa lo scenario della metropolitana di cui tanto oggi si parla non c’era…
Sa, la città è una piccola capitale. E in città ci sono tutti i servizi regionali. Il problema di un capoluogo di regione non è soltanto abbellirsi, ma gestirsi. Non tutto è programmabile. Un esempio. Con la precedente legislatura sembrava che il collegamento tra l’area F8-F8 Bis e il centro città dovesse avvenire attraverso il cablò. Nell’arco di una legislatura il Cablò è stato accantonato e oggi si parla di metropolitana proprio nel momento in cui noi stiamo per partire con il teleriscaldamento, un altro grossissimo intervento. Tutto questo sicuramente imporrà uno studio della mobilità della città e del circondario. Approvato il bilancio 2009 noi dovremmo immediatamente incaricare dei professionisti per realizzare uno studio generale urbano del traffico.

La regione, in termini territoriali, va letta sempre come un qualcosa di unitario. Gran parte delle auto, tanto per capirci, arrivano da fuori Aosta.
Sono da 4 a 5mila macchine al giorno che entrano ad Aosta.

Iniziative legate alla mobilità?
Le azioni per allontanare le macchine sono già in atto da tempo. Regione e Svap hanno fatto passi da gigante davvero lodevoli in questa direzione. Anche Il Comune ha fatto la sua parte promuovendo “Allô Bus”, “Allô Nuit”, il “Pedibus”. Ora stiamo lavorando con la Regione per realizzare almeno due linee di trasporto pubblico urbano utilizzabili da portatori di handicap. Stiamo intervenendo anche su tutte le panchine, le pensiline per far sì che vengano adattate a queste particolari esigenze. L’idea è che le prime linee che potranno fare questo servizio siano le due navette: la rossa e la verde. A livello comunale stiamo poi proseguendo con il piano spostamenti casa-lavoro fornendo dei contributi pari al 60% delle spese a tutti quei dipendenti che dimostrino di utilizzare i mezzi pubblici per recarsi al lavoro. Il futuro prevede parcheggi di attestamento che però non risolvono globalmente il problema perché creare questi parcheggi vuol dire continuare a presupporre che chi viene verso Aosta lo faccia con la macchina.

19 dicembre 2008

Guglielminotti: impegnati su casa e mobilità (1)

Oggi pubblichiamo il testo dell'intervista al vicesindaco della città di Aosta Marino Guglielminotti Gaiet pubblicata sul Corriere della Valle del 4 dicembre 2008. Sono sue le deleghe a Polizia Municipale, Urbanistica, Edilizia, Espropri, Mobilità ed Edilizia Residenziale Pubblica. Temi che toccano tutti molto da vicino il cittadino del capoluogo. Come sempre l'intervista è divisa in due parti. La prima oggi. La seconda domani. Qui trovate le altre interviste.

Partiamo dalla tematica ambientale. Non vi è piaciuto come Legambiente ha trattato la città di Aosta nell’indagine sull’ecosistema urbano… Vi siete lamentati che la ricerca in merito ad Aosta non ha preso in considerazione molti elementi…
Chi si occupa normalmente di raccogliere gli elementi da inviare a Legambiente ha fatto delle dimenticanze. Ho deciso però di non polemizzare. Cerchiamo di vedere l’aspetto positivo. Se senza tenere conto di questi elementi Aosta ha recuperato dieci posizioni, cioè dal 39° al 29°, immagino che avremmo avuto un piazzamento ancora migliore tenendone conto.


Può fare qualche esempio?
Non è stata valutata ad esempio la presenza del mobility manager che avrebbe contribuito a dare sicuramente dei punti in più. Anni fa poi la nostra città era stata una delle prime in Italia ad essersi dotata di una simile figura con tutto ciò che implica l’attività professionale svolta da questa figura. Chi ricopre questo ruolo infatti non lavora soltanto per il comune ma dovrebbe essere il coordinatore dei mobility manager di tutte le aziende che abbiano più di 300 dipendenti. Qui ad Aosta vuol dire Regione, Ospedale e Cogne. Mi stupisce poi che non sia stato tenuto in considerazione il fatto che in questo Palazzo si usi in molti uffici carta riciclata. E poi c’è il servizio pubblico di biciclette. Ne sono state messe 40 a disposizione dei cittadini, ma abbiamo almeno 500 richieste: di conseguenza se ci saranno le risorse finanziarie aumenteremo la dotazione in alcune postazioni o il numero delle postazioni. Abbiamo cercato di dare l’esempio come amministrazione comunale: tutti i nuovi mezzi della polizia locale, compreso l’ultimo per il servizio notturno, sono ibridi, cioè benzina-gpl, anche perché non c’è ancora un impianto di distribuzione del metano per autotrazione. Tutto questo per ribadire il nostro impegno a livello ambientale al di là dei risultati nelle classifiche.

Sul fronte degli spazi abitativi cosa è stato fatto in quest’ultimo anno e cosa intendete fare…
L’attenzione sul tema è da tempo alta e le azioni attuate si sviluppano in diverse direzioni. Una è quella dell’incremento della dotazione di alloggi. Molte azioni hanno già superato la fase progettuale e siamo in quella esecutiva. Cominciamo da Est. Al Quartiere Dora sono stati realizzati dall’Arer 20 alloggi in affitto e ne sono in costruzione altri 78 che verranno consegnati verso la fine del 2009, anticipando di un anno e mezzo abbondante quella che avrebbe dovuto essere la data di consegna. Fra questi ci sarà anche la nuova biblioteca e un centro sociale. Se ci spostiamo nella zona più calda, cioè quella del Quartiere Cogne, proprio in questi giorni sono stati consegnati i lavori che sono già partiti. Molti se ne sono accorti perché abbiamo dovuto chiudere una strada. Sono arrivate già alcune proteste, ma siamo stati costretti a farlo per la sicurezza dei lavoratori. Si trattadel quarto lotto, cioè 76 alloggi con 120 posti auto e box. Il quinto lotto, quello che dovrebbe concludere gli interventi, è ancora in fase di studio. Nei giorni scorsi sono state poi consegnate le buste per la gara del «Contratto di quartiere 1» un enorme insediamento costituito da 82 alloggi, servizi per anziani e attività commerciali localizzati tra le vie Cesare Battisti, via Monte Vodice e via Giorgio Elter. Ricordo che a questo contratto è legato l’abbattimento del grattacielo che ci dà dei problemi di età. Chi abita nel grattacielo andrà perciò ad abitare in questa nuova palazzina. E queste sono soltanto le nuove realizzazioni. Nel frattempo infatti il comune, con azioni diverse, cioè risorse proprie, avendo acceso dei mutui, avendo sottoscritto un protocollo d’intesa con la Regione grazie al quale la Regione ha messo a disposizione un milione di euro per consentire al Comune di intervenire su 46 alloggi del quartiere Cogne in passato dichiarati inagibili. Del resto ci tengo a sottolineare che già dall’altra legislatura l’Amministrazione regionale sta mostrando una particolare attenzione al problema abitativo. La nuova legge di riordino in materia di edilizia residenziale pubblica, ad esempio,presenta molti aspetti migliorativi rispetto al testo precedente. Con risorse proprie il Comune sta poi intervenendo su altri 29 alloggi sempre con azioni di messa a norma, restauro e abbattimento delle barriere architettoniche e gradualmente, per lotti, lo stesso Comune – in attesa del teleriscaldamento – sta predisponendo tutti gli impianti termici in tutti quegli alloggi che ne sono privi. Nell’arco di un paio d’anni contiamo di chiudere anche questo intervento. Tutto questo per dare risposte non solo all’emergenza abitativa, ma a tutti quei nuclei famigliari che hanno i requisiti per poter aspirare a ottenere un alloggio dignitoso. (Continua)

18 dicembre 2008

Messaggi in bottiglia - 30: Jacquin complimenti. Un biglietto d'auguri davvero speciale...

Federico Jacquin, presidente del Confidi Industriali, ha un dono. Conosce il gusto della provocazione per indurre a riflettere. Mi ricordo ancora, pochi anni fa, l'Assemblea del Confidi iniziata in maniche di camicia, a simboleggiare la situazione precaria degli imprenditori valdostani. Per Natale si è lanciato in un'altra trovata che da un lato mi ha fatto parecchio sorridere (direi perfino ridere) e dall'altra anche un po' riflettere. Questo pomeriggio mi viene consegnato un pacchetto da uno dei dipendenti del Consorzio accompagnato da un biglietto d'auguri. Apro la busta, ormai avvezzo al genere e curioso di capire quale fosse il soggetto scelto nella speranza, conoscendo Jacquin, di un po' di originalità, e devo dire che non sono rimasto deluso. Il biglietto lo vedete qui sopra. La scritta è chiara: «2009: su le braghe...tiriamo la cinghia. Buon Natale». Guardo il pacchetto e comincio a intuire. Lo apro e mi metto a ridere. Il regalo è proprio...una cinghia.
Grazie Jacquin per il buon umore e per il giusto invito a darsi da fare... Buon Natale anche a lei.

17 dicembre 2008

Energie rinnovabili: una vocazione tutta valdostana

Ieri sul Sole 24 Ore è stato pubblicato il rapporto Valle d'Aosta. Chi legge il quotidiano avrà notato che ho collaborato anch'io insieme al collega Domenico Albiero. Un po' di Valle d'Aosta al di fuori dei confini patrii. Di conseguenza i miei articoli trovano anche spazio sul blog. Inizio da quello sul'energia che è stato titolato in una maniera che può ingannare «Da maggio in vetta all'Italia. A Variney nascerà la più grande centrale di rinnovabili del Paese». In realtà la centrale di Variney è sicuramente fortemente innovativa, ma è la più grande per dimensioni all'interno della sua particolare nicchia di fonte rinnovabile di cui leggerete nell'articolo. Vi propongo perciò la versione originale del mio scritto.

La Valle d’Aosta non è mai stata un distretto industriale, ma di certo ha una spiccata vocazione per il settore energetico. Una contingenza logistica, l’enorme potenziale di energia idroelettrica derivante dalle sue acque, che ha incontrato un management preparato sia nel settore pubblico che in quello privato. Nasce ad esempio da una azione di partnership il progetto di impianto di teleriscaldamento al servizio della città di Aosta: 73 milioni spalmati in cinque anni. A costruirlo sarà la neonata Telechauffage Aoste srl (Telcha), società con sede a Châtillon, costituta ad hoc per dare vita all’impianto. Soci in Telcha sono la Compagnia Valdostana delle Acque, partecipata di Finaosta, con una quota del 49 per cento e la Società Energetica Aostana (13,8 milioni di fatturato nel 2007 e 70 dipendenti) e i Fratelli Ronc (circa 14 milioni di fatturato e 55 dipendenti), entrambe con il 25,5%. Cva è indubbiamente il vero dominus del comparto. Nel 2007 ha fatto registrare il suo miglior bilancio dal 2001 con 60,4 milioni di utile netto d’esercizio contro i 54,3 dell’anno precedente (+11,25% rispetto al 2006). Il margine operativo lordo della società ha registrato un incremento, rispetto allo scorso anno, del 7%, attestandosi a quota 145,931 milioni, corrispondenti al 72,8% del valore della produzione. L’utile ante tasse è così passato da 89,59 milioni a 104,653, pari al 52,56% dello stesso valore. Il Gruppo CVA conferma poi, da una parte il piano di investimenti in impianti idroelettrici in Valle d’Aosta per circa 370 milioni di euro entro il 2013, dall’altra l’obiettivo di valutare nuove opportunità di produzione fuori Valle da fonte rinnovabile, anche di natura «non idroelettrica», per ottenere, in cinque anni, un incremento della capacità produttiva di circa 200 milioni di kWh. Ma al di del buono stato di salute delle singole aziende va evidenziato la forte spinta verso l’innovazione manifestata dal settore. A predisporre, ad esempio, la progettazione dell’impianto di teleriscaldamento cittadino è stata Icssea, società del gruppo Sea, che ha già al suo attivo gli impianti di Morgex, San Benedetto del Tronto e Pré-Saint-Didier e sta lavorando ad altri impianti simili in Toscana, Veneto, Piemonte e Basilicata, oltre che Romania. Un’opera illustrata con dovizia di particolari in un volumone di 236 pagine (allegati esclusi) e presentata dai suoi protagonisti come innovativa. «Prima di tutto – osserva l’ingegnere Pietro Giorgio, amministratore delegato di Sea mostrandoci alcune pagine del documento – va evidenziata la diversificazione delle fonti che garantisce l’utilizzo di fonti rinnovabili, efficienza e risparmio energetico e ne fa un unicum a livello italiano. Non è un caso se riceviamo richieste di partnership da tutta Italia per la realizzazione di simili opere. In questo momento stiamo esportando, al di fuori dei confini regionali, il nostro know how». Per la primavera del 2009 è annunciata invece da Lachesi Impianti (6 milioni di fatturato e 60 occupati) - start up nata nell’ottobre 2007 dall’integrazione delle competenze e delle risorse di Ecogas Energia, Sie Service e Lachesi Torino nel campo degli impianti tecnologici e dei dispositivi di monitoraggi - la costruzione e successiva gestione della centrale a trigenerazione di Variney presso la sede della Comunità Montana Grand Combin, un intervento che prevede un investimento di 2,5 milioni di euro. «La grossa novità – spiega l’ad Mauro Papagniè che si tratta di una centrale di produzione termica, elettrica e di refrigerazione alimentata a biomassa con filiera corta, cioè con materiale raccolto nell’arco di settanta chilometri in modo da poter accedere ai certificati verdi». Per i non addetti ai lavori va fatto anche rilevare che questo impianto verrà realizzato attraverso una tecnologia innovativa. «In pratica –precisa Papagni - abbiamo dovuto unire due tecnologie diverse per poter creare questa centrale, dando così vita ad una nuova applicazione. Abbiamo cioè, per la prima volta, unito i motori utilizzati per la produzione di energia elettrica alimentata a biomasse alle torri evaporative in modo da ottimizzare la produzione del termico e garantire il canale di refrigerazione». Una centrale che una volta ultimata sarà la prima in Italia per dimensioni con i suoi 800 Kw termici e 300 Kw elettrici. (Pubblicato sul Sole 24 Ore del 16 dicembre)

16 dicembre 2008

Ai visitatori di «ImpresaVda» non piace la metropolitana cittadina

Come avrete notato si è concluso il mio sondaggio in merito alla metropolitana cittadina. Ho raccolto 90 voti così ripartiti: 33 completamente contrari al progetto, 31 che preferirebbero una metropolitana regionale, la tesi da me sostenuta, e 26 favorevoli. Pochi i commenti. Questo post vorrebbe permettere a qualcuno di dire la sua, magari motivando il suo voto. Si tratta di un sondaggio che, a mio avviso, rispecchia discretamente gli umori della cittadinanza. La metropolitana nel capoluogo regionale a molti appare scarsamente giustificabile. L'idea arriva da Place Deffeyes. Ma in Piazza Chanoux sono davvero convinti della sua validità o, in fondo in fondo, fanno buon viso a cattivo gioco visto che la questione riguarderà alla fin fine la prossima giunta comunale? Attendo con ansia le vostre suggestioni... E quelle di qualche amministratore on line...

15 dicembre 2008

Messaggi in bottiglia 29 -: la fontina presenta il meteo

Per la prima volta nella storia delle campagne a marchio Cooperativa Produttori Latte e Fontina, un promo in onda su Rai 3 nazionale introdurrà in tutta Italia i meteo regionali. L’agenzia Sanguinetti Comunicazioni, che da anni cura l’immagine della Cooperativa, ha ottenuto, a seguito di una lunga e paziente trattativa, la pianificazione durante la settimana a cavallo di Natale, al termine del telegiornale durante gli spazi pomeridiano e serale che precedono le previsioni del tempo. «Dal 21 al 27 dicembre 2008 - si legge in una nota diffusa oggi - giornate di sole e tanta neve saranno così presentate dal marchio animato della Cooperativa Produttori Latte e Fontina». Sicuramente un'iniziativa che merita attenzione.

Aumentano le aziende valdostane che si aggiudicano appalti pubblici

«L’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sta portando ad una crescita, costante nell’ultimo triennio, dell’aggiudicazione di gare di appalto bandite dalla pubblica amministrazione da parte di imprese edili valdostane». Roberto Montrosset, presidente di Cna costruzioni, spiega così uno dei dati più significativi della ricerca commissionata dalla stessa Cna a «Esservice», azienda che offre servizi alle imprese, specializzata nell’elaborazione e nella gestione di informazioni inerenti le Gare d’Appalto online bandite nella Regione Valle d’Aosta e nel Piemonte. Da una rapida scorsa dei numeri, messici a disposizione per la prima volta da Montrosset, si nota come nel triennio 2005-2007 le imprese valdostane si sono aggiudicate appalti per un ammontare complessivo pari a 76,8 milioni nel 2007 contro i 68 del 2005, mentre le aziende provenienti da fuori Valle, nel 2007, si sono fermate a 83,9 dopo aver toccato nel 2006 addirittura quota 110, anno in cui si era registrata un’impennata dei volumi dei lavori messi a gara con un importo complessivo di 187,2 milioni contro i 163,7 del 2005 e i 164 del 2007. «Non trattandosi di una gara basata esclusivamente su un modello matematico – commenta Montrosset – ma tenendo conto di una pluralità di valori le imprese non valdostane sono in parte scoraggiate dal partecipare trattandosi di una gara lunga da preparare. Vorrei però sottolineare che questo non significa che sia aumentata concretamente la nostra attività. Il nuovo metodo fa sì che le aziende abbiano una propria commessa e non debbano più agire, come accadeva spesso in precedenza in sub-appalto». Il miglioramento dello scenario, sul fronte delle aggiudicazioni - «confermato – precisa Montrosset – anche nel 2008» -, complicato dalla difficile congiuntura economica, non deve far dimenticare la presenza per il settore delle costruzioni ancora di alcune criticità. «Prima di tutto – aggiunge Montrosset – la necessità di un’unica stazione appaltante o comunque di un soggetto in grado di coordinare e dare direttive riconosciute da tutti. Si tratti di Regione, Comuni, Comunità montane, Consorzi di miglioramento fondiario. Perfino all’interno della stessa amministrazione regionale ci dobbiamo confrontare con una assenza di omogeneità delle procedure adottate dalle diverse stazioni. Ad esempio l’Assessorato alle Opere Pubbliche e quello all’Agricoltura seguono iter differenti e questo appesantisce e complica l’attività delle imprese». Rimane critica anche il non ricorso alle gare informatizzate unitamente all’annoso problema della pianificazione. «Esiste – commenta l’imprenditore – ma è rivolta esclusivamente agli aspetti di bilancio delle pubbliche amministrazioni e non all’esecuzione dell’opera e alla regolamentazione del mercato, generalmente tardiva e che spesso non trova nessun riscontro al momento dell’esecuzione». Spostando l’attenzione all’andamento del comparto (298 milioni pari all’11,1% del Pil della piccola regione autonoma) in base al sondaggio svolto dalla Banca d’Italia, contenuto nella nota semestrale, su un campione di imprese edili regionali, «il quadro congiunturale nel settore delle costruzioni mostra segnali di rallentamento dell’attività, con effetti negativi sul valore della produzione e sull’occupazione». In particolare Il processo di creazione di imprese nel settore ha rallentato: tra gennaio e giugno, il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel Registro è stato pari allo 0,6 per cento delle unità attive a inizio periodo (2,9 per cento nel 2007). Non nasconde il suo disagio Federico Jacquin, presidente della sezione edile di Confindustria Valle d’Aosta. «L’andamento del settore – sottolinea Jacquin, che è anche alla guida del Confidi industriali, e quindi ha un ulteriore osservatorio da cui esaminare le difficoltà del comparto - non può essere disgiunto dal quadro generale. Sono convinto che in questo paese le Pmi siano state poco considerate. Eppure è il settore, ovviamente parlo anche delle costruzioni, in cui ci possono essere le maggiori possibilità di crescita. Va però favorita maggiormente la voglia di fare impresa che troppo spesso in questo paese è penalizzata. Diversamente in questo momento il nostro settore non può non sentire il peso di questa congiuntura così avversa». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 26 novembre)

14 dicembre 2008

Lo scandalo della fame

Il mio ultimo editoriale sul Corriere della Valle d'Aosta.

E’ difficile celebrare i 60 anni della dichiarazione universale dei diritti umani (tragicamente sconosciuta al 50% dei giovani italiani secondo una recente ricerca commissionata dalla Camera) proprio nei giorni in cui la Fao rende noto «lo scandalo del nuovo millennio», cioè l’aumento di altri 40 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo, quasi a sfiorare il miliardo. Una notizia che, forse, dovrebbe far passare in secondo piano i timori di molti di un Natale sottotono. Ma non sarà così. Parla molto chiaro in questo senso Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale della Caritas italiana. «Ora è chiaro – ha detto - che non sarà più possibile dimezzare la cifra entro il 2015. E dispiace se la crisi finanziaria globale diventa un alibi per non raggiungere il risultato. Questo non è accettabile. Oltretutto il numero dei poveri assoluti rischia di raddoppiare nel prossimo anno se non si prendono iniziative concrete». Le stime preliminari del rapporto della Fao denunciano la presenza di 963 milioni di persone sottonutrite nel mondo, in aumento rispetto ai 923 milioni del 2007, soprattutto a causa dell’impennata dei prezzi delle materie prime agricole. Secondo l’agenzia Onu la crisi finanziaria ed economica potrebbe far crescere ulteriormente questa cifra. Studi predisposti dai tecnici della Fao sostengono che per combattere la fame nel mondo siano necessari 30 miliardi di dollari. Soldi che al momento sembrano non esserci. O per lo meno non ci sono per il Sud del mondo come sottolinea ancora Beccegato. «Che non ci siano 30 miliardi di dollari l’anno, in aggiunta ai 100 miliardi l’anno necessari contro la povertà, sembra assurdo. – sottolinea il responsabile della Caritas -. Solo per il salvataggio dei principali gruppi bancari americani sono stati messi a disposizione 700 miliardi di dollari. In Europa sono stati stanziati 200 miliardi di dollari come primissima iniziativa. Ora entrambi stanziano altre centinaia di miliardi di dollari per il rilancio delle imprese e dell’economia reale». «Se sommiamo tutte queste risorse – conclude - andiamo a cifre da capogiro. Sembra un discorso miope non capire che rilanciare anche la domanda del Sud del mondo può essere addirittura uno strumento utile anche per il Nord».

13 dicembre 2008

74 modi di fare impresa in Valle d'Aosta più uno: il tuo

Con il blog e con il Corriere della Valle sono arrivato, già da alcune settimane, ad un'altra significativa soglia: 74 imprese. Il viaggio fra chi fa impresa in Valle d'Aosta ha toccato 74 tappe. 74 profili di aziende e imprenditori che si raccontano e raccontano cosa significhi fare impresa fra queste montagne. In questo post vi offro la possibilità di ripercorrere questo viaggio sulla base dei vostri personalissimi gusti e interessi. Come qualcuno poi avrà notato da un po' di settimane sul Corriere non compare più la dicitura «Viaggio fra chi fa impresa in Valle d'Aosta». Era ormai necessaria una pausa. Non rinunciate comunque a segnalarmi aziende (di qualunque settore) che, secondo voi, meritano attenzione. I vostri commenti saranno utilissimi per il concorso del miglior imprenditore valdostano che invece continua anche l'anno prossimo e magari per qualche articolo sul Corriere e qualche post sul blog. In particolare mi piacerebbe che ci fossero imprenditori disposti a raccontare su «ImpresaVda» la loro voglia di fare impresa (perdonatemi la ripetizione), i loro stimoli più forti, i loro problemi. Le cose che hanno imparato. Da qui il titolo del post di oggi. Mi raccomando scrivete. Sarebbe da farci un libro. Vedremo...

I 74 link: Albergo Bellevue ; Albergo Milleluci ; Alpicar ; Anselmet Giorgio ; Argol-Mussino ; Arnad le Vieux ; Auberge de la Maison ; B.G.F. ; Bonne Vallée ; Bordon Giuseppe ; Caves Coopératives de Donnas; Cave de l'Enfer d'Arvier ; Cave des Onze Communes ; Centrale laitiere ; Cave du vin Blanc de Morgex et de la Salle ; Chenevier ; Cidac ; Cogne Acciai Speciali ; Compagnia Valdostana delle Acque ; Consorzio Trait d'Union ; Cooperativa Elettrica Gignod ; Cooperativa La Kiuva ; Coperativa Lo Pan ner ; Crotta de Végneron ; Deval ; Dìdisì ; Digival ; Dora ; Eurotravel ; Fratelli Vicentini ; Fromagerie Haut Val d'Ayas ; Gps Standard ; Grivel ; Grosjean ; Honestamp ; Hotel Hermitage ; Institut Agricole Régional ; Ivat ; Jacquin Federico ; Lachesi ; Lain Cave ; Laser ; Lavanderia Industriale Pollein ; Les Cretes ; Les Ecureuils ; Locanda La Clusaz ; Lucchetti ; Maison Bertolin ; Martin Marco ; Mavitec ; Mdm ; Montrosset ; Musumeci ; Netbe ; Quendoz ; Rgb ; Ribes ricerche ; Saint-Roch ; Sanguinetti Enzio ; Savio ; Sea ; Sicav 2000 ; Silvana Perucca ; Ski Poles Rossignol ; Sogeval ; TeamAlp ; Thermoplay ; Tipografia Valdostana ; Trione ; Valdostana Carni ; Valeco ; Valgrisa ; Vecchio Ristoro e Via delle Indie

12 dicembre 2008

Le sfide dei mercati

Ultima parte del documento distribuito in occasione della presentazione del piano strategico di marketing regionale. Latitano un po' i commenti. Possibile che nessun albergatore, dopo l'Assemblea regionale, abbia voglia di dire qualcosa? Siete tutti d'accordo con la vision dell'Assessore al Turismo Aurelio Marguerettaz?

In tema di mercati, la prima sfida è quella dei mercati di prossimità. La Valle d'Aosta, grazie alla sua posizione, è alla convergenza di attenzioni e desideri di un bacino di milioni di cittadini italiani ed europei, che possono raggiungerla con strade e autostrade in non più di due ore. A questo mercato - fondamentale per la Valle d'Aosta - è necessario rivolgersi con un sistema coordinato di proposte stimolanti, che suggerisca sempre più occasioni di visita e turismo. Un cartellone coordinato di eventi di qualità e di richiamo che renda desiderabile venire in Valle molte volte durante l'anno e fermarsi almeno qualche giorno ogni volta. Ma, al contempo, occorre un sistema di gestione dei punti e dei momenti di massima concentrazione che renda comunque possibile una fruizione turistica piacevole, evitando potenziali crisi da «troppo successo».
In un raggio più ampio, che verrà ancor più allargato con la prossima, nuova realtà dell'Aeroporto, si sta creando un altro e ben più vasto bacino di attenzione, che poti à raggiungere la Valle in tempi comunque molto contenuti e con costi molto più convenienti che in passato. Un bacino di raggio continentale che chiede, oltre che le offerte tradizionali, anche proposte di vacanza e insieme di senso, esperienze rare e memorabili: in altre parole, motivi per partire da casa per periodi anche contenuti, ma certo non «mordi e fuggi». A questo livello, e con attenzione alle diverse sensibilità e ai gusti differenti, occorre creare e promuovere prodotti turistici specifici per i segmenti e le nuove tribù di consumatori.
C'è poi un terzo livello a cui siamo chiamati a rapportarci: quello mondiale. Senza facili illusioni, le analisi di mercato evidenziano che alcune delle nostre proposte turistiche, se adeguatamente formulate, possono avere un raggio di attrazione che va ben oltre l'Europa. Ma in questo caso bisogna essere prudenti e considerare attentamente i costi della promozione in rapporto ai vantaggi prevedibili. E, ovviamente, selezionare con un'estrema attenzione i prodotti «da esportazione», per poter avere realistiche probabilità di successo

11 dicembre 2008

Primi elementi di analisi: la Valle d'Aosta e un turismo che cambia

Terza puntata del documento distribuito in occasione della presentazione del piano regionale strategico di marketing.

Il turismo rappresenta già oggi il connotato centrale dell'economia regionale (secondo il report della Chambre valdôtaine del giugno 2008 il suo contributo al valore aggiunto regionale è del 45-50%), e la sua importanza è destinata a crescere. Tuttavia, è importante che la consapevolezza di questa Centralità del turismo sia ulteriormente diffusa, affinché induca atteggiamenti e comportamenti coerenti nella generalità della popolazione residente.

Una prima constatazione che emerge dalle analisi in svolgimento è che la Valle d'Aosta è «piccola, ma riconoscibile»: è, in altre parole, una marca ben identificabile. In Italia, le statistiche mostrano un dato di notorietà e di gradimento stabile, alle spalle solo del «colosso» Trentino-Alto Adige (indagine SWG, 2005), mentre la notorietà rilevata su Google è ai livelli dell'Alto Adige, e lo stesso avviene per le principali località valdostane, che mostrano valori analoghi a quelle del Trentino, della Valtellina e del Cadore. In Francia, la Valle d'Aosta è una destinazione nota a due francesi su tre (indagine TNS SOFRES, 2008).

Una seconda constatazione, è che, nonostante gli importanti cambiamenti in atto nel mercato turistico, la Valle d'Aosta nel suo insieme non mostra particolari segni di crisi: né per la sua notorietà, come si è detto, né per la sua capacità di attrazione. Semmai, quello che le analisi ci restituiscono, è una minor forza di attrazione di alcune località e di alcuni prodotti turistici. In Valle d'Aosta il "vecchio" e il "nuovo" convivono, e sono destinati a farlo ancora per molto tempo. Il cambiamento, in Valle d'Aosta, non è il frutto di crisi traumatiche come quelle che altre regioni hanno dovuto affrontare, ma è un processo lento, che risulta dal fisiologico bisogno di rinnovamento di strutture, imprese e concezioni del prodotto turistico, che devono adeguarsi ai mutamenti di mercato, facendosi forti delle innovazioni tecnologiche che possono arricchire la proposta e aprire nuovi mercati.

Tra i cambiamenti in atto nella domanda turistica regionale, il più importante è la riduzione della durata media dei soggiorni: già due anni fa il 60% degli ospiti non si fermava per più di tre giorni, e oggi, anche per effetto della recessione, la tendenza alla microvacanze si diffonde ulteriormente. Tuttavìa il 97% dei nostri ospiti dichiara che tornerà in Valle d'Aosta.

10 dicembre 2008

Perchè un piano regionale di marketing turistico?

Oggi a Saint-Vincent si è svolta l'assemblea degli albergatori valdostani. Nei prossimi giorni confido di offrire qualche spunto in più su quanto uscito dai lavori assembleari. Mi piacerebbe però che qualche albergatore si esprimesse, anche sugli interventi istituzionali, cioè assessore al Turismo e Presidente della Giunta. Nel frattempo, come già promesso qualche post fa, proseguo a proporre ai lettori del blog il testo distribuito in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto di piano regionale di marketing turistico.

Il piano regionale di marketing turistico è uno strumento a carattere strategico, impostato, in particolare, sull'analisi:
- del sistema d'offerta regionale

- delle dinamiche a medio-lungo termine in atto nello scenario turistico globale e nelle modalità di consumo turistico espresse dai principali target di riferimento della Valle d'Aosta

- della situazione, attuale e prospettica, della domanda nazionale e internazionale

Esso ha l'obiettivo primario di definire quali sono:

- le linee di prodotto di interesse prioritario per il prossimo periodo di programmazione
- i mercati e i target di riferimento, per ciascuna delle linee di prodotto individuate
- le eventuali azioni di sviluppo e di innovazione da perseguire.

La definizione di linee strategiche il più possibile condivise dai diversi soggetti che operano nel sistema d'offerta turistica regionale è condizione necessaria per orientare in modo coerente sia l'attività di promozione e comunicazione, propria dell'assessorato, sia le attività di sviluppo del prodotto e di commercializzazione, propria dei diversi operatori della filiera turistica e dei consorzi di operatori turistici. La necessità, per la Valle d'Aosta, di dotarsi di un piano regionale di marketing turistico è stata quindi individuata come prioritaria nell'ambito delle linee strategiche dell'Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti.

Per l'elaborazione di questo strumento strategico, di cui la Valle d'Aosta si dota ora per la prima volta, l'Amministrazione regionale ha ritenuto opportuno avvalersi di un collaboratore tecnico esterno. Infatti, oltre alla competenza delle risorse intellettuali e professionali coinvolte, nell'elaborazione di una strategia complessiva di marketing territoriale turistico - e a maggior ragione nel caso di una prima pianificazione -l'estraneità della visione e l'apporto di esperienze maturate in altre realtà territoriali, comparabili o affatto diverse, è da considerarsi come un'importante risorsa aggiuntiva. II confronto con altri sistemi territoriali di offerta turistica è, infatti, di importanza fondamentale per sviluppare un marketing che sia orientato non tanto al prodotto (il che significherebbe continuare a offrire ciò che si è sempre offerto, ancorché migliorandolo, e investire risorse crescenti per comunicare e vendere un prodotto che sui mercati di prossimità è ormai noto e maturo), ma orientato invece alla domanda (per proporre al mercato le specificità regionali tramite prodotti in linea con la reale evoluzione delle preferenze e delle modalità di consumo, senza tuttavia inseguire mode effimere).

La società SL&A di Roma, cui la Giunta regionale ha conferito un incarico di collaborazione tecnica con deliberazione n. 2891 del 10 ottobre 2008, sta attualmente lavorando anche all'elaborazione dei piani strategici delle Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Lazio e Umbria e ha già precedentemente svolto, a più riprese, analoghe prestazioni professionali per Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Trento.

9 dicembre 2008

Messaggi in bottiglia - 29: Non lasciamoci scappare i turisti

Domani si svolgerà a Saint-Vincent l'Assemblea generale degli albergatori della Valle d'Aosta. L'intenzione della Presidente Silvana Perucca - presenti anche Presidente della Giunta regionale e Assessore al Turismo - è di discutere di cose concrete, di misure per il rilancio del settore. Un suggerimento. Andatevi a leggere il post di Luigi Ferro «Turismo e qualità totale» su «01net Blog». La neve c'è. I turisti pure. Ma, per favore, non lasciamoceli scappare.

Piero Enrietti (Thermoplay) si aggiudica il premio «ImpresaVda 2008»

Piero Enrietti , 72 anni, dal 1995 presidente della Società Thermoplay di Pont-Saint-Martin, specializzata nei sistemi di iniezione a canale caldo per stampi di materie plastiche, ce l'ha fatta. Dopo esser rimasto fino a ieri mattina in apparente netto svantaggio rispetto a Gioacchino Gobbi (Grivel) è riuscito ad imporsi con un'incredibile marcia trionfale finale nel mio concorso «Vota il miglior imprenditore valdostano del 2008». Enrietti ha infatti chiuso a quota 296 voti contro i 225 di Gobbi che ha comunque portato a termine un'impressionante rimonta e, negli ultimi giorni, proponendosi in maniera inattesa nel ruolo di terzo incomodo, ha indubbiamente contribuito a rendere meno scontata la conclusione del concorso. Nei prossimi giorni provvederò alla consegna del premio. Si tratta di un tatà raffigurante uno stambecco (di cui ho già scritto qui). E racconterò poi sul blog come è andata con una breve intervista al vincitore. Complessivamente i suffragi sono stati 1128. E' stata così ampiamente superata quota mille. Un risultato che è andato oltre ogni mia più rosea previsione. Al terzo posto Paolo Conta (Laser), a quota 126. Più staccati Costantino Charrère (Les Crêtes) che di un soffio con 72 voti porta via la quarta piazza a Paolo Musumeci (Musumeci-Pcl) fermo a 71. Buona performance anche per Pietro Capula (Gps) con i suoi 63 suffragi. A seguire, più staccati, Marilena Péaquin (Maison Bertolin) a 45 e Piero Roullet (Albergo Bellevue) con 44 voti. Pietro Giorgio (Sea) ha invece preceduto di una manciata di voti Mario Ronc (Fratelli Ronc), 39 voti il primo e 37 il secondo, pochi ma fondamentali per permettere all'ad di Sea di ripresentarsi ai nastri di partenza l'anno prossimo. In quanto a Ronc siamo quasi sicuri che la sua azienda fra due anni tornerà a sottoporsi al giudizio dei visitatori di questo blog. Alle loro spalle Roberto Marzorati (Cogne) e Luca Minini (Mdm), presidente dei giovani industriali, a 24 suffragi, Nicola Rosset (Saint-Roch) a 20, Alberto Celesia (Cidac) a 17 e Pierre Noussan (Sicav) a 15. Chiude la classifica Corrado Neyroz (Albergo Hermitage) con 10 suffragi.
 

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