22 dicembre 2008

La Via Valdostana al Microcredito

Sabato 13 dicembre come avevo già annunciato su questo blog ho moderato la tavola rotonda che ha concluso il convegno «Il microcredito nel nostro futuro». Si è trattato di una mattinata estremamente formativa e che lega bene le tematiche economiche con quelle della solidarietà. Si tratta di un tema particolarmente adatto dalla vicinanza delle festività natalizie, ma che spero diventi di concreta attualità lungo tutto il corso dell'anno.

Il microcredito può rappresentare, anche in Valle d’Aosta uno strumento utile per contrastare le povertà ed affrontare l’attuale crisi economica e le conseguenti difficoltà dei singoli, delle famiglie e delle associazioni non profit. E’ la conclusione a cui le organizzazioni di volontariato e le istituzioni della regione sono arrivati durante il convegno “Il microcredito nel nostro futuro” che si è tenuto sabato 13 dicembre scorso, ad Aosta, su iniziativa del Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta. Un percorso particolare quello offerto dal Coordinamento Solidarietà della Valle d’Aosta che grazie all’attenta attività di moderazione di Anna Merlo, docente presso l’Università della Valle d’Aosta in economia solidale e gestione delle aziende non profit, è riuscito a dare un’idea completa e complessa di cosa sia oggi il microcredito in Italia.

Un ddl regionale sul microcredito
Aprendo i lavori il presidente della regione Augusto Rollandin ha annunciato «la stesura nei prossimi mesi di un disegno di legge sul microcredito attraverso cui risolvere i piccoli problemi delle persone che non hanno accesso ai prestiti ed agli aiuti finanziari del sistema bancario, perché privi di garanzie». Già dal 2009 - grazie all’istituzione nel bilancio regionale di un fondo di 500 mila euro per forme di aiuto particolare di contrasto alle povertà – la giunta prevede di avviare fasi sperimentali per testare le modalità operative di attuazione del microcredito.

Il rapporto con il volontariato
Il presidente del CSV Andrea Borney ha sottolineato, invece, la doppia valenza del microcredito per il volontariato. «E’ uno strumento che, come organizzazioni, ci riguarda su due fronti: da una parte perché le associazioni potrebbero esercitare il ruolo di "garanti" per i singoli beneficiari dei prestiti sia perché, con il microcredito, possono anche essere finanziate le attività del non profit».
Durante i lavori sono state poi analizzate esperienze, anche molto diverse tra loro, di microcredito in Italia. Si è creato, in questo modo, un proficuo confronto tra la realtà delle cooperative finanziarie, le Mag, che prestano soldi ai soggetti organizzati o ai singoli dopo aver raccolto denaro ed investimenti dai risparmiatori, e quella degli istituti bancari – come Banca prossima – che, pur stando dentro il sistema bancario (Gruppo Intesa-San Paolo), lavorano esclusivamente a favore del non-profit.

Il fondo etico di don Alessandro Santoro
Presentato, infine, anche il fondo etico delle Piagge, fondato da don Alessandro Santoro, che presta soldi ai poveri ed alle famiglie delle Piagge, il quartiere di Firenze in cui vivono 9.000 persone, con un reddito medio di 600 euro al mese, un tasso di disoccupazione del 25% e un ragazzo su dieci che arriva alla fine delle scuole superiori. L’intervento del sacerdote è stato sicuramente quello che ha maggiormente scosso l’uditorio. Don Santoro ci ha presentato una sorta di «utopia realizzata». Dove dal soldo non si deve generare soldo e «il danaro che dai non soltanto è superfluo ma, forse, non è neppure più tuo». Ci ha fatto vedere attraverso un filmato i volti per i quali si spende.

Le prospettive
Il convegno si è chiuso con una tavola rotonda - dal titolo «Il microcredito in Valle d’Aosta: Quali prospettive per il terzo settore e la pubblica amministrazione?». Un’occasione unica di dare concretezza alle tante pennellate della mattinata, presenti rappresentanti del terzo settore, del mondo bancario e delle istituzioni. In pratica tutti i possibili attori in gioco per individuare una via valdostana al microcredito. Dagli interventi di Luigino Vallet, presidente dell’Associazione per la filantropia in Valle d’Aosta, di Riccardo Jacquemod, vicepresidente del consorzio delle cooperative sociali Trait d’Union, di Martino Cossard, presidente della Banca di Credito Cooperativo Valdostana, di Giuliana Ferrero, Assessore ai Servizi sociali, Pari Opportunità e Diritti del Comune di Aosta e di Albert Lanièce, Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali è emersa una disponibilità ed un interesse ad approfondire e a lavorare sul microcredito perché possa diventare, anche in Valle d’Aosta, una opportunità reale di aiuto ai soggetti in difficoltà. (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 18 dicembre 2008)

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