31 luglio 2018

Giovanni Pellizzeri (#Avda): la scommessa dei voli executive

Questa settimana proponiamo l’intervista a Giovanni Pellizzeri, da alcuni mesi alla guida di Avda, la società che gestisce l’aeroporto valdostano. Ringraziamo Pellizzeri per essere nei nostri studi


L’aeroporto è al centro di mille polemiche e mille idee, con quali convinzioni ha accettato la Presidenza?
Innanzitutto ci crede, altrimenti non avrei accettato e non sarei lì oggi. Credo in una eroporto sostenibile, credo che l’aeroporto in Valle d’Aosta sia un atout e possa portare benefici all’economia della nostra Regione. Non dobbiamo pensare ad aeroporti come Caselle o Malpensa in quanto i flussi sono diversi, però l’aeroporto della Valle d’Aosta può fare la su parte per aiutare l’economia turistica regionale.

Quindi per lei un aeroporto in Valle d’Aosta può raggiungere una sua sostenibilità economica…
Sì. Per avere un aeroporto sostenibile si deve ragionare su più pilastri. Quelli più importanti sono di fatto tre: i famosi voli di linea commerciali, i voli privati cioè executive e anche la parte di volo a vela e turistico che non si deve mai dimenticare. Io posso immaginare un aeroporto pienamente funzionante che abbia un mix di questi tre pilastri e allora l’aeroporto può diventare produttive e utile per il turismo valdostano.

I voli executive sono una novità…
Generalmente ci immaginiamo un aeroporto che vola con grandi aerei, 100 persone per il tipico volo di linea Aosta-Roma, i voli estivi per Roma o anche altre rotte italiane. In verità c’è tutta una parte di mercato, il segmento dei voli privati - che non vuol dire necessariamente miliardari, ma ad esempio anche aziende, che utilizza aeromobili privati – è già presente, ma va implementato, nel nostro aeroporto. Ed è un segmento economico importantissimo perché porta una clientela che spende e un aeroporto con le dimensioni di quello di Aosta deve assolutamente prenderlo in considerazione.

Mi ha colpito molto l’idea di ospitare l’Assemblea degli albergatori all’interno dell’aeroporto: come è nata questa idea?
Ne approfitto prima di tutto per ringraziare l’Adava e il suo Presidente Gerard per aver scelto l’aeroporto per l’Assemblea annuale. L’idea è nata proprio perché il Corrado Gex deve far parte del comparto turistico regionale. Gli albergatori con la loro assemblea all’interno delle nostres trutture hanno voluto dare questo segnale. E per noi è importantissimo. In quanto l’aeroporto deve collaborare con tutti gli enti e con tutte le associazioni e con tutte le realtà turistico-economiche della Regione.

Attualmente ci sono delle linee attive: quali sono e come funzionano?
Siamo partiti con i voli estivi su Olbia. Abbiamo aggiunto inoltre un’altra tratta che è quella di Monac di Baviera. Questo perché intanto quella Regione potrebbe essere interessante per l’economia della nostra Regione e poi perché la compagnia è tedesca. Di conseguenza bbiamo messo insieme queste due tratte fino al 1° di settembre.

Dal punto di vista delle infrastrutture qual è la situazione?
Il famoso Terminal. Ad oggi l’aeroporto è operativo e attivo, lo è sempre stato, con il vecchio terminal. Non abbiamo problemi. Per l’altro terminal l’interlocutore privilegiato dovrebbe essere l’Assessorato ai Trasporti e quello alle Opere Pubbliche. La palla è infatti in mano alla Regione. Di fatto è stata realizzata una conferenza di servizi dove abbiamo rivisto tutto l’impianto del terminal a partire dalla disposizione degli spazi e dovrebbe andare a conclusione in autunno quando dovrebbe avvenire l’appalto. Però ribadisco questo non spetta a me dirlo.

Progetti per la fine del 2018? E spostandoci un po’ più in là sul biennio 2019-2020 cosa possiamo dire?
Noi dobbiamo per forza ragionare sempre più in là, anche perché programmiamo i voli di anno in anno. Ad esempio la stagione estiva, pur partendo un po’ in ritardo siamo riusciti a coprirla, ma già adesso stiamo lavorando per la prossima stagione estiva anche per poter accontentare diversi tipi di aeroporti, come quello dell’Isola d’Elba, interessati a collaborare con Aosta per creare delle tratte utili sia per i valdostani, ma anche di incoming sulla nostra Regione. Dobbiamo guardare fino al 2020 quando avremo il terminal finito e potremo finalmente pensare ad avere un flusso molto più pesante di turisti da portare in Regione sia per quanto riguarda i famosi voli invernali, cioè turisti che arrivano da Londra, ma anche dalla Svezia, due nazioni molto interessate alla Valle d’Aosta. Inoltre vogliamo implementare la già citata parte executive.

Come mai si sceglie una tratta più di un’altra?
Prima di tutto si parte da una richiesta. Ovviamente il nostra aeroporto non parte da zero, abbiamo già avuto AirVallée che operava quindi c’è già un’idea di flussi e poi raccogliamo le richieste che ci arrivano dagli operatori turistici. Ad esempio ci hanno richiesto per l’inverno dei voli da Londra, Parigi e Stoccolma. Per l’estate abbiamo avuto richieste di voli da Lamezia Terme, Olbia, Isola d’Elba e anche sulla Sicilia. Raccogliamo le richieste e in base ai costi rispondiamo positivamente a quelli che sono più sostenibili.

Un messaggio per la nuova Giunta?
Io ragiono da azienda. Noi siamo un’azienda che è al servizio del territorio. l’Aeroporto può essere ed è un importante atout per il territorio valdostano. Su questo si deve investire. Alla nuova Giunta dico creiamo sistema, lavoriamo insieme e portiamo turisti in Valle d’Aosta.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Il sogno per Avda e avere il più possibile l’aeroporto operativo. Avere più voli possibili, riuscire a portare persone nella nostra Regione, riuscire a farle uscire dalla nostra Regione, quindi agevolare anche l’outcoming, e avere il piazzale del Corrado Gex pieno di aerei privati. Questo è un sogno che non è assolutamente irrealizzabile.

24 luglio 2018

Nel secondo trimestre 2018 torna a crescere il numero delle imprese valdostane



La Chambre Valdôtaine informa che lo stock di imprese registrate in Valle d’Aosta al 30 giugno 2018 è di 12.414 unità, con un aumento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.

Nel secondo trimestre del 2018 in Valle d’Aosta sono nate 180 nuove imprese, contro le 209 del I trimestre 2018, mentre le cessazioni non d’ufficio sono invece state 114 contro le 289 dei primi tre mesi dell’anno. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni si attesta quindi sul valore di +66 imprese (era -80 al I Trimestre 2018).

Alla luce dei dati sopra esposti torna pertanto di segno positivo il tasso di crescita, che si attesta allo 0,53%, contro il -0,64% del primo trimestre dell’anno, e che, seppur in calo rispetto allo 0,74% dello stesso periodo del 2017 quando il saldo era stato di +93 imprese, costituisce comunque un valore in linea con la media nazionale (0,52%) e superiore a quanto registrato nel nord-ovest e nel nord-est del Paese (0,43%).

Analizzando i diversi settori, si evidenzia la crescita dei comparti delle costruzioni e dell’industria (+0,8% rispetto al I trimestre) così come dei servizi alle imprese (+0,6%) e dell’agricoltura (+0,3%). Da rilevare è anche la crescita nell’ambito dei servizi alla persona che, per quanto di peso specifico meno rilevante sul totale delle imprese,  registrano un aumento dell’1,1%. Sostanzialmente stabili risultano infine i settori del commercio e del turismo.

Dal punto di vista delle forme giuridiche i dati confermano una crescita generalizzata per tutte le tipologie di imprese, con una tasso di crescita dell’1% per le società di capitale, dello 0,48% per le ditte individuali, che continuano a rappresentare la forma giuridica principale con 6.716 unità, e dello 0,28% per le società di persone.


L’andamento positivo del numero delle imprese si rispecchia anche per quanto concerne le attività artigiane. Nel II trimestre 2018 il loro numero è infatti cresciuto dello 0,7% rispetto al trimestre precedente attestandosi sul valore di 3638 unità. A fare da traino è il settore dell’edilizia, che rappresenta circa il 50% delle imprese, e che registra una aumento dello 0,9% (+16 imprese) rispetto al I trimestre.

20 luglio 2018

Laurent Vicquéry: «#Valfidi è un partner degli imprenditori valdostani»

Questa settimana proponiamo l’intervista a Laurent Vicquéry, titolare di Visamultimedia e da poco più di un mese presidente del Confidi Valfidi.

Come nasce la decisione di assumere la presidenza di Valfidi?
E’ un percorso in qualche modo naturale. Ho lavorato in Valfidi negli ultimi sei anni priam come consigliere e poi come vicepresidente. Valfidi è in una fase di trasformazione. Il nuovo Statuto ha imposto una riduzione di consiglieri da 13 a 7 quindi un gruppo molto più compatto che possa lavorare all’interno del Consorzio e c’era bisogno anche di un ricambio di classe dirigente. Si tratta di Chiofalo Salvatore, Fiore Davide, Fracasso Stefano, Pesando Gamacchio Massimo, Sapia Roberto, Toscano Stefano e Vicquéry Laurent. La stessa Assemblea ha poi nominato il Rag. Girardi Marco Presidente del Collegio Sindacale, i Dott. Berti Fabrizio e Paesani Federica sindaci effettivi e i Dott. Dalmasso Alessandra e Sorbara Marco sindaci supplenti. Ringrazio i miei colleghi che mi hanno voluto dare la loro fiducia e siamo assolutamente pronti a lavorare.

Il Confidi veniva da una gestione di lungo corso di Andrea Leonardi, una presidenza fortemente tecnica…
Il dottor Leonardi è stato una ricchezza per Valfidi. Ha preso in mano Valfidi in un momentod elicato e ha diretto il Consorzio per molti anni. Da lui io ho imparato moltissimo e soprattutto gli ultimi tre anni di vicepresidenza mi hanno permesso di affiancarlo nel lavoro. Cambiano le persone, le situazioni, ma non cambiano gli obiettivi di Valfidi. Uno degli elementi importanti è che Valfidi è tornato alla base imprenditoriale. Io sono piccolo imprenditore. Valfidi è la sintesi della piccola impresa artigiana e quindi avere gli artigiani a capo del proprio confidi è assolutamente motivo di orgoglio

Quali sono gli impegni del nuovo CDA?
Dare continuità all’attività del Confidi, cioè continuare a sostenere le imprese del territorio. Lo scopo di Valfidi è mutualistico. Vogliamo sostenere tutte le imprese del territorio non solo quelle artigiane, ma tutta la piccola e media impresa. E i dati di Chambre dicono che il 97% delle imprese valdostane hanno meno di 10 dipendenti. Stiamo di fatto parlando di microimprese che poi siano artigiane, del settore turistico o commerciale poco importa. Il nostro obiettivo è quello di dare sostegno a queste imprese.

Un tema di forte continuità è la convinzione della necessità di dotare la Valle d’Aosta di un unico Confidi vigilato. Un cammino molto complesso…
E’ un percorso tortuoso. Tutto il Cda è convinto della necessità di dotare la Valle d’Aosta di un unico Confidi vigilato. In Italia oggi ce ne sono 40, due in Valle d’Aosta stanno a indicare che qualcosa non funziona. E in ogni caso i limiti imposti da Banca d’Italia ci dicono che o diventiamo uno solo oppure spariamo. E sparire dalla Valle d’Aosta significa di fatto penalizzare le imprese. Arrivare ad un unico consorzio è il modo per continuare a sostenere le imprese. E il grosso sforzo che dovremo fare noi e naturalmente il Confidi Valle d’Aosta con cui abbiamo delle trattative in corso è di fare un passo in avanti, dimenticare quello che si è oggi, immaginando che domani cis arà un Confidi completamente nuovo che non sarà né l’uno né l’altro.

Sul fronte dei numeri cosa ci dice l’ultimo bilancio?
Per quanto ancora leggermente negativo, 200mila euro di perdita nell’ultimo bilancio, c’è un netto miglioramento rispetto all’anno precedente in cui la perdita era paria quasi 700mila euro. Detto questo ci tengo a sottolineare che Valfidi è una realtà molto, molto solida. E ci sono tutta una serie di altri numeri che vanno letti per poterlo dimostrare. Il patrimonio è di quasi 14 milioni di euro e lo stock è pari a 83 milioni, soltanto nel 2017 abbiamo dato più di 20 milioni di garanzie e questo dimostra la solidità e l avivacità del Confidi. Ma non solo le attività in bonis oggi rappresentano più del 90% degli stock di Valfidi. Questo significa che Valfidi sta facendo un monitoraggio molto preciso. Accantonamenti assolutamente prudenziali e questo dimostra il risulta di esercizio. Valfidi è obbligata ad accantonare per essere certa e dall’altra purtroppo patisce ancora una situazione economica in cui le imprese non ripartono, molte aziende sono ancora in difficoltà, pochissimi investimenti e una redditività degli investimenti che è in calo come sta avvenendo per tutti.


Da imprenditore che cosa vorresti dal tuo Confidi?
Vorrei un Confidi capace di interpretare il cambiamento. E’ vero che il Confidi ha delle regole molto stringenti, ma il mondo economico si muove di continuo e le esigenze delle imprese cambiano. E quindi un buon confidi è un confidi che sa leggere il territorio, le esigenze e di conseguenza offrire dei prodotti su misura. Inoltre il mio confidi ideale dovrebbe essere più diffuso sul territorio, aprendo, ad esempio, degli sportelli dedicati di consulenza gratuita come già avviene oggi in sede. Avvicinarsi agli imprenditori affinché questi lo considerino come un partner fondamentale per la propria azienda.

Sul fronte del credito che cosa dovrebbe fare la nuova Giunta?
Intanto dovrebbe garantirci un governos tabile. Lo chiedo come imprenditore, come presidente di Valfidi, come cittadino. Come Valfidi ci occorre un interlocutore unico, preciso, con cui interfacciarsi di continuo e con il quale costruire il futuro della Valle d’Aosta in ambito finanziario, creditizio e più economico in generale. Immaginare di poter discutere sulle scelte da intraprendere affinché ogni singolo attore possa portare un beneficio. Mi aspetto in particolare un’attenzione per la piccola impresa che venga soprattutto contattata e coinvolta prima che le decisioni siano prese dall’Amministrazione regionale. E in ultimo che risponda a ciò che Valfidi, le associazioni, il territorio ha chiesto negli anni. Un esempio su tutti la questione del Medio Credito Centrale. In moltissime regioni i Confidi tutti possono accedere in maniera esclusiva sui fondi del Medio Credito Centerale fino ad una soglia che permette loro di sostenere la piccolissima impresa che non viene sempre ascoltata nel mondo bancario. Proprio per il ruolo dei confidi se potessero operare su questa soglia farebbero un lavoro migliore. Ma per poterlo fare è necessaria una legge regionale, che abbiamo sollecitato più volte e che stiamo ancora aspettando.

Iniziative da segnalare come Valfidi per il 2018?
Il Cda si riunisce due volte al mese, talvolta tre se necessari. In questi incontri cosa cerchiamo di fare? Di dare continuità al lavoro e di immaginare ciò che davvero può essere utile per il territorio a livello economico. Quest’anno cercheremo di lavorare in particolare sul digitale in modo da fornire una migliore informazione agli associati e quindi struttureremo dei servizi di comunicazione legati a newsletter, al we, ai social perché è importante che i nostri associati sappiano come ci stiamo muovendo e ci possano soprattutto indicare quali sono le loro esigenze che magari rischiano di andare disperse. Si tratta di intraprendere azioni per avvicinare il piccolo imprenditore aValfidi per ascoltarlo e restituirgli dei prodotti su misura, vogliamo confezionare dei prodotti che siano davvero utili alle imprese del territorio. Inoltre c’è il desiderio di organizzare un evento in autunno che miri a raccontare il mondo del credito e aprire una parentesi sul discorso della futura fusione, un tema che, a nostro avviso, va condiviso e non deve rimanere soltanto all’interno dei Cda coinvolti. Inviteremo la Banca d’Italia, le banche del territorio, la Regione, Finaosta in modo da aprire un tavolo di confronto sui temi davvero interessanti. Una foto del credito regionale con uno sguardo al futuro molto preciso.

Un sogno da Presidente di Valfidi da realizzare?
Innanzitutto mi piacerebbe che davvero Valfidi diventasse un partner degli imprenditori valdostani. Molti lo conoscono di rimbalzo perché prima contattano o il loro consulente o la loro banca. Ma anoi piacerebbe davvero che Valfidi diventasse un riferimento. E già oggi il nostro Confidi offre un servizio di consulenza davvero molto attento per tutti gl imprenditori. Ci tengo anche a sottolineare che i tecnici in Valfidi ci sono, sono 12, sono i nostri dipendenti e sono davvero molto preparati. Non sarebbe poi male nel 2019 dotare la Valle d’Aosta di un Confidi unico. Sarebbe un ottimo risultato che premierebbe tutto il lavoro svolto in qui – e ricordo quanto fatto da Leonardi, un vero precursore in questo ambito - e si andrebbe a conclusione di un percorso tortuoso, ma assolutamente necessario. E in ultimo mettere in campo tutte le iniziative utili per sostenere un’economia che ancora stenta e, soprattutto, nel mondo dell’edilizia vede ancora difficoltà enormi.

Filippo Gerard (#Adava): «Devono tornare a crescere gli investimenti promozionali»

Questa settimana proponiamo l’intervista a Filippo Gerard, il presidente degli albergatori valdostani.

L’aeroporto come location della vostra ultima assemblea. Quale messaggio avete voluto lanciare?
Voleva essere un messaggio innanzitutto di ottimismo e di speranza. L’aeroporto è una infrastruttura che c’è. Non ha mai chiuso nonostante molti di noi albergatori nemmeno lo sapessero perché comunque ha continuato ad operare. Adesso con il nuovo Presidente Pellizzeri è partita questa nuova collborazione, grazie anche all’assemblea dell’Adava e ci auguriamo che lui possa continuare nel suo lavoro di far partire dei voli come ad esempio da noi sollecitato quelli per Roma e quelli della neve per il periodo invernale.

Avete presentato la realtà trentina della Gestor, una cooperativa di acquisto. E anche in Valle state lavorando ad un progetto simile. Di cosa si tratta e quali sono i vantaggi?
Nasce da una richiesta specifica di molti associati che ci hanno sempre chiesto di cercare di creare dell’economie di scala che andassero a vantaggio soprattutto dei più piccoli che hanno maggiori difficoltà nel creare dei risparmi e per comprare le merci alle stesse condizioni di quelli più grandi. Gestor nasce circa 20 anni fa a Trento da un’idea di un gruppo di 12 ristoratori che constatano i continui aumenti delle derrate e delle utenze e decidono di unirsi per avere un benificio. E così nasce questa società che oggi impiega 12 dipendenti e ha un fatturato di 35 milioni. Si tratta di una società cooperativa dove gli utenti, cioè ristoratori e albergatori trentini, pagano una quota e la contrattazione degli acquisti è fatta dal personale della Gestor che va a trattare con le ditte di ristorazione, le case vitivinicole, ma non solo anche con la Ferrero per le Nutelle in modo da avere dei prezzi bloccati per i componenti della cooperativa.

Come sempre l’Assemblea è il momento per fare il punto sul turismo in Valle d’Aosta. Qual è il quadro?
Il quadro è positivo come ha ben riassunto l’allora assessore uscente al Turismo Aurelio Marguerettaz che ha riportato l'attenzione sulla crescita delle presenze e degli arrivi. Detto ciò ci sono ancora dei problemi che vanno affrontati a partire dagli investimenti nel settore che sono sempre calati negli ultimi tempi per quanto riguarda la parte promozionale. E in questo senso abbiamo lanciato la palla ai nuovi eletti che erano un po’ gli invitati d’onore alla nostra assemblea. Abbiamo toccato anche il problema dei trasporti e la location dell’aeroporto si collegava molto a questo.

Pressione fiscale e rete di trasporti decente sono stati altre due richieste molto specifiche. A parole sembrano tutti d’accordo però poi…
Per noi i trasporti sono fondamentali. Ad esempio abbiamo le autostrade che danno un servizio che non ha pari dal punto di vista della raggiungibilità. In mezz’ora dal casello si è sui campi da sci e questo è un lusso che nessun’altra regione alpina ha in modo così diffuso, però è anche vero che è una autostrada cara per tutta una serie di motivazioni storiche a partire dai costi di costruzione che ci sono stati in partenza. L’altro aspetto importante è il trasporto ferroviario che non è utilizzabile in quanto il tempo che ci si mette da Roma per arrivare a Torino è di poco superiore a quello che ci si mette per arrivare da Torino ad Aosta con i vari cambi e la rottura di carico. Questo problema verrà risolto in parte dai bimodali ma rimane il fatto che la linea è molto lenta e questo lo abbiamo più volte sottolineato anche in occasione degli incontri che abbiamo avuto con i candidati alle elezioni politiche. Questo rimane uno dei limiti della nostra regione.

Sul tema AirBnb la regione ha annunciato un disegno di legge elaborato in accordo con il Celva che introduce l’obbligo di dotarsi di un codice identificativo e di iscriversi ad un apposito registro presso il comune in cui si intende affittare il proprio appartamento e che questo permetterà alle amministrazioni locali di fare i dovuti controlli. Vi convince?
Vorrei precisare che non è un problema valdostano. Anzi forse in Valle d’Aosta è meno forte rispetto a tante altre località, come ad esempio le citta d’arte o località come Parigi, Amsterdam dove il fenomeno ha preso delle dimensioni che stanno sconvolgendo il tessuto sociale stesso delle città. Vorrei far capire che non vi è da parte nostra nessuna contrarietà nei confronti coloro che affittano appartamenti a fini turistici, l’unica cosa che richiediamo alla Regione è che - visto che tutte le nostre aziende sono sottoposte a moltissimi controlli da quelli in remoto, cioè il controllo delle licenze, a quelli in cui è necessario entrare nella struttura – vi sia una equità di trattamento affinché anche queste attività turistiche siano soggette ad un censimento e ad un controllo di base, nello spirito più collaborativo possibile perché sappiamo benissimo essere questa una offerta alternativa alle strutture alberghiere, ma anche una risorsa fondamentale per il patrimonio immobiliare, per il tessuto economico della nostra regione e non ultimo per poter mantenere tutta una serie di servizi, ad esempio gli impianti a fune, che senza i posti letto degli appartamenti avrebbero grandissime difficoltà ad investire e a rinnovarsi.

Ma uno dei temi più complessi è stato quello della riforma dell’organizzazione turistica. A che punto siamo?
Noi chiediamo da tempo un marchio cappello ed un coordinamento unico sul fronte della promozione della Valle d’Aosta e del made in Vda, dal vino al lardo al formaggio. Siamo piccoli, siamo pochi, se ancor andiamo a frammentare le nostre risorse, la nostra visibilità, rischiamo di perdere un grande potenziale, tempo e disperdere delle risorse che mai come oggi è importante unire e focalizzare su pochi ma che diano una risposta. Di qui il nostro invito alla riorganizzazione di tutto il sistema promozionale.

Iniziative da segnalare come Adava per il 2018?
Da tempo abbiamo un’asse con la Francia e la Svizzera. Ci vedremo a luglio a Evian. Ogni 3-4 mesi incontriamo i nostri colleghi d’oltralpe per condividere dei progetti e stiamo cercando di dar vita ad un progetto che riguarderebbe il turismo estivo, in particolare i colli, con l’obiettivo di dare vita ad un turismo itinerante che possa coprire tutte quelle carenze in termini di presenze che ci sono in alcune località della Valle dove c’è poca genet d’estate essendo prettamente improntate allo sci. Questo percorso dovrebbe toccare le tre nazioni e offrire così un prodotto denominato “Tour delle tre Alpi”.

Un sogno da Presidente di associazione da realizzare?
L’entrata dei ristoranti nell’Adava. Abbiamo messo a votazione nell’ultima assemblea con una maggioranza schiacciante la proposta di aprire le nostre porte anche ai ristoratori, che hanno da sempre un’affinità culturale con noi per quanto riguarda l’ospitalità e gli aspetti normativi. Inoltre molti ristoranti della Valle d’Aosta lavorano con il turismo. Avevamo diverse richieste che rifiutavamo sempre in quanto non avevamo mai deciso di aprirci, ma credo con lungimiranza abbiamo preso questa decisione e il mio sogno è quello di avere entro un anno almeno 100 ristoratori associati. Se poi saranno di più sarà la realizzazione di un grande sogno. 

18 luglio 2018

Giancarlo Giachino è il nuovo Presidente di #Confindustria Valle d'#Aosta


Da sinistra Guido Bertolin, Francesco Bonfiglio, Giancarlo Giachino e Simone Lingeri

Lunedì 16 luglio si è tenuta a Gressan, presso la Sala Convegni della BCC, l’Assemblea generale ordinaria privata di Confindustria Valle d’Aosta. Nel corso dell’Assemblea è stata presentata la relazione sull’attività svolta e son approvato il bilancio consuntivo 2017 e la delibera contributiva.
L’Assemblea ha inoltre deliberato una delibera contributiva specifica per le start up per favorire le condizioni necessarie allo sviluppo e crescita delle imprese attraverso il sostegno alla nuova imprenditorialità.

L’Assemblea ha, quindi, eletto Giancarlo Giachino Presidente per il quadriennio 2018-2022, Amministratore Delegato della Viérin Cesarina S.r.l., e i tre Vice Presidenti Guido Bertolin (Vicario), Francesco Bonfiglio e Simone Lingeri. Giancarlo Giachino è iscritto all’Albo dei Giornalisti della Valle d’Aosta ed è stato Presidente del Comitato della Piccola Industria di Confindustria Valle d’Aosta dal 2014. La Viérin Cesarina S.r.l., nata nel 1978, è un’azienda leader nel settore delle imprese di pulizie ed è iscritta all’Associazione dal 1986.

Terminata la parte privata dell'Assemblea ha proseguito i lavori in forma pubblica con l’intervento del Presidente neo eletto Giancarlo Giachino e dell’Assessore alle Finanze, attività produttive, artigianato e politiche del lavoro Stefano Aggravi. Al termine ha preso il via la ormai consueta consegna degli attestati di benvenuto alle aziende iscritte nel corso del 2017. Ad accogliere i rappresentanti delle imprese il neo eletto Presidente Giachino, e i Vice Presidenti Bertolin, Bonfiglio e Lingeri che hanno consegnato l’attestato alle new entry: Acerbi Carpenterie S.r.l. e Operval S.r.l. per la categoria metalmeccanici; Chaco S.r.l., Cioccolato Valle d’Aosta S.r.l. e Vertosan S.r.l. per la categoria alimentari; Club Med S.a.s., Compal S.r.l., Grange Antonella Sicurezza & Ambiente, Sant’Orso Immobiliare di Aresu Angelo e Stefano Deandrea – Allianz S.p.A. per la categoria Servizi, Ambiente e Salute.

E’ proseguita la cerimonia di consegna dei riconoscimenti per le "Eccellenze al lavoro 2017”, sesta edizione del premio istituito da Confindustria Valle d’Aosta che ha voluto offrire ad ogni azienda associata l’opportunità di premiare un dipendente che si sia particolarmente distinto per il valore del suo contributo professionale. La consegna dei riconoscimenti, un “Tatà” personalizzato e una pergamena ricordo, consegnati da Giachino, affiancato dai Vice Presidenti, per sottolineare la
valenza sociale del riconoscimento del merito.

I premiati

PIERANTONIO CALVANO dell’azienda AIMAR MATTEO
Motivazione: Pierantonio Calvano, dal 2014 in Aimar, è un ingegnere meccanico che lavora nell’ufficio progettazione e ha sempre svolto l’incarico affidatogli con correttezza, precisione, professionalità e passione, presentandosi con puntualità al lavoro e dimostrando versatilità anche nel prestarsi a mansioni non attinenti direttamente al suo ruolo, tutte queste caratteristiche l’hanno reso per noi un prezioso collaboratore.

PAOLO ALBERTI dell’azienda COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A.
Motivazione: Paolo Alberti entra in Cogne Acciai Speciali nel 1995 ed è stato fino a dicembre 2017 il responsabile dell’officina elettronica e reti. E’ dotato di grandi conoscenze e competenze tecniche, professionalità ed esperienza, che ha sempre messo al servizio dell'azienda e dei colleghi che ha affiancato nella formazione sul campo e in aula.

TRANQUILLO SUSANNA dell’azienda HONESTAMP S.r.l.
Motivazione: Tranquillo Susanna entra in Honestamp nel 1971 dove lavora fino al 1998. Nel corso della sua carriera lavorativa, in qualità di responsabile progetto e costruzione stampi, ha contribuito alla crescita della Honestamp portando avanti progetti importanti e guadagnando la stima della proprietà e dei colleghi di lavoro.

MAURA TACCORI dell’azienda POSTE ITALIANE S.p.A.
Motivazione: Maura Taccori entra in Poste Italiane nel 1990 ricoprendo diversi ruoli nell’azienda fino a diventare Direttore dell’ufficio postale di Nus. Persona stimata per la sua dedizione al lavoro e per la sua professionalità.

SAVERIO PASCALE dell’azienda SICAV 2000 S.p.A.
Motivazione: Saverio Pascale è stato per Sicav una figura fondamentale e insostituibile all'interno dell’officina. Entra in Sicav nel 1997 e per tutti gli anni in cui ha lavorato come Capo officina è stata una persona di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell'attuazione degli obiettivi della nostra azienda. Riconosciuto da tutti i clienti come punto di riferimento e figura di fiducia costante. Ancora oggi i clienti chiamano chiedendo di Saverio e volendo parlare solo con lui nonostante sia ormai in pensione.

GIORGIO ODDONE dell’azienda ST MICROELECTRONICS S.r.l.
Motivazione: Giorgio Oddone è in StMicroelectronics dal 2010 e ricopre il ruolo di design Manager. Per la sua dedizione e professionalità dimostrate nella gestione del suo gruppo di progetto di regolatori switching di tensione nell’ambito dello “smart power”, contribuendo così a rafforzare la posizione di leadership che la ST occupa in questo settore. Con l’obiettivo di sviluppare tali dispositivi nei tempi stabiliti ed in perfetto accordo con i requisiti tecnici, affidabili e di qualità richiesti, Giorgio Oddone ha saputo gestire il suo team e le attività di sua responsabilità con determinazione, accuratezza, meticolosità e massima efficienza.

ADRIANO PIARDI dell’azienda TECNOMEC S.r.l.
Motivazione: Adriano Piardi entrato in Tecnomec nel 1995 è persona preparata, capace e competente. Capoturno, conduce il reparto di assemblaggio robotizzato con maestria, dimostrandosi sempre disponibile a fronte di esigenze aziendali. La sua professionalità lo rende persona stimata ed apprezzata dai suoi collaboratori e responsabili.

LIDIA BERTHOD dell’azienda SOCIETA’ ITALIANA PER AZIONI PER IL TRAFORO
MONTE BIANCO
Motivazione: Lidia Berthod è una risorsa poliedrica e ha ricoperto, alle dipendenze della Società Italiana per Azioni per il Traforo Monte Bianco - SITMB, numerosi ruoli professionali in ambito sia contabile che risorse ricoprendo, nel corso degli ultimi anni della sua carriera professionale, iniziata nel 1975, l'importante ruolo di Capo Ufficio Personale. Sempre estremamente professionale ha supportato colleghi e superiori nelle attività quotidiane con responsabilità ispirandosi essenzialmente a criteri di efficacia orientandosi sempre al raggiungimento dell'obiettivo.

VANDA GERANDIN dell’azienda V.I.CO S.r.l.
Motivazione: Vanda Gerandin entra in V.I.CO nel 1997 ed è la responsabile amministrativa. Professionalità, spirito di collaborazione, riservatezza e concorso alla crescita aziendale fanno di lei una risorsa preziosa per l’Azienda.

15 luglio 2018

Nicola Rosset (#ChambreValdôtaine): «Digitalizzazione e internazionalizzazione al centro della nostra azione»

Nicola Rosset
Questa settimana proponiamo l’intervista a Nicola Rosset, riconfermato alla guida della Chambre Valdôtaine.
Una conferma è sempre il segno che il lavoro fatto è stato ben fatto, ma lei stesso ha sottolineato che c’è ancora del lavoro da fare...
Si tratta di una conferma che mi fa molto piacere ma che mi carica anche di responsabilità nei confronti di un comparto imprenditoriale che, nonostante qualche segnale di ripresa, sta ancora lottando per uscire dalla crisi. Come ho avuto modo di dire in occasione della prima riunione del nuovo consiglio il lavoro da portare avanti è ancora molto e siamo già all’opera per garantire la necessaria continuità alle iniziative avviate e per mettere in piedi altre attività che ci vedranno ancora una volta collaborare con l’amministrazione regionale e con le associazioni di categoria in un ottica di promuovere e supportare le imprese. In questo senso l’attenzione si concentrerà su alcuni temi di fondamentale importanza. Penso ad esempio alla digitalizzazione, ma anche all’accesso al credito e alla possibilità di cercare una convergenza tra il mondo delle imprese e quello della formazione al fine di trovare un punto di contatto sempre più stretto tra coloro che cercano lavoro e coloro che lo offrono.
Sulla sua figura c’è stata una ampia convergenza, ultimamente in Valle sembra molto difficile che questo avvenga. La situazione politica, ad esempio, è nuovamente frammentata...
Questo è uno degli elementi che personalmente mi ha fatto più piacere. La scelta di far convergere sulla mia persona la fiducia di tutte le associazioni di categoria rappresentate in seno alla Chambre è infatti un segnale importante che, oltre a confermare la bontà del metodo di lavoro che siamo riusciti a sviluppare nel corso di questi ultimi anni, dimostra come, nei momenti di difficoltà, sia necessario far prevalere l’interesse comune per riuscire a lavorare in una direzione condivisa. Nel corso degli ultimi anni abbiamo cercato di proporre un metodo di lavoro trasversale che privilegiasse il lavoro di squadra, quella capacità di fare rete che ci ha permesso di ottenere importanti traguardi mettendo in comune esperienze e professionalità per ottimizzare le risorse e massimizzare i risultati.
Un bilancio del mandato precedente: quali i punti di forza della vostra azione?
Il quinquennio che si è appena concluso è stato particolarmente impegnativo per il sistema delle Camere di Commercio che, a livello nazionale, sono state impegnate in un importante percorso di riforma che ha visto un forte calo dei fondi a disposizione. Non è certamente stato un percorso facile che però ci ha anche permesso di dare vita un percorso virtuoso attraverso il quale siamo riusciti a contenere i costi pur mantenendo invariata la qualità dei servizi oltre a sviluppare nuove attività. Di questo si deve ringraziare certamente tutto il personale della Chambre ed i suoi dirigenti che hanno saputo cogliere ed affrontare in maniera seria e costruttiva questa sfida.
Che cosa, invece, pensate di non riproporre?
Si può sempre migliorare e quindi abbiamo monitorato con attenzione le cose fatte per poter apportare le naturali e necessarie modifiche e per fare in modo che le iniziative possano rispondere in maniera sempre più puntuale alle esigenze delle nostre imprese. In questo senso abbiamo cercato e cercheremo un dialogo sempre più stretto con le aziende e con le associazioni di categoria per cogliere quella che è l’evoluzione del mercato e le nuove esigenze che, di volta in volta, si presenteranno. Ci sono certamente cose che non riproporremo, e penso in particolare a quelle iniziative che ci vedono presenti solo per onore di firma. Oggi dobbiamo incanalare le nostre energie per fare qualcosa che sia operativo, concreto e che serva per la crescita del settore economico valdostano e delle nostre piccole aziende.
Come valutate lo scenario economico sul breve e sul lungo periodo?
I dati dell’ultimo trimestre, seppur in un contesto ancora negativo, hanno mostrato alcuni segnali di ripresa. Pensa ad esempio ai dati riguardanti le nuove iscrizioni, che testimoniano comunque che la voglia di fare impresa è ancora presente sul nostro territorio. Nel breve termine è possibile che ci siano ancora delle difficoltà, anche legate alla difficile situazione politica nazionale e all’incertezza che sembra ancora caratterizzare questo momento storico. Guardando più avanti invece, se saremo capaci di valorizzare le esperienze maturate in questi anni e di sviluppare una maggiore collaborazione tra tutti gli attori economici al fine di promuovere le nostre eccellenze, sono certo che avremo la possibilità di crescere e di superare questo momento difficile.
Quali sono i temi su cui vi impegnerete?
La carne al fuoco è certamente molta. La digitalizzazione è un tema fondamentale per le nostre piccole aziende che possono in questo modo liberare fondi ed energie da dedicare alla propria crescita. A questo si lega in maniera significativa anche il dossier legato all’internazionalizzazione, altro aspetto di estrema rilevanza per cercare di ampliare il proprio mercato di riferimento andando oltre al semplice mercato interno. Un ulteriore aspetto è quello legato all’accesso al credito che, sulla scia di quanto fatto in passato da Chambre con i Confidi e, quest’anno, da Finaosta sempre in collaborazione con i Confidi, deve permettere alle nostre imprese di guardare avanti e di cogliere le diverse opportunità offerte dal mercato in termini di crescita ed innovazione. Un ultimo aspetto che credo meriti attenzione è quello legato ad un miglioramento del dialogo tra chi cerca e chi offre lavoro. Le imprese sono quelle che sanno cosa potrebbe servire al loro interno per crescere e quindi poter dialogare con chi si occupa della formazione professionale sarebbe certamente un elemento estremamente importante per rendere ancora più efficace l’inserimento di nuove figura professionali nelle realtà imprenditoriali del territorio.
Da qui a fine anno in quali eventi sarete impegnati?
Alla luce di quanto detto in precedenza i prossimi mesi ci vedranno impegnati nel dare concretezza a quanto messo “su carta”. La Chambre coordinerà, nell’ambito del progetto VDA- Passport recentemente approvato dalla Giunta regionale e grazie anche all’utilizzo di alcuni fondi europei, la presenza delle imprese valdostane in alcune importanti fiere nazionali ed internazionali. Proseguirà poi la collaborazione con le Associazioni di categoria per la realizzazione di eventi espressamente dedicati ai diversi settori economici cercando di valorizzare e promuovere la trasversalità delle iniziative. Non mancherà l’attività di formazione e di supporto per le imprese per supportarle nell’affrontare i nuovi adempimenti normativi nazionali ma anche per favorire l’internazionalizzazione. Ci saranno poi le iniziative più classiche che ci vedono da sempre impegnati al fianco delle istituzioni quali ad esempio il Marché Vert Noel o il Marché au Fort.
Per il nuovo mandato c’è una nuova iniziativa che pensate di proporre per la prima volta
Idee ci sono ma è necessario confrontarsi anche all’interno della nuova Giunta camerale. Un argomento sul quale certamente continueremo a lavorare è quello delle reti di impresa. E’ questo un tema che ormai da tempo rientra tra le nostre priorità e sul quale stiamo iniziando a vedere i primi frutti. Sarà quindi fondamentale continuare in questa direzione perché siamo certi che lo sviluppo di una sempre più diffusa capacità di lavorare in squadra sia un elemento di grande importanza per tutto il nostro comparto imprenditoriale.
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Siamo piccoli e per sopravvivere dobbiamo essere migliori e puntare all’eccellenza attraverso progetti che siano immediatamente attuabili e valutabili. In quest’ottica, pur sapendo di correre il rischio di ripetermi, quello che vorrei è vedere un comparto imprenditoriale coeso e capace di sfruttare al meglio tutte le possibilità che un lavoro in rete potrebbe mettergli a disposizione. Sono consapevole che è un processo che necessità di tempistiche lunghe, ma ho anche constatato che qualcosa inizia a muoversi e che, in più di una occasione, siamo stati capaci di mettere da parte gli interessi personali per privilegiare obiettivi più ampi. Quando questo è successo siamo stati capaci di raggiungere traguardi importanti e credo che il Marché Vert Noel sia l’esempio più evidente. Questa è la direzione nella quale dobbiamo continuare a lavorare ed insistere e che credo potrebbe darci i risultati migliori. 

14 luglio 2018

Xausa e Collé (Bières du Gran Saint Bernard): «puntiamo al mercato francese)


Questa settimana proponiamo una intervista doppia: Stefano Collé, socio della società Les bières du Grand Saint Bernard e il responsabile commerciale Marco Xausa.

Con Collé ho trovato una intervista fatta nel 2013 e una intervista televisiva del 2016. Si strada ne è stata fatta parecchia…
Collé: Speriamo di farne ancora tanta. Dal giugno dell’anno scorso abbiamo aperto il nuovo stabilimento di Gignod. Ci siamo trasferiti da Etroubles per motivi produttivi e per il bisogno di spazi maggiori. Siamo passati da 300 a oltre 4000 metri quadri. Abbiamo cambiato azienda praticamente. Una nuova realtà, una nuova sfida e il primo anno si sta concludendo con dei buoni risultati

In termini di produzione cosa sono oggi Les Bières du Grand Saint-Bernard
Collé: Siamo sempre un piccolo birrificio ma con l’obiettivo di chiudere il 2018 con quasi 4000 ettolitri venduti nei nostri mercati attuali. Considerate che nel 2010 quando abbiamo avviato la produzione ne abbiamo fatti 70-80 e l’anno scorso abbiamo chiuso a quota 2200.

Questa sarà la prima annata vera con il nuovo stabilimento…
Collé: Sì. L’anno scorso non siamo riusciti a produrre al massimo in quanto il trasferimento è avvenuto a metà dell’anno e ci ha fatto perdere un po’ di vendite. I trasferimenti sono sempre un po’ traumatici per le aziende. Quest’anno la macchina è operativa al 100% c’è soltanto da spingere sulle vendite e cercare di piazzare la nostra birra il più possibile.

Xausa, come è la situazione dal punto di vista commerciale…
Xausa: Noi attualmente abbiamo in essere una serie di mercati, ovviamente il nostro mercato di riferimento è quello italiano e ancora più quello valdostano, dove ci siamo resi conto prima di tutto che la clientela risponde ottimamente al nostro prodotto e c’è ancora uno spazio da poter coprire. In Italia cominciamo ad avere delle collaborazione grazie alla nostra crescita capacità produttive, anche nelle religione più vicine. Il secondo mercato importante per noi è la Svizzera che conta per 20-25% del nostro fatturato. Abbiamo anche delle esportazioni altrove, quindi si sono aperti altri mercati. Esportiamo perfino in Australia grazie ad una collaborazione con un partner storico della nostra azienda. Ci siamo aperti al mercato belga con delle piccole esportazioni e l’obiettivo 2018 è di arrivare in Francia, l’anello che ci mancava per chiudere questo triangolo di prossimità e avere Italia, Francia e Svizzera.

Sono cambiate anche le strategie commerciali, il modo di proporre il prodotto…
Xausa: E’ chiaro che si tratta di un’azienda nuova pur essendo la stessa azienda. Sono cambiate le esigenze produttive, ma pure gli obiettivi. Adesso pur essendo un piccolo birrificio abbiamo una capacità di produrre in quantità maggiori rispetto al passato, ma ovviamente ci dobbiamo confrontare con clienti sempre più grandi. Noi ad esempio produciamo il 50% delle nostra birra in fusto, cioè la classica birra alla spina che in un locale dà maggiori consumi, ma che comporta anche dinamiche di prezzo e di contratti diversi. Di conseguenza sia i formati, sia i prodotti li stiamo sviluppando insieme alla nostra crescita.

Un bilancio su come è andato il 2017 e su cosa avete fatto e prevedete di fare nel 2018?
Collé: Il bilancio 2017 è positivo. Nonostante il trasloco siamo ancora cresciuti di un 35% rispetto all’anno prima. Nel 2018 c’è di nuovo alle porte un importante aumento della produzione e siamo alle porte della nostra prima estate con una struttura produttiva importante e stimiamo rispetto al 2017 di raddoppiare la produzione. Con la stagione cercheremo nuovi partner visto che per quanto riguarda i comprensori di sci siamo un po’ carenti.

Avete proposto nei giorni scorsi un evento di un certo rilievo. Di cosa si è trattato?
Xausa: Da tempo cerchiamo di essere presenti sul territorio attraverso l’organizzazione di eventi sportivi e non. E’ già un’attività che ci impegna e ci vede consapevolmente interessati. L’8 e il 9 giugno in collaborazione con la Pro Loco Comité di Poudzo di Gignod abbiamo organizzato la prima edizione di “Les Bières en Fête”. E’ stata un’occasione per festeggiare tutti insieme il nuovo birrificio di Gignod.

Quali sono i prossimi passi? Biennio 2019-2020?
Collé: Sicuramente sarà un momento di consolidamento di questa nuova avventura sia dal lato produttivo che da quello commerciale. Dal punto di vista produttivo porteremo avanti nuovi prodotti con nuove tecnologie e anche qualcosa che non c’entri con la birra. Ci stiamo pensando.

Ricordiamo le referenze dei vostri prodotti?
Collé: Si tratta di sei referenze presenti tutto l’anno: due lager, la Napea chiara e la Balance più ambrata, la Blou, tipo weiss, fatta con la segale, la Amy (oatmeal stout), la Gnp, una tripel al Génépi) e la Via Francigena, una ordinary bitter. Da ottobre abbiamo lanciato la Napea in lattina per il comparto montano per facilità di stoccaggio e riciclo del prodotto oltre ad essere un prodotto molto adatto per la birra, forse meglio del vetro. Da una decina di giorni abbiamo anche presentato una gluten free.
Xausa: Sicuramente punteremo sul mercato francese.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Collé: Siamo quasi a dieci anni di vita, ma noi vorremmo esserci anche tra venti, questo significherebbe aver realizzato un prodotto che è rimasto sul territorio e vorremmo diventare davvero la birra del territorio.

13 luglio 2018

Assemblea Confindustria Valle d'Aosta


Il 16 luglio, al termine dell’Assemblea Privata, si terrà l’Assemblea Generale Pubblica di Confindustria Valle d’Aosta alle ore 17,30 in Gressan, presso la Sala Convegni della Banca di Credito Cooperativo Valdostana, Fraz. Taxel n. 26. Interverrà il neo Presidente eletto per il quadriennio 2018-2022 cui seguiranno gli interventi delle Autorità.

Al termine dei lavori, si terrà il consueto “Welcome Day” ovvero la consegna dell’attestato di benvenuto per 11 nuove imprese associate a Confindustria Valle d'Aosta nel 2017.
Le neo imprese che riceveranno l’attestato di benvenuto sono: Acerbi Carpenterie S.r.l. e Operval S.r.l. per la categoria metalmeccanici; Chaco S.r.l., Cioccolato Valle d’Aosta S.r.l. e Vertosan S.r.l. per la categoria alimentari; Club Med S.a.s., Compal S.r.l., Grange Antonella Sicurezza & Ambiente, PM Immobiliare S.r.l., Sant’Orso Immobiliare di Aresu Angelo e Stefano Deandrea – Allianz S.p.A. per la categoria Servizi, Ambiente e Salute.

A seguire, si terrà la consegna del premio “Eccellenze al lavoro” dedicato ai dipendenti delle aziende associate che si sono distinti per talento, professionalità e dedizione al lavoro. Un progetto nato per valorizzare lo spirito di collaborazione di squadra tra impresa e risorse umane.

Ad oggi Confindustria Valle d’Aosta rappresenta 161 imprese associate, compresi gli aggregati, rispetto alle 152 dello stesso periodo.

 

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