Questa
settimana proponiamo
l’intervista a Filippo
Gerard,
il
presidente degli albergatori valdostani.
L’aeroporto come location della vostra
ultima assemblea. Quale messaggio avete voluto lanciare?
Voleva essere un messaggio innanzitutto di
ottimismo e di speranza. L’aeroporto è una infrastruttura che c’è.
Non ha mai chiuso nonostante molti di noi albergatori nemmeno lo
sapessero perché comunque ha continuato ad operare. Adesso con il
nuovo Presidente Pellizzeri è partita questa nuova collborazione,
grazie anche all’assemblea dell’Adava e ci auguriamo che lui
possa continuare nel suo lavoro di far partire dei voli come ad
esempio da noi sollecitato quelli per Roma e quelli della neve per il
periodo invernale.
Avete presentato la realtà trentina della
Gestor, una cooperativa di acquisto. E anche in Valle state lavorando
ad un progetto simile. Di cosa si tratta e quali sono i vantaggi?
Nasce da una
richiesta specifica di molti associati che ci hanno sempre chiesto di
cercare di creare dell’economie di scala che andassero a vantaggio
soprattutto dei più piccoli che hanno maggiori difficoltà nel
creare dei risparmi e per comprare le merci alle stesse condizioni di
quelli più grandi. Gestor nasce circa 20 anni fa a Trento da un’idea
di un gruppo di 12 ristoratori che constatano i continui aumenti
delle derrate e delle utenze e decidono di unirsi per avere un
benificio. E così nasce questa società che oggi impiega 12
dipendenti e ha un fatturato di 35 milioni. Si tratta di una società
cooperativa dove gli utenti, cioè ristoratori e albergatori
trentini, pagano una quota e la contrattazione degli acquisti è
fatta dal personale della Gestor che va a trattare con le ditte di
ristorazione, le case vitivinicole, ma non solo anche con la Ferrero
per le Nutelle in modo da avere dei prezzi bloccati per i componenti
della cooperativa.
Come
sempre l’Assemblea è il momento per fare il punto sul turismo in
Valle d’Aosta. Qual è il quadro?
Il
quadro è positivo come ha ben riassunto l’allora assessore uscente
al Turismo Aurelio Marguerettaz che ha riportato l'attenzione sulla
crescita delle presenze e degli arrivi. Detto ciò ci sono ancora dei
problemi che vanno affrontati a partire dagli investimenti nel
settore che sono sempre calati negli ultimi tempi per quanto riguarda
la parte promozionale. E in questo senso abbiamo lanciato la palla ai
nuovi eletti che erano un po’ gli invitati d’onore alla nostra
assemblea. Abbiamo
toccato anche il problema dei trasporti e la location dell’aeroporto
si collegava molto a questo.
Pressione
fiscale e rete di trasporti decente sono stati altre due richieste
molto specifiche. A parole sembrano tutti d’accordo però poi…
Per
noi i trasporti sono fondamentali. Ad esempio abbiamo le autostrade
che danno un servizio che non ha pari dal punto di vista della
raggiungibilità. In mezz’ora dal casello si è sui campi da sci e
questo è un lusso che nessun’altra regione alpina ha in modo così
diffuso, però è anche vero che è una autostrada cara per tutta una
serie di motivazioni storiche a partire dai costi di costruzione che
ci sono stati in partenza. L’altro aspetto importante è il
trasporto ferroviario che non è utilizzabile
in
quanto
il tempo che ci si mette da Roma per arrivare a Torino è di poco
superiore a quello che ci si mette per arrivare da Torino ad Aosta
con i vari cambi e la rottura di carico. Questo problema verrà
risolto in parte dai bimodali ma rimane il fatto che la linea è
molto lenta e questo lo abbiamo più volte sottolineato anche in
occasione degli incontri che abbiamo avuto con i candidati alle
elezioni politiche. Questo rimane uno dei limiti della nostra
regione.
Sul tema AirBnb la regione ha annunciato un disegno di legge elaborato in accordo con il Celva che introduce l’obbligo di dotarsi di un codice identificativo e di iscriversi ad un apposito registro presso il comune in cui si intende affittare il proprio appartamento e che questo permetterà alle amministrazioni locali di fare i dovuti controlli. Vi convince?
Vorrei
precisare che non è un problema valdostano. Anzi forse in Valle
d’Aosta è meno forte rispetto a tante altre località, come ad
esempio le citta d’arte o località come Parigi, Amsterdam dove il
fenomeno ha preso delle dimensioni che stanno sconvolgendo il tessuto
sociale stesso delle città. Vorrei far capire che non vi è da parte
nostra nessuna
contrarietà nei confronti coloro che affittano appartamenti a fini
turistici, l’unica cosa che richiediamo alla Regione è
che - visto che tutte le nostre aziende sono sottoposte a moltissimi
controlli da quelli in remoto, cioè il controllo delle licenze, a
quelli in cui è necessario entrare nella struttura – vi sia una
equità di trattamento affinché anche queste attività turistiche
siano soggette ad un censimento e ad un controllo di base, nello
spirito più collaborativo possibile perché sappiamo benissimo
essere questa una offerta alternativa alle strutture alberghiere, ma
anche una risorsa fondamentale per il patrimonio immobiliare, per il
tessuto economico della nostra regione e non ultimo per poter
mantenere tutta una serie di servizi, ad esempio gli impianti a fune,
che senza i posti letto degli appartamenti avrebbero grandissime
difficoltà ad investire e a rinnovarsi.
Ma
uno dei temi più complessi è stato quello della riforma
dell’organizzazione turistica. A che punto siamo?
Noi
chiediamo da tempo un marchio cappello ed un coordinamento unico sul
fronte della promozione della Valle d’Aosta e del made in Vda, dal
vino al lardo al formaggio. Siamo piccoli, siamo pochi, se ancor
andiamo a frammentare le nostre risorse, la nostra visibilità,
rischiamo di perdere un grande potenziale, tempo e disperdere delle
risorse che mai come oggi è importante unire e focalizzare su pochi
ma che diano una risposta. Di qui il nostro invito alla
riorganizzazione di tutto il sistema promozionale.
Iniziative
da segnalare come Adava per il 2018?
Da
tempo abbiamo un’asse con la Francia e la Svizzera. Ci vedremo a
luglio a Evian. Ogni 3-4 mesi incontriamo i nostri colleghi
d’oltralpe per condividere dei progetti e stiamo cercando di dar
vita ad un progetto che riguarderebbe il turismo estivo, in
particolare i colli, con l’obiettivo di dare vita ad un turismo
itinerante che possa coprire tutte quelle carenze in termini di
presenze che ci sono in alcune località della Valle dove c’è poca
genet d’estate essendo prettamente improntate allo sci. Questo
percorso dovrebbe toccare le tre nazioni e offrire così un prodotto
denominato “Tour delle tre Alpi”.
Un
sogno da
Presidente di associazione
da
realizzare?
L’entrata
dei ristoranti nell’Adava. Abbiamo messo a votazione nell’ultima
assemblea con una maggioranza schiacciante la proposta di aprire le
nostre porte anche ai ristoratori, che hanno da sempre un’affinità
culturale con noi per quanto riguarda l’ospitalità e gli aspetti
normativi. Inoltre molti ristoranti della Valle d’Aosta lavorano
con il turismo. Avevamo diverse richieste che rifiutavamo sempre in
quanto non avevamo mai deciso di aprirci, ma credo con lungimiranza
abbiamo preso questa decisione e il mio sogno è quello di avere
entro un anno almeno 100 ristoratori associati. Se poi saranno di più
sarà la realizzazione di un grande sogno.
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