20 luglio 2018

Filippo Gerard (#Adava): «Devono tornare a crescere gli investimenti promozionali»

Questa settimana proponiamo l’intervista a Filippo Gerard, il presidente degli albergatori valdostani.

L’aeroporto come location della vostra ultima assemblea. Quale messaggio avete voluto lanciare?
Voleva essere un messaggio innanzitutto di ottimismo e di speranza. L’aeroporto è una infrastruttura che c’è. Non ha mai chiuso nonostante molti di noi albergatori nemmeno lo sapessero perché comunque ha continuato ad operare. Adesso con il nuovo Presidente Pellizzeri è partita questa nuova collborazione, grazie anche all’assemblea dell’Adava e ci auguriamo che lui possa continuare nel suo lavoro di far partire dei voli come ad esempio da noi sollecitato quelli per Roma e quelli della neve per il periodo invernale.

Avete presentato la realtà trentina della Gestor, una cooperativa di acquisto. E anche in Valle state lavorando ad un progetto simile. Di cosa si tratta e quali sono i vantaggi?
Nasce da una richiesta specifica di molti associati che ci hanno sempre chiesto di cercare di creare dell’economie di scala che andassero a vantaggio soprattutto dei più piccoli che hanno maggiori difficoltà nel creare dei risparmi e per comprare le merci alle stesse condizioni di quelli più grandi. Gestor nasce circa 20 anni fa a Trento da un’idea di un gruppo di 12 ristoratori che constatano i continui aumenti delle derrate e delle utenze e decidono di unirsi per avere un benificio. E così nasce questa società che oggi impiega 12 dipendenti e ha un fatturato di 35 milioni. Si tratta di una società cooperativa dove gli utenti, cioè ristoratori e albergatori trentini, pagano una quota e la contrattazione degli acquisti è fatta dal personale della Gestor che va a trattare con le ditte di ristorazione, le case vitivinicole, ma non solo anche con la Ferrero per le Nutelle in modo da avere dei prezzi bloccati per i componenti della cooperativa.

Come sempre l’Assemblea è il momento per fare il punto sul turismo in Valle d’Aosta. Qual è il quadro?
Il quadro è positivo come ha ben riassunto l’allora assessore uscente al Turismo Aurelio Marguerettaz che ha riportato l'attenzione sulla crescita delle presenze e degli arrivi. Detto ciò ci sono ancora dei problemi che vanno affrontati a partire dagli investimenti nel settore che sono sempre calati negli ultimi tempi per quanto riguarda la parte promozionale. E in questo senso abbiamo lanciato la palla ai nuovi eletti che erano un po’ gli invitati d’onore alla nostra assemblea. Abbiamo toccato anche il problema dei trasporti e la location dell’aeroporto si collegava molto a questo.

Pressione fiscale e rete di trasporti decente sono stati altre due richieste molto specifiche. A parole sembrano tutti d’accordo però poi…
Per noi i trasporti sono fondamentali. Ad esempio abbiamo le autostrade che danno un servizio che non ha pari dal punto di vista della raggiungibilità. In mezz’ora dal casello si è sui campi da sci e questo è un lusso che nessun’altra regione alpina ha in modo così diffuso, però è anche vero che è una autostrada cara per tutta una serie di motivazioni storiche a partire dai costi di costruzione che ci sono stati in partenza. L’altro aspetto importante è il trasporto ferroviario che non è utilizzabile in quanto il tempo che ci si mette da Roma per arrivare a Torino è di poco superiore a quello che ci si mette per arrivare da Torino ad Aosta con i vari cambi e la rottura di carico. Questo problema verrà risolto in parte dai bimodali ma rimane il fatto che la linea è molto lenta e questo lo abbiamo più volte sottolineato anche in occasione degli incontri che abbiamo avuto con i candidati alle elezioni politiche. Questo rimane uno dei limiti della nostra regione.

Sul tema AirBnb la regione ha annunciato un disegno di legge elaborato in accordo con il Celva che introduce l’obbligo di dotarsi di un codice identificativo e di iscriversi ad un apposito registro presso il comune in cui si intende affittare il proprio appartamento e che questo permetterà alle amministrazioni locali di fare i dovuti controlli. Vi convince?
Vorrei precisare che non è un problema valdostano. Anzi forse in Valle d’Aosta è meno forte rispetto a tante altre località, come ad esempio le citta d’arte o località come Parigi, Amsterdam dove il fenomeno ha preso delle dimensioni che stanno sconvolgendo il tessuto sociale stesso delle città. Vorrei far capire che non vi è da parte nostra nessuna contrarietà nei confronti coloro che affittano appartamenti a fini turistici, l’unica cosa che richiediamo alla Regione è che - visto che tutte le nostre aziende sono sottoposte a moltissimi controlli da quelli in remoto, cioè il controllo delle licenze, a quelli in cui è necessario entrare nella struttura – vi sia una equità di trattamento affinché anche queste attività turistiche siano soggette ad un censimento e ad un controllo di base, nello spirito più collaborativo possibile perché sappiamo benissimo essere questa una offerta alternativa alle strutture alberghiere, ma anche una risorsa fondamentale per il patrimonio immobiliare, per il tessuto economico della nostra regione e non ultimo per poter mantenere tutta una serie di servizi, ad esempio gli impianti a fune, che senza i posti letto degli appartamenti avrebbero grandissime difficoltà ad investire e a rinnovarsi.

Ma uno dei temi più complessi è stato quello della riforma dell’organizzazione turistica. A che punto siamo?
Noi chiediamo da tempo un marchio cappello ed un coordinamento unico sul fronte della promozione della Valle d’Aosta e del made in Vda, dal vino al lardo al formaggio. Siamo piccoli, siamo pochi, se ancor andiamo a frammentare le nostre risorse, la nostra visibilità, rischiamo di perdere un grande potenziale, tempo e disperdere delle risorse che mai come oggi è importante unire e focalizzare su pochi ma che diano una risposta. Di qui il nostro invito alla riorganizzazione di tutto il sistema promozionale.

Iniziative da segnalare come Adava per il 2018?
Da tempo abbiamo un’asse con la Francia e la Svizzera. Ci vedremo a luglio a Evian. Ogni 3-4 mesi incontriamo i nostri colleghi d’oltralpe per condividere dei progetti e stiamo cercando di dar vita ad un progetto che riguarderebbe il turismo estivo, in particolare i colli, con l’obiettivo di dare vita ad un turismo itinerante che possa coprire tutte quelle carenze in termini di presenze che ci sono in alcune località della Valle dove c’è poca genet d’estate essendo prettamente improntate allo sci. Questo percorso dovrebbe toccare le tre nazioni e offrire così un prodotto denominato “Tour delle tre Alpi”.

Un sogno da Presidente di associazione da realizzare?
L’entrata dei ristoranti nell’Adava. Abbiamo messo a votazione nell’ultima assemblea con una maggioranza schiacciante la proposta di aprire le nostre porte anche ai ristoratori, che hanno da sempre un’affinità culturale con noi per quanto riguarda l’ospitalità e gli aspetti normativi. Inoltre molti ristoranti della Valle d’Aosta lavorano con il turismo. Avevamo diverse richieste che rifiutavamo sempre in quanto non avevamo mai deciso di aprirci, ma credo con lungimiranza abbiamo preso questa decisione e il mio sogno è quello di avere entro un anno almeno 100 ristoratori associati. Se poi saranno di più sarà la realizzazione di un grande sogno. 

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