30 novembre 2017

Venerdì 1° dicembre Erika Galassi (#ConsorzioPorossan) ospite a #ImpresaVda su #RadioPropostainBlu

Carissimo visitatore, domani, venerdì 1° dicembre, alle 9,35, nona  puntata di ImpresaVda su Radio Proposta in Blu. L'ospite sarà Maria Lucia della Cooperativa Nella di Saint-Vincent.  

Sul Corriere della Valle in edicola questa settimana trovi l'intervista a Paolo Calosso, Presidente del Consorzio Trait d'Union, mentre su quello della prossima quella a Maria Lucia della Cooperativa Nella di Saint-Vincent.  

Domani a circa un'ora dalla trasmissione della puntata - se te la sei persa - puoi scaricare il podcast nell'apposita sezione sul sito di Radio Proposta in Blu.

Ai link sottostanti trovi i podcast delle due puntate precedenti. Buon ascolto.

Carlo Marchesini (Bourgeon de vie)
Paolo Calosso (Consorzio Trait d'Union)
Maria Lucia (Cooperativa Nella)

Ti ricordo che il programma è in diretta per cui puoi intervenire sia telefonicamente (0165 - 44575) sia via mail diretta@radiopropostainblu.it).

Come sempre ti chiedo di scrivere nell'oggetto della mail «ImpresaVda» in modo che io possa capire subito se si tratta di un lettore del blog.


Puoi naturalmente anche lasciare messaggi direttamente su ImpresaVda, possibilmente prima della trasmissione. Di che genere? E' molto semplice: domande sui temi trattati e suggerimenti sugli argomenti da trattare o gli ospiti da invitare.


Se non conosci ancora la radio ti ricordo le sue frequenze: Courmayeur 103.8 - La Salle 93.7 - Saint-Nicolas 107.6 - Aosta 107.8 - Saint-Vincent 107.4 - Bassa Valle 107.8 - Brusson 88.5 - Ayas 107.6 - Valtournenche 107.6 - Valle del Gran San Bernardo 107.6 e Valgrisenche 88.0.

Carlo Marchesini (#Bourgeondevie): «Sogno di non dover chiudere un'attività trentennale»

Questa settimana proponiamo l’intervista a Carlo Marchesini, Presidente del Bourgeon de vie.

La vostra è una realtà con una storia quasi trentennale. Come nasce il Bourgeon de vie?
Nasce dalla disperazione di un padre che ha avuto problemi in famiglia per tossicodipendenza. Quindi nasce nel 1982 con l’Associazione Germoglio dopo dieci anni di tribolazioni in casa e nell’88 abbiamo fondato la cooperativa Bourgeon de vie, cioè Germoglio di vita.

E poi?
Proseguiamo con un diurno inizialmente un po’ improvvisato. Con tutti i volontari per circa tre mesi
abbiamo fatto formazione presso il Gruppo Abele. Da Piazza Roncas, la nostra prima sede, siamo subito passati alla parrocchia di Gressan con don Rinaldo Venturini. Lui e il fratello facevano entrambi parte del Consiglio di amministrazione della Cooperativa.

Quanti volontari eravate?
I fondatori erano 11 e i volontari erano circa 30-35.

Oltre alla tossicodipendenza di cosa vi occupate?
Abbiamo due servizi sui disabili. Uno, Orchidea, disabili psicofisici, e poi Myosotis che è l’unico servizio in Valle sull’autismo.

La vostra cooperativa opera in settori particolarmente sensibili…
Come ho già detto per quanto riguarda le tossicodipendenza siamo nati come diurno, poi siamo diventati residenziali e negli ultimi quattro anni abbiamo aperto un servizio territoriale dedicato ai giovani che entrano in contatto con queste sostanze, seguirli sul territorio: la famiglia, la scuola, il lavoro. E’ un’attività più particolare ed è un bisogno reale nel futuro.. La comunità residenziale
– va detto – è l’ultima spiaggia. Comunque anche il residenziale in questi ultimi anni si è modificato.
Siamo passati dalle droghe tradizionali come eroina, cocaina, cannabis - senza dimenticare il periodo dell’Aids, tre anni durissimi con una malattia che ora finalmente si può combattere grazie ai retrovirali - a tutta una serie di altre droghe. Abbiamo anche potenziato il nostro impegno nella lotta all’alcolismo. Il vero problema della Valle è che abbiamo tutti i benefici e tutti i mali di questo mondo su numeri bassi: è dunque difficile prevedere, sviluppare la propria attività. Per alcuni anni siamo riusciti a mantenere la nostra attività in equilibrio. La Sanità ci ha abbastanza sostenuto, ma ora sono quattro anni che siamo in difficoltà. E’ stata fatta una grossa riforma che speravamo ci permettesse
di affrontare meglio i nuovi scenari. In questa logica abbiamo preso in affitto nel 2014 una struttura,
il Talapé, sopra l’Ospedale, in regione Excenex, con l’obiettivo di aumentare i posti per far fronte ai
costi specializzandoci, ma il risultato è che dopo quattro anni - nonostante i proprietari della struttura
con grande generosità per due anni non ci abbiano fatto pagare l’affitto - siamo ancora fermi in quanto i lavori sono stati fatti ma i numeri sono ancora bassi e le specializzazioni non si possono utilizzare. Non ci sono i numeri e non ci sono i soldi.

Voi siete l’unica realtà in Valle che si occupa anche di autismo…
E’ vero. Da otto anni ce ne occupiamo. La sede è a Nus. E adesso l’appalto scade a Nus nel 2018. E’ un servizio che va in gara d’appalto ogni tre anni. Ritengo sia molto importante ma anche qui i tagli di spesa si fanno sentire. Dovremmo specializzarci di più per dare di più a queste famiglie ma economicamente non è facile. Io mi auguro che nella prossima gara si tenga in considerazione questa necessità. Si parla tanto di volontariato e va benissimo in tanti settori, ma in servizi delicati come questi è marginale, al massimo è a fianco al servizio.

Ci sono professionalità di cui non si può fare a meno. 
Per forza…

Dicevamo che il volontariato non basta…
E’ sotto gli occhi di tutti. Sia sulle dipendenze, ma pure sulla disabilità, sull’autismo la scienza  cammina, gli studi camminano, ci sono tante nuove esperienze in giro per il mondo. Gli input son sempre nuovi per fare cose nuove. Ma tutto questo comporta investimenti di spesa. Non si può migliorare soltanto con il volontariato. Quando siamo partiti i volontari facevano la spesa, davano da mangiare ai tossicodipendenti, venivano nel diurno, nessuno era pagato e seguivamo 18-20 ragazzi, ma man mano che ti specializzi non basta più, soprattutto quando vieni accreditato e diventi un servizio collegato alla pubblica amministrazione. In 30 anni si è capovolto il mondo. Oggi ti calcolano i professionisti con i minutaggi di lavoro ma non ha senso. Il tossicodipendente è una persona in parte malata e in parte soggetta al bisogno della sostanza e allora la pastiglia può guarire una parte dei tuoi disturbi ma il resto richiede tempo, costanza. Pensate all’autismo. Io non sono un tecnico, sono una persona dentro ai problemi per esperienza, ma tutti sanno i passi da gigante fatti dagli studi sull’autismo in questi ultimi anni. Ora noi abbiamo in mente di proporre un servizio diverso ma avrà dei costi diversi: spero che questo venga compreso.

Il confronto con la pubblica amministrazione per voi è costante e continuo…
E’ vero, senza voler fare la solita polemica dei soldi però, se si ragiona soltanto dal punto di vista economico questo condiziona il nostro lavoro e il nostro rapporto con il personale.

Qual è il suo giudizio sulla riforma del Terzo settore?
Non do un giudizio su tutta la riforma perché non ne ho le competenze, però sulla parte che riguarda
noi sicuramente il taglio di spesa ha inciso profondamente sulla possibilità che abbiamo di aiutare queste persone. Sarebbe da capire meglio i bisogni reali che hanno le persone di cui ci occupiamo. Non c’è soltanto il farmaco, ma servono figure professionali. Sulle dipendenze oggi ci troviamo di fronte a migliaia di sostanze. Un ragionamento simile vale per disabilità e autismo. Alcuni servizi che stiamo prendendo in considerazione come esempio potrebbero migliorare molto il nostro servizio ma servono investimenti che in questo momento noi non siamo in grado di fare. Mi auguro che le  autorità regionali lo capiscano. Vedremo a maggio il nuovo appalto.

Progetti futuri?
Il miglioramento dell’offerta è l’obiettivo principale. Aggiungo in merito al tema delle risorse che
anni fa avevamo anche le Fondazioni che ci hanno aiutato molto, ad esempio la Crt e la San Paolo, ancora sei anni fa sia per le vetture che per i parcheggi nella nostra sede di Nus ci hanno aiutato tutte e due le compagnie. Oggi anche loro hanno molto ridotto gli aiuti su casi specifici. Recentemente, e ci tengo a ringraziarlo pubblicamente, il Vescovo ci ha aiutato con un contributo di diecimila euro.
Un aiuto per noi molto importante.

Un sogno cooperativo da realizzare?
Io sono un ottimista per natura. Sono nato lottando e continuo a lottare. Purtroppo per la prima volta mi trovo a dire che il sogno è arrivare a non dover chiudere. Se si capisce la necessità di questi servizi, studiandoli meglio, vanno riconcepiti in una certa maniera.

28 novembre 2017

#Delibere di Giunta - Segnalazioni per le imprese (414) - #Bilancio




PRESIDENZA DELLA REGIONE

Bilancio
Il Governo ha deciso di sottoporre all’approvazione del Consiglio regionale la deliberazione per la Predisposizione del documento di economia e finanza regionale, meglio conosciuto come– DEFR per il triennio 2018-2020.

Strategia Bassa Valle
Nell’ambito della Politica regionale di sviluppo 2014/20, l’Esecutivo, in modo congiunto, ha deliberato la Strategia dell’area interna della Bassa Valle e i relativi allegati Programma degli interventi, Relazioni tecniche sintetiche per Progetto/Azione, Piano finanziario per annualità e Interventi cantierabili e ha approvato la stipula del relativo Accordo di programma quadro con le Amministrazioni interessate, alla cui sottoscrizione provvederà il Presidente della Regione, anche accogliendo eventuali marginali necessità di adattamento rispetto allo schema approvato, su richiesta delle Amministrazioni dello Stato. La Strategia, con riferimento ai servizi essenziali (istruzione, sanità e mobilità), allo sviluppo locale e alla banda larga, individua azioni portanti, risultati attesi e interventi (incluse tipologie di intervento da rendere permanenti sulla base di una valutazione positiva di efficacia nel lungo periodo), capaci di massimizzare il potenziale innovativo dell’area e l’apporto delle risorse.

AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI

Agricoltura: aiuti regionali
Ai sensi della l.r. 17/2016 Nuova disciplina degli aiuti regionali in materia di agricoltura e di sviluppo rurale e successive modificazioni, l’Esecutivo ha approvato i criteri applicativi relativi alla concessione degli aiuti per i danni causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali previsti dall’articolo 10 bis della medesima legge ed esentati dalla procedura di notifica ai sensi degli articoli 3 e 25 del regolamento (UE) n. 702/2014 della Commissione, del 25 giugno 2014.


ATTIVITA’ PRODUTTIVE, ENERGIA, POLITICHE DEL LAVORO E AMBIENTE

Mutui
La Giunta regionale ha approvato la decima graduatoria relativa al primo avviso pubblico previsto per la concessione di mutui per la realizzazione di interventi di trasformazione edilizia e impiantistica nel settore dell’edilizia residenziale, per un impegno complessivo di 869 mila 127,27 euro, finanziato mediante il fondo di rotazione previsto per gli interventi a favore degli enti locali e dei soggetti privati proprietari o titolari di altro diritto reale sull’immobile oggetto di intervento.


OPERE PUBBLICHE, DIESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Conferenza di pianificazione
La Giunta regionale ha approvato il Regolamento del funzionamento della Conferenza di pianificazione ai sensi dell’art. 15, comma 5 della l.r. 11/1998. La Conferenza di pianificazione è l’organismo deputato a esprimere le valutazioni di competenza delle strutture regionali chiamate a pronunciarsi in ordine alle varianti sostanziali ai PRG comunali, al nulla osta per l’esercizio dei poteri di deroga di cui all’art. 88 nonché ai procedimenti riguardanti le varianti al PTP. La Giunta ha ritenuto necessario aggiornare il regolamento vigente della Conferenza di pianificazione per tener conto dell’evoluzione dell’assetto organizzativo dell’Amministrazione regionale e in recepimento dell’affermarsi di prassi applicative funzionali del processo di valutazione delle varianti dei piani regolatori comunali. Il Governo ha inoltre proposto, in considerazione del disegno di legge in corso di predisposizione di modifica alla l.r. 11/1998 che propone, tra l’altro, una revisione dell’iter di approvazione delle varianti sostanziali al PRG, di predisporre un secondo testo del regolamento della Conferenza di pianificazione aggiornato e coerente con il nuovo testo.


TURISMO, SPORT, COMMERCIO E TRASPORTI
Mutui
Ai sensi della l.r. 19/2001 Interventi regionali a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali, la Giunta regionale ha approvato la concessione di mutui a diverse imprese turistico-ricettive alberghiere per quasi 10 milioni di euro.

Autobus e Taxi bus
La Giunta regionale, di concerto tra la Presidenza della Regione e l’Assessorato del Turismo, sport, commercio e trasporti,  ha approvato lo schema di Convenzione tra la Regione autonoma Valle d’Aosta e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per l’attribuzione del finanziamento assegnato alla Regione per l’acquisto di autobus, nell’ambito del Piano operativo infrastrutture Fondo per lo Sviluppo e la Coesione - FSC 2014/20, approvato con deliberazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica - CIPE, per un importo di 348 mila, al netto della quota di cofinanziamento a carico dei beneficiari. Il Governo ha approvato l’acquisizione di un servizio di taxi bus per gli ospiti delle strutture ricettive di Saint-Vincent e Chatillon.

Ad #Aosta il workshop “Il web è servito la sfida digitale nei pubblici esercizi”




Seminare conoscenze digitali per creare competenze ed aiutare i pubblici esercizi a cogliere le enormi opportunità di business offerte dal web. Questo l’obiettivo dell’evento “Il web è servito - la sfida digitale nei pubblici esercizi” organizzato dall'Ascom Confcommercio della Valle d’Aosta in collaborazione con FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, e axélero S.p.A., Internet Company quotata sul mercato AIM Italia (Ticker: AXEL). Il workshop, che vedrà la partecipazione di Google di cui axélero è Premier Partner, si terrà venerdì 1° dicembre dalle 15 alle 18 presso la BCC Valdostana.

Un incontro dal taglio pratico, in occasione del quale Tomaso Uliana, Strategic Partner Manager Google e Fabio Attadio, Digital Sales Trainer axélero, trasferiranno agli imprenditori le nozioni fondamentali per comprendere le potenzialità del web quale strumento di sviluppo del business, e avviare così una presenza online strutturata. In rappresentanza dell'associazione sistema interverranno Graziano Dominidiato, Presidente Confcommercio Valle d’Aosta; Adriano Valieri, Direttore Ascom Confcommercio; Roberto Calugi, Direttore Generale FIPE; Nicola Rosset, Presidente della Camera di Commercio della Valle d’Aosta;  Daniele Carena della direzione Servizi alle Camere di Commercio; Tommaso Uliana, Strategic Partner Manager Google; Fabio Attadio, Digital Sales Trainer axélero.

«Il web è entrato prepotentemente nel processo di acquisto dei consumatori, che proprio sui motori di ricerca si informano, si confrontano e infine scelgono prodotti e servizi - commenta l'iniziativa il presidente Confcommercio Valle d’Aosta Dominidiato Graziano- Il comparto della ristorazione ha vissuto una vera e propria rivoluzione, il web ha riportato gli italiani a discutere di cibo, di vino, di cocktail ma nel contesto di un ambiente sempre più amplificato. Recensioni, foto di piatti e blog dedicati, un vero e proprio fenomeno su scala nazionale e globale che non può essere ignorato soprattutto dai pubblici esercizi. Se i clienti sono online, se la reputazione di un bar o di un ristorante è generata online, se la scelta su dove cenare o passare la serata avviene principalmente online, è evidente che l’opportunità di business è sul web».

Nell’incontro saranno illustrate le possibilità di finanziamento per le imprese  del settore nonché come accedere al Cassetto Fiscale messo a disposizione dalla Chambre. L’evento promosso da FIPE e Ascom Confcommercio della Valle d’Aosta vuole contribuire alla diffusione della cultura digitale tra le piccole imprese del settore per sfruttare le potenzialità del web a supporto del business e avviare così una presenza online realmente efficace. Un momento formativo sinergico con la mission di axélero che ha lanciato il progetto axélero academy Business con la finalità di supportare le associazioni di categoria, su tutto il territorio nazionale, con attività di sensibilizzazione e formazione degli imprenditori sulle tematiche inerenti al mondo digitale.

L'agenda dell'evento

14.30 Accredito e Welcome Coffee
15.00 Saluti e introduzione
        Graziano Dominidiato, Presidente Confcommercio Valle d’Aosta
        Roberto Calugi, Direttore Generale FIPE
        Nicola Rosset, Presidente della Camera di Commercio della Valle d’Aosta

15.45 Interventi
           Tomaso Uliana, Strategic Partner Manager Google
            Giorgio Rizzi, presentazione Impresa 4.0 e voucher Mise digitalizzazione MPMI
           Fabio Attadio, Digital Sales Trainer axélero

17.45 Presentazione servizi Confcommercio e cassetto digitale Camera di Commercio-Infocamere
           Adriano Valieri, Direttore Ascom Confcommercio Valle d’Aosta
           Daniele Carena, direzione Servizi alle Camere di Commercio – Infocamere

È possibile partecipare all’evento gratuitamente, fino ad esaurimento posti, iscrivendosi al seguente link http://www.axeleroacademy.it/business/aosta-il-web-e-servito-la-sfida-digitale-nei-pubblici-esercizi


Alla Pépinière d’Entreprises si parla di sicurezza informatica e rischi della rete



La digitalizzazione rappresenta certamente un elemento di crescita nell’ambito dei servizi offerti ai cittadini, così come un significativo ambito di crescita per nuovi modelli di business. Nel contempo essa fornisce spazio anche al proliferare di nuove e pericolose azioni criminali, il cosiddetto cyber crime, in grado di violare il “sistema impresa” mettendone a rischio la stessa sopravvivenza.

Proprio allo scopo di informare il comparto imprenditoriale sui possibili rischi e sugli strumenti di difesa a disposizione, la Chambre Valdôtaine, attraverso il suo Punto Impresa Digitale, organizza per lunedì 4 dicembre a partire dalle ore 14.15 presso la Pépinière d’Entreprise di Aosta, un workshop dal titolo “Stai @ttento! Sicurezza informatica tra risk management e direttiva NIS”.

Relatori d’eccezione dell’appuntamento saranno Matteo Flora, esperto in sicurezza informatica, da molti considerato un vero e proprio hacker, docente in diversi corsi universitari, perito forense per la Magistratura e per la Guardia di Finanza nonché fondatore di una Reputation Company e di una UX Agency, e Tomasz Slowinski, startupper, consulente e manager, attualmente GDPR Leader per IBM Italia e punto di riferimento per l’azienda relativamente alle problematiche inerenti il “Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati”.

L’iniziativa si pone l’obiettivo di analizzare le principali minacce e vulnerabilità dei sistemi ICT al fine di proteggerli da potenziali attacchi informatici di qualsiasi tipo.

Il pomeriggio di lavoro sarà anche l’occasione per conoscere il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati - General Data Protection Regulation - in vigore in Italia a partire dal 25 maggio 2018 e attraverso il quale la Commissione Europea vuole rafforzare e rendere più omogenea la protezione dei dati personali dei cittadini.

A partire da tale data tutte le aziende ed enti titolari del trattamento dei dati di residenti nell’UE dovranno osservare ed adempiere agli obblighi previsti dalla normativa che si applicherà indistintamente ad ogni stato membro.

Per aderire all'evento occorre compilare il modulo di iscrizione e inviarlo a Sportello SPIN2 - Servizio associato fra la Camera valdostana delle imprese e delle professioni e Unioncamere Piemonte via e-mail  sportellovda@pie.camcom.it  entro giovedì 30 novembre 2017 ore 12.00.


La partecipazione agli eventi è gratuita e le adesioni saranno raccolte secondo l'ordine di arrivo, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

24 novembre 2017

Come cambiano le abitudini alimentari (#mossoni08)


Il consumo di rucola è aumentato del 192%
Le continue trasformazioni a cui è sottoposta la nostra società non potevano, e non possono, certamente, trascurare il settore alimentare e i nostri comportamenti rispetto ai consumi  si sono notevolmente modificati negli  anni.  Siamo passati da una società – in e post guerra – che si cibava per vivere, al periodo successivo in cui si viveva per cibarsi,  ora si vive in un periodo in cui non si mangia (o perlomeno si mangia meno) per cercare di vivere meglio, e la nostra  dieta mediterranea è diventata un modello a cui molti fanno riferimento.

Se “meno è meglio”, con portate singole e formati più piccoli,  è anche vero che il consumatore cerca  più la qualità, ma è anche alla ricerca di prodotti “naturali”, (cosa vuol dire ?) tendenzialmente vegetariani,  veloci e più facili da cucinare, lasciando la grande cucina ai vari MasterChef  televisivi, o ai crescenti consumi nei ristoranti dove  il consumatore si deve  affidare, quasi a scatola chiusa, al ristoratore.

La società occidentale e industrializzata – alla faccia di quelle parti del mondo in cui si muore ancora di fame e di malnutrizione – spreca, però, quantitativi pazzeschi di cibo ( secondo uno studio della facoltà di Agraria dell’ Università di Bologna il cibo complessivo che va perduto lungo tutta la filiera – quello non commercializzabile, quello buttato e quello scaduto – si avvicina, in Italia, al valore del 3% del PIL) e ha modificato la propria dieta in funzione delle  rinnovate esigenze che permettono impatti positivi rispetto allo stato della nostra salute. In tale ambito il consumatore è sempre più condizionato dalle notizie ( vere o false ) rispetto alle quali con l’utilizzo di alcuni cibi aumenterebbero i benefici. Si pensi che, rispetto al 2015, è aumentato  del 192% il consumo di rucola, del 141% dello zenzero, del 94% per la curcuma e del 92% della quinoa.

Tra il 2000 e il 2015, considerando i  prezzi costanti, il valore delle categorie di spesa degli Italiani registrano un 11% in meno delle spese per prodotti alimentari, ma aumentano  del 10%  le spese per alberghi, ristoranti, beni e servizi alimentari (abbiamo speso  l’83% in più per la voce “comunicazioni”, principalmente per i soli telefonini e relativo indotto! ) in controtendenza con i principali Paesi UE : Francia +14.6%, Spagna +8.1%, UK +1.2% e Germania +0.7%   dove, invece, la spesa alimentare aumenta.

Certamente la crisi economica ha contribuito al dato: se il 52% dei consumatori si dichiara  disponibile a spendere di più per avere più sicurezza alimentare e più qualità, il 61% dichiara di profittare regolarmente delle promozioni, il 64% cerca i prodotti più convenienti e, ancora, il 61% dichiara di confrontare  i prezzi dello stesso prodotto ma di diversi brand.

Le tendenze, poi, variano anche a seconda delle latitudini: mentre nel nord ovest si privilegia il benessere, il gourmet, e l’easy food, nel nord est sono preferiti  i consumi tipici fuori casa, al centro e al sud i primi piatti basici soprattutto preparati in casa e sempre legati a prodotti tipici.

Per concludere, l’osservatore acuto se ne sarà accorto, siamo nell’era del “Senza”: mentre anni fa ogni elemento aggiunto al cibo era un valore (vitamine, proteine, calcio, sali minerali, omega 3, ecc.) oggi su ogni confezione campeggia la scritta “senza”: nell’ordine al primo posto senza dubbio i grassi e il colesterolo,  ma anche senza zucchero, senza sale, senza glutine, senza olio di palma, conservanti, coloranti, lattosio,  persino nichel e chi più ne ha più ne metta. Pur di scrivere “senza” qualcuno scrive anche “senza sfruttamento di mano d’opera” come se non sfruttare il lavoro fosse un merito e non la normalità!

Fin qui i dati, ma viene da porsi il lecito dubbio da dove il cane inizi a mordersi la coda.....sono i consumatori  – più coscienti anche grazie alle campagne di trasparenza messe in campo dai produttori  - che indirizzano sia i consumi che l’industria alimentare o si tratta ancora dell’industria che attraverso la pubblicità indirizza i consumi a proprio favore ?

Ezio Mossoni

Fonte dati : The European House – Ambrosetti – Forum Coldiretti di Cernobbio ottobre 2017


23 novembre 2017

Riccardo Jacquemod (#Federsolidarietà): Come cambia in Valle il #TerzoSettore?

Riccardo Jacquemod
Questa settimana proponiamo l’intervista a Riccardo Jacquemod, responsabile della Cooperativa La Sorgente e delegato valdostano per federsolidarietà, l’organizzazione di rappresentanza politico-sindacale delle cooperative sociali e delle imprese sociali aderenti a Confcooperative

Definizione burocratica a parte, in concreto che cosa è Federsolidarietà?
Federsolidarietà è una federazione di Confcooperative che raggruppa le cooperative sociali. A livello nazionale sono 6150 organizzazioni che danno lavoro a 227mila persone di cui 16.800 svantaggiati e 24mila soci volontari.

Quale è il suo ruolo?
Io sono consigliere nazionale e rappresento la Valle d’Aosta quando ci sono i consigli nazionali delle cooperative che in particolare si riuniscono sotto la Fédération des Coopératives che è un po’ il punto di riferimento in Valle d’Aosta di Confcooperative. La parte più significativa è di rappresentanza, di tutela. Federsolidarietà segue la gestione del contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali, quindi tutta la parte di rapporti con il sindacato per la costruzione del contrato collettivo e di sviluppo della cooperazione, compreso anche lo sviluppo e la promozione dei cooperatori che sono all’interno.

Da questo speciale osservatorio che cosa puoi dirci del mondo delle cooperative sociali a livello nazionale?
La cooperazione sociale sta vivendo un cambio di paradigma abbastanza significativo per diverse ragioni. Intanto perché la pubblica amministrazione ha drasticamente ridotto le risorse per il sociale e anche per una questione di immagine. Ci sono stati una serie di scandali legati alla gestione dei richiedenti protezione internazionale, piuttosto che mafia capitale. Di conseguenza il credito che prima veniva dato alla cooperazione sociale un po’ a priori adesso deve essere ricostruito. Però a fronte di questi due aspetti a livello nazionale si assiste ad un grandissimo dinamismo per ricavarsi uno spazio nuovo in cui trovare nuovi soggetti con cui lavorare per sviluppare le proprie caratteristiche a prescindere dalla pubblica amministrazione o comunque con un rapporto diverso. Di conseguenza le fondazioni di origine bancaria diventano dei partner importanti per andare a costruire pezzi di welfare o altri pezzi di welfare costruiti con la comunità con azioni di progettazione partecipata. E’ un momento molto fertile in quanto la precedente funzione di fornitore della pubblica amministrazione si è ormai persa.

La situazione valdostana è molto differente?
In valle d’Aosta il fenomeno delle riduzioni delle risorse è arrivato con diversi anni di ritardo, di conseguenza siamo in una situazione di rincorsa. Abbiamo vissuto questa situazione di fornitura di servizi della pubblica amministrazione più a lungo che nel resto d’Italia. In questo momento siamo a metà del guado. Da una parte le cooperative iniziano a fare dei passi, dei movimenti per riuscire a trovare una progettazione che non sia troppo dipendente dalle politiche pubbliche e dall’altra parte anche il soggetto pubblico ancora deve un po’ acquisire una cultura nuova del rapporto con questi soggetti di impresa sociale che ci sono in quanto abituata ancora fortemente a gestire le leve delle parti economiche.

Uno degli aspetti che mi sembra maggiormente cambiato è dunque il rapporto con la pubblica amministrazione?
E’ il punto più difficile e delicato di questa fase. Si tratta di un quadro in movimento che però da noi è ancora alle prime battute, mentre a livello nazionale siamo già molto più avanti. Inoltre le dimensioni del nostro contesto sono più critiche in quanto in Valle non abbiamo una fondazione bancaria che possa espletare le sue funzioni direttamente qui ma principalmente succursali di fondazioni che hanno la sede altrove.

Il settore ora è normato da una nuova legge. Quali sono state le sue concrete ricadute?
Il nuovo testo unico sul Terzo Settore porta grandi cambiamenti propria nella direzione di cui parlavamo prima. E’ ovviamente ancora in via di definizione in quanto mancano una quarantina di decreti applicativi per poterlo rendere effettivo nella sua operatività. Ma è una buona base per rilanciare i ruoli e le strategie di tutte le imprese sociali che nel caso del Terzo settore non sono più soltanto le cooperative sociali ma pure le imprese ordinarie che si connotano come imprese sociali, ma pure le associazioni e le associazioni di volontariato. E’ un mondo che si mette insieme per poi immaginare delle strategie legate allo sviluppo dei territori. E questo, secondo me, è un aspetto molto positivo. Quello che introduce in modo significativo è una fiscalizzazione degli investimenti fatti dalle imprese che diventano utili per l’impresa stessa per poter finanziare le attività proposte per il welfare del futuro. E’ un ottimo indirizzo, un ottimo avvio. Poi abbiamo la fortuna di avere come deus ex-machina della legge l’on. Luigi Bobba che è un grande amico della Valle d’Aosta.

Uno dei temi caldi è quello del Codice appalti…  
Il Codice sta cambiando radicalmente la funzione della cooperazione sociale, soprattutto di quella che ha radici nel territorio. Infatti assistiamo sempre più spesso a dei bandi di gara con cifre estremamente ridotte e quindi in tante situazioni impediscono alle imprese che hanno piccole dimensioni di poter partecipare stando in equilibrio in quanto non ci sono assolutamente più le marginalità che una volta consentivano di poter fare il lavoro, e poter gestire e mantenere la struttura. Assistiamo così sempre di più a grandi colossi che si muovono a livello nazionale e anche internazionale che acquisiscono questi lavori. Sono Cooperative sociali ma un po’ sui generis in quanto hanno industrializzato dei processi di lavoro.

Adesso su cosa state lavorando?
Questa è una fase in cui siamo tutti orientati ad approfondire le nuove leve che il testo unico sul Terzo Settore ci metterà a disposizione, immaginando un lavoro sempre più condiviso, più concertato, che possa anche superare i limiti che il Codice degli appalti ha messo in evidenza in questo periodo. Uno dei risultato è che i territori si spopolano delle proprie risorse di impresa e non è un bene. Il grosso da fare è diffondere una cultura nuova legata alla riforma e immaginare un lavoro che vada continuamente a tenere insieme anche un ragionamento importante sulla coesione sociale che anche in Valle d’Aosta mi sembra stia subendo qualche battuta di arresto

Un sogno cooperativo da realizzare?
Io credo che Confcooperative in generale, Federsolidarietà in particolare abbia il sogno di poter continuare a servire le comunità di riferimento assumendo un protagonismo maggiore e anche un po’ più diretto, assumendosi più responsabilità e cercando di sviluppare quello che a nostro modo di vedere è un principio importantissimo e cioè il lavorare insieme, in quanto solo insieme si riesce a vincere. La cooperazione come metodo di poter fare impresa, servire bene i territori, crescere tutti quanti, essere coesi, più vicini e più sereni.

#Artigianato: L’#Ebava consegna undici borse di studio



Saranno undici le borse di studio assegnate dall’Ebava, l’Ente Bilaterale Artigianato Valle d’Aosta, che verranno consegnate nel corso della cerimonia organizzata per venerdì primo dicembre, alle 18, nella saletta di Palazzo regionale, alla quale prenderà parte anche il presidente della Regione Laurent Viérin.

Nel mese di ottobre, il Consiglio Direttivo dell’Ente aveva deliberato di erogare delle borse di studio per i figli dei titolari di imprese iscritte all’Ebava, nonché per i figli dei loro dipendenti, nell’ambito degli interventi previsti dagli accordi fra le organizzazioni artigiane della Valle d’Aosta CNA e Confartigianato e quelle dei lavoratori dipendenti CGIL, CISL, SAVT e UIL.
Il contributo è volto a incentivare i percorsi scolastici dei beneficiari che abbiano conseguito nell’anno scolastico 2016/2017 il titolo di studio di scuola media superiore o di qualificazione professionale quinquennale presso scuole statali o legalmente riconosciute.

Le borse di studio saranno assegnate a Martina Mazza, Deborah Di Maio, Giulia Curti, Gabriele Pesando-Gamacchio, Ilaria Macrì, Alice Talmet, Maurice Glarey, Maya Rey, Jill Aymonod, Axelle Junod e Magda Tiotto. 

22 novembre 2017

L'economia della Valle d'#Aosta secondo Banca d'Italia

Ieri mattina il direttore della filiale regionale di Banca d'Italia, Angelica Pagliarulo, ha presentato con il suo staff il tradizionale aggiornamento congiunturale del rapporto dedicato all'Economia della Valle d'Aosta. Proponiamo la sintesi che apre il rapporto la cui versione integrale è disponibile online.

Nella prima parte dell'anno l'economia valdostana ha mostrato segnali di miglioramento. Nell'industria l'attività è in recupero, trainata dall'aumento della domanda interna e dalla ripresa di quella estera. Vi si è associata una moderata intensificazione dell'accumulazione di capitale, anche se la propensione all'investimento rimane ancora in media contenuta.
Anche nei servizi il quadro congiunturale è stato nel complesso positivo. Vi ha ancora contribuito il settore turistico: la crescita delle presenze, avviatasi nel 2015, è proseguita nei primi otto mesi dell'anno, sia per la componente nazionale sia per quella straniera. 
Per contro, nelle costruzioni la lunga fase negativa non si è ancora interrotta, per la debolezza della domanda e dell'attività sia nel comparto residenziale sia in quello pubblico. Nel mercato immobiliare le transazioni sono ulteriormente cresciute, anche se a ritmi inferiori rispetto allo scorso anno, e i prezzi sono rimasti stabili.
Come nel biennio precedente, nel primo semestre l'occupazione in Valle d'Aosta si è ridotta, in controtendenza rispetto alla dinamica positiva a livello nazionale. L'andamento negativo si è concentrato nel settore delle costruzioni e nel lavoro autonomo. In presenza di un calo della partecipazione al mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione è rimasto sostanzialmente invariato, su livelli storicamente elevati per la regione.
Nel primo semestre dell'anno si è consolidata la ripresa del credito, avviatasi nel 2016. L'andamento positivo è ancora riconducibile prevalentemente alle famiglie consumatrici. Per contro, è proseguito il calo dei finanziamenti alle imprese, frenati dalla perdurante debolezza della domanda. La dinamica del credito ha continuato a essere differenziata tra i comparti di attività economica, con un'ulteriore flessione nella manifattura e nelle costruzioni e un nuovo aumento nei servizi. Il tasso di deterioramento del credito è rimasto sostanzialmente stabile.
I depositi bancari di famiglie e imprese valdostane sono ulteriormente aumentati nei primi sei mesi, anche se a ritmi inferiori a quelli dell'anno precedente. È ancora calato il valore di mercato dei titoli a custodia depositati dalle famiglie presso le banche. È proseguita la ricomposizione tra le diverse tipologie di strumenti finanziari, con un nuovo aumento delle quote di fondi comuni e una diminuzione dei titoli di Stato e delle obbligazioni bancarie e non bancarie.

Venerdì 24 novembre Maria Lucia (#CooperativaNella) ospite a #ImpresaVda su #RadioPropostainBlu

Carissimo visitatore, dopodomani, venerdì 24 novembre, alle 9,35, ottava  puntata di ImpresaVda su Radio Proposta in Blu. L'ospite sarà Maria Lucia della Cooperativa Nella di Saint-Vincent.  

Sul Corriere della Valle in edicola questa settimana trovi l'intervista a Carlo Marchesini del Bourgeon de vie, mentre su quello della prossima quella a Paolo Calosso, Presidente del Consorzio Trait d'Union.  

Dopodomani a circa un'ora dalla trasmissione della puntata - se te la sei persa - puoi scaricare il podcast nell'apposita sezione sul sito di Radio Proposta in Blu.

Ti ricordo che il programma è in diretta per cui puoi intervenire sia telefonicamente (0165 - 44575) sia via mail diretta@radiopropostainblu.it).

Come sempre ti chiedo di scrivere nell'oggetto della mail «ImpresaVda» in modo che io possa capire subito se si tratta di un lettore del blog.


Puoi naturalmente anche lasciare messaggi direttamente su ImpresaVda, possibilmente prima della trasmissione. Di che genere? E' molto semplice: domande sui temi trattati e suggerimenti sugli argomenti da trattare o gli ospiti da invitare.


Se non conosci ancora la radio ti ricordo le sue frequenze: Courmayeur 103.8 - La Salle 93.7 - Saint-Nicolas 107.6 - Aosta 107.8 - Saint-Vincent 107.4 - Bassa Valle 107.8 - Brusson 88.5 - Ayas 107.6 - Valtournenche 107.6 - Valle del Gran San Bernardo 107.6 e Valgrisenche 88.0.

Buon ascolto. 

21 novembre 2017

Sul #Sole24Ore di oggi

Un po' di autopromozione.

Vi segnalo un mio articolo all'interno del Rapporto Turismo del Sole 24 Ore (cartaceo) di oggi...

Buona lettura

20 novembre 2017

#Delibere di Giunta - Segnalazioni per le imprese (413) - #BandaUltraLarga


PRESIDENZA DELLA REGIONE

Banda ultra larga
Preso atto del parere favorevole del Consorzio Permanente degli Enti Locali, la Giunta regionale ha approvato il nuovo schema di convenzione, in sostituzione di quello approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1027 del 29 luglio 2016, tra il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Valle d’Aosta, i Comuni della Valle d’Aosta e Infratel Italia S.p.A., tesa a favorire la riduzione di tempi e costi degli interventi per la realizzazione della rete in banda ultra larga sul territorio regionale, tutelando il demanio stradale e la sicurezza della Circolazione.

AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI

Aziende agrituristoco-venatorie
La Giunta regionale ha ritenuto opportuno proporre al Consiglio regionale l’adeguamento alle attuali condizioni economiche, degli importi delle tasse di concessione annuale delle aziende agrituristico-venatorie, dalle aziende faunistico-venatorie e dai centri di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale, come di seguito riportato: Azienda agrituristico-venatoria: per ogni ettaro o frazione di esso, 1 euro a unità; Azienda faunistico-venatoria: per ogni ettaro o frazione di esso, 50 centesimi a unità; e Centro privato di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale: 300,00 euro;



ATTIVITA’ PRODUTTIVE, ENERGIA, POLITICHE DEL LAVORO E AMBIENTE

Abbruciamenti
A seguito di una riunione di confronto convocata dall’Assessorato delle Attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente, alla quale hanno preso parte, oltre ai componenti del Tavolo di coordinamento tecnico, che hanno collaborato alla predisposizione del testo della Deliberazione n. 1258 del 2017 (Approvazione delle limitazioni alla pratica degli abbruciamenti dei materiali vegetali derivanti dall’attività agricola per la tutela della qualità dell’aria e della salute in Valle d’Aosta. Applicazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria approvato con L.R. 23/2016), i rappresentanti del Consiglio permanente degli enti locali e delle Associazioni di categoria degli agricoltori, sono state avanzate alcune richieste.
In quell’occasione, veniva richiesta la riduzione del periodo di limitazione degli abbruciamenti, a causa dell’inizio anticipato delle attività agricole nei comuni della bassa Valle, rispetto agli altri comuni valdostani. Gli enti e le associazioni di categoria coinvolti hanno dunque espresso parere favorevole alla riduzione del periodo interessato dal divieto. La Giunta regionale ha dunque ritenuto di accogliere le richieste di modifica del periodo di limitazione, riducendolo fino al 31 gennaio 2018, anziché al 15 febbraio 2018.


OPERE PUBBLICHE, DIESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Cogne: manutenzione straordinaria ponte
Nell’ambito del Programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2017-2019, la Giunta regionale ha approvato il progetto definitivo/esecutivo dei lavori di manutenzione straordinaria del ponte sulla strada regionale n. 47 di Cogne al km 20+473 in località Cretaz, nel Comune di Cogne, per un importo presunto di 450 mila euro.

Record di partecipazione per il #PMIday

Hicroelectrique Clavalité
Grande successo per l'ottava edizione valdostana del PMIDay che ha visto coinvolte 14 imprese ed oltre 1250 ragazzi (+400 rispetto all’edizione 2016 e +1100 rispetto al 2015) rappresentanti 13 Istituzioni scolastiche di primo e secondo grado.
Quest’edizione vede anche la partecipazione di una struttura turistico alberghiera aderente a Confindustria Valle d’Aosta, il Club Med S.r.l. di Cervinia.
STMicroelectronics

L’evento, che da otto anni è diventato un appuntamento fisso per le imprese aderenti al Sistema
Confindustria ha riscosso notevole interesse anche tra le piccole e medie imprese valdostane che
Confindustria rappresenta. Hanno infatti partecipato all’iniziativa 14 aziende ubicate in tutto il territorio regionale.
Tecnomec

Thermoplay
Quest’anno per poter consentire a tutti gli studenti di visitare le piccole e medie imprese di Confindustria Valle d’Aosta è stato necessario aggiungere una giornata (il 16 novembre) all’evento nazionale. I giovani studenti e i loro insegnanti hanno, quindi, potuto conoscere da vicino l’attività delle imprese valdostane, l’impegno degli imprenditori e delle persone che vi lavorano e vedere come insieme contribuiscono a determinare la crescita del Paese.
Chenevier

17 novembre 2017

Il Merano Wine Festival premia le Distillerie Saint-Roch

Angelo Sarica e Claudia Cimmarusti  della Distilleria St Roch
Il Merano Wine Festival è il primo evento organizzato in Europa, che dal 1992 ha puntato in esclusiva sulla qualità selezionata in un ambiente elegante ed elitario. Si tratta di un vero e proprio “think tank”, un forum di scambio di opinioni tra produttori, opinion leader, professionisti del settore e consumatori; un benchmark dell’eccellenza enogastronomica.
A celebrare la 26esima edizione, sono state cinque giornate piene di emozioni e contenuti: oltre 450 case vitivinicole, tra le migliori in Italia e nel mondo, quasi 200 artigiani del gusto, 15 chef di spicco. L’espressione del meglio che il nostro paese ha da offrire, selezionato da The Wine Hunter Award, marchio di altissima qualità.
Proprio in questa occasione le Distillerie St. Roch hanno ricevuto, 4 Medaglie, 2 d’Oro e 2 Rosse (in questo concorso sostituisce l’Argento). «Un traguardo - si legge in una nota dell'azienda - che dimostra come i prodotti di eccellenza del territorio, nelle loro diverse declinazioni, siano in grado di confrontarsi anche su panorami internazionali di assoluto prestigio».
In particolare i prodotti premiati al Concorso Wine Hunter sono stati:

1.    GIN Glacialis Levi - medaglia d’Oro

Il GIN Glacialis LEVI è l’unico Gin puro distillato in Valle d’Aosta, ottenuto da una sola botanica: il Ginepro spontaneo raccolto sulle vette valdostane.

2.    Amaro Ebo Lebo - medaglia d’Oro

Composto da 42 botaniche, l’Ebo Lebo è un amaro molto apprezzato nel mercato nazionale ma soprattutto internazionale. Oggi di grande successo negli Stati Uniti grazie al gruppo d’importazione capitanato da Joe Bastianich.

3.    Artemisia Génépy Blanc - medaglia Rossa

Come da antiche tradizioni, è stato ricreato un Génépy unico nel suo genere, tramite un processo di auto distillazione lento, Le piante vengono lasciate in sospensione senza mai toccare la soluzione idroalcolica, ecco il perché della trasparenza e purezza del prodotto che rimane rispetto al Génépy tradizionale, più fine ed elegante.

4.    Artemisia Génépy - medaglia Rossa


Un génépy dal sapore unico, tipicamente alpino, può essere un ottimo digestivo sorseggiato a fine pasto o, in alternativa per le estati calde, somministrato con ghiaccio “On the Rocks” o in versione “GenerAle” ghiaccio, génépy & ginger ale.

Nasce l'Aosta Valley Tourist Card


Evitare le code alle casse degli impianti di risalita, fruire di sconti e vantaggi economici unici durante la vacanza in Valle d’Aosta, accedere gratuitamente agli spazi espositivi permanenti del Forte di Bard: sono queste alcune delle novità della Aosta Valley Tourist Card, la nuova tessera dedicata ai turisti presentata giovedì 16 novembre, nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’Adava - Federalberghi Valle d’Aosta, l’Associazione degli Albergatori e Imprese turistiche della Valle d’Aosta.

«La carta è nata dalla stretta sinergia tra l’associazione degli albergatori e quella dei maestri di sci, al fine di offrire agli ospiti delle strutture ricettive nostre associate uno strumento per avere accesso a servizi esclusivi, vantaggi economici e sconti unici per acquisti, sport, attività culturali e tempo libero», ha spiegato il presidente dell’Adava Filippo Gérard.

«Il valore aggiunto di questa card turistica – ha aggiunto Davide Vuillermoz (presidente Pila Spa) per Sistemi integrati di biglietteria regionale – è di essere anche un vero e proprio supporto per lo skipass: nei periodi di maggiore affluenza e di possibili code alle casse dei nostri impianti, scaricando l’app SKILIFE da App Store o Google Play e utilizzando il QR-CODE presente sulla card oppure collegandosi al sito www.skilife.it, sarà possibile caricare lo skipass sulla tessera e, senza perdere nemmeno un minuto, godere appieno di una giornata sugli sci».

«Sottolineiamo sempre che dalle sinergie possono nascere nuove opportunità di sviluppo a favore di tutto il comparto turistico – ha commentato l’assessore regionale al Turismo Aurelio Marguerettaz e questo ne è un valido esempio: gli albergatori, i maestri di sci e gli impianti di risalita hanno saputo leggere le necessità dei turisti che vengono in Valle d’Aosta e dare una risposta concreta e tangibile».

«Ritengo sia importante che tutti gli attori coinvolti in questo progetto lavorino in sinergia per promuovere il territorio e per far vivere ai turisti un’esperienza unica. Sono finiti i tempi in cui ogni categoria ragionava e operava per compartimenti stagni: il turismo in Valle d’Aosta è una risorsa unica e tutti insieme dobbiamo lavorare per farlo crescere sia in termini numerici che qualitativi», ha sottolineato il presidente dell’associazione valdostana Maestri di sci Beppe Cuc.

«Vogliamo che i nostri associati non si limitino a fare accoglienza, ma che siano sempre più protagonisti della vendita del prodotto ‘Valle d’Aosta’: questa card consente di proporre numerosi vantaggi, offrendo un ampio ventaglio di convenzioni, senza dimenticare la facilità nell’accesso agli impianti di risalita di tutti i comprensori della nostra Regione», ha concluso il presidente dell’Adava Filippo Gérard.

Il sito www.aostavalleycard.it illustra nel dettaglio le convenzioni disponibili: a prezzi esclusivi e in tutta comodità, la card consente di programmare una giornata di relax presso i centri termali di Pré-Saint-Didier, Saint-Vincent, Monte Rosa, viaggiare a bordo dell’avveniristica funivia SKYWAY Monte Bianco, assaporare specialità enogastronomiche, scoprire bellezze paesaggistiche, trascorrere il tempo tra cultura, divertimento e shopping, scoprire monumenti e musei. Compreso nel valore della card c’è il free pass per visitare ogni volta che lo si desidera il Forte di Bard con i suoi spazi espositivi permanenti (Museo delle Alpi, Prigioni, Il Ferdinando, le Alpi dei Ragazzi), usufruendo di sconti speciali sugli acquisti presso il bookshop e beneficiando di tariffe ridotte per gli spazi espositivi temporanei (mostre presenti al momento dell’Accesso al Forte). La Card individuale ha inoltre la pratica funzione di tessera skipass con durata illimitata. Online, in pochi semplici passaggi, oppure presso le casse degli impianti, è possibile acquistare gli accessi e usufruire degli impianti di risalita.

Esclusivamente per gli ospiti che soggiornano presso le strutture ricettive associate Adava, c’è un ulteriore vantaggio: scegliendo la formula individuale con chip integrato il costo della card è pari a € 8 anziché € 20, mentre optando per la card Famiglia senza chip il costo è di € 20 anziché € 40.


16 novembre 2017

Leonardo #Becchetti: ad #Aosta #illavorochevogliamo tra buone pratiche e economia civile


«Prendersi cura della vita: lavoro ed economia a servizio della persona. Indicazioni e proposte dalle migliori pratiche del paese». E’ toccato al professor Leonardo Becchetti, Economista, Ordinario di Economia politica presso l'Università di Roma Tor Vergata, Membro del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani, introdotto come sempre dal Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana, proseguire il cammino del ciclo di conferenze di Fede e Scienza, ospitato, venerdì 3 novembre, al Cinema Théâtre de La Ville. Propongo qui di seguito il testo che ho pubblicato sul Coriere della Valle. Buona lettura.


1 - Dare una risposta

«Chi studia l’economia – ha esordito Becchetti – un po’ come lo scienziato è affascinato dai pianeti, dalle stelle e comprende che ci sono veramente delle armonie provvidenziali. Purtroppo a differenza dei pianeti noi quelle armonie le possiamo anche sporcare. In quanto l’economia è anche il risultato delle nostre interazioni, dei nostri comportamenti. E purtroppo le roviniamo. Ma ci sono. Il problema è come rimetterci in sintonia con quelle armonie. Per questo con le Settimane sociali di Cagliari siamo ripartiti dalla piaga del nostro Paese, cioè il lavoro. Abbiamo due milioni di Neet cioè di giovani che non studiano e non lavorano, 4,5 milioni di poveri. Parlare di lavoro oggi è affrontare il tema più delicato e importanti. Le Settimane sociali lo hanno fatto soltanto tre volte, ma in tre epoche molto significative 1946, fine della Guerra e Costituzione, 1970, Statuto dei lavoratori e oggi. Perchè oggi? Perché ci troviamo in un momento molto critico in cui la globalizzazione e l’innovazione tecnologica sembrano minacciare la possibilità di un buon lavoro e di un lavoro degno. Per la prima volta abbiamo assistito alla nascita dei lavoratori poveri. Ci sono molte persone che lavorano e non riescono a superare la soglia di povertà. Noi veniamo da un mondo in cui l’economia era abbastanza chiusa e potevamo vivere con alte tutele sindacali, alte garanzie, siamo entrati improvvisamente in un sistema aperto entrando in concorrenza con i lavoratori poveri del sud del mondo, un miliardo di persone che vive con un dollaro al giorno e ci fa concorrenza al ribasso sul costo del lavoro. E allo stesso modo l’innovazione tecnologica sembra poter fare a meno con la nuova generazione di macchine di tutta una serie di attività routinarie e ripetitive non particolarmente entusiasmanti che però prima davano lavoro. E allora la domanda è come si fa a vincere questa concorrenza forte e drammatica con il lavoratore a basso costo e con la macchina. L’altra questione da capire è che questa malattia del lavoro è figlia di una malattia ancora più profonda. Il Papa, nel messaggio che ci ha inviato a Cagliari, ha parlato di una bicicletta con una ruota sgonfia. Io uso un’immagine simile e cioè una macchina con due ruote sgonfie e due gonfie. Se infatti si prende un manuale di economia si leggono due soli grandi obiettivi che il sistema si pone: il primo è il benessere del consumatore, cioè sempre più prodotti a prezzi più bassi, e il secondo è quello di creare profitti per fare investimenti, per fare innovazione. Questi due aspetti funzionano perfettamente. Viviamo nel migliore dei mondi possibili come consumatori. Però ci sono due altre ruote sgonfie e cioè la qualità e la tutela del lavoro e l’ambiente. Per realizzare i primi due obiettivi si sacrificano i secondi. Il rapporto fra queste due forze va riequilibrato».
A questo punto Becchetti ha illustrato il grafico ad elefante di Milanovic che mette in relazione
la popolazione nel mondo partendo dai più poveri a più ricchi (sull’asse orizzontale) e il loro successo relativo negli ultimi vent’anni (sull’asse verticale). Il grafico mostra quattro gruppi di perdenti e quattro di vincenti e il gruppo di perdenti maggiore è proprio quella della classe media nei paesi ricchi. Di qui il loro malessere e il crescere delle risposte populiste. «Lì – ha spiegato Becchetti - si concentrano gran parte dei cittadini dei nostri paesi che prima avevano un reddito dignitoso e adesso sono scivolati verso il basso». Per il relatore era chiaro che le Settimane sociali dovevano cercare di dare una risposta questo.


2 - Gli Olivetti di oggi

«Abbiamo deciso – ha proseguito il professore - di non andare a fare il solito convegno parlando degli eroi del passato, ad esempio Olivetti, dando l’idea che in passato qualcuno ha provato a creare una impresa a misura d’uomo ma poi ha fallito. No. Abbiamo deciso di andare a cercare i 400 Olivetti di oggi. Chi è che oggi sta creando buone pratiche? Sta dando una risposta, creando buon lavoro in un momento difficile come questo? Cercatori di lavOro è stato il nostro motto da cui è nato un logo che abbiamo consegnato al premier Gentiloni». Un’attività portata avanti attraverso la vision dell’economia civile. «Per riassumere la vision – ha commentato Becchetti – possiamo partire dall’idea di generatività, cioè desiderare, far nascere, accompagnare, lasciare andare ed è in tutti gli studi sulla soddisfazione di vita la parola chiave che ci spiega la gran parte degli impatti sulla felicità delle persone in giro per il mondo. In questa logica noi abbiamo voluto creare un paradigma che pensa all’economia in modo diverso: l’economia civile vuol dire andare oltre una visione riduzionista della persona, dell’impresa e del valore. Noi crediamo che la persona è capace di risolvere il famoso dilemma di Hume come è descritto nel Trattato sulla natura umana del 1740. “Il tuo grano è maturo, oggi, - si legge - il mio lo sarà domani. Sarebbe utile per entrambi se oggi io... lavorassi per te e tu domani dessi una mano a me. Ma io non provo nessun particolare sentimento di benevolenza nei tuoi confronti e so che neppure tu lo provi per me. Perciò io oggi non lavorerò per te perché non ho alcuna garanzia che domani tu mostrerai gratitudine nei miei confronti. Così ti lascio lavorare da solo oggi e tu ti comporterai allo stesso modo domani. Ma il maltempo sopravviene e così entrambi finiamo per perdere i nostri raccolti per mancanza di fiducia reciproca e di una garanzia”. In sintesi il racconto mette in evidenza la realtà dei rapporti economici. Occorre decidere se buttarsi o no. E quindi il simbolo dell’economia è il trapezio, il dare e ricevere fiducia. In quei territori dove questo avviene si creano reti di relazioni, organizzazioni, imprese e consorzi e si crea ricchezza. Questo è il segreto oggi dell’economia: il generare fiducia e la creazione di capitale sociale. La persona nella visione dell’economia civile è quella che vive la logica che uno più uno è uguale a tre e non uno meno uno uguale a zero. L’economia non è una torta fissa dove se io prendo una fetta la tolgo a te, ma un luogo dove insieme possiamo produrre un valore che si moltiplica se ci mettiamo insieme e cooperiamo. Nell’economia civile le imprese creano valore in maniera sostenibile e la direzione verso cui va l’economia non è il Pil ma il Bes, il benessere, cioè lo stock dei beni economici, culturali, ambientali, spirituali di cui una comunità può vivere sul territorio».


3 - Buone pratiche

Becchetti ha sottolineato come nella logica dell’economia civile sia apparso chiaro a tutti i partecipanti alle Settimane sociali che la visione più bella di valore è proprio quella che ci dà la Dottrina sociale con il bene comune e che c’è una straordinaria somiglianza con la Costituzione, cioè creare un ambiente, delle condizioni di vita in cui le persone possano svilupparsi e garantire lo sviluppo integrale della persona. All’articolo 3 si legge infatti che è “compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono la realizzazione della persona”. Questo significa che lo Stato non deve essere una balia e laddove certe attività possano essere fatte meglio dalle comunità locali è meglio che le facciano loro piuttosto che lo Stato.
Con questo sfondo ideale si è sviluppato il lavoro sulle buone pratiche. «L’Italia – ha spiegato Becchetti - ha oggi tre polmoni fondamentali: il primo è quello della manifattura di successo che punta sulla qualità e necessitano di lavoro qualificato che però in Italia non si trova. Oggi ci sono 250mila posti di lavoro vacanti cioè imprenditori che non trovano le persone qualificate per il loro tipo di lavoro. Per questo abbiamo proposto che cerchi di creare un maggior collegamento tra la scuola e il lavoro con il duale. In Germania un ragazzo su tre che esce dalla scuola ha già fatto un percorso molto solido all’interno del mondo del lavoro, almeno 200-300 ore. E nelle migliori pratiche, anche in Italia, gli imprenditori lungimiranti del loro territorio progettano assieme agli Istituti tecnici, alle scuole dei percorsi formativi per poter avere quelle persone di cui hanno bisogno. Il secondo polmone del Paese è quello socio-sanitario, assistenziale. Se si prende uno studio dell’Unione europea tutti segnalano servizi alla persona, agli anziani, come uno dei settori in forte sviluppo. La materia prima in Italia è enorme, la domanda pagante c’è. Una delle migliori buone pratiche censite è Civitas Vitae di Padova, un quartiere intero costruito per favorire l’incontro tra le generazioni e favorire la generatività dei longevi. Ci lavorano 500 persone. Ci sono asili nido, scuole, palestre ed è un luogo fatto per costruire queste relazioni. Il terzo polmone è quella che chiamo scherzosamente la Montalbano economics, cioè quell’insieme di arte, storia, cultura, biodiversità gastronomica, slow living che tutti ci invidiano, cioè ciò che piace dello stile di vita italiano. Tenete conto che il mondo di oggi è fatto di territori che competono fra di loro per attrarre flussi, di visitatori, di turisti, di capitali. Oggi si può cercare di costruire delle realtà che valorizzano il proprio territorio. Se un territorio cresce diventa attrattivo e questo genera ricadute per tutti. Un esempio molto bello è Ragusa che con Ragusa Ibla è diventata patrimonio dell’Unesco, Matera che è diventata capitale della cultura, o la Cooperativa La Paranza che ha ridato vita al Rione Sanità a Napoli riaprendo le catacombe, ma tanti altri borghi che vengono valorizzati e rivitalizzati e diventano attrattivi, combattendo il pericolo dello spopolamento. Un altro filone molto importante sono le cooperative di reinserimento lavoro. Un altro grande tema è quello della rigenerazione dei tessuti urbani o delle zone abbandonate ad esempio gli orti compensativi a Genova dove chi si dedica alla rigenerazione di un territorio diventa proprietario di una parte di ciò che ha lavorato. Un altro aspetto molto interessante e tutto ciò che si fa in termini di modulazione dei tempi fra lavoro e vita. La rete ci dà la possibilità di non dover lavorare tutti insieme nello stesso tempo e nello stesso luogo e quindi lavoro agile, smart working. Oggi abbiamo la possibilità di modulare in maniera più armonica i quattro momenti fondamentali della nostra vita: lavoro, tempo libero, formazione permanente e cura delle relazioni». Per il relatore un esempio particolarmente significativo è il Comune di Bolzano che propone un centinaio di tipologie di contratto di lavoro che tengono conto del particolare stato di vita del dipendente. Un altro tema evidenziato è il ripopolamento dei piccoli centri. «L’Italia si sta spopolando ed ha una natalità bassissima e neanche gli stranieri che arrivano compensano questa perdita di natalità. Su questo – ha spiegato il relatore - sono molto interessanti le politiche di insediamento urbano che stanno portando avanti alcuni sindaci, cioè cercare di attirare quelle persone straniere che vedono l’Italia come un luogo dove venire a trascorrere l’ultima parte della loro vita dopo la pensione. Ma ci sono anche servizi sociali che le comunità locali possono fare meglio dello Stato e a costi più bassi. Negli Stati Uniti in molti casi i penitenziari sono affidati a comunità religiose, associazioni e gruppi in quanto si riconosce che sono più motivati nell’ottenere la rieducazione e la riduzione della recidiva. In Italia a Lecce abbiamo Made in carcere dove attraverso il lavoro all’interno del penitenziario la recidiva femminile si è ridotta del 70%. Se la burocrazia fosse meno soffocante anche l’Italia sarebbe molto avanti da questo punto di vista e con un risparmio per lo Stato è molto importante. Con il Budget di salute la Fondazione comunitaria di Messina ha dimostrato che è possibile gestire una persona con disabilità psichiche con un costo minore rispetto ad una struttura dove questa viene imbottita di farmaci. E ancora Housing first, esperimento con i fissa dimora iniziato negli Usa ma con qualche primo esempio anche in Italia, dove ci si è resi conto che è meno costoso assicurare a un senza fissa dimora una casa piuttosto che mantenerlo per strada». Un altro modello che si sta sviluppando anche nel Sud Italia è quello delle Fondazioni comunitarie che a fronte di un progetto e di una raccolta di fondi effettuata dai soggetti interessati si impegna a raddoppiare la cifra per dare gambe al progetto.


4 - Le proposte

Dalle buone pratiche si è arrivati alle proposte fatte al Presidente del Consiglio Gentiloni e al Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. «Per quanto riguarda l’Europa – ha commentato il professore – abbiamo manifestato la necessità di una Banca centrale europea che come la Federal reserve americana metta al centro il tema dell’occupazione, mentre adesso si occupa per Statuto soltanto di inflazione. Ci vogliono forme di mutualità del debito progressivo. Bisogna fare passi avanti nella tassazione dei giganti digitali che fanno lavoro qui ma poi spostano i ricavi nei paradisi fiscali. Occorre una certa attenzione anche sul fronte degli investimenti europei, soprattutto quelli ad alto moltiplicatore. Concentrandoci poi sull’Italia abbiamo ricordato a Gentiloni che devono essere rimossi gli ostacoli a chi può creare lavoro. Il Paese è caratterizzato da una burocrazia soffocante e lenta. Abbiamo una giustizia civile che ha tempi biblici e una attenzione inferiore, ad esempio, agli Stati Uniti, alle Pmi e all’impresa artigiana che sono il centro pulsante della vita del Paese. Negli Stati Uniti c’è una corsia preferenziale sugli appalti per le piccole imprese perché si riconoscono che gareggiano non ad armi pari con le grandi, c’è una small business autority che decide se un pezzo di regolamentazione può essere o no applicata ai piccoli. L’Italia continua – e i dati ultimi sono impietosi – a segnare segno più per il credito alle grandi imprese e meno per le piccole. Una delle quattro grosse proposte fatte al Premier è quella di un patto generazionale fra le generazioni adulte anziane e i giovani. Noi abbiamo generazioni adulte-anziane patrimonializzate con risorse e giovani che non trovano lavoro senza capitali per far partire un’attività economica. Bisogna mettere in contatto questi due mondi. In questo senso l’idea dei piani individuali di risparmio dove un anziano investe in un fondo che va a dare capitale di rischio nelle piccole e medie imprese quotate è interessate, ma per noi è troppo poco e riteniamo che debbano arrivare anche alle imprese non quotate attraverso strumenti nuovi come già si fa in Inghilterra». Becchetti ha posto come altro tema fondamentale la necessità di una rete di protezione universale per le persone vulnerabili, ma non deve essere soltanto reddito perché non dà dignità, e questa si raggiunge quando la persona è anche utile agli altri. «Noi perciò – ha precisato il relatore - proponiamo sì un reddito di inclusione, partito in Italia per ora con poche risorse cioè un miliardo rispetto ai 7 che sarebbero necessari per portare almeno tutti i poveri alla soglia di povertà, ma accompagnato da una presa in carico dalle realtà locali del territorio. Deve essere accompagnato da una relazione. Un po’ come succede in Puglia dove c’è il tirocinio di attivazione. Puoi avere questo reddito ma soltanto se partecipi ad un progetto di reinserimento nel mondo del lavoro e della società. In questa maniera c’è anche il contrasto al lavoro nero. Un’altra priorità per noi è la cultura. Per me il ministro all’economia più importante in Italia è quello ai Beni culturali, in quanto la cultura è un volano impressionante di turismo, di manifattura e quindi è una filiera enorme e lavorare per favorirla è fondamentale. Anche qui ci sono degli strumenti, cioè incentivi fiscali, che facilitano la creazione di territori attrattivi in questa concorrenza internazionale».


5 - La radice del problema

Per riequilibrare la famosa auto con due ruote gonfie e due sgonfie di cui scrivevamo all’inizio per Becchetti sono necessari tre strumenti. «Il primo è quello del voto con il portafoglio di noi cittadini. Noi abbiamo un potere enorme e possiamo premiare le aziende che sono sostenibili, che danno dignità al lavoro, che tutelano l’ambiente. Il vero potere non ce l’hanno i sindacati, gli stati ma i risparmiatori. Il mondo è governato dai consumi e dai risparmi. Abbiamo questo potere ma non siamo in grado di usarlo per il nostro interesse. Di conseguenza bisogna creare questi strumenti informativi per aiutare le persone a scegliere. Per questo abbiamo creato una rete che si chiama Next, che raggruppa tutte le associazioni della società civile italiana che lavorano sul tema della responsabilità sociale, per questo abbiamo slogan che dicono “attraverso le tue scelte puoi cambiare il mondo”. In giro per l’Italia abbiamo anche fatto degli esperimenti per verificarlo. Oxfam ha realizzato una classifica sulle dieci più grandi aziende alimentari mondiali dando delle pagelle in merito al loro comportamento sul fronte ambientale e del rispetto dei lavoratori. Abbiamo posizionato questa classifica all’interno di venti supermercati in Italia e abbiamo misurato nei quattro mesi successivi il comportamento dei consumatori senza modificare nient’altro. La gente ha premiato le aziende in cima alla classifica e ha penalizzato quelle in fondo con una perdita di quote di mercato del 16%» ha spiegato Becchetti. Sempre in questa logica attraverso un video il relatore ha presentato EyeOnBuy, un progetto online (una sorta di tripadvisor della responsabilità sociale) che mira a valorizzare la sostenibilità ambientale e sociale delle aziende virtuose attraverso il coinvolgimento dei cittadini nella loro veste di consumatori. Nato nel contesto di NeXt – Nuova Economia per Tutti, EyeOnBuy punta a costruire un modello economico sostenibile e partecipato, in cui il dialogo tra le imprese e i consumatori diventi centrale per la costruzione di un processo di sviluppo comune e in grado di generare benefici per tutta la società. EyeOnBuy vuole essere una piattaforma partecipata, in cui l’azione e le scelte dei cittadini/consumatori possono fungere da feedback per le aziende ma anche da guida, fornendo indicazioni e suggerimenti sul miglioramento delle strategie in senso responsabile. Il progetto, quindi, si rivolge e coinvolge sia i cittadini che le aziende: i cittadini possono verificare e valutare le aziende in base ai loro comportamenti, sulla base dei commenti e delle esperienze degli utenti possono orientarsi nella scelta dei propri acquisti, e possono trovare nella piattaforma un canale per i reclami; le aziende possono trovare informazioni utili su quello che pensano i consumatori e su come migliorare le proprie strategie, e possono essere premiate sulla base delle azioni sostenibili sul piano sociale e ambientale, aumentando così la loro reputazione. «Nel futuro la società più importante sarà quella che dà le patenti – ha aggiunto Becchetti – la sfida che vogliamo portare in Italia è far sì che questo possa nascere dal basso, dalla rete della società civile. A Cagliari abbiamo anche ricordato che a votare con il portafoglio è anche lo Stato. Il 20% degli acquisiti sono pubblici e uno Stato che si pone l’obiettivo del benessere dei cittadini può fare degli appalti al massimo ribasso? Questa tipologia di appalto fa vincere l’azienda più aggressiva, che riesce di più a comprimere i costi del lavoro, la tutela dell’ambiente, magari paga le tasse altrove e poi ti fa riaprire l’appalto perché ha barato e non riesce a rispettare quei prezzi. E’ dunque un errore. Sappiamo che c’è stata una riforma del Codice degli Appalti che ha detto che bisogna passare dal massimo ribasso all’offerta più vantaggiosa cioè che tiene conto dei criteri ambientali, sociali e fiscali minimi. Noi abbiamo chiesto però di abbandonare l’ottica del massimo ribasso che ancora caratterizza il 60% degli appalti in Italia. A questa proposta ne abbiamo aggiunta anche una in merito alla rimodulazione dell’Iva e il tema, che ho portato in Parlamento con Legambiente, è stato questo: l’Iva deve essere intelligente e premiare le filiere che ci portano verso il futuro, verso la sostenibilità ambientale e dignità del lavoro, e penalizzare quelle del passato. Per esempio l’economia circolare deve avere una Iva al 4%. Va usata per favorire la transizione verso un nuovo modello economico».


6 - Il percorso

Ma per Becchetti il valore maggiore di Cagliari è stato sicuramente il metodo, il percorso. «E’ possibile mettere in moto un percorso di cittadinanza attiva, di partecipazione, che ci rende più generativi, più ricchi di senso. Un futuro in cui vogliamo creare un percorso fondato su questi verbi: partecipare, informare, disseminare, innovare e condividere. Di conseguenza il percorso di cercatori di lavoro continua con questo tipo di attività: si va sui territori a cercare le buone pratiche, si ritorna e si riformulano le proposte e poi si ritorna sui territori attraverso dei laboratori progettuali Ancora mettersi in cammino, laboratori territoriali e proposte di policy. I laboratori sono su quattro temi fondamentali: il primo è sulla creazione di valore economico sostenibile, vedere una volta compresi i bisogni se le buone pratiche sono riproducibili; il secondo è quello del comunicare ed è molto importante, in particolare per quanto riguarda la presenza sui social; il terzo è sul capitale sociale, sulla costruzioni di relazioni e, infine, la cittadinanza attiva cioè il voto con il portafoglio».
Il professore ha concluso il suo intervento citando Papa Francesco che nella Evangelii Gaudium dice il tempo è superiore allo spazio. «In Fisica non vuol dire nulla, ma nella vita spirituale ha un significato molto importante. Il principio della generatività ci dice che il magis dell’azione politica non sta nell’occupare spazi tanto per occuparli ma nel creare processi di cambiamento, cioè privilegiare azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci. Noi abbiamo visto Cagliari come tutto questo cioè mettere in moto dei percorsi che possano avere un futuro. E il dopo Cagliari ci dirà se ci siamo riusciti oppure no».
 

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