31 gennaio 2012

Il Business Plan: Guida Strategico-Operativa con Software per Redigere il Business Plan (Quarta edizione)

Una delle prime novità del 2012.


IL BUSINESS PLAN. GUIDA STRATEGICO-OPERATIVA. CON SOFTWARE PER REDIGERE IL BUSINESS PLAN. IV EDIZIONE
Autori: Fabrizio Carriero, Antonio Ferrandina
Editore: Ipsoa - Gruppo WKI
Pagine: 540
Anno: gennaio 2012
Codice: 00130282
Codice ISBN: 978-88-217-3735-0
Prezzo di copertina Libro+Software: 65,00 Euro
Prezzo archimagazine Libro+Software (sconto del 15%): 55,25 Euro

Oltre a essere uno strumento che permette di guidare, pianificare e controllare le decisioni strategiche d'impresa, il business plan è un documento obbligatorio in molte operazioni di finanziamento.

Il volume offre un duplice approccio:
- strategico, teso a fornire un quadro metodologico di riferimento;
- operativo, con strumenti pratici per le analisi e la redazione del documento.
In questa nuova edizione la struttura del volume è rimasta immutata, ma si arricchisce di una strumentazione e casistica più estese con indubbi benefici per gli imprenditori e i consulenti.
Sono stati inseriti due nuovi capitoli, dedicati alla strategie di fattibilità su Internet e al relativo business plan, e altri due capitoli relativi alla pianificazione di carattere triennale.
Il capitolo 6, dedicato alle funzionalità del software Business Planner 2.0, è stato rivisto e ampliato e illustra ora, con ancor maggior dettaglio, alcune procedure di impostazione e funzionamento dell'applicativo in modo da renderne più agevole il setup.

IL SOFTWARE SU CD-ROM
Il libro è completato da un software applicativo Business Planner 2.0 per la compilazione del business plan. La versione del software, compatibile sia con Office 2003 sia con Office 2007 e Office 2010, è stata ulteriormente adattata, alla luce degli aggiornamenti del sistema di protezione Windows e Office e sono stati riformulati alcuni algoritmi per consentire il computo di tabelle e indici.
Il software contiene, infine, anche dei tutorial video per imparare più velocemente il funzionamento dell'applicativo.


STRUTTURA DEL VOLUME

PARTE PRIMA- GUIDA STRATEGICA
1) Studio di fattibilità;
2) La fattibilità di marketing;
3) La fattibilità tecnologica;
4) La fattibilità economico-finanziaria

PARTE SECONDA- GUIDA OPERATIVA
5) Come redigere il business plan;
6) Business planner: software per la redazione di un piano di fattibilità;
7) Esempio operativo di business plan;
8) Business plan e sviluppo internazionale;
9) Esempio operativo di business plan internazionale;
10) Business Plan e risanamento aziendale;
11) Esempio operativo di business plan per il risanamento;
12) Modelli di business on line e studio di fattibilità;
13) Esempio operativo di business plan on line;
14) Struttura di business plan triennale; Esempio operativo di business plan triennale.

PER APPROFONDIMENTI O PER ACQUISTARLO: http://www.archimagazine.com/bookshop/locarriero.htm

ESCLUSIVA ARCHIMAGAZINE SCONTATO DEL 15%: 55,25 Euro anziche' 65,00 Euro

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Lo Stambecco di ImpresaVda alla Fiera di Sant'Orso 2012

Giorgio Broglio con lo stambecco di ImpresaVda, il quarto della serie
Anche il quarto stambecco di ImpresaVda ha fatto la sua comparsa alla Fiera di Sant'Orso prima di essere consegnato nei prossimi giorni a Oliviero Gobbi, amministratore delegato dell'Abc Company, che si è aggiudicato l'edizione 2011 del mio concorso «Vota il miglior Imprenditore Valdostano».

Nella foto lo stambecco nelle mani del suo creatore, l'artigiano di Donnas Giorgio Broglio.

Fatto in Italia? No made in Italy. Guida rapida a disposizione degli Imprenditori nel complicato Mondo dell'Indicazione di Origine Italiana

Un libro di cui non si può fare davvero senza.


FATTO IN ITALIA? NO, MADE IN ITALY. GUIDA RAPIDA A DISPOSIZIONE DEGLI
IMPRENDITORI NEL COMPLICATO MONDO DELL'INDICAZIONE DI ORIGINE ITALIANA
Autore: Daniela Mainini
Editore: Ipsoa - Gruppo WKI
Pagine: 202
Anno: 2011
Codice: 00132769
Codice ISBN: 978-88-217-3671-1
Prezzo di copertina: 20,00 Euro
Prezzo archimagazine (sconto del 10%): 18,00 Euro

Laddove le fasi di lavorazione di un prodotto (ad eccezione della materia prima) avvengano esclusivamente in Italia, è evidente che non vi siano problemi sulla determinazione dell'origine del prodotto. Laddove invece le diverse fasi di lavorazione avvengano in differenti Paesi, europei o extra UE, sorge il problema dell'esatta individuazione dell'origine del prodotto.

Oggi, se il consumatore acquista un prodotto recante l'indicazione "Made in Italy", ciò può significare due cose distinte:

- la prima è che il ciclo produttivo del prodotto sia avvenuto interamente sul territorio dello Stato (in tal caso l'imprenditore potrebbe a pieno titolo denominare anche con 100% Made in Italy ovvero prodotto interamente italiano);

- la seconda è che sia avvenuta in Italia solo la cosiddetta lavorazione sostanziale prevalente che, ai sensi dell'art 24 del Codice Doganale Comunitario, è l'ultima trasformazione o lavorazione sostanziale
economicamente giustificata ed effettuata in un'impresa attrezzata a tale scopo, che si sia conclusa con la fabbricazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione.

Il manuale ha il fine di far chiarezza su questo sistema bicefalo e vuole rappresentare un'utile guida all'imprenditore al fine di determinare l'esatta origine dei prodotti nel caso di delocalizzazione
produttiva non senza proporsi quale strumento per gli operatori del settore e per quei consumatori interessati ad un acquisto consapevole. Contiene inoltre una raccolta della giurisprudenza più rilevante in materia di Made in Italy.

STRUTTURA DEL VOLUME

1. ORIGINE DEI PRODOTTI
Regole di origine: l'origine doganale, commerciale e imprenditoriale

2. INDICAZIONE D'ORIGINE
False e fallaci indicazioni di origine
La tutela del made in Italy
Il sistema sanzionatorio italiano

3. DETERMINAZIONE DEL "MADE IN"
Origine di un prodotto con ciclo produttivo delocalizzato in più paesi
L'origine dei pezzi di ricambio

4. LE INDICAZIONI SUL PRODOTTO
L'indicazione sul prodotto
Esportazioni, prodotti sottoposti a regime sospensivo e in libera pratica

5. LE CONTESTAZIONI DOGANALI DEL "MADE IN ITALY"
Le contestazioni doganali
L'IVO: quando l'imprenditore non vuole rischiare
L'ITV: l'informazione tariffaria vincolante
Uno sguardo all'Europa
Uno sguardo alla normativa italiana

6. ESEMPI PRATICI
Tessile
Occhialeria
Meccanica
Calzaturiero

7. NORMATIVA

8. GIURISPRUDENZA

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/lemadeitaly.htm

ESCLUSIVA ARCHIMAGAZINE SCONTATO DEL 10%: 18,00 Euro anziche' 20,00 Euro

30 gennaio 2012

Valutazione d'Azienda: Tecniche Operative di Misurazione del Valore (Terza Edizione)

Riprendo l'abitudine di segnalare alcune pubblicazioni utili per chi fa impresa. Come sempre ti ricordo che dall'acquisto di questi libri il sottoscritto non ci guadagna (sic) nulla. Ma sono contento di favorire la cultura di impresa. Ti chiedo - se per caso compri il libro in questione - di farmi sapere se lo hai trovato utile.
VALUTAZIONE D'AZIENDA. TECNICHE OPERATIVE DI MISURAZIONE DEL VALORE. III EDIZIONE
A cura di: Stefano Pozzoli
Editore: Ipsoa - Gruppo WKI
Pagine: 350
Anno: novembre 2011
Codice: 00117128
Codice ISBN: 978-88-217-3684-1
Prezzo di copertina Libro + software: 89,00 Euro
Prezzo archimagazine Libro + software (sconto del 15%): 76,00 Euro


IL MANUALE
Nato dall'esperienza di autorevoli esperti del mondo aziendale e professionale, il testo si propone, con un approccio pratico, operativo e basato sulla essenzialità e sulla sintesi, di fornire una visione dei principali metodi di valutazione: reddituali, patrimoniali, finanziari e misti.
Ma non solo: il testo vuole essere uno strumento operativo per i professionisti, i consulenti e le aziende che permetta di capire come determinare il valore dell'azienda e mettere immediatamente in pratica quanto appreso attraverso il software allegato al volume.

A differenza dei principali manuali in argomento, l'approccio è molto più operativo, meno accademico e decisamente più "snello" per venire incontro all'esigenza di chi necessita di soluzioni operative e di immediata applicazione.

Questa terza edizione affronta il tema professionale della redazione della perizia ed anche aspetti inusuali per i testi di valutazione ma non per la prassi operativa, come quello della valutazione delle imprese in perdita, dei beni immateriali e dei punti essenziali da affrontare nella relazione di valutazione. In particolare, è stato aggiunto uno nuovo capitolo riguardante le problematiche di stima degli intangibles asset dove vengono trattati dapprima i requisiti di iscrizione contabile secondo la normativa nazionale e internazionale e, successivamente ui diversi approcci di valutazione, affiancati da esemplificazioni.

IL SOFTWARE (su Cd-Rom)
Al testo è allegato un modello in excel - completamente rinnovato - che consente di determinare il valore del capitale economico di un'impresa mediante tre criteri, quello reddituale, patrimoniale e finanziario.
Il software completa pertanto il prodotto fornendo uno strumento di effettivo aiuto per l'utilizzatore per mettere in pratica quanto spiegato.

STRUTTURA DEL VOLUME
1) Misurare il valore
2) Processo e principi di valutazione
3) Base informativa ed analisi fondamentale
4) Il costo del capitale
5) Il metodo patrimoniale;
6) Gli intamgibil
7) Il metodo reddituale
8) Il metodo finanziario
9) Il metodo misto patrimoniale-reddituale
10) I moltiplicatori di borsa e le transazioni comparabili
11) La relazione di valutazione nella pratica professionale
12) La valutazione delle aziende in crisi;
13) La valutazione delle aziende in assenza di flussi positivi;
14) Un caso di valutazione aziendale
Appendice


PER APPROFONDIMENTI O PER ACQUISTARLO: http://www.archimagazine.com/bookshop/levaluzienda.htm

ESCLUSIVA ARCHIMAGAZINE SCONTATO DEL 15%: 76,00 Euro anziche' 85,00 Euro

PER SAPERNE DI PIÙ: http://www.archimagazine.com/bookshop/levaluzienda2.pdf

29 gennaio 2012

Managing the Strategic Innovation Process secondo Carmine Garzia

Sono molto contento di segnalarti l'ultima fatica letteraria del professor Carmine Garzia docente di Economia aziendale presso la Facoltà di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell'Università della Valle d'Aosta e, fra l'altro, professore a contratto presso l'Università Bocconi, con il quale ho condiviso la bella esperienza di pubblicare, sempre per Egea, «Storie di imprenditorialità».

Titolo del nuovo libro, in inglese, «Managing the strategic innovation process».  

Il libro (132 pagine edito da Egea)  si propone di analizzare i processi di cambiamento strategico nelle imprese di grandi dimensioni. L’obiettivo scientifico del lavoro è di analizzare le condizioni di contesto che favoriscono il cambiamento strategico ed esplorare, utilizzando gli strumenti dell’analisi dinamica dei sistemi aziendali, i processi che permettono di implementare innovazioni strategiche all’interno di organizzazioni complesse.

L’innovazione strategica consiste nello sviluppo di nuove forme di posizionamento che si concretizzano nella ridefinizione dell’ambito competitivo e della proposta di valore dell’azienda.
La ridefinizione del posizionamento strategico è determinata in primo luogo dalle scelte del top management (azioni di tipo top-down) che promuove lo sviluppo di iniziative strategiche quali: lancio di nuovi prodotti, ingresso in nuovi mercati, innovazioni nei processi produttivi, azioni di razionalizzazione dei costi etc.

Le iniziative strategiche nascono e si sviluppano in un contesto organizzativo che viene plasmato e modificato da specifiche azioni del top-management. Il CEO introduce innovazioni organizzative che possono interessare la struttura e i meccanismi operativi e hanno lo scopo di creare un contesto organizzativo disciplinato e nello stesso tempo imprenditoriale.

Il corretto bilanciamento di disciplina e imprenditorialità stimola la collaborazione attiva del management (middle level e dei frontline manager) ai processi di cambiamento, in particolare ai processi di realizzazione della strategia attraverso azioni (bottom-up) di fine-tuning e ottimizzazione delle strategie operative

Il libro presenta un modello analitico per comprendere e governare i processi di innovazione strategica. Il modello è stato costruito dall'analisi di quattro case study su aziende di medie e grandi dimensioni che hanno implementato processi di innovazione strategica.

Turismok: L’Erbavoglio cresce nel centro storico di Aosta

Dall’iniziativa di due imprenditori locali apre nel capoluogo un nuovo punto di riferimento per prodotti caseari.  La segnalazione è degli amici di Turismok che volentieri ospito nel mio blog.
In un clima di austerità, risparmio e forte contrazione dei consumi l’impresa dell’Erbavoglio sembrerebbe un azzardo per molti ma non per due audaci imprenditori. Sono Stefano Lunardi e Paolo Louvin i protagonisti di una bella storia, per certi aspetti in controtendenza con il periodo che stiamo vivendo. L’Erbavoglio nasce con la finalità di valorizzare la produzione di «qualità da erba», abbiamo parlato con Lunardi per capire aspettative e motivazioni alla base dell’iniziativa.
«Il mio lavoro mi porta a diretto contatto con le aziende agricole; vivendo il territorio ho imparato ad apprezzarne valori e saperi di chi con fatica cerca di mantenere viva l’agricoltura anche in contesti severi come la montagna. Da molto tempo – spiega Lunardimi occupo di progetti di sviluppo rurale e valorizzazione della filiera corta tuttavia ogni volta le difficoltà maggiori persistono nell’assenza di sbocchi commerciali delle iniziative che nel tempo rischiano di vanificare tutti gli sforzi».
Quali elementi possono contraddistinguere l’Erbavoglio e a quale pubblico vi rivolgete? «Vorremmo proporre una serie di iniziative collaterali anche in ottica turistica quali appuntamenti con i produttori utili a presentare i loro prodotti, suggerire sul nostro sito web idee e ricette della tradizione e ancora proporre abbinamenti con altri prodotti del territorio che completino l’offerta base casearia».
Il progetto dell’Erbavoglio pone le sue basi nella qualità dell’offerta. Proprio l’enogastronomia di qualità rappresenta uno dei principali elementi di traino del turismo nostrano, la cucina italiana è senza dubbio tra e più apprezzate e copiate nel mondo; gli stessi italiani, nonostante la società interculturale ci mostri sapori e saperi di altre realtà nel mondo (tra tutte quella cinese e giapponese sbarcate con notevole successo anche in Valle d’Aosta) continuano ad apprezzarla. Ogni paese deve avere un proprio prodotto tipico da mostrare all’immancabile sagra paesana e, laddove il prodotto mascotte manchi all’appello, c’è addirittura chi avvia studi e ricerche per non essere da meno.

Un’omologazione che vede diversi territori, compresi quelli valdostani, proporre da anni eventi e sagre proposte fatte con lo stampino e che di fatto banalizzano il prodotto enogastronomico ed estromettono ristoranti e aziende ricettive. Eccezion fatta per alcune iniziative lodevoli ormai consolidate come proposte di riferimento della proposta estiva valdostana, l’enogastronomia locale deve trovare una collocazione di più alto livello.

In questo senso, anche se con non poche difficoltà, possiamo segnalare oltre l’Erbavoglio l’iniziativa pubblica “Saveurs du Val d’Aoste”, promossa e voluta dall’Assessorato  e che si pone la finalità di proporre un prodotto certificato e di alta qualità. Se il circuito rappresenta indubbiamente un’ottima proposta turistica è quanto mai necessario presidiare e verificare il rispetto dei parametri e delle condizioni che vincolano le imprese per l’ottenimento del marchio. 

28 gennaio 2012

Delibere di Giunta: Segnalazioni per le Aziende (137): Finaosta Acquista Immobili Verrès spa

PRESIDENZA DELLA REGIONE

Finaosta acquista immobili Verrès spa
E’ stato dato mandato alla Finaosta di acquistare gli immobili della Società Verrès S.p.A. in liquidazione, per un importo massimo di 4 milioni 467 mila euro. Gli immobili verranno dati in locazione alla Società stessa. (delibera 97)

 
AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI

Tenuta libri genealogici
E’ stato adottato il programma per il 2012 presentato dall’Association Régionale Eleveurs Valdôtains-AREV per la tenuta dei libri genealogici e dei registri anagrafici degli animali e per i relativi controlli funzionali. Il preventivo di spesa è di 1 milione 313 mila euro. (delibera 134)

 
BILANCIO, FINANZE E PATRIMONIO
 
Misure anticrisi
In attuazione delle misure anti-crisi previste dalla Finanziaria regionale, sono state definite le modalità di sospensione del pagamento delle rate dei mutui agevolati per le famiglie, per un intero anno, e per le imprese, per una semestralità. (delibera 102)


TURISMO, SPORT, COMMERCIO E TRASPORTI

Nuovi servizi di trasporto turistico
E’ stata accolta la proposta di Accordo di programma da sottoscrivere con il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri per un progetto finalizzato a migliorare l’accessibilità dei turisti in Valle d’Aosta così come la loro mobilità interna, attraverso nuovi servizi di trasporto turistico. (delibera 129)

Azioni promozionali in Belgio e OlandaSono state decise le azioni promozionali da realizzare nel corso del 2012 sui mercati belga e olandese, per un importo di 155 mila euro. (delibera 117)

Confindustria e Sindacati: Accordo sula detassazione al 10%

Confindustria Valle d’Aosta, Cgil, Cisl, Savt e Uil hanno sottoscritto lo scorso 13 gennaio un accordo che dà attuazione all’imposta sostitutiva del 10% sulle componenti accessorie delle retribuzioni corrisposte ai lavoratori in relazione ad incrementi di produttività per il periodo di imposta 2012.

TASSAZIONE AGEVOLATA
Grazie a tale intesa tutte le aziende associate a Confindustria Valle d’Aosta possono fare riferimento alla normativa stabilita dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero del Lavoro, che permette di applicare una tassazione agevolata del 10% su tutte le voci accessorie della retribuzione riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, in relazione a risultati riferibili all’andamento economico o agli utili dell’impresa o ad ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale. In sintesi, maggiore produttività per le imprese e più soldi in busta paga per i lavoratori. Come nel triennio 2009-10-11 le imprese potranno pertanto applicare l’agevolazione fiscale del 10% ai suddetti istituti retributivi, così come disciplinati nel contratto collettivo nazionale di lavoro applicato in azienda (quali, a mero titolo esemplificativo, il trattamento economico per il lavoro supplementare, straordinario, in turni, notturno, festivo e domenicale), erogati nell’anno 2012, nei limiti ed alle condizioni previste dalla normativa applicabile e dalle indicazioni ministeriali e dell’Agenzia delle Entrate.

PROTOCOLLO
Con l’accordo del 13 gennaio 2012 Confindustria Valle d’Aosta, Cgil, Cisl, SAVT e Uil danno attuazione ad un protocollo definito a livello nazionale dalle rispettive Confederazioni, fornendo tempestivamente ad aziende e lavoratori uno strumento operativo che, nel rispetto dei disposti legislativi in materia, permette un miglioramento delle condizioni retributive a parità di costi aziendali.

27 gennaio 2012

Urgono spiegazioni...


L'assessore al Bilancio Claudio Lavoyer
Sulla vicenda BccValdostana-Lavoyer (qui trovi l'Ansa) urgono spiegazioni celeri.

L'unico effetto momentaneo di questa bufera politica è che la partecipazione dell'Assessore Claudio Lavoyer al convegno, organizzato dalla Camera di Commercio, per giovedì 2 febbraio, all'Espace Aosta, sul tema «Andamento e qualità del credito», prevista dal comunicato cartaceo consegnato oggi ai giornalisti in occasione della tradizionale conferenza stampa della Giunta, non è più tale su quello on line. Il nome di Lavoyer è evaporato.

Nel frattempo le reazioni nel mondo della politica si moltiplicano. E si moltiplicheranno...

Fiera di Sant'Orso: Espositore Avvisato...

Saranno 1093 (compresi Atelier e Corsi) i partecipanti all'edizione 2012 della Fiera di Sant'Orso splendida kermesse dell'artigianato tipico locale. A farla comprese da padroni saranno gli scultori (271) e gli intagliatori (194). L’Atelier, invece, il luogo di esposizione delle imprese valdostane, appartenenti ai settori tradizionale e altro artigianato, che hanno trasformato la passione per l’artigianato in professione, sarà già inugurato domani, sabato 28 gennaio, alle 10, e rimarrà aperto fino alle 19 del 31 gennaio. 
Saranno 93 le imprese professioniste presenti nei due padiglioni suddivise tra Piazza Chanoux (74 espositori) e Piazza Plouves (19 espositori).
Un'invasione pacifica che solitamente fa bene anche al turismo e che crea ricavi per circa due milioni di euro. Quest'anno si vedrà quanto sarà il peso della crisi e, soprattutto, della cadenza di lunedì e martedì che normalmente riduce l'impatto turistico della manifestazione.

Ritorna purtroppo puntuale anche la necessità da parte della Direzione attività promozionali dell’Assessorato delle attività produttive, di fare alcune puntualizzazioni a beneficio degli espositori.

La Direzione è infatti a conoscenza del fatto che la Società Expo Guide S.C., con sede in Messico, ha inviato, e tutt’ora sta inviando, lettere nominative agli espositori, e probabilmente a tutti i soggetti iscritti al registro dei produttori di oggetti di artigianato, offrendo loro la pubblicazione di un’inserzione pubblicitaria triennale su un catalogo virtuale consultabile sul loro sito internet, a fronte del pagamento di un importo annuo di 1.271 euro. L’offerta include un formulario intestato al singolo artigiano, che richiede la conferma e la correzione dei propri dati. Nella lettera inviata, la Società Expo Guide S.C. fa esplicito riferimento alla Fiera di Sant’Orso, organizzata dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta.

L’Assessorato ricorda a tutti gli espositori che la Regione Valle d’Aosta non ha mai autorizzato la Expo Guide S.C. ad utilizzare il nome della Fiera di Sant’Orso né altri dati, ed è completamente estranea all’attività svolta dalla Società messicana.


Espositore avvisato...

Le nuove Tecnologie Rai (3D e 4K) alla Fiera di Sant'Orso

In base ad un protocollo d’intesa recentemente siglato tra RAI e Regione Valle d’Aosta, la Rai approfitterà dell’appuntamento della Fiera di Sant’Orso per promuovere, attraverso uno stand espositivo allestito in Piazza Chanoux, le nuove tecnologie sperimentali multipiattaforma utili a rendere servizi interattivi ai cittadini e alle imprese.
Verranno presentate le tecniche per la realizzazione di produzioni televisive in 3D, 4K e audiomulticanale, attraverso filmati che avranno come protagonista la Fiera di Sant’Orso e, più in generale, Valle d’Aosta e le sue eccellenze.
Saranno quindi illustrate le nuove tecnologie per produrre e fruire immagini e suoni più coinvolgenti per lo spettatore. Il 3D consente di percepire la profondità delle immagini sfruttando la stereoscopia (il fatto che i nostri occhi siano distanziati di alcuni centimetri fa si che l'occhio destro e quello sinistro vedano gli oggetti da due angolazioni leggermente diverse; il cervello elabora poi queste differenze e le traduce nella tridimensionalità che caratterizza la realtà osservata). Per vedere questi filmati, sia al cinema che in televisione, è necessario indossare degli occhiali specifici.
Il 4K è una tecnologia TV che fornisce immagini di qualità ancora superiore all'HD (Alta Definizione) che ormai conosciamo e la cui differenza qualitativa rispetto al "vecchio" PAL è già evidente. Le immagini 4K hanno una risoluzione (in termini di punti che compongono il fotogramma) molto superiore a quella dell'HD e superiore addirittura a quella delle immagini cinematografiche su pellicola. L'audio multicanale consente di arricchire i filmati con effetti e profondità di suoni provenienti da tutte le direzioni (come nei cinema opportunamente attrezzati) oltre che svariate lingue tra cui sceglie.

26 gennaio 2012

Mondovino: un po' di link

Charles Scicolone
Mi capita talvolta di segnalare link di blogger amici soprattutto se si occupano di Valle d'Aosta. Fabrizio Gallino (in arte blogger Enofaber e che, ogni quindici giorni potete anche leggere sulle colonne del Corriere della Valle) abbonda come smepre nella segnalazione di bottiglie della petite patrie. In ordine cronologico:  Vino da uva stramatura “Flétry au vent” – Grosjean ; Valle d’Aosta Doc Torrette 2009 – Feudo di San Maurizio ; e Valle d’Aosta Doc Petit Rouge 2010 – L’Atouéyo .

Grazie poi al blog Vino al Vino di Franco Ziliani e alla sua rassegna stampa internazionale «WineWebNews»  ho scoperto che sul suo omonimo blog il wine writer statunitense di origine italiana Charles Scicolone parla con entusiasmo di una serie di vini valdostani come Blanc de Morgex, Torrette, Fumin e Abeille degustati recentemente a New York. Per saperne di più leggi qui

Ziliani dedica un post anche all'Arnad-Montjovet Doc 2010 della Kiuva.
Come sempre da leggere. Clicca qui. 

Consiglio Regionale (41): I Temi Economici dell'Ultima Seduta

Ecco quali sono stati i temi economici dell'ultima seduta del consiglio regionale del 25 e 26 gennaio. Se clicchi sui link accedi ai comunicati del Consiglio regionale.

Il problema della criminalità organizzata e le sue ingerenze nella realizzazione delle opere pubbliche in Valle d'Aosta è stato l'oggetto di un'interpellanza del Consigliere Alberto Bertin (Alpe).

Raimondo Donzel (PD)
Le operazioni di accatastamento dei fabbricati rurali sono state oggetto di un'interpellanza del Consigliere Roberto Louvin (Alpe).

Il Consigliere del Partito Democratico, Raimondo Donzel, ha illustrato un'interpellanza relativa all'acquisizione dei locomotori bimodali per la tratta ferroviaria Aosta-Torino.

Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità il disegno di legge che modifica le leggi regionali in materia di incentivazione di produzioni artigianali tipiche e tradizionali (n. 44/1991) e di tutela e valorizzazione dell'artigianato valdostano di tradizione (n. 2/2003).
L'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità il disegno di legge che modifica alcune leggi regionali in materia di aziende turistiche.

La prima delle tre risoluzioni depositate in Aula ha riguardato l'esenzione dall'imposta sugli immobili (Imu) sui fabbricati rurali per attività agricole. Il provvedimento, presentato dai Capigruppo della Fédération autonomiste, del Partito Democratico, del Popolo della Libertà, della Stella Alpina e dell'Union Valdôtaine, è stato approvato con 29 voti favorevoli e 5 astensioni (Alpe).

Con 26 voti contrari e 8 a favore, l'Assemblea ha respinto una risoluzione proposta dai gruppi Alpe e Partito Democratico riguardante il nuovo progetto di ristrutturazione dell'ospedale Umberto Parini di Aosta.
L'Assemblea ha, infine, approvato all'unanimità una risoluzione presentata da tutti i gruppi consiliari, riguardante la costituzione di una Commissione consiliare speciale per l'esame del fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Valle d'Aosta

Tassa di soggiorno anche sulle Seconde case? La Giunta ci sta pensando


Non soltanto i turisti delle strutture ricettive, ma pure i proprietari di seconde case. L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi dal Presidente della Giunta regionale Augusto Rollandin e potrebbe, in parte, lenire il malumore di molti albergatori in merito all’applicazione della tassa di soggiorno la cui disciplina è stata approvata dalla Giunta dopo aver incassato l’ok del Consiglio Permanente degli Enti Locali, frutto di un lungo confronto con l’Associazione albergatori guidata da Silvana Perucca. D’intesa con il Consiglio, la Giunta regionale ha disciplinato le modalità di attuazione dell’imposta di soggiorno per il 2012, stabilendo, come richiesto dagli Enti locali, che per tutti i Comuni la tassa venga applicata dal 1° giugno secondo regole omogenee, che avranno per l’anno in corso carattere sperimentale, nell’obiettivo di poterne verificare le ricadute sul gettito e le problematiche applicative. Resta il fatto che per i primi la tassa è ormai una realtà, mentre per i secondi la Giunta sta soltanto «verificando la possibilità di introdurre dei parametri speciali per la sua applicazione». All'opera però non c'è ancora alcuna commissione. Sarà un tema da monitorare con attenzione.

L’applicazione della tassa
Concretamente la tassa sarà pagata dai turisti che soggiorneranno nelle strutture ricettive della Valle (alberghi, affittacamere, strutture a conduzione familiare, agriturismi, residenze turistico alberghiere, case e appartamenti vacanze, case per ferie, ostelli, posti tappa e rifugi alpini). La tassa sarà individuale e sarà applicata per ogni notte di soggiorno. Le fasce di prezzo sono sei, definite sulla base del prezzo medio della camera doppia, dell’unità abitativa o del posto letto (da 20 a 200 euro) e oscillano dai 20 centesimi ai 3 euro. Per campeggi, villaggi turistici e aree attrezzate le tariffe sono fisse ed equivalgono al minimo imponibile, cioè 20 centesimi. Da notare che il Comune può decidere se applicarla oppure no, anche se il diminuire delle risorse finanziarie fa credere che difficilmente un’amministrazione vi rinuncerà. A Gressan, località dove sorge la stazione sciistica di Pila, è già stata approvata e porterà nelle casse municipali circa 20mila euro.

Le reazioni
La legge non piace agli albergatori. L’Associazione che li rappresenta sostiene chiaramente di avere scelto il male minore. «Ad un certo punto – spiega la presidente Perucca - ci siamo trovati di fronte ad un bivio: continuare in maniera ideologica a “salire sulle barricate” ed opporci ad un provvedimento legislativo già in vigore o scendere a compromessi per limitare al massimo i danni? Sono certa che molti sindaci avrebbero auspicato il verificarsi della prima ipotesi con il chiaro obiettivo di non addivenire ad un accordo e decidere autonomamente sul proprio territorio l’importo da applicare. E il modello più accreditato era quello toscano dove ad ogni stella corrisponde un’imposta di un euro: hotel 4 stelle, 4 euro a persona al giorno». «Probabilmente le barricate – sebbene inefficaci – sarebbero state più facilmente comprese dai colleghi, ma avrebbero aperto le porte alla liberalizzazione degli importi – conclude Perucca - e, pertanto, ad un risultato decisamente peggiore per la categoria. Dobbiamo essere onesti, rispetto alle aspettative e allo scenario fortemente auspicato dai sindaci, la maggior parte degli ospiti delle strutture ricettive valdostane andrà a sostenere una tassa di soggiorno pari a 0,50 o 0,80 centesimi di euro a presenza».

Piero Roullet, titolare del Bellevue di Cogne, e per due trienni alla guida dell’Adava, sostiene la profonda ingiustizia del provvedimento perché «colpisce i migliori clienti. Quelli che si fermano. Non quelli delle seconde case o di giornata». Un dato evidenziato anche dalle opposizioni. Il Gruppo alpe, in una nota, denuncia come così si colpisca il turista che produce benefici a caduta per diverse tipologie di operatori, non il turismo mordi e fuggi, che all’economia della Valle contribuisce in minima parte. «Si tratta di valutazioni – si legge - che non sembrano essere sfuggite a un nostro diretto concorrente, la Provincia di Trento, che infatti non ha adottato la tassa di soggiorno, ottenendo un vantaggio di competitività rispetto alla nostra regione». Luca Ghiorzi, titolare dell’Etoile du Nord di Sarre, ritiene che sarebbero necessarie delle riduzioni per certe fasce di turismo più sociale, studenti ed anziani, dove 80 centesimi possono anche pesare un 4% sulla tariffa totale. Ma l’albergatore sottolinea come la tenuta delle aziende alberghiere si stia facendo sempre più insostenibile. «L’applicazione dell’Imu renderà ancora più gravosi i nostri costi fissi. Un albergatore di Courmayeur mi ha fatto sapere che da una prima proiezione arriverà a pagare 38mila euro contro i precedenti 19mila».

Trafori: Crescono i Transiti

Crescono i transiti all'interno dei trafori valdostani. Sia sul Traforo del Monte Bianco che su quello del Gran San Bernardo, sono soprattutto i mezzi pesanti a far registrare le performance migliori, rispettivamente con un più 6 e 18 %. Sul fronte elvetico la Sitrasb (65,5% Regione Valle d’Aosta e 36,5% Sav), guidata da Ugo Voyat, società che gestisce sul fronte italiano il Traforo del Grande ha fatto registrare 629.259 passaggi (contro i 585.281 del 2010): 573.678 di traffico turistico (538.254 l'anno scorso) e 55.581 di pesante (47.027), praticamente la migliore performance dell'ultimo quinquennio. Numeri (+7,51%) ovviamente che garantiranno un risultato dei ricavi da pedaggi superiore a quello conseguito nel precedente esercizio.

«In particolare - commenta il direttore commerciale Paolo Vietti - si evidenzia una crescita importante nella categoria dei mezzi pesanti, dovuta ad una serie di concause come la buona percorribilità delle strade, i tempi ridotti di attesa alla frontiera e alla barriera di esazione, la riattivazione di commesse su Italia a seguito del notevole accrescimento della divisa svizzera nei confronti dell’euro». Va tenuto comunque presente che il traffico pesante commerciale costituisce soltanto il 9% del totale dei transiti confermando la vocazione turistica del Traforo del Gran San Bernardo. «La Società - prosegue Vietti - è fortemente impegnata in investimenti destinati ad aumentare il livello di sicurezza complessiva della struttura come la realizzazione della Galleria di servizio e di sicurezza, i cui scavi sono giunti ormai al 60% della lunghezza totale. Tra gli interventi si segnala il risanamento del viadotto dei Dardanelli con termine dei lavori previsto per l’estate del 2012». «E’ presumibile - conclude ancora il direttore commerciale - ritenere che  il risultato netto di Bilancio atteso per l’esercizio appena concluso, in considerazione degli importanti investimenti in parte compensati dell’incremento dei ricavi, sarà sostanzialmente in linea con quello dell’anno 2010».

Sul fronte del Monte Bianco il Geie, il gruppo di interesse europeo che gestisce il traforo che collega Italia e Francia, si riscontra una crescita totale dei veicoli pari a 1.866.459 (+3,4%). Sostanzialmente appare quasi colmato il gap con il 1998 (-6,6%) l'anno precedente alla chiusura del Traforo in s guito al terribile rogo sviluppatosi al suo interno. Il traffico turistico ha toccato quota 1.260.504 contro 1.233.458 del 2010, mentre quello pesante si è fermato a 605.955 rispetto al 571.535 raggiunto lo scorso anno. Dati ovviamente che si riverberanno anche sui ricavi e sulla chiusura di bilancio.

Nel frattempo al Bianco a partire dal 1° gennaio 2012, in ottemperanza a quanto deliberato dalla Commissione Intergovernativa il 20 ottobre 2011 per i mezzi pesanti ed il 25 novembre 2011 per i veicoli leggeri, è applicato un aumento pari al 5,97% complessivo, «risultante - come precisato in una nota dai vertici aziendali - dalla combinazione di due elementi: 2,47% corrispondente alla media dei tassi di inflazione registrati in Francia ed in Italia nel periodo 1° settembre 2010 - 31 agosto 2011 e 3,50% in conformità all’Accordo dei Governi italiano e francese del 24 febbraio 2009, la cui destinazione è ancora da individuare a livello governativo».

Guardando poi alla nazionalità dei mezzi pesanti che attraversano il traforo ci si rende conto che il Bianco sta assolvendo ad una funzione essenziale per lo sviluppo delle relazioni commerciali in un’area geografica molto più vasta di quella che per abitudine e per tradizione gli si attribuisce. «I camion di targa francese – fanno sapere dall’azienda - continuano a perdere quota. Nel 2011 hanno perso un ulteriore 3,70% di transiti ed ormai non sono che circa la metà di quelli del 1998, anno in cui con un 36% circa rappresentavano la maggioranza relativa dei passaggi rispetto a tutte le altre nazionalità. Quelli italiani sono invece saliti dal 30% del 1998 al 43% attuale, con un trend di crescita costante e confermato anche nel 2011 rispetto al 2010 (+11%). In buon recupero nel 2011 risultano pure i transiti di nazionalità svizzera, inglese, olandese, lussemburghese e belga; ma ormai il terzo posto assoluto che l’insieme di questi Paesi otteneva nel 1998 (con una quota di circa il 26% contro l’attuale 7,40%) è ormai occupato dai camion immatricolati nei Paesi dell’Est europeo. Questi ultimi, con un aumento di oltre il 45% registrato nel 2011 rispetto al 2010, hanno raggiunto e superato la quota del 21% del totale dei transiti, mentre nel 1998 non arrivavano neppure al 3%».

25 gennaio 2012

Barometro Crif: ad Aosta la Domanda di Credito da parte delle Imprese non crolla

Contrariamente alle previsioni espresse da alcuni analisti, la domanda di credito da parte delle imprese italiane (analizzata sulla base delle anagrafiche riconducibili sia a imprese individuali sia a società di persone e capitali) nel 2011 ha fatto segnare solo una lieve diminuzione, pari a -1% rispetto al 2010, in miglioramento rispetto al calo registrato nell’anno precedente, quando invece la contrazione era stata del del -5%.

Rispetto al 2009, quando la crisi economica si era da poco conclamata, il decremento complessivo delle richieste rilevato nel 2011 è stato pari a -6%, quindi senza il drammatico crollo che si era temuto.

Per avere segni positivi negli andamenti della domanda anno su anno è però necessario risalire agli andamenti degli anni 2009 (+12%) e 2008 (+8%).

In controtendenza invece la dinamica che si registra tra gli operatori economici della Valle d’Aosta, che negli ultimi 12 mesi hanno visto aumentare le richieste di finanziamento di un +2% rispetto all’anno precedente.

Queste evidenze emergono dal Barometro sulla domanda di credito da parte delle imprese italiane, elaborato sulla base del patrimonio informativo di EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito dalla società bolognese  CRIF, che raccoglie i dati relativi a oltre 8 milioni di linee di credito attribuite a utenti business. Si tratta di una fonte che cito per la prima volta in questo blog, ma l'analisi mi sembra ben circostanziata.

«L’andamento delle richieste di credito – spiega Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIFrappresenta un indicatore di straordinaria importanza per tastare il polso alle imprese e valutare il loro livello di fiducia nei confronti del futuro e la propensione ad investire. Si parla infatti normalmente di trend del credito erogato, dimenticando completamente la dimensione della domanda di credito operata dalle imprese. La dinamica registrata nel corso dell’anno appena concluso è ovviamente riconducibile alla congiuntura negativa e alle prospettive di stagnazione nel medio periodo dell’economia italiana ma mette in luce come le imprese italiane non abbiano smesso di rivolgersi agli istituto di credito per finanziare la loro attività e superare questa difficile fase. In estrema sintesi, possiamo dire che l’attuale contesto macroeconomico si caratterizza, da un lato, per una richiesta di credito da parte degli operatori economici sostanzialmente stabile e, dall’altro, per la prudenza delle politiche di erogazione adottate dagli istituti bancari».

Del resto, gli avvenimenti che hanno contraddistinto il secondo semestre 2011 hanno avuto un peso fondamentale nell’andamento dei mercati e, quindi, delle politiche creditizie, con la crescita del rischio Paese che ha generato un aumento rilevante del costo della provvista per gli istituti di credito oltre alla necessità di definire requisiti di capitale più stringenti, che si sono riflessi inevitabilmente sul fronte degli impieghi. Questo non toglie che la perdurante debolezza della domanda di credito possa essere riconducibile anche ad una sorta di autocensura preventiva da parte delle imprese che, in questa fase di profonda incertezza, preferiscono rinviare gli investimenti a momenti più propizi.

La rappresentazione grafica della domanda a parte da gennaio 2009 consente di meglio comprendere la dinamica in atto a livello nazionale da quando la crisi economica ha cominciato a far sentire il suo peso.
Nel dettaglio, se si suddivide la domanda di credito tra Imprese Individuali e Società vediamo come il trend risulti sostanzialmente confrontabile, con la già evidenziata inversione di tendenza nell’ultimo mese del 2011:

 «Nella prima parte del 2009, subito dopo che la crisi economica aveva cominciato a conclamarsi, le imprese italiane hanno avuto una reazione quasi ‘di pancia’ – commenta Lodi - con un picco di domanda derivante dall’aspettativa di un imminente e drammatico razionamento del credito. Con il passare dei mesi c’è stato però un progressivo riposizionamento su livelli di domanda più razionali, in funzione delle reali esigenze delle imprese. Per quanto attiene al 2011, non deve ingannare il picco della domanda rilevato a dicembre: esso si basa sul confronto con il dato del corrispondente mese 2010, che era debole, e probabilmente va ascritto al timore delle imprese che il 2012 prospetti il rischio di una nuova recessione, così come fu all’inizio del 2009».

Analizzando la distribuzione complessiva delle richieste effettuate dalle imprese a livello nazionale, dal Barometro CRIF si evince come, rispetto al 2010, nel 2011 ci sia stato uno spostamento verso la classe di importo più bassa, inferiore ai 5.000 €, che assorbe anche la quota maggiore di domande con una quota pari a oltre il 43% del totale.  

«I dati relativi all’importo dei finanziamenti richiesti – conclude Lodi – forniscono una ulteriore conferma dei timori che esprimono le imprese italiane in questa fase di grande incertezza condizionata da fattori macroeconomici nazionali ed internazionali negativi, dove anche le imprese esportatrici, finora meno colpite, manifestano crescenti difficoltà». 

Che cosa ne pensi di questa analisi? La tua domanda di credito è aumentata o diminuita? Lo spazio commenti è tutto tuo.

Il Mercato dei Mutui in Valle d'Aosta secondo Tecnocasa

Le famiglie in Valle d'Aosta, secondo  l' Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, sezione mediazione creditizia, hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 22,4 milioni di euro nel terzo trimestre del 2011. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si registra dunque una variazione delle erogazioni in regione del -18,84% per un controvalore di -5,2 mln di euro.
L’intera Macroarea Italia Nord-Occidentale ha fatto rilevare una variazione rispetto all’analogo trimestre del precedente anno pari a -15,54% si nota come la regione segua la tendenza in atto nell'area di appartenenza.

La variazione percentuale della regione corrisponde alla quattordicesima  rilevazione trimestrale nazionale in ordine di importanza. Nel periodo in analisi la regione ha inciso per 0,22% di tutti i volumi erogati in Italia.

Guardando all'andamento delle erogazione sui 12 mesi ed analizzando quindi i volumi da Ottobre 2010 a Settembre 2011 la regione Valle d'Aosta mostra una variazione negativa delle erogazioni pari a -8,74% per un controvalore di -10,04 mln di euro. Sono dunque stati erogati nell'ultimo anno 104,8 mln di euro, volumi che collocano la regione al 20° posto tra tutte in Italia per volumi erogati con un incidenza sul totale pari a 0,2%.
Seconda rilevazione trimestrale negativa consecutiva per la regione che però denota un miglioramento rispetto al secondo trimestre 2011 quando la rilevazione mostrava una contrazione più importante: -27,77%. La variazione del trimestre in analisi incide negativamente anche sull’indice dell’aggregato regionale a 12 mesi e lo spinge ancor più al ribasso rispetto al -5,25% che era stato rilevato nel secondo trimestre 2011.

Da tenere comunque in considerazione il fatto che gli erogati includono anche i mutui di sostituzione/surroga che negli scorsi anni hanno decisamente spinto il mercato del credito ipotecario. Tali volumi sono ormai residuali rispetto a quelli espressi negli anni 2009 e 2010. Secondo fonti interne all’Ufficio Studi Tecnocasa questa tipologia di operazioni rappresentano nel terzo trimestre 2011 circa il 2% dei volumi mentre rappresentano circa il 13% del campione esattamente un anno prima.

Nel terzo trimestre 2011 la regione Valle d'Aosta ha fatto registrare un importo medio di mutuo (media ponderata a 12 mesi) pari a 127.000 euro, in aumento rispetto a quanto rilevato durante il trimestre precedente quando il ticket medio ammontava a 122.900 euro. Mediamente colui che sottoscrive un mutuo nella regione viene finanziato per quasi il 2% in più rispetto al mutuatario medio italiano.

Il Brindisi di Capodanno al «Prosecco Valdostano» debutta in Consiglio regionale

Il Consiglio regionale che inizia oggi presenta un tema di cui si è occupato anche questo blog. Il famoso brindisi di Capodanno  al «prosecco valdostano» di cui ha giustamente scritto con un certo disappunto il wineblogger Franco Ziliani su Vino al vino nel post «Mega spot filo Prosecco al Capodanno tv di Rai Uno in diretta dalla Valle d’Aosta». Il titolo dell'interpellanza è «Promozione dei prodotti tipici locali in occasione della serata televisiva di Capodanno svoltasi a Courmayeur».

Qui di seguito trovi il testo:


I sottoscritti Consiglieri regionale del Gruppo “ALPE”, La pregano di iscrivere all'ordine del giorno del prossimo Consiglio la seguente



INTERPELLANZA



I festeggiamenti di Capodanno, nella milionaria serata televisiva trasmessa da Courmayeur, sono stati allietati da un brindisi che non sembra aver messo in grande risalto la produzione vinicola locale.


i sottoscritti Consiglieri regionali


INTERPELLANO


la Giunta regionale per sapere:


1)  con quale spumante si sia celebrato, in un evento riccamente sponsorizzato dalla Regione, l’arrivo del nuovo anno nell’evento televisivo trasmesso da Courmayeur;


2)  chi abbia operato per parte regionale la supervisione o il confronto con la RAI per la definizione dei contenuti dell’evento;


3)  se erano o meno disponibili sul mercato valdostano, nella quantità e con la qualità richiesta dall’evento, vini da promuovere in quella circostanza;



4)  per quale ragione non si sia ritenuto utile valorizzare, come annunciato negli scopi della collaborazione oggetto di convenzione sottoscritta con la RAI, dei prodotti locali.




                                                                                               F.to:  Roberto LOUVIN

                                                                                                        Alberto BERTIN

La Cooperativa dei Produttori di Latte e Fontina Risponde all'Interrogazione di Alpe

Dopo i dibattiti su facebook sull'autostrada (evento permettetemi mediaticamente un po' gonfiato). Ora tocca alla interpellanza su blog. Chissà se quelli di Alpe vogliono già scrivere nello spazio commenti se sono o no soddisfatti della risposta?


I sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo “ALPE”, La pregano di iscrivere all'ordine del giorno del prossimo Consiglio la seguente

 

INTERROGAZIONE



RICHIAMATE le numerose precedenti iniziative del nostro Gruppo volte ad approfondire e conoscere la situazione produttiva e commerciale del principale prodotto D.O.P. della nostra Regione, la Fontina;
 
TENUTO CONTO del peso rilevante della Fontina sul reddito delle aziende zootecniche della nostra Regione e delle altrettanto rilevanti risorse finanziarie pubbliche destinate a sostenere e rafforzare il settore della trasformazione;
 

RILEVATA l’assoluta priorità riservata da sempre al settore cooperativo e segnatamente alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina nella destinazione degli aiuti regionali, in considerazione del suo ruolo strategico di concentrazione dell’offerta;

CONSIDERATE  le crescenti difficoltà della Cooperativa Produttori Latte e Fontina nel fare fronte ai suoi scopi sociali che consistono nella raccolta e commercializzazione di tutti i prodotti provenienti dai trasformatori di latte ad essa associati;

tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali


INTERROGANO



l'Assessore competente per sapere:

1)  se sia al corrente che nel corso del 2011 si sono registrate notevoli difficoltà di commercializzazione del prodotto FONTINA, tanto da costringere la CPLF a stoccare in magazzino e per diversi mesi le forme già  marchiate, prima di poter provvedere alla loro immissione sul mercato,

2)  se sia al corrente, e se può darne conferma, che per l’anno in corso la CPLF abbia deciso di invitare i propri associati a non trasformare una parte del latte raccolto avviandolo invece alla vendita ad aziende terze;

3)  se, considerati i notevoli aiuti pubblici erogati alla CPLF sia in conto capitale che nella dotazione di importanti e costose infrastrutture, sia nel sostegno delle sue campagne promozionali, l’amministrazione regionale possa condividere tale scelta;

4)  sulla base di qual piano industriale della CPLF la Regione abbia deciso di investire per la realizzazione di un nuovo magazzino nei pressi della sede di Saint-Christophe e quale sia l’attuale livello di operatività della Società Ge.Ca SpA.



                                                                                     F.to:       Albert CHATRIAN

                                                                                                   Giuseppe CERISE


Ed ecco la risposta Cooperativa Produttori Latte e Fontina. L'Assessore farà copia e incolla?

In merito all’interrogazione del Gruppo Alpe, iscritta all’ordine del giorno del Consiglio regionale in programma mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio, la Cooperativa Produttori Latte e Fontina, ritiene doveroso fare alcune considerazioni e precisazioni.

 Lungi dall’individuare il significato e la ragione di tale interrogazione, a nostro parere rivolta ad ottenere come effetto immediato lo screditamento della nostra Cooperativa con ovvie ricadute negative per il settore, va detto che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina – che da oltre 55 anni, si occupa della raccolta, trasformazione e commercializzazione della produzione lattiero casearia dei propri soci – ha, sempre, pienamente raggiunto i suoi scopi sociali; quello cooperativo è un sistema aperto ed il rapporto mutualistico con il socio ne rappresenta la priorità.

Per quanto riguarda la commercializzazione della Fontina DOP, facciamo rilevare come, anche negli ultimi anni, pur essendo in presenza di una congiuntura economica nazionale ed internazionale negativa, la Cooperativa ha mantenuto sostanzialmente i volumi di vendita e il fatturato complessivo, con una stabilità nei prezzi riconosciuti ai soci. Tali risultati, evidenti dalla semplice lettura dei nostri bilanci, e relativi allegati, sono stati ottenuti grazie alla  razionalizzazione della gestione produttiva, al risparmio sul versante dei costi oltre all’impegno sui mercati nazionali ed internazionali.

Dal 2009, la Cooperativa ha registrato un importante aumento dei conferimenti e, pertanto, per mantenere un equilibrio tra la domanda del mercato e l’offerta, ha deciso di acquistare, da alcuni dei propri associati, latte anziché forme di formaggio destinate a diventare Fontina, collocandolo poi,  sul mercato locale. Tale scelta, è stata fatta non solo nell’interesse dei propri soci, ma dell’intero comparto agricolo valdostano, poiché permette di evitare i costi di trasformazione, stagionatura e commercializzazione, e soprattutto di svendere il prodotto utilizzando canali di distribuzione che non sono minimamente interessati alla qualità, ma solo al prezzo. È del tutto evidente che si tratta di una strategia d’alleggerimento dello “stock”, transitoria e legata al fatto che la Cooperativa, a differenza delle aziende non cooperative che in caso di necessità  possono ridurre  la produzione, deve sempre raccogliere e commercializzare tutta la produzione dei propri soci. Compito che esegue con successo dal 1957.

Per quanto riguarda i contributi pubblici, teniamo a precisare come la cooperativa ha semplicemente usufruito dei contributi previsti dalla legge regionale 12 dicembre 2007 che prevede aiuti a tutte le aziende operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, quindi non solo alla Cooperativa.

A questo proposito, la Cooperativa ha dovuto far fronte, con proprie ingenti risorse, alla parte non coperta da contributi. Testimonianza di ciò sono i notevoli investimenti effettuati nell’ultimo periodo, tra cui quelli legati all’automazione del magazzino di Valpelline,  all’acquisto di una nuova linea per il confezionamento in vaschette "termoformate" di Fontina DOP (distribuite peraltro durante la manifestazione dell’ultimo dell’anno a Courmayeur) e la costruzione di un nuovo magazzino interrato adiacente alla sede di Saint-Christophe con una capacità complessiva superiore alle 90 mila forme in fase di ultimazione.

I grandi investimenti effettuati, sono una conferma del fatto che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina è un’azienda viva e  dinamica che, attraverso l’innovazione e il miglioramento della propria immagine ed efficienza, sta cercando di far fronte al periodo di crisi che da tempo ha colpito L’Italia tutta, Valle D‘Aosta compresa.

Infine, sul sostegno alle campagne promozionali, agli interpellanti di “Alpe” è sfuggito, forse volutamente, che la Cooperativa, da sempre, investe molteplici risorse per la promozione della Fontina DOP e che le campagne promozionali, per poter usufruire dei contributi previsti dalla “Misura 133” del Piano di sviluppo rurale 2007-2013, (sostegno alle associazioni di produttori per attività d'informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare), devono essere prive del marchio commerciale. Quindi, prive del marchio della Cooperativa. Ciò significa che le campagne promozionali vanno a beneficio di tutti i produttori di Fontina, anche ai produttori non aderenti alla Cooperativa stessa che, in ogni caso, ne finanzia una parte.

In conclusione, si ribadisce come tutto ciò che abbiamo sinteticamente illustrato, trovi più ampia espressione nei nostri bilanci che sono pubblici e che consigliamo di leggere a coloro che hanno bisogno di risposte sul ruolo della nostra cooperativa nell’economica regionale.

                                                                                                              

Mauro Trèves                                                                    Ezio Toscoz

                             Presidente                                                                              Direttore    
 

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