14 luglio 2018

Xausa e Collé (Bières du Gran Saint Bernard): «puntiamo al mercato francese)


Questa settimana proponiamo una intervista doppia: Stefano Collé, socio della società Les bières du Grand Saint Bernard e il responsabile commerciale Marco Xausa.

Con Collé ho trovato una intervista fatta nel 2013 e una intervista televisiva del 2016. Si strada ne è stata fatta parecchia…
Collé: Speriamo di farne ancora tanta. Dal giugno dell’anno scorso abbiamo aperto il nuovo stabilimento di Gignod. Ci siamo trasferiti da Etroubles per motivi produttivi e per il bisogno di spazi maggiori. Siamo passati da 300 a oltre 4000 metri quadri. Abbiamo cambiato azienda praticamente. Una nuova realtà, una nuova sfida e il primo anno si sta concludendo con dei buoni risultati

In termini di produzione cosa sono oggi Les Bières du Grand Saint-Bernard
Collé: Siamo sempre un piccolo birrificio ma con l’obiettivo di chiudere il 2018 con quasi 4000 ettolitri venduti nei nostri mercati attuali. Considerate che nel 2010 quando abbiamo avviato la produzione ne abbiamo fatti 70-80 e l’anno scorso abbiamo chiuso a quota 2200.

Questa sarà la prima annata vera con il nuovo stabilimento…
Collé: Sì. L’anno scorso non siamo riusciti a produrre al massimo in quanto il trasferimento è avvenuto a metà dell’anno e ci ha fatto perdere un po’ di vendite. I trasferimenti sono sempre un po’ traumatici per le aziende. Quest’anno la macchina è operativa al 100% c’è soltanto da spingere sulle vendite e cercare di piazzare la nostra birra il più possibile.

Xausa, come è la situazione dal punto di vista commerciale…
Xausa: Noi attualmente abbiamo in essere una serie di mercati, ovviamente il nostro mercato di riferimento è quello italiano e ancora più quello valdostano, dove ci siamo resi conto prima di tutto che la clientela risponde ottimamente al nostro prodotto e c’è ancora uno spazio da poter coprire. In Italia cominciamo ad avere delle collaborazione grazie alla nostra crescita capacità produttive, anche nelle religione più vicine. Il secondo mercato importante per noi è la Svizzera che conta per 20-25% del nostro fatturato. Abbiamo anche delle esportazioni altrove, quindi si sono aperti altri mercati. Esportiamo perfino in Australia grazie ad una collaborazione con un partner storico della nostra azienda. Ci siamo aperti al mercato belga con delle piccole esportazioni e l’obiettivo 2018 è di arrivare in Francia, l’anello che ci mancava per chiudere questo triangolo di prossimità e avere Italia, Francia e Svizzera.

Sono cambiate anche le strategie commerciali, il modo di proporre il prodotto…
Xausa: E’ chiaro che si tratta di un’azienda nuova pur essendo la stessa azienda. Sono cambiate le esigenze produttive, ma pure gli obiettivi. Adesso pur essendo un piccolo birrificio abbiamo una capacità di produrre in quantità maggiori rispetto al passato, ma ovviamente ci dobbiamo confrontare con clienti sempre più grandi. Noi ad esempio produciamo il 50% delle nostra birra in fusto, cioè la classica birra alla spina che in un locale dà maggiori consumi, ma che comporta anche dinamiche di prezzo e di contratti diversi. Di conseguenza sia i formati, sia i prodotti li stiamo sviluppando insieme alla nostra crescita.

Un bilancio su come è andato il 2017 e su cosa avete fatto e prevedete di fare nel 2018?
Collé: Il bilancio 2017 è positivo. Nonostante il trasloco siamo ancora cresciuti di un 35% rispetto all’anno prima. Nel 2018 c’è di nuovo alle porte un importante aumento della produzione e siamo alle porte della nostra prima estate con una struttura produttiva importante e stimiamo rispetto al 2017 di raddoppiare la produzione. Con la stagione cercheremo nuovi partner visto che per quanto riguarda i comprensori di sci siamo un po’ carenti.

Avete proposto nei giorni scorsi un evento di un certo rilievo. Di cosa si è trattato?
Xausa: Da tempo cerchiamo di essere presenti sul territorio attraverso l’organizzazione di eventi sportivi e non. E’ già un’attività che ci impegna e ci vede consapevolmente interessati. L’8 e il 9 giugno in collaborazione con la Pro Loco Comité di Poudzo di Gignod abbiamo organizzato la prima edizione di “Les Bières en Fête”. E’ stata un’occasione per festeggiare tutti insieme il nuovo birrificio di Gignod.

Quali sono i prossimi passi? Biennio 2019-2020?
Collé: Sicuramente sarà un momento di consolidamento di questa nuova avventura sia dal lato produttivo che da quello commerciale. Dal punto di vista produttivo porteremo avanti nuovi prodotti con nuove tecnologie e anche qualcosa che non c’entri con la birra. Ci stiamo pensando.

Ricordiamo le referenze dei vostri prodotti?
Collé: Si tratta di sei referenze presenti tutto l’anno: due lager, la Napea chiara e la Balance più ambrata, la Blou, tipo weiss, fatta con la segale, la Amy (oatmeal stout), la Gnp, una tripel al Génépi) e la Via Francigena, una ordinary bitter. Da ottobre abbiamo lanciato la Napea in lattina per il comparto montano per facilità di stoccaggio e riciclo del prodotto oltre ad essere un prodotto molto adatto per la birra, forse meglio del vetro. Da una decina di giorni abbiamo anche presentato una gluten free.
Xausa: Sicuramente punteremo sul mercato francese.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Collé: Siamo quasi a dieci anni di vita, ma noi vorremmo esserci anche tra venti, questo significherebbe aver realizzato un prodotto che è rimasto sul territorio e vorremmo diventare davvero la birra del territorio.

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