Questa settimana proponiamo l’intervista a Giovanni Pellizzeri,
da alcuni mesi alla guida di Avda, la società che gestisce
l’aeroporto valdostano. Ringraziamo Pellizzeri per essere nei
nostri studi
L’aeroporto è al centro di mille polemiche e mille idee, con
quali convinzioni ha accettato la Presidenza?
Innanzitutto ci crede, altrimenti non avrei accettato e non sarei
lì oggi. Credo in una eroporto sostenibile, credo che l’aeroporto
in Valle d’Aosta sia un atout e possa portare benefici all’economia
della nostra Regione. Non dobbiamo pensare ad aeroporti come Caselle
o Malpensa in quanto i flussi sono diversi, però l’aeroporto della
Valle d’Aosta può fare la su parte per aiutare l’economia
turistica regionale.
Quindi per lei un aeroporto in Valle d’Aosta può raggiungere
una sua sostenibilità economica…
Sì. Per avere un aeroporto sostenibile si deve ragionare su più
pilastri. Quelli più importanti sono di fatto tre: i famosi voli di
linea commerciali, i voli privati cioè executive e anche la parte di
volo a vela e turistico che non si deve mai dimenticare. Io posso
immaginare un aeroporto pienamente funzionante che abbia un mix di
questi tre pilastri e allora l’aeroporto può diventare produttive
e utile per il turismo valdostano.
I voli executive sono una novità…
Generalmente ci immaginiamo un aeroporto che vola con grandi
aerei, 100 persone per il tipico volo di linea Aosta-Roma, i voli
estivi per Roma o anche altre rotte italiane. In verità c’è tutta
una parte di mercato, il segmento dei voli privati - che non vuol
dire necessariamente miliardari, ma ad esempio anche aziende, che
utilizza aeromobili privati – è già presente, ma va implementato,
nel nostro aeroporto. Ed è un segmento economico importantissimo
perché porta una clientela che spende e un aeroporto con le
dimensioni di quello di Aosta deve assolutamente prenderlo in
considerazione.
Mi ha colpito molto l’idea di ospitare l’Assemblea degli
albergatori all’interno dell’aeroporto: come è nata questa idea?
Ne approfitto prima di tutto per ringraziare l’Adava e il suo
Presidente Gerard per aver scelto l’aeroporto per l’Assemblea
annuale. L’idea è nata proprio perché il Corrado Gex deve far
parte del comparto turistico regionale. Gli albergatori con la loro
assemblea all’interno delle nostres trutture hanno voluto dare
questo segnale. E per noi è importantissimo. In quanto l’aeroporto
deve collaborare con tutti gli enti e con tutte le associazioni e con
tutte le realtà turistico-economiche della Regione.
Attualmente ci sono delle linee attive: quali sono e come
funzionano?
Siamo partiti con i voli estivi su Olbia. Abbiamo aggiunto inoltre
un’altra tratta che è quella di Monac di Baviera. Questo perché
intanto quella Regione potrebbe essere interessante per l’economia
della nostra Regione e poi perché la compagnia è tedesca. Di
conseguenza bbiamo messo insieme queste due tratte fino al 1° di
settembre.
Dal punto di vista delle infrastrutture qual è la situazione?
Il famoso Terminal. Ad oggi l’aeroporto è operativo e attivo,
lo è sempre stato, con il vecchio terminal. Non abbiamo problemi.
Per l’altro terminal l’interlocutore privilegiato dovrebbe essere
l’Assessorato ai Trasporti e quello alle Opere Pubbliche. La palla
è infatti in mano alla Regione. Di fatto è stata realizzata una
conferenza di servizi dove abbiamo rivisto tutto l’impianto del
terminal a partire dalla disposizione degli spazi e dovrebbe andare a
conclusione in autunno quando dovrebbe avvenire l’appalto. Però
ribadisco questo non spetta a me dirlo.
Progetti per la fine del 2018? E spostandoci un po’ più
in là sul biennio 2019-2020 cosa possiamo dire?
Noi dobbiamo per forza ragionare sempre più in là, anche perché
programmiamo i voli di anno in anno. Ad esempio la stagione estiva,
pur partendo un po’ in ritardo siamo riusciti a coprirla, ma già
adesso stiamo lavorando per la prossima stagione estiva anche per
poter accontentare diversi tipi di aeroporti, come quello dell’Isola
d’Elba, interessati a collaborare con Aosta per creare delle tratte
utili sia per i valdostani, ma anche di incoming sulla nostra
Regione. Dobbiamo guardare fino al 2020 quando avremo il terminal
finito e potremo finalmente pensare ad avere un flusso molto più
pesante di turisti da portare in Regione sia per quanto riguarda i
famosi voli invernali, cioè turisti che arrivano da Londra, ma anche
dalla Svezia, due nazioni molto interessate alla Valle d’Aosta.
Inoltre vogliamo implementare la già citata parte executive.
Come mai si sceglie una tratta più di un’altra?
Prima di tutto si parte da una richiesta. Ovviamente il nostra
aeroporto non parte da zero, abbiamo già avuto AirVallée che
operava quindi c’è già un’idea di flussi e poi raccogliamo le
richieste che ci arrivano dagli operatori turistici. Ad esempio ci
hanno richiesto per l’inverno dei voli da Londra, Parigi e
Stoccolma. Per l’estate abbiamo avuto richieste di voli da Lamezia
Terme, Olbia, Isola d’Elba e anche sulla Sicilia. Raccogliamo le
richieste e in base ai costi rispondiamo positivamente a quelli che
sono più sostenibili.
Un messaggio per la nuova Giunta?
Io ragiono da azienda. Noi siamo un’azienda che è al servizio
del territorio. l’Aeroporto può essere ed è un importante atout
per il territorio valdostano. Su questo si deve investire. Alla nuova
Giunta dico creiamo sistema, lavoriamo insieme e portiamo turisti in
Valle d’Aosta.
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Il sogno per Avda e avere il più possibile l’aeroporto
operativo. Avere più voli possibili, riuscire a portare persone
nella nostra Regione, riuscire a farle uscire dalla nostra Regione,
quindi agevolare anche l’outcoming, e avere il piazzale del Corrado
Gex pieno di aerei privati. Questo è un sogno che non è
assolutamente irrealizzabile.
Il crinale fra protesta e democrazia
9 mesi fa
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