31 luglio 2018

Giovanni Pellizzeri (#Avda): la scommessa dei voli executive

Questa settimana proponiamo l’intervista a Giovanni Pellizzeri, da alcuni mesi alla guida di Avda, la società che gestisce l’aeroporto valdostano. Ringraziamo Pellizzeri per essere nei nostri studi


L’aeroporto è al centro di mille polemiche e mille idee, con quali convinzioni ha accettato la Presidenza?
Innanzitutto ci crede, altrimenti non avrei accettato e non sarei lì oggi. Credo in una eroporto sostenibile, credo che l’aeroporto in Valle d’Aosta sia un atout e possa portare benefici all’economia della nostra Regione. Non dobbiamo pensare ad aeroporti come Caselle o Malpensa in quanto i flussi sono diversi, però l’aeroporto della Valle d’Aosta può fare la su parte per aiutare l’economia turistica regionale.

Quindi per lei un aeroporto in Valle d’Aosta può raggiungere una sua sostenibilità economica…
Sì. Per avere un aeroporto sostenibile si deve ragionare su più pilastri. Quelli più importanti sono di fatto tre: i famosi voli di linea commerciali, i voli privati cioè executive e anche la parte di volo a vela e turistico che non si deve mai dimenticare. Io posso immaginare un aeroporto pienamente funzionante che abbia un mix di questi tre pilastri e allora l’aeroporto può diventare produttive e utile per il turismo valdostano.

I voli executive sono una novità…
Generalmente ci immaginiamo un aeroporto che vola con grandi aerei, 100 persone per il tipico volo di linea Aosta-Roma, i voli estivi per Roma o anche altre rotte italiane. In verità c’è tutta una parte di mercato, il segmento dei voli privati - che non vuol dire necessariamente miliardari, ma ad esempio anche aziende, che utilizza aeromobili privati – è già presente, ma va implementato, nel nostro aeroporto. Ed è un segmento economico importantissimo perché porta una clientela che spende e un aeroporto con le dimensioni di quello di Aosta deve assolutamente prenderlo in considerazione.

Mi ha colpito molto l’idea di ospitare l’Assemblea degli albergatori all’interno dell’aeroporto: come è nata questa idea?
Ne approfitto prima di tutto per ringraziare l’Adava e il suo Presidente Gerard per aver scelto l’aeroporto per l’Assemblea annuale. L’idea è nata proprio perché il Corrado Gex deve far parte del comparto turistico regionale. Gli albergatori con la loro assemblea all’interno delle nostres trutture hanno voluto dare questo segnale. E per noi è importantissimo. In quanto l’aeroporto deve collaborare con tutti gli enti e con tutte le associazioni e con tutte le realtà turistico-economiche della Regione.

Attualmente ci sono delle linee attive: quali sono e come funzionano?
Siamo partiti con i voli estivi su Olbia. Abbiamo aggiunto inoltre un’altra tratta che è quella di Monac di Baviera. Questo perché intanto quella Regione potrebbe essere interessante per l’economia della nostra Regione e poi perché la compagnia è tedesca. Di conseguenza bbiamo messo insieme queste due tratte fino al 1° di settembre.

Dal punto di vista delle infrastrutture qual è la situazione?
Il famoso Terminal. Ad oggi l’aeroporto è operativo e attivo, lo è sempre stato, con il vecchio terminal. Non abbiamo problemi. Per l’altro terminal l’interlocutore privilegiato dovrebbe essere l’Assessorato ai Trasporti e quello alle Opere Pubbliche. La palla è infatti in mano alla Regione. Di fatto è stata realizzata una conferenza di servizi dove abbiamo rivisto tutto l’impianto del terminal a partire dalla disposizione degli spazi e dovrebbe andare a conclusione in autunno quando dovrebbe avvenire l’appalto. Però ribadisco questo non spetta a me dirlo.

Progetti per la fine del 2018? E spostandoci un po’ più in là sul biennio 2019-2020 cosa possiamo dire?
Noi dobbiamo per forza ragionare sempre più in là, anche perché programmiamo i voli di anno in anno. Ad esempio la stagione estiva, pur partendo un po’ in ritardo siamo riusciti a coprirla, ma già adesso stiamo lavorando per la prossima stagione estiva anche per poter accontentare diversi tipi di aeroporti, come quello dell’Isola d’Elba, interessati a collaborare con Aosta per creare delle tratte utili sia per i valdostani, ma anche di incoming sulla nostra Regione. Dobbiamo guardare fino al 2020 quando avremo il terminal finito e potremo finalmente pensare ad avere un flusso molto più pesante di turisti da portare in Regione sia per quanto riguarda i famosi voli invernali, cioè turisti che arrivano da Londra, ma anche dalla Svezia, due nazioni molto interessate alla Valle d’Aosta. Inoltre vogliamo implementare la già citata parte executive.

Come mai si sceglie una tratta più di un’altra?
Prima di tutto si parte da una richiesta. Ovviamente il nostra aeroporto non parte da zero, abbiamo già avuto AirVallée che operava quindi c’è già un’idea di flussi e poi raccogliamo le richieste che ci arrivano dagli operatori turistici. Ad esempio ci hanno richiesto per l’inverno dei voli da Londra, Parigi e Stoccolma. Per l’estate abbiamo avuto richieste di voli da Lamezia Terme, Olbia, Isola d’Elba e anche sulla Sicilia. Raccogliamo le richieste e in base ai costi rispondiamo positivamente a quelli che sono più sostenibili.

Un messaggio per la nuova Giunta?
Io ragiono da azienda. Noi siamo un’azienda che è al servizio del territorio. l’Aeroporto può essere ed è un importante atout per il territorio valdostano. Su questo si deve investire. Alla nuova Giunta dico creiamo sistema, lavoriamo insieme e portiamo turisti in Valle d’Aosta.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Il sogno per Avda e avere il più possibile l’aeroporto operativo. Avere più voli possibili, riuscire a portare persone nella nostra Regione, riuscire a farle uscire dalla nostra Regione, quindi agevolare anche l’outcoming, e avere il piazzale del Corrado Gex pieno di aerei privati. Questo è un sogno che non è assolutamente irrealizzabile.

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