21 dicembre 2008

Come va l'industria valdostana?

Il secondo mio articolo pubblicato sul rapporto Valle d'Aosta del Sole 24 Ore di martedì 16 dicembre 2008.

«Le aziende che lavorano per il mercato esterno alla Valle d’Aosta, in particolare quelle che si rivolgono al comparto automobilistico e a quello degli elettrodomestici, chiaramente risentono pesantemente della crisi in essere». Giuseppe Bordon, presidente di Confindustria Valle d’Aosta, non si tira indietro nel disegnare uno scenario di criticità per l’industria nella piccola regione autonoma, colpita da una difficoltà produttiva «che si è manifestata – osserva il Presidente - in modo davvero repentino». La tradizionale trimestrale previsionale elaborata dall’associazione aveva infatti individuato a luglio alcuni primi segnali di debolezza, poi trasformatisi nei mesi di settembre e ottobre in drastici cali di produzione. In effetti l’ultima indagine, elaborata dal direttore Edda Crosa, è figlia del clima che si sta vivendo in questi giorni ed evidenzia un deterioramento delle aspettative sull’evoluzione del ciclo economico «Il peggioramento del quadro economico locale complessivamente considerato – scrivono gli estensori della indagine - si riflette soprattutto sul versante della produzione, dell’utilizzo degli impianti e dell’occupazione che evidenziano una flessione rispetto al trimestre precedente». In affanno anche il settore delle costruzioni tanto da indurre l’amministrazione regionale, su suggerimento dell’Assessore alle Opere Pubbliche Marco Viérin (Stella Alpina), ad aprire un tavolo con tutti gli operatori del settore per individuare provvedimenti «territorialmente efficaci a sostegno del comparto». Una situazione già complessa che in Valle si interseca con un tessuto imprenditorialmente in massima parte composto da microimprese, spesso sottocapitalizzate che patisce fortemente «un rallentamento del meccanismo dei pagamenti come sta avvenendo oggi». Del resto Infocamere conferma che su 14.557 imprese 11.553 non superano i 15.000 euro di capitale sociale. In particolare focalizzando l’attenzione sulle attività manifatturiere non si può non notare come su 1.107 soltanto 19 superano il milione. Anche la nota semestrale di Banca d’Italia, redatta dalla locale filiale di Aosta diretta da Giuseppe Manitta, coglie un quadro congiunturale negativo. Nell’industria la domanda e la produzione hanno registrato dinamiche negative in quasi tutti i comparti; le esportazioni di prodotti in metallo si sono ridotte in misura significativa, anche per effetto dell’andamento dei prezzi. «Le previsioni delle imprese industriali per i prossimi mesi – si legge nella nota - delineano un quadro di perdurante stagnazione. Nell’edilizia, l’attività ha rallentato, risentendo dell’indebolimento della domanda nel settore residenziale. Nel terziario, il deterioramento congiunturale ha interessato soprattutto il commercio al dettaglio». Il segnale più preoccupante, secondo l’indagine, sarebbe costituito dal fatto che l’attività di investimento è rimasta debole. In base al sondaggio della Banca d’Italia, effettuato su un campione di imprese valdostane con oltre 20 addetti, la quota di imprese che ha rivisto al ribasso la spesa per investimenti fissi programmata per il 2008 è superiore a quella che ha indicato una revisione in aumento. Le indicazioni delle imprese per il 2009 segnalano una spesa per investimenti sostanzialmente in linea con quella prevista per l’anno in corso. Anche il mercato interno però non sfugge alla fragilità del momento. «I consumi delle famiglie sono calati anche a causa un notevole crollo della fiducia. Istituti bancari e Confidi stanno studiando d’intesa con la Regione delle soluzioni per ridare fiato ad entrambi i soggetti».
Recentemente con un accordo tra Regione e Ministero del Lavoro, è stata estesa la concessione della cassa integrazione guadagni straordinaria e l’indennità di mobilità anche alle imprese, con più di 15 dipendenti, che hanno esaurito la possibilità di usufruire dei trattamenti di integrazione salariale previsti dalla normativa vigente; alle imprese del settore casa da gioco, con più di 15 dipendenti; ai settori impianti a fune, metalmeccanico, editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati. Si tratta, in particolare, di possibili interventi a favore di Tecdis/Tectel, Casinò de la Vallée e dei lavoratori apprendisti. I fondi messi a disposizione sono pari a 1,6 milioni di euro.

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