Qui trovate la seconda parte dell'intervista al vicesindaco di Aosta Marino Guglielminotti Gaiet. Qui trovate gli altri articoli.
In questo momento è in atto una serie di trasformazioni profonde sulla città di Aosta…
I nodi sono tanti. Si va dall’ospedale alla città universitaria, alla trasformazione dell’area Puchoz, alla destinazione dell’area F8-F8 bis, dove ora c’è il grande parcheggio della funivia. In questo momento quell’area ha una destinazione a polo scolastico. Il problema delle scuole medie e superiori è serio. Molti plessi scolastici sono da mettere a norma. C’è anche la questione della sistemazione della stazione ferroviaria e del collegamento tra il centro-città e la zona Sud, oggi separata dalla ferrovia. Si parla da tempo di interramento della ferrovia. E’ un grandissimo progetto che trasformerebbe già da solo la città, con il recupero di una parte di territorio incredibilmente strategico. Ci sono attualmente le condizioni per collegare in modo semplice le due parti della città, semplicemente separando le due stazioni e creando due terminal distinti.
Ma talvolta non avete il timore che ci si trovi più a decidere che a scegliere…
Un amministratore si trova a lavorare su due livelli. Uno è quello del futuro più o meno prossimo e l’altro è quello della quotidianità. Spesso si privilegia la quotidianità. Il disagio abitativo nasce dalle difficoltà economiche delle famiglie. Aumentano le famiglie che si frantumano, quelle con portatori di handicap. Siamo obbligati a fare delle scelte. E’ vero che spesso non c’è la possibilità di scegliere ed uno è costretto a decidere. E’ un dato di fatto.
Faccio un esempio: due anni fa lo scenario della metropolitana di cui tanto oggi si parla non c’era…
Sa, la città è una piccola capitale. E in città ci sono tutti i servizi regionali. Il problema di un capoluogo di regione non è soltanto abbellirsi, ma gestirsi. Non tutto è programmabile. Un esempio. Con la precedente legislatura sembrava che il collegamento tra l’area F8-F8 Bis e il centro città dovesse avvenire attraverso il cablò. Nell’arco di una legislatura il Cablò è stato accantonato e oggi si parla di metropolitana proprio nel momento in cui noi stiamo per partire con il teleriscaldamento, un altro grossissimo intervento. Tutto questo sicuramente imporrà uno studio della mobilità della città e del circondario. Approvato il bilancio 2009 noi dovremmo immediatamente incaricare dei professionisti per realizzare uno studio generale urbano del traffico.
La regione, in termini territoriali, va letta sempre come un qualcosa di unitario. Gran parte delle auto, tanto per capirci, arrivano da fuori Aosta.
Sono da 4 a 5mila macchine al giorno che entrano ad Aosta.
Iniziative legate alla mobilità?
Le azioni per allontanare le macchine sono già in atto da tempo. Regione e Svap hanno fatto passi da gigante davvero lodevoli in questa direzione. Anche Il Comune ha fatto la sua parte promuovendo “Allô Bus”, “Allô Nuit”, il “Pedibus”. Ora stiamo lavorando con la Regione per realizzare almeno due linee di trasporto pubblico urbano utilizzabili da portatori di handicap. Stiamo intervenendo anche su tutte le panchine, le pensiline per far sì che vengano adattate a queste particolari esigenze. L’idea è che le prime linee che potranno fare questo servizio siano le due navette: la rossa e la verde. A livello comunale stiamo poi proseguendo con il piano spostamenti casa-lavoro fornendo dei contributi pari al 60% delle spese a tutti quei dipendenti che dimostrino di utilizzare i mezzi pubblici per recarsi al lavoro. Il futuro prevede parcheggi di attestamento che però non risolvono globalmente il problema perché creare questi parcheggi vuol dire continuare a presupporre che chi viene verso Aosta lo faccia con la macchina.
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
1 commenti:
ma guglielminotti non è anche assessore all'urbanistica? sembra che l'urbanistica sia in toto demandata alla regione (cablò, metropolitana, ...). Il comune non ha nulla da dire in proposito? Evidentemente gli va bene quel che fa la regione.
Tanto vale chi il PD entri in maggioranza, anche formalmente, pure in regione, a questo punto.
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