Un territorio promosso da un
vino o meglio dall’ampia gamma di una cantina sociale che quotidianamente dà la possibilità ai suoi novanta soci, anche con un appezzamento microscopico, di far vinificare le proprie uve nebbiolo e trasformarle nel pregiato
Donnas. «
Il territorio – spiega il presidente della
Caves de Coopératives della cittadina della Bassa Valle Mario Dalbard –
è estremamente frammentato. Alcuni pezzi non superano i 500 metri. Ci sono ben tre ettari di vigneto che sarebbero abbandonati se non venissero seguiti dai dipendenti della Cantina. Al di là degli aspetti economici la Cave ha una funzione sociale importantissima: evita l’incolto mantenendo gli agricoltori sul territorio anche se per molti si tratta di una attività hobbistica». Ma si tratta di un lavoro reso complesso dall’attuale stato dei terrazzamenti, tipici della
viticoltura di Donnas. «
E’ chiaro che vanno mantenuti perché sono una particolarità del nostro paesaggio – osserva Dalbard –
ma ciò non toglie che sia ormai da tempo necessario prevedere un attento riordino fondiario di tutta l’area in modo da raggruppare le varie proprietà. Attualmente i terrazzamenti non sono regolari, ci sono molte pietre e questo fa sì che sia impossibile ipotizzare un meccanizzazione della raccolta dell’uva. I mezzi non riuscirebbero a transitare in maniera efficiente sotto i pergolati. Non dobbiamo stravolgere il paesaggio, ma è necessario permettere questo tipo di lavorazione così da riuscire a rendere l’attività vitivinicola appetibile ai giovani». Sul fronte della promozione del territorio, come accennavamo nell’incipit dell’articolo, Donnas ha aderito ad una iniziativa estremamente interessante (condivisa anche dai privati
Les Crêtes e
Grosjean) denominata
«vinoparlante» . La nuova annata presenterà una retro etichetta dove potranno essere lette come in un vero dépliant le informazioni complete sulle caratteristiche del vino in questione, sui migliori abbinamenti al cibo, sulle uve da cui è ricavato, sul territorio da cui proviene, sulla vinificazione e sull’azienda, un progetto di «
Autoctono – Vino ed eventi», presentato in occasione dell’ultimo Vinitaly e cui hanno aderito diverse etichette su tutto il territorio nazionale. (
Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 3 luglio 2008)
2 commenti:
Sul Donnas e la sua possibilità di grandezza - di cui non mi sembrano perfettamente consapevoli i responsabili della Cave - ho espresso i miei convincimenti in un ampio articolo pubblicato lo scorso anno sul sito Internet dell'A.I.S.
Ecco il link:
http://www.sommelier.it/archivio.asp?ID_Categoria=8&ID_Articolo=1003
Franco Ziliani
Ho aggiunto il link da te segnalato al post che ho pubblicato. Nei prossimi giorni presenterò anche le altre cinque cantine sociali e spero di poter contare ancora su un tuo breve commento. Immagino che avrai anche letto gli altri post sui produttori privati (Charrère, Anselmet, Martin e Grosjean) che sicuramente ti saranno noti da tempo.
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