1 ottobre 2008

Lachesi impianti: il business energetico si fonda sulla ricerca

A ottobre 2007 compirà un anno di vita. Ma è una start up sui generis. Lachesi Impianti (di cui ho già scritto come potete leggere qui) in effetti nasce già piuttosto solida con 60 occupati e un bilancio che alla fine del 2008 si attesterà intorno ai sei milioni di euro. L'azienda infatti nasce dall’integrazione delle competenze e delle risorse di Ecogas Energia, Sie Service e Lachesi Torino nel campo degli impianti tecnologici e dei dispositivi di monitoraggio. Le prime due sono imprese con oltre 25 anni di attività, mentre l’ultima è una società dell’incubatore di impresa del Politecnico di Torino. «In collaborazione con prestigiosi istituti come il Politecnico di Torino, l’Università di Torino e l’Istituto di Ricerca Mario Boella, Lachesi – spiega l’amministratore delegato Mauro Papagni, 37 anni, presidente di Cna Impianti - sviluppa soluzioni di monitoraggio indirizzate alla sicurezza strutture rchitettoniche e all’ambiente. Lachesi studia i fenomeni connessi a situazioni di rischio, per esempio le alluvioni, i sismi e le frane, e i suoi sensori controllano la sicurezza di opere come ponti, dighe e gallerie». Il core business è chiaro. L’azienda, che ha la sua sede in località Amérique, costruisce impianti tecnologici, in particolare impianti di produzione di energia (elettrica e termica) con particolare riferimento alle unità che sfruttano le fonti rinnovabili (solare, biomassa, geotermia) ed al teleriscaldamento, elettrici ed idricosanitari. Offre anche servizi connessi alla gestione dell’energia e opera nel settore della Bioedilizia e dei sistemi di monitoraggio senza fili e telecontrollo. L’impegno più importante che l’azienda intende portare a termine è previsto per la primavera del 2009 (i lavori dovrebbero partire nel mese di marzo) ed è la costruzione e successiva gestione della centrale a trigenerazione di Variney presso la sede della Comunità Montana Grand Combin, un intervento che prevede un investimento di 2,5 milioni di euro. «La grossa novità, oltre al fatto che saremo noi a gestirla, – spiega Papagni – è che si tratta di una centrale di produzione termica, elettrica e di refrigerazione alimentata a biomassa con filiera corta, cioè con materiale raccolto nell’arco di settanta chilometri in modo da poter accedere ai certificati verdi. Abbiamo semplicemente chiesto alla Comunità montana di avere il terreno in locazione d’uso per trent’anni e di siglare una convenzione con loro per l’acquisto dell’energia termica che noi produciamo, ovviamente con prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli che hanno attualmente. E noi ovviamente vendiamo l’energia elettrica prodotta in eccedenza alla Coooperativa elettrica Gignod». Per i non addetti ai lavori va fatto anche rilevare che questo impianto verrà realizzato attraverso una tecnologia innovativa. «In pratica –precisa Papagni - abbiamo dovuto unire due tecnologie diverse per poter creare questa centrale, dando così vita ad una nuova applicazione. Abbiamo cioè, per la prima volta, unito i motori utilizzati per la produzione di energia elettrica alimentata a biomasse alle torri evaporative in modo da ottimizzare la produzione del termico e garantire il canale di refrigerazione». Un impianto che una volta ultimato sarà il primo in Italia per dimensioni con i suoi 800 Kw termici e 300 Kw elettrici. La Lachesi guarda anche ai mercati esteri. «Stiamo lavorando molto in Francia, soprattutto nell’edilizia privata. Ad esempio - conclude Papagni - adesso con alcun ditte italiane stiamo realizzando gli interventi impiantistici per 200 alloggi a Chamonix. Inoltre, insieme a Sea Energia, abbiamo vinto alcuni appalti particolarmente interessanti in Albania». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 18 settembre)

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web