Prima di tutto va spiegato il nome…
ARTIO è un acronimo. Significa
architettura, restauro, tecnologia, ingegneria e officina che sono
gli ambiti di cui ci occupiamo ed è anche la dea celtica della
natura che si faceva spesso accompagnare da un orso che è diventato
il nostro simbolo. Serv ovviamente sta per servizio.
Quindi vi occupate di design?
Noi nasciamo come architetti. Si tratta
della nostra attività principale. Siamo attivi nel campo della
diagnostica e dei consolidamenti. Dopodichè i clienti hanno iniziato
a chiederci dei render, delle modellazioni virtuali dei progetti e
noi abbiamo iniziato a creare dei modellini. Per fare questo abbiamo
comprato la prima macchina a taglio laser per il legno. Ci siamo
accorti che i clienti si divertivano a giocare con questi modellini
con le porte che si aprivano, il bagno ricostruito perfettamente e
piano piano hanno iniziato a chiederci sempre più modelli. Così ci
siamo ricordati che dentro ad ogni persona si nasconde un bambino che
ha voglia di giocare, di sperimentare, di creare e così abbiamo
deciso di aprire questo nuovo ramo di attività.
Da quando esiste l’azienda e come
è strutturata?
Il ramo del design da circa due anni.
Siamo un gruppo di architetti con un po' di persone che ci assistono
per i montaggi e le stampe e in più ci avvaliamo di contributi
esterni di professionisti e artigiani del luogo, almeno per la parte
tradizionali. I nostri spazi laboratoriali si trovanoa Montjovet
nella nostra sede, mentre ad Aosta abbiamo uno spazio espositivo dove
proponiamo anche un'attività di corsi di design in particolare per i
materiali principe di cui ci occupiamo e cioè legno e ceramica. Si
tratta di nostre passioni pregresse che abbiamo cercato di
trasformare in un mestiere. Le strumentazioni ci offrono anche la
possibilità di lavorare con una variegata gamma di materiali
aggiuntivi tra cui il cuoio, i materiali lapidei, i tessuti, il
plexigas. Inoltre l'anno scorso abbiamo aggiunto le macchine a
modellazione tridimensionale e ora possiamo lavorare anche con le
materie plastiche.
Avete un parco macchine importante.
Un bell'investimento...
Questo ci è particolarmente utile, Ci
siamo infatti resi conto che difficilmente le persone avevano una
voce. Ognuno di noi ha nel cassetto una idea da realizzare e spesso
non trovare come realizzarle. Per questo noi abbiamo iniziato a
lavorare molto con le personalizzazioni. Per noi è molto divertente.
Operate soltanto a livello
regionale?
Abbiamo anche una vendita online e
quindi possiamo arrivare davvero in tutte le parti del globo. Ci è
capitato di avere dei clienti di Sidney o di spedire dei nostri pezzi
a Dubay e di avere dei clienti scozzesi che ci chiedevano delle
personalizzazioni di oggetti. Insomma non abbiamo confini...
Sul vostro sito avete anche dei
partner. Di cosa si tratta?
Riguarda principalmente il settore
architettonico. Speriamo che anche le nuove attività diventino
autosufficienti come quella architettonica.
Novità per il 2020?
Per la prima volta abbiamo proposto un
presepe che può essere personalizzato attraverso l'inserimento di
elementi architettonici valdostani: dal Castello di Verrès all'Arco
di Augusto. Ci sono clienti che ci chiedono proprio di inserire i
loro monumenti più cari. Sul fronte aziendale stiamo cercando di
farci conoscere il più possibile non soltanto dal cliente ma anche
da altre aziende con l'obiettivo di proporre un prodotto realizzato
in partnership. Vogliamo pure ampliare il settore dei corsi e della
divulgazione.
Un sogno imprenditoriale da
realizzare?
Noi vorremmo che ogni persona avesse a
casa sua un oggetto realizzato da noi, anche piccolissimo come un
portachiavi. Ci piacerebbe aiutare gli altri a realizzare i loro
sogni.
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