10 agosto 2008

Crotta Vegneron di Chambave: obbligatorio crescere sui mercati esteri

Consorzio unico «Quatremillemètres» che porterà sotto una regia unica l’attività di tre cantine sociali: la «Cave du vin Blanc de Morgex et de La Salle», la «Cave de l’Enfer d’Arvier» e la «Crotta di Vegneron» di Chambave. Andrea Costa, dal 1996 enologo della Crotta, Cooperativa nata nel 1980, con la finalità di valorizzare la viticoltura delle zone di Chambave e Nus, crede profondamente nel progetto.
«I tre marchi storici – spiega – rimarranno anche perché ovviamente ogni cantina mantiene
i suoi asset produttivi, ma nasce un coordinamento per le attività su cui si può fare sinergia come gli acquisti, le vendite, le azioni di marketing. Del resto con il marchio «Quatremillemètres» abbiamo già prodotto 60mila spumanti
». La Crotta (Presidente Elio Giuseppe Cornaz) oggi conta su 120 soci e su una produzione di 350mila bottiglie su di un territorio di 35 ettari. La zona è privilegiata da un microclima particolarissimo con scarse precipitazioni per cui gli attacchi dei parassiti della vite sono estremamente limitati e temperature medie elevate nel periodo estivo. La politica aziendale è marcatamente votata alla valorizzazione dei vitigni autoctoni come Petit Rouge,Fumin, Vien de Nus oltre a quelli tradizionali come Muscat de Chambave e Nus Malvoisie. Sono in particolare i passiti ad essere da sempre il biglietto da visita di questa Cooperativa anche se ormai anche la produzione dei rossi sta incontrando il favore di alcune guide di settore, soprattutto per il loro buon rapporto qualità- prezzo. «La qualità c’è – prosegue Costa – bisogna però lavorare di più sulla commercializzazione anche se devo dire che in questi ultimi anni il mercato sta rispondendo bene». La Crotta sta facendo crescere la sua quota di mercato al di
fuori dei confini regionali. «Dal 2005 – puntualizza l’enologo – lavoriamo sul territorio nazionale con la cuneese Vinifera che propone i nostri vini in hôtel, ristoranti e bar con risultati ottimi nel Lazio e buoni in Piemonte e Toscana. Ma dal 2008 si è aperto anche il mercato estero. Giappone a parte, dove abbiamo sempre potuto contare su un importatore che ha sempre creduto in noi, siamo entrati sul mercato statunitense con l’agenzia «Villa Italia» di San Francisco». Uno sbarco in grande stile che ha avuto recentemente il suo evento clou con una quattro giorni di manifestazioni itinerante sul suolo americano organizzata dall’importatore. «Il nostro moscato ha avuto un successo eccezionale per i suoi profumi fascinosi – sottolinea Costa – per il suo gusto secco che lascia la bocca pulita e fresca e che ben si presta al gusto americano con la sua predilezione per la cucina giapponese e il pesce crudo. Ma è stato apprezzato, devo dire in maniera anche inaspettata, il rosso Fumin. E’ un vino meno facile che è piaciuto soprattutto a San Francisco e Chicago». Piazze buone per i vini della Crotta sono anche il Belgio, l’Inghilterra, la Germania e recentemente grazie alla nuova linea di spumanti anche la Svezia e, presto, l’Ucraina. Attualmente il mercato italiano assorbe il 15% della produzione e il 5% l’estero, ma l’obiettivo dell’azienda è nel giro di alcuni anni di arrivare a commercializzare al di fuori dei confini valdostani il 40% delle bottiglie prodotte. «Puntiamo anche ad aumentare la produzione – conclude Costa – già nel corso del 2008 entreranno in produzione altri due ettari e nel prossimo triennio altri 3-4. Complessivamente significa altre 50-60 mila bottiglie». (Pubblicato sul Corriere della Valle del 17 luglio 2008)

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