Diamo un po’ di numeri sull’operatività di Valfidi…
Valfidi per numerosità di soci e
per volumi di garanzie è il più grande confidi valdostano. Conta 3253 imprese
socie e uno stock di garanzie di oltre 85 milioni di euro delle quali il 90% in
bonis a fronte di linee di fido e
residui finanziamenti garantiti per oltre 195 milioni di euro. Nel 2016 il nostro stock di garanzie
è rimasto costante a differenza delle maggior parte dei confidi nazionali e
regionali che hanno segnato un calo delle garanzie. Nel 2016 Valfidi ha
deliberato nuove garanzie per 22,4 milioni di euro a supporto di 44,6 milioni
di euro di nuovi finanziamenti e linee di fido. Il nostro Confidi conta su di
un patrimonio di 13,5 milioni di euro e su una disponibilità finanziarie per
oltre 17 milioni di euro. Ha un cet1 capital ratio ovvero il principale
indicatore di solidità patrimoniale usato dal sistema bancario al 18%, un
valore di tutto rispetto se consideriamo che le banche che operano sul nostro
territorio questo indice varia da 10 a 14%.
Che cosa deve essere un Confidi oggi?
Non più quello di 10 anni fa o anche
solo 5 anni fa. Il mondo delle imprese è
cambiato, il mondo bancario è cambiato e si deve la visione ed il
coraggio di cambiare anche nel mondo dei confidi. Chi non ha questa visione è
un amministratore miope. il confidi oggi
oltre a prestare garanzie per l’accesso
al credito, deve accompagnare le aziende nelle scelte finanziarie, deve dare
loro consulenza finanziaria, supportarle nella predisposizione di piani di
sviluppo e ristrutturazioni finanziarie, adeguarsi alle richieste delle imprese
come ad esempio il rilascio di fidejussioni, veicolare alle imprese i benefici
dei fondi di garanzia, e anche concedere piccolo credito ovvero concedere quei finanziamenti
di piccolo importo che le banche soprattutto quelle maggiori non vogliono più
erogare in quanto economicamente non più remunerativo.
Cosa fa concretamente Valfidi? Come siete strutturati?
Valfidi ha iniziato ad attivare
nuovi servizi quali le fidejussioni per rimborso di imposte. Ha una persona che
opera sul territorio a diretto contatto con le imprese. Sta da tempo operando
con la controgaranzia del fondo centrale per le Pmi che permette di ottenere un
miglioramento del tasso dei finanziamento, miglioramento spesso anche
significativo, e maggiori possibilità di accesso al credito grazie ad una
percentuale di garanzia rilasciata superiore al 50%. Il consiglio di
amministrazione ha poi allo studio un piano strategico proprio per rispondere
alle nuove esigenze delle imprese, per avviare le nuove attività che ci sono
richieste dalle imprese e per valutare il perimetro operativo nel quale si dovrà
muovere Valfidi in un futuro prossimo.
Quali sono le necessità delle imprese sul fronte del
credito?
Per le nuove imprese in primis le
garanzie per l’accesso al credito, ma direi anche per le micro e piccole
imprese già costituite. Poi le
fidejussioni commerciali per affitti, per forniture per le quali spesso le
banche oggi per concederle chiedono alle imprese o ai soci delle stesse un
apporto di collateral di pari importo. Qui abbiamo visto che c’è’ spazio per
lavorare. Aggiungerei le fidejussioni per il rimborso di imposte e il piccolo
credito, cioè finanziamenti di piccolo importo che le banche soprattutto quelle
maggiori fanno difficoltà ad erogare in quanto economicamente non più
remunerativo. E siccome sappiamo che il tessuto imprenditoriale valdostano è fatto
di tantissime micro imprese che di fatto necessitano spesso di micro
finanziamenti anche questa è una esigenza a cui bisogna pensare. Ultima ma non
ultima, anzi forse andrebbe ricordata per prima, la consulenza finanziaria e
l’accompagnamento delle micro e piccole imprese nell’accesso al credito.
Valfidi svolge un importante lavoro di consulenza, potremmo dire di
accompagnamento delle imprese…
Si Valfidi ha costituito un
apposito servizio che opera sul territorio al servizio delle imprese per
valutare congiuntamente alle imprese stesse le operazioni di investimento, ma
anche più genericamente di finanziamento, e consigliarle nell'utilizzo delle
migliori forme di finanziamento e di accesso ad agevolazioni sia in contributo
in conto interessi che in forma di garanzie. Presiede questo servizio la
Dott.ssa Sacchet. Si tratta di un lavoro ci sta dando ottimi riscontri ed è
molto apprezzato. Questo aspetto è uno dei principali canali di sviluppo
dell'attività del confidi e andrà senza dubbio ulteriormente implementato.
Le ultime novità a livello normativo?
La principale novità a livello
normativo, che dovrebbe attuarsi entro l'anno, è senza dubbio l'adozione dei
decreti legislativi di attuazione della legge delega approvata nell'agosto 2016
dal parlamento per la riforma del Sistema Confidi che dovrà definire un
perimetro preciso di attività dei Confidi, le linee guida per patrimonializzare i confidi, disciplinare la contribuzione
pubblica, efficientare i rapporti tra pubblico e privato nella filiera della
garanzia, sviluppare servizi finanziari
innovativi, agevolare l’accesso al credito di PMI e professionisti,
razionalizzare gli adempimenti dei confidi eliminando ogni tipo di
duplicazione. Entro fine anno il sistema confidi potrà beneficiare del Fondo
Rischi istituito con la finanziaria 2014 per complessivi 225 milioni di Euro da
utilizzare per dare maggiori garanzie alle imprese. Ed infine la riforma del
Fondo centrale di garanzia.
Riforma del fondo centrale di garanzia: di cosa si tratta e cosa vuol
dire per le imprese?
Innanzitutto dovrebbe
riequilibrare un po' le posizioni delle banche e dei confidi rispetto al fondo,
oggi eccessivamente sbilanciate verso le banche che hanno utilizzato il fondo spesso e volentieri più che per dare credito alle
imprese con qualche difficolta di accesso al credito, per sostenere il credito alle imprese che non
avevano la necessita di essere supportate dal fondo, ma solo per migliorare gli
accantonamenti che le stesse banche dovevano fare. Ci auspichiamo che la
riforma - che prevede la concessione di una minore percentuale di garanzia alle
imprese “buone” ed una percentuale di garanzia maggiore per le imprese con
qualche difficoltà in più e per gli investimenti - possa riequilibrare il
sistema a vantaggio delle imprese soprattutto micro e piccole che ne hanno
maggiore necessità.
Il Sistema Confidi Valle
d’Aosta rispetto alla realtà nazionale: ci sono delle differenze?
Differenze sostanziali sia positive
che negative. L’aspetto negativo è che oggi in Valle d’Aosta hanno sede quattro
confidi, di cui due che operano esclusivamente in Valle d’Aosta e sono
intermediari vigilati, un numero sproporzionato se si considera che i confidi
intermediari vigilati in tutta italia sono meno di 40 e questa frammentazione
non è certo positiva in quanto non permette di costituire una struttura
organizzata ed efficiente come sarebbe necessario per tutto quello che ho detto
in precedenza , come invece è stato fatto in molte altre regioni italiane e
dalle quali secondo me i confidi e l’amministrazione pubblica dovrebbe prendere
spunto. Di positivo abbiamo che i confidi valdostani sono solidi, con una buona
patrimonializzazione ed una incidenza di garanzie e crediti deteriorati bassa
(sotto il 10%) rispetto a percentuali a
volte doppie del resto d’Italia, quindi confidi sani. Secondo aspetto da
evidenziare è il costo della garanzia
che si applica nella nostra regione ovvero
commissioni di garanzia allo 0,60 -0,75% annui rispetto ai 2-3% di altri confidi. In un
momento in cui il costo del credito si è ridotto anche in maniera sostanziale
il costo della garanzia ha una incidenza sul taeg spesso determinante.
Un sogno legato al mondo del credito?
In una parola direi semplificazione
di cui si parla tanto ma che in realtà non si vede… anzi…. Il tessuto
imprenditoriale italiano è costituito da micro e piccole imprese e nella nostra
regione questa caratterizzazione è ancora più marcata. E’ necessario ritornare
a rivitalizzare queste piccole imprese, supportare le nuove iniziative
imprenditoriali anche piccole, dando il necessario credito alle micro imprese.
Parlo di artigiani, piccoli commercianti, professionisti cioè quelle categorie
che oggi hanno maggiori difficoltà ad accedere al credito. Per fare questo è anche
necessario che venga ridefinita tutta la filiera del credito e soprattutto
della garanzia, evitando le duplicazioni e le sovrapposizioni attuali tra Fondi
di garanzia nazionali, fondi di garanzia regionali, Confidi, semplificando i
processi ed eliminando le duplicazioni di incombenze oggi esistenti. Se si
giungesse a questa semplificazione sono convinto che ci potrebbe essere
maggiore disponibilità di credito anche per le micro e piccole imprese e a
minor costo. Ricordo infatti che oggi vi è ancora una forte disparità di costo
del credito tra le imprese medio grandi che ottengono finanziamenti di importo
elevato e le micro imprese che invece richiedono piccoli finanziamenti,
differenza data non tanto dal rischio impresa, ma piuttosto dalla
antieconomicità delle piccole operazioni.
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