19 marzo 2008

Via delle Indie: tanta passione al servizio delle spezie

Passione. Tanta passione. La prima impressione che si ha incontrando Raffaele Bellizia, amministratore delegato della Via delle Indie di Champdepraz, è che faccia davvero quello che ha sempre desiderato fare. Sulla sua scrivania riposa, segnato da appunti a matita e segnalibri volanti il libro, edito da Feltrinelli, «Spezie, storia di una tentazione» dello studioso americano Jack Turner. Il libro racconta di come le spezie fossero un simbolo di benessere e di potere, a tal punto che il desiderio di possederne le fonti spinse gli esploratori di tutti i paesi a circumnavigare il globo per raggiungere le mitiche terre d’Oriente. «Ci sono degli spunti – ci spiega – anche se l’impronta narrativa, indubbiamente accattivante, finisce un po’ per romanzare troppo alcuni aspetti di una storia particolare che indubbiamente ha pesato molto sulla grande storia del mondo». E poi coinvolge l’interlocutore nel provare un nuovo prodotto. Una correzione analcolica per il caffè, fatta di spezie, «particolarmente richiesta – aggiunge - dal mercato inglese». Da questo entusiasmo e da un gruppo di dipendenti estremamente motivati (12 di cui ben tre attivi nel settore della ricerca e sviluppo) si capisce come la Via delle Indie abbia potuto proseguire la sua corsa in Valle d’Aosta. Nata nel 1924 la società ricompare in Valle d’Aosta come marchio nel 2003, in seguito alla cessione da parte della Bertolini di Champdepraz del ramo dolciario alla tedesca Cameo. La Via delle Indie con i suoi dodici dipendenti (di cui tre impegnati nel settore R&S) passa così da un fatturato di 450.000 euro a uno di 1,8 milioni di euro, destinati a crescere significativamente anche nel corso del 2008 in virtù dell’acquisizione di nuove commesse sia sui mercati esteri che nazionali. «Dopo l’aumento del 5% del 2007 – aggiunge l’a.d. - stimiamo di crescere del 30% nel corso del 2008».
La Via delle Indie attualmente è fornitore omologato di Barilla, e lo sta per diventare per Rovagnati, Beretta, Citterio e Sapori di Siena. L’export (pari al 20% del fatturato) si concentra in Canada, Germania e Francia, ma sono già stati avviati contatti con Russia, Ungheria e con importanti acquirenti californiani. Inoltre, è in arrivo anche un accordo con la catena «Esselunga» sia nel comparto dell’industria che in quello dei supermercati. «In questo caso - sottolinea l'ad - il risultato sarà duplice. Infatti, oltre a posizionare direttamente a scaffale i prodotti della Via delle Indie, nei diversi punti vendita, rimane la soddisfazione della scelta dei vertici di Esselunga di affidarsi alla nostra azienda per la fornitura di preparati iposodici, capaci cioè di sostituire il sale nel prodotto finito, sia nel comparto gastronomico, come per le paste ripiene, che in quello dolciario». Su quest’ultimo fronte l’azienda segnala la propria intenzione di aprire presto una nuova linea di prodotti con il marchio «Farmaspezie» da commercializzare nelle farmacie e nelle erboristerie. L’azienda di Champdepraz vuole anche rafforzare il suo contatto con il territorio regionale e sta valutando di lanciare un nuovo marchio «Conosciamo le Alpi» per diffondere la gastronomia della piccola regione autonoma. Con questo obiettivo sul suo sito internet l’azienda ha aperto uno spazio che ospita le ricette valdostane inviate dagli utenti. 7.500 sono stati fino ad oggi i contatti ottenuti dal sito dell’azienda, attivo da un mese, e sono state già molte le famiglie che hanno scelto il sistema «on-line» per portare a casa i prodotti della Via delle Indie. «Sono convinto – conclude Bellizia – che una azienda come la nostra non possa che giovarsi di essere inserita in un contesto naturale come quello valdostano. Penso con interesse anche ad iniziative in collaborazione con il Parco del Mont Avic». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 6 marzo 2008)

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