Fra i miei contributi al Rapporto Valle d'Aosta ti segnalo anche l'articolo sugli incubatori di impresa.
versione on line sul Sito del Sole 24 Ore e qui sotto versione ImpresaVda
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Il team di Techgea: da sinistra in piedi Mario Naldi e seduto Paolo Zamparutti |
«Mi
scuso ma sono ancora un po' intontito dal jet lag. Sono appena rientrato dalla
Colombia. Lì c'è davvero tantissimo da fare. La viabilità in tutto il paese è da
creare da zero. In futuro andremo in là sempre di più». Paolo Zamparutti, 33 anni, laureato a Torino nel 2010 con una tesi
in geomorfologia, con la Techgea srl,
ha da tempo messo in conto un futuro da «globetrotter» seguendo numerosi
cantieri all’estero (Turchia, Svizzera, Uzbekistan, Nigeria, Thailandia) fino
alla nuova terra di conquista: la Colombia e, più in generale, tutto il Sud
America. Techgea Srl, neppure due anni di vita, è una società indipendente
specializzata nella esplorazione del sottosuolo e nella diagnostica delle
strutture mediante applicazione di metodologie geofisiche. Dal 2011 è insediata
a Pont-Saint-Martin, nell’incubatore gestito da Vallèe d’Aoste Structure per la
Regione Valle d’Aosta. Chi ricorre ai servigi di Techgea vuole sapere in
anticipo se vale la pena avviare un'attività di scavo che si sia in cerca di
acqua o si voglia realizzare un'infrastruttura civile sotterranea. A guidare la
startup Mario Naldi, 50 anni, con un
manipolo di giovani laureati under 35.
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Giulio e Pierpaolo Valzolgher (Fastalp) |
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Enrico Bucci (Biodigitalvalley) |
Nella porta accanto Giulio Valzolgher, 27 anni, si fa aiutare dal papà Pierpaolo (un passato dirigenziale in
Vodafone e Fastweb) a dare gambe al suo sogno imprenditoriale di Fastalp: portare internet dove le
grandi compagnie di telecomunicazione non hanno interesse ad arrivare. «Tutta
l'offerta prodotti-servizi - spiega - è basata sull'uso delle più moderne
tecnologie wireless digitali ed è caratterizzata da valori di banda minima
garantita al top del mercato». Ad inizio 2013 risultano connessi circa un
migliaio di clienti. «Uno degli esempi migliori della particolarità del
servizio offerto - commenta Valzolgher - è la connessione delle centrali
idroelettriche della Fratelli Ronc. Le centraline sono tutte posizionate in
luoghi dove normalmente non c'è copertura di segnale. Con la nostra tecnologia riusciamo
a garantirne la gestione a distanza con un semplice smartphone».
Sullo stesso
corridoio la Biodigitalvalley di Enrico Bucci che con
il progetto ParIS della Regione Autonoma Valle d’Aosta è impegnata nel testare
una nuova procedura di ricerca informatica in grado di individuare i
biomarcatori della malattia del Parkinson e far fare passi significativi all’attività
di diagnostica. «Il tutto – commenta Bucci - è
reso possibile da ProteinQuest, la nostra piattaforma per la biodiscovery che
integra e confronta i dati della letteratura scientifica biomedica con vari
altri tipi di dati e immagini biomediche. Gli strumenti informatici velocizzano
enormemente l’analisi fatta dai ricercatori ed è possibile così raggiungere più
velocemente risultati importanti».
A pochi chilometri, a
Issogne, in un’area ancora sottoutilizzata di proprietà un tempo di un
importante gruppo industriale valdostano, con la Vass technologies sono protagonisti due quarantenni: Giuseppe Gianolio e Simone Mulattieri, entrambi ingegneri.
Per loro l’incubatore è stata una tappa rapidissima. Le dimensioni del business
reclamavano da subito spazi più imponenti. La loro idea imprenditoriale intende
rivoluzionare il settore edile: «Realizzare un tetto completo in tre giorno
contro le due settimane minimo di un tetto tradizionale». Gianolio, tra i
fondatori di Electro Power System, prima azienda ad ottenere il riconoscimento
del World Economic Forum di Davos, così racconta la genesi della sua nuova
sfida imprenditoriale: «Dovevo ristrutturare il tetto di casa e ho notato che l’assemblaggio
avveniva in cantiere con tutte le difficoltà connesse al dover coordinare
molteplici fornitori. Le modalità costruttive erano davvero obsolete lontane
anni luce dalle potenzialità di oggi. Inoltre mi sono accorto che più di metà
del valore dell’investimento è legato all’installazione. Una vera enormità. Ho iniziato
a realizzare dei prototipi avviando una ricerca brevettuale per capire se mi trovavo
davvero di fronte ad un’idea nuova. Mi sono così accorto che c’era spazio per fare
qualcosa di innovativo e siamo partiti. E’ nato così il primo tetto modulare
high tech».
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Pierpaolo Rigo (Tacita) |
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Andrea Cappellari (Mavitec) |
Nell’incubatore di Aosta la Tacita
del 45enne Pierpaolo Rigo è nata T-RACE,
la prima moto elettrica da enduro capace di competere con le tradizionali moto
a motore endotermico per la piacevolezza della guida e la ragguardevole
autonomia, che permette di coprire oltre 100 km nei percorsi di enduro e rally
affrontati in condizioni di gara. Ma è il turismo delle
due-ruote il business che più interessa a Rigo. «Per le sue caratteristiche –
commenta – la T-Race può andare dove normalmente non si potrebbe. E’ una moto
così green da ottenere aver ottenuto il
permesso di inoltrarsi sulla pista sterrata del parco dell'Etna dove
normalmente gli unici veicoli ammessi sono quelli delle guardie forestali».
I
sistemi di visione – ad esempio gli occhi dei bracci meccanici che manipolano i
pezzi durante le fasi produttive all’interno delle catene di montaggio - sono
invece il core business del 39enne Andrea
Cappellari che con Mavitec sogna di espandersi su tutto il territorio
nazionale forte di una competenza ormai riconosciuta soprattutto nel settore del
controllo di qualità. Ma le aziende giovani nascono anche al di fuori degli
incubatori di impresa basta pensare che sono oltre una trentina gli under 35
che nell’ultimo triennio hanno utilizzato la neonata legge sull’imprenditoria
giovanile o al mondo del vino dove aziende storicamente giovani, come quella di
Elio Ottin, in pochi anni offrono qualità al livello di brand da più tempo
radicati sul territorio.
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