19 maggio 2016

#Credito: #Valfidi e #Confidi Valle d'#Aosta verso la fusione nel 2018

Andrea Leonardi
La società Cooperativa di garanzia collettiva dei fidi tra imprese della Valle d’Aosta – VALFIDI S.C. (Presidente Andrea Leonardi e direttore Roberto Ploner) ha convocato mercoledì 18 maggio  l’Assemblea Ordinaria e l’Assemblea Straordinaria dei soci per apportare alcune modifiche al proprio Statuto Sociale e per approvare il bilancio dell’esercizio 2015.

Le variazioni statutarie sottoposte alla approvazione dei soci, sono finalizzate ad adeguare lo Statuto stesso alle nuove disposizione della Banca d’Italia per gli intermediari finanziari che hanno presentato istanza di iscrizione nel nuovo albo unico di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario.
Il Presidente Leonardi ha in particolare annunciato che «nell’ottica di rafforzamento reddituale, patrimoniale e strategico, iI Consiglio di amministrazione di Confidi Valle d’Aosta ed il Consiglio di amministrazione di Valfidi hanno deliberato di avviare il procedimento per pervenire alla fusione entro la fine dell’esercizio 2017. In particolare: a)  nel primo semestre 2017 verranno svolte le due diligence con riferimento alla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dei predetti confidi risultante dal bilancio 2016 approvato dall’assemblea dei soci; b)  entro il 30 giugno 2017 verranno approvati e depositati i rispettivi progetti di fusione da parte dei Consigli di Amministrazione dei due Confidi; c)  nel secondo semestre 2017 saranno effettuati gli adempimenti di competenza delle Assemblee per la fusione con efficacia 1° gennaio 2018».

Relativamente al bilancio dell’esercizio 2015, riportiamo i principali dati: 
Valfidi conta oggi 3.248 soci ordinari (imprese) e 8 soci sovventori; il numero complessivo è rimasto invariato rispetto al 2014. Nel 2015 sono stati ammessi alla cooperativa 108 nuovi soci e ne sono fuoriusciti per recesso, decadenza o esclusione altrettanti. Valfidi ha convenzioni con 15 banche operanti in Valle d’Aosta, oltre che con Aosta Factor e con 4 società di leasing.Al 31/12/2015 lo stock complessivo di garanzie ammonta ad euro 85.770.540 in decremento del 3% rispetto al 2014; alle suddette garanzie corrispondono oltre 203.000.000 euro di finanziamenti e affidamenti attivi garantiti. Il trend dello stock di garanzie ha seguito il trend dell’erogazione del credito da parte degli Istituti di Credito, anch’esso in calo.
Nel corso del 2015 Valfidi ha erogato 25.129.117 Euro di nuove garanzie corrispondenti ad Euro 52.377.000 nuove linee di credito concesse dalle banche convenzionate. Le garanzie in bonis rappresentano il 91% del totale, le garanzie deteriorate il 9%, di cui il 4,95% sono garanzie relative a pratiche a sofferenza presso le banche. Le sofferenze di cassa (posizioni escusse) sono svalutate al 97% mentre le sofferenze di firma (posizione classificate a sofferenza dalla banche ma non ancora escusse) sono svalutate al 65%.
Il patrimonio netto della società ammonta ad Euro 14.212.635. Il Patrimonio di vigilanza ad Euro 14.089.900.  L’indice Tier 1 capital ratio ovvero l’indice che misura il rapporto percentuale tra Patrimonio di vigilanza ed i Rischi Ponderati è pari al 17,15%. Il margine di intermediazione, ovvero i ricavi ammontano ad Euro 1.533.418 Euro, i costi operativi totali ad Euro 1.234.523 e le rettifiche di valore o svalutazione per crediti e garanzie deteriorati ad Euro 859.795. L’esercizio chiude con una perdita di 573.895 Euro. 
«La gestione caratteristica ovvero i ricavi complessivi al netto dei costi operativi, - si legge nella relazione - genera un risultato positivo di circa 300.000 Euro; il risultato finale è condizionato poi dalle svalutazioni dei crediti e delle garanzie a sofferenza». 

Al fine di agevolare i propri soci Valfidi ha deciso, per l’anno 2015, ma anche per il 2016, di mantenere invariate le commissioni di garanzia (sono ferme dal 2010) ancorché il rischio di credito in questi anni, a causa della difficile crisi economica che ha attraversato anche la nostra regione, sia decisamente aumentato. I ricavi da commissionale fermi da 6 anni unitamente alle necessarie svalutazioni delle posizioni deteriorate, hanno prodotto per la prima volta una chiusura in negativo dell’esercizio 2015. 

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