Ecco uno degli articoli che ho pubblicato sul Rapporto Valle d'Aosta del Sole 24 Ore e che non è disponibile on line.
La strategia della «Cabina unica di
Regia» per le società di impianti a fune comincia a dare i primi frutti. Il
primo bilancio post fusione di Cervino spa e Cime Bianche si è chiuso con un
utile di 1,2 milioni contro i 350mila euro dell’esercizio precedente in cui le
due società erano ancora autonome.
I numeri del comparto (15 i soggetti
coinvolti) sono ingenti: 70,2 milioni di ricavi, un patrimonio netto di 116,9 e
una perdita di esercizio complessiva di 1,87 milioni. In sette casi la Regione
possiede già almeno il 50% del pacchetto azionario: dal 50% delle Funivie del
Monte Bianco al 97,26% della Pila spa. Negli altri casi si tratta di quote
ampiamente superiori al 40%.
Del resto i conti sono presto fatti. L'esistenza di due società, e quindi
di due imprese distinte e
autonomamente organizzate, impone la tenuta di due posizioni camerali e
fiscali, due contabilità e due redazioni di bilanci d'esercizio, due gestioni
dei personale, due reparti amministrativi, due strutture di coordinamento
tecnico, acquisti e sicurezza dei lavoro, due magazzini aziendali, due
strutture di funzione commerciale. Una ridondanza a cui la Regione Valle
d’Aosta ha deciso di porre fine avviando nel gennaio 2011 un percorso di
riorganizzazione del settore funiviario affidato a Finaosta e chiedendo da
subito alle società di coordinare le proprie azioni con gruppi di lavoro e
stazioni di appalto comuni. L’obiettivo è di passare entro la primavera del
2013 dagli iniziali 15 soggetti partecipati da Finaosta a sei.
«Dopo la prima
fusione pilota tra la Cervino e Cime Bianche – spiega Roberto Francesconi che
segue per Finaosta il settore – che ha garantito immediati risultati positivi
gestionali e operativi con la Primavera del 2012 la Regione ci ha dato il suo
via libera per procedere ad acquisire il controllo di tutte le piccole imprese
funiviarie dove Finaosta non superava il 49%. Dal mese di luglio poi è stata
avviata una serie di operazioni di fusione societarie impostate secondo il
criterio della comprensorialità».
Tre i poli di attrazione. Con la già citata
Cervino dove confluiranno le società che gestiscono gli impianti di Chamois e
Torgnon. Pila che accoglierà al suo interno le Funivie Gran Paradiso di Cogne e
la Grand-Saint-Bernard e infine Monterosa con la Sagit di Gressoney, la Sitib
di Brusson e le Funivie di Champorcher.
«Dalle prime stime – spiega Francesconi
– la fusione garantisce alle società di minori dimensioni un risparmio di circa
200mila euro. Un dato che confidiamo crescente e che alle minori spese
affianchi maggiori ricavi come effetto del coordinamento delle politiche
commerciali».
Anche Siski, la società che gestisce lo ski pass regionale, è
stata coinvolta nel risiko del settore. «Trattandosi di una società espressione
di tutte le altre società funiviarie – ha spiegato Francesconi – non ci
sembrava logico lasciarla al di fuori di queste operazioni di concentrazione.
Si è deciso così di procedere alla fusione per incorporazione della SISKI
s.r.l. nella Pila S.p.A. nella convinzione che questo permetterà di conseguire
importanti razionalizzazioni nell’impiego delle risorse, ridurrà i costi fissi
complessivi, creando al tempo stesso maggiore efficienza gestionale
complessiva».
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9 mesi fa
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