Marco Linty |
Iniziamo subito con un tema di grande attualità: il prestito BCE
messo a disposizione attraverso la BCC delle imprese e famiglie
valdostane. Come sta andando?
Prima
di dirvi come sta andando vorrei brevemente spiegarvi cos’è un
prestito BCE. E’ un prestito emesso dalla BCE (Banca Centrale
Europea) a tasso agevolato a favore delle banche europee e che deve
essere utilizzato per finanziare famiglie e imprese, per cercare di
far ripartire l’economia. Quando lo scorso mese di giugno il
presidente del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea,
Mario Draghi, ha annunciato tale programma di prestiti, la nostra
banca, nonostante le difficoltà dovute alle modeste dimensioni, non
ha esitato a cogliere questa opportunità, inoltrando immediatamente
la richiesta di partecipazione alla prima asta di settembre. Abbiamo
ottenuto l’intero importo richiesto pari a 28 milioni di euro,
messo immediatamente a disposizione con una direzione precisa, che è
quella di dare credito ad imprese e famiglie.
Per
quanto riguarda l'utilizzo, dopo un’analisi delle esigenze di
territorio, abbiamo deciso di suddividere il plafond in tre parti
uguali. La prima parte è destinata al credito al consumo per
sostenere le spese delle famiglie, in quanto riteniamo che per far
ripartire l’economia sia assolutamente necessario far sì che
riparta la domanda di beni e servizi, che ripartano i consumi; la
seconda parte è destinata a agricoltori e allevatori per anticipo di
contributi e conferimenti, acquisto capi di bestiame e nuovi
investimenti; la terza parte è destinata alle PMI (Piccole e Medie
Imprese) e ai liberi professionisti per finanziare investimenti quali
macchinari, attrezzature, interventi su beni aziendali strumentali e
scorte di magazzino. Per tutte tre le categorie, le linee di credito,
subordinate comunque all'accertamento del necessario merito
creditizio, vengono erogate dando priorità ai soci della Banca.
Viene applicato un tasso di interesse di favore che varia da un tasso
minimo del 2,2%, in caso di garanzie superiori allo standard (50%) da
parte dei diversi Confidi Valdostani che sostengono l'iniziativa, ad
un massimo del 3%.
Per
com'è strutturata l'operazione, va sottolineato che ciò comporta un
sacrificio in termini di minor guadagno per la Banca, ma anche un
maggior rischio per il Confidi garante, e devo dire che dai risultati
che stiamo ottenendo, notiamo che questa proposta è stata
apprezzata. Infatti dopo appena tre mesi abbiamo già collocato oltre
12 milioni di finanziamenti sui 28 a disposizione.
In generale avete già qualche primo dato di bilancio per fare un
punto su come si è chiuso il 2014?
Non
abbiamo ancora dei dati puntuali, ma da una prima analisi posso dire
che il risultato di gestione sarà ampiamente superiore a quello
previsto nel Budget 2014; l’utile, che come sapete, per una BCC è
un mezzo e non un fine - serve per accrescere la possibilità di fare
impieghi - ci permetterà di continuare nel rafforzamento del
patrimonio della Banca, necessario oggi più che mai per rispettare i
parametri imposti da Basilea 3. Per quanto riguarda la raccolta - intendo i risparmi, i depositi dei soci e dei clienti - è aumentata di quasi il 7% rispetto al 31 dicembre 2013 e questo permette alla Bcc Valdostana, a differenza delle altre banche commerciali, di continuare a impiegare i soldi raccolti e li impiega in Valle d’Aosta, finanziando le imprese e le famiglie valdostane, e anche qua con un aumento degli impieghi che va oltre il 6%.
La nuova sede è particolarmente apprezzata...
I
lavori di ristrutturazione della sede dell’Arco d’Augusto sono
stati parzialmente completati: a dicembre 2013 è stata aperta la
nuova filiale e nel primo semestre 2014 è stata completata la
ristrutturazione della parte est del piano terra destinata a uffici
di consulenza e realizzato un nuovo porticato esterno.
Della
nuova filiale sono molto apprezzati i nuovi sportelli in vetro, con
porte automatiche gestite e chiudibili a piacere dagli operatori, in
quanto garantiscono al cliente il massimo della riservatezza.
Piacciono poi molto quegli spazi che normalmente non si trovano in
una filiale tradizionale: mi riferisco all’area bambini, dove le
mamme o i papà, indaffarati tra un operazione e l’altra, possono
tranquillamente lasciare i propri figli in piena sicurezza e serenità
a giocare e divertirsi. Uno spazio colorato per i bimbi, poco
abituati fino ad ora alle classiche banche d’aspetto rigido e
grigio. L’intento è proprio quello di abbattere questa frontiera,
di creare un punto d’incontro, dove anche i bambini o i giovani,
che sono il nostro futuro, possano cominciare a prendere confidenza
con la banca.
Punto
centrale della nuova sede della BCC è la CAFFETTERIA dove i clienti
molto volentieri si rilassano sorseggiando un buon caffè o altre
bevande, sfogliando quotidiani e riviste specializzate messe a
disposizione, e durante la pausa pranzo possono gustare degli ottimi
piatti. L’arredo elegante e raffinato ma allo stesso tempo
confortevole ha trasformato questo punto di incontro in una vera
isola di relax. La
sala conferenze, messa a disposizione per eventi come corsi di
formazione e conferenze, viene utilizzata dai soci e clienti per le
proprie esigenze, rimarcando ancora una volta la grande apertura
della banca al mondo esterno e al sostegno della propria comunità.
Champoluc avete aperto uno sportello virtuale. Come sta andando
questo primo test?
A
giugno è stato inaugurato un nuovo sportello a Champoluc che diventa
la nostra 21a filiale e che ci ha consentito di aumentare il nostro
territorio di competenza, acquisendo anche i comuni limitrofi di
Brusson, Gressoney-Saint-Jean, e Gressoney-la-Trinité. Siamo così
passati da 56 a 59 comuni, coprendo l’80% del territorio regionale.
Quello
di Champoluc è uno sportello virtuale, che utilizza una postazione
automatica, collegata alla sede, in sostituzione della presenza
fisica dell’operatore. Oggi, in Valle d’Aosta, siamo gli unici a
vantare questa modalità di collegamento virtuale che, se avrà
successo, potrà essere diffuso in altre località! Al
momento però è ancora presente un nostro dipendente per mantenere
un rapporto diretto con la comunità, per fare sviluppo nella zona e
per fidelizzare la clientela, per cui lo sportello non è ancora
stato testato in modalità solo virtuale.
Lei è a fine di questo suo primo mandato. Un bilancio?
Ho
assunto questo incarico in un momento non facile, in un periodo in
cui la crisi, iniziata nel 2008 ha continuato a produrre i suoi
effetti, ma nonostante queste difficoltà abbiamo continuato a stare
vicino ai nostri Soci e ai nostri clienti, proponendoci anche come
consulenti nei nuovi investimenti, di nuovi progetti proprio in
momenti in cui la fiducia deve essere data guardando più alle idee
per il futuro rispetto ai dati negativi del recente passato. In
questi anni abbiamo continuato ad aumentare la raccolta che è stata
interamente reimpiegata nel territorio valdostano, continuando così
ogni anno ad aumentare gli impieghi, in controtendenza in un periodo
in cui invece si sente solo parlare, non di aumento, ma di
contrazione del credito. Aumentando i volumi abbiamo ottenuto anche
degli utili che ci hanno permesso, non dico di aumentare ma di
mantenere gli stessi dipendenti che ricordo ad oggi sono 127. Mi
preme sottolineare questo dato in quanto in questo momento si sente
parlare solo di esuberi e di tagli. Questi aspetti positivi sono
sostenuti dalla fiducia dimostrata dai soci che continuano ad
aumentare e che sono passati dai 7.200 di fine 2011 agli oltre 9.000
di oggi.
Che cosa vorrebbe ancora realizzare?
La
nostra banca ha già quote di mercato importanti - direi anzi
lusinghiere nel finanziamento a imprese e famiglie -, ma mi sento
investito di un’ulteriore responsabilità che è quella di
continuare ad accompagnare chi genera reddito e crea occupazione,
anche in questa fase di trasformazione strutturale che sta vivendo
l’Europa, l’Italia e anche la Valle d’Aosta. E quindi
continueremo ad essere banca del territorio, continueremo a fare
banca, intendo dare credito alle imprese e famiglie valdostane in
questo particolare momento.
Dal vostro osservatorio cosa potete dire sullo stato di salute
dell'economia valdostana?
Dobbiamo
constatare che il Pil è negativo ed è tornata la recessione. I dati
nazionali non sono confortanti e le diverse fonti, pur se autorevoli,
qualche volta, non sono allineate. Noi continuiamo a fare la nostra
parte come banca di sistema per cercare di incentivare la ripresa
dell’economia locale. La Valle d’Aosta non è esente dalle
dinamiche nazionali di mercato ma per fortuna ci sono punti di
eccellenza che possono essere il volano di una ripresa consistente:
turismo, agricoltura e artigianato, sono ancora i punti di forza su
cui investire anche con innovazione.
Ci
sono comunque sentori di una seppur timida ripresa. Registriamo
infatti un maggior grado di fiducia da parte dei nostri clienti ed
una crescita dei depositi e quindi della liquidità. C’è più
disponibilità alla spesa anche se il coraggio di affrontare nuove
sfide ed investimenti strutturali per la propria attività si devono
ancora rafforzare. Prova ne è il fatto che con alcuni imprenditori,
artigiani, commercianti anche in presenza di un parere favorevole da
parte della banca per un investimento progettuale, come ad esempio il
rinnovo macchinari piuttosto che acquisti nuovi stock di prodotti per
ampliare magazzino ed offerta, in alcuni casi, suggeriti dalla banca
stessa in un’ottica di consulenza, permane ancora prudenza nel far
partire nuove iniziative.
C’è
poi da segnalare una importante ripresa delle richieste di mutui da
parte di famiglie e privati per l’acquisto, la costruzione e
ristrutturazione di abitazioni.
Dal punto di vista dei numeri quali sono le prospettive per il
2015?
Abbiamo
appena approvato il budget e il piano operativo per il 2015, nel
quale viene previsto un aumento della raccolta, e quindi dei depositi
e risparmi, del 4,85%. Anche per quanto riguarda gli impieghi, parlo
di finanziamenti a imprese e famiglie, abbiamo previsto un aumento
del 2,95%.
Una novità aziendale?
Le
novità sono già state tante come ho avuto modo di raccontarvi, per
cui non vorrei aggiungere altro se non invitare tutti i soci e i
clienti a continuare ad approfittare delle opportunità, dei servizi
e dei prodotti che la BCC Valdostana mette a loro disposizione.
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Non
vi parlo di un sogno imprenditoriale ma vi voglio leggere un testo
che parla di crisi in modo positivo e che è tratto da “Il
mondo come io lo vedo”
scritto 85 anni fa da Albert Einstein, che mi ha favorevolmente
colpito per l’attualità del pensiero e che avevo riportato lo
scorso anno sul mio editoriale della nostra rivista Nouvelles:
“Non possiamo
pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse
cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le
nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce
dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella
crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi
supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.
Chi attribuisce
alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso
talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera
crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle
persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di
uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una
routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella
crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i
venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa
incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica
crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per
superarla”.
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