21 ottobre 2015

Genta (#Confidi #Commercio): Il Confidi del Nord Ovest avrà la sua sede in Valle d'#Aosta

Propongo l'intervista Pierluigi Genta, Presidente del Confidi Commercio Turismo e Servizi di Aosta.

Genta avete fatto un accordo per far nascere un Confidi del Nord Ovest di cosa si tratta?
Tutti sanno che ci sono gli obblighi di Banca d'Italia in merito alle nuove istruzioni sul mondo del credito date dall'Unione europea. Occorrono grossi volumi, capacità di stare in piedi da soli tenendo anche conto che c'è un concorrente come il Medio credito centrale. Quindi la mission dei Confidi risulterà stravolta. Non soltanto più garanzie, attività che sarà sussidiaria, ma dovremo ragionare in termini più di consulenza e avvicinamento al credito. Perché allora Confidi Nord Ovest? I numeri parlano chiaro 12mila aziende in Valle d'Aosta, 6000 sono già socie dei vari Confidi il resto è in campo alle Banche e sono i clienti migliori con rating superiori. A questo punto manca un bacino che ci permetta di poter ampliare il conto economico. L'unica soluzione era andare a pescare al di fuori della Valle. Si tratta perciò di un accordo interregionale che al momento ha visto la firma di un protocollo d'intesa tra il Presidente di Ascom Confcommercio Valle d'Aosta, Pierantonio Genestrone, e Ascom, Confcommercio Torino, Maria Luisa Coppa, m amolto probabilmente presto ci sarà anche la Liguria attraverso il Confidi di Savona. Questo progetto nasce anche dalla volontà della Confcommercio a livello nazionale che ha insistito nel vedere nel futuro dei Confidi aggregazioni sempre più importanti come sta già avvenendo a Nord Est. Essere piccoli è bello ma il mondo sta cambiando

Quali sono i vantaggi che ritenete possano venirne agli associati?
Sicuramente un grande Confidi, anche se ci sono dei costi elevati per mantenerlo, in un'economia di scala mostra dei vantaggi. Intanto l'accesso al credito sarà più facile inq uanto essendo un vigilato di queste dimensioni con le banche avremo un altro approccio e poi penso proprio che il price verrà a costare molto meno andando avanti nel tempo.

Come mai avete scartato l'ipotesi di una aggregazione con le due realtà presenti attualmente sul territorio regionale: Valfidi e Confidi Valle d'Aosta?
Non vorrei fare del vittimismo. Però il nostro Confidi ha già subito il taglio del contributo in conto interessi della Regione. Un'azione penso mirata per spronarci verso l'unificazione a livello regionale. In realtà ha scatenato l'effetto contrario. Ma al di là di questo noi abbiamo avuto molti contatti ma non abbiamo trovato quel terreno fertile per poterlo fare. Non si tratta di poltrone.
La Regione vista la vostra scelta extraterritoriale intende chiedervi indietro dei contributi da lei elargiti. Spieghiamo di quali contributi si tratta?
Difficile spiegare la giacenza di questi fondi che derivano dalla notte dei tempi. Provo a semplificare. Tanti anni fa la Regione assegnava un budget da utilizzare per dare dei contributi in conto interesse secondo le regole europee. Noi abbiamo fatto a bilancio delle retrocessioni, giuste a nostro avviso a differenza di altri. Poi abbiamo avanzato questa giacenza e nel 2010 ci è stato assegnato un contributo per un fondo di garanzia regolato dalla Legge 1 la quale dice che questi fondi possono essere ritirati soltanto in caso di liquidazione. Non è il nostro caso. Noi siamo stati alle norme fino ad oggi. E anche nel futuro quei fondi non saranno utilizzati per imprese al di fuori del territorio regionale.

Vi aspettavate una simile decisione? Quale sarà la vostra reazione?
Comprendiamo le ragioni politiche della richiesta di restituzione dei fondi pervenuta dall'Amministrazione regionale, tuttavia restiamo sorpresi, considerato che le risorse di cui alla l.r. 01/2009 sono e continueranno ad essere utilizzate nel rispetto delle normative. Appare opportuno rimarcare come dal 2009, anno di destinazione delle risorse che erano già in dotazione alla cooperativa, grazie ad una sana e prudente gestione ha saputo, oltre a sostenere le imprese valdostane in difficoltà grazie all'erogazione di circa 2 milioni di euro, accrescere la dotazione del fondo dagli iniziali 5 milioni agli oltre 5,7 milioni. La lettera pervenuta appare dunque più altro un processo alle intenzioni e di ciò siamo  sinceramente dispiaciuti. Vogliamo comunque rassicurare gli associati e le imprese che Confidi CTS Valle d'Aosta è comunque dotata di adeguate risorse proprie per continuare a perseguire i propri impegni statuari. Occorre osservare inoltre che la richiesta di restituzione dei fondi appare quantomeno poco ponderata se consideriamo, come detto, che buona parte delle risorse sono state impegnate per il rilascio delle garanzie per sostenere l'accesso al credito delle aziende. Inoltre, sempre nell'ottica di ottimizzare al meglio le risorse in dotazione, quasi tutte le somme sono investite ed una restituzione integrale, come richiestoci dall'Amministrazione, rischierebbe di creare importanti minusvalenze. Ancora una volta ci troviamo nella condizione di dover aprire un contenzioso con l'Amministrazione regionale per tutelare le imprese e certamente sarà una difesa, la nostra, accurata ed a 360° che coinvolgerà tutte le Istituzioni che dovranno essere chiamate in causa. Ricostruiremo l'iter che ha portato la Regione a dotare Confidi valdostani di tali risorse anche con sforzi importanti per le finanze pubbliche.  Faremo valere le ragioni di questa cooperativa che da sempre è impegnata nel sostegno al tessuto imprenditoriale locale e che non trova nel governo regionale il partner coerente nella condivisione della nostra mission. La scelta di Confidi CTS Valle d'Aosta di vagliare soluzioni che guardano oltre i confini regionali, è frutto di valutazioni accurate che hanno considerato l'evoluzione delle normative in materia di Confidi e ritenendo il bacino d'utenza valdostano non sufficiente per affrontare le sfide del futuro. In gioco quindi non c'è solo la restituzione dei fondi regionali, ma la difesa della libertà d'impresa. Noi siamo pronti a restituire a condizione che vengano soddisfatte tutti i legittimi aspetti tecnico-economici per la restituzione delle somme. Noi non vogliamo tenere dei soldi se non sono di nostra competenza.

La sede sociale viene spostata ad Aosta. Cosa significa?
Stranamente mi sarei aspettato dei complimenti. Perché quando un soggetto va al di là dei suoi confini regionali e riesce nel concambio, nel progetto globale ad ottenere che la sede sociale sia in Valle d'Aosta penso che è un atout in più. Significa che noi vogliamo essere il centro, il perno del Confidi Nord Ovest. Questa sede poi non è fittizia in quanto ci sono regole stringenti per cui non la si potrà mai più togliere dalla Valle. Mia spettavo di conseguenza non uno scontro ma dei complimenti.

Possiamo fare un bilancio, sia pure parziale, della vostra attività nel 2015?
Siamo in linea con l'anno scorso. Leggero aumento. Abbiamo fatto molte attività sul territorio. Ad esempio il tour del credito e abbiamo creato dei prodotti mirati a dare liquidità ai nostri associati nati proprio dal confronto sul territorio. Il riscontro è stato davvero buono. Chiudiamo in attivo con le nostre forze pur essendo svantaggiati.

Per il 2016 che cosa cambia sul fronte dell'attività dopo la fusione?
Noi abbiamo attentamente guardato alle attività svolte da questo Confidi. Ne dico una: il crowfounding. E' l'unico Confidi autorizzato in Italia dalla Consob per la raccolta di fondi per start up innovative. Mi pare un inizio buono. Tra le altre cose noi avremo un presidio in quanto in questi giorni noi realizziamo una società di servizi che farà da consulenza ai nostri soci che si presenteranno alle banche nel migliore dei modi. Poi ci sono altre idee. Questo Confidi non darà soltanto garanzie, ma potrà fare interventi anche di altro tipo per sostenere le imprese.

Quale sarà il suo ruolo nel nuovo soggetto?
Nel concambio abbiamo avuto la sede e durante questo turno io farò il vicepresidente con delega autonoma per quanto riguarda la Valle d'Aosta. Prossimamente spero, se non sarò io sarà qualcun altro, che un valdostano diventerà Presidente del nuovo soggetto. Ci tengo a sottolineare che all'interno della governance avremo delle novità. Saranno presenti dei professionisti valdostani.

Un sogno da Presidente di Confidi da realizzare?
Tutte le novità che sono arrivate in questi anni hanno aperto di più le nostre conoscenze facendoci diventare più trasparenti, più all'altezza della situazione, facendoci comportare come se fossimo un vigilato e il 27 ottobre di dieci anni fa è stato l'inizio oggi è la continuazione del diventare il perno di un grande Confidi. Penso di avere fatto una scelta che guarda di più verso il futuro. 

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