La
Chambre Valdôtaine informa che lo stock di imprese registrate in Valle d’Aosta
al 31 dicembre 2017 è di 12.507 unità, con un calo dello 1,5% rispetto al
trimestre precedente e del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2016.
La
variazione dello stock annuale è prevalentemente frutto della conclusione di un
processo di cancellazione d’ufficio, già avviato nel 2016, di società fallite e
non rimosse dagli archivi.
Depurata
da questo aspetto, la dinamica di iscrizioni e cancellazioni evidenzia un
rallentamento delle cancellazioni (715 contro le 747 del 2016), e una
sostanziale tenuta nella nascita di nuove imprese (+700 rispetto alle 709
dell’anno precedente) con un saldo finale di -15 imprese – erano -38 nel 2016.
Indicativo
appare, a questo proposito, il miglioramento del tasso di crescita, attestato
sul valore di -0,11% contro il -0,29% del 2016 ed il -0.13% del 2015; il tasso
di crescita nazionale è dello 0,75%.
A
chiudere il 2017 in rosso sono state prevalentemente le attività del settore
delle costruzioni e del commercio (-4% circa, con risultati analoghi a quelli
registrati nel 2015) seguite dalle attività manifatturiere (-3,9%) e dai
servizi alle imprese (-2,2%). A fronte di una forte crescita a livello
nazionale si registra una sostanziale tenuta nel comparto turistico.
Dal
punto di vista delle forme giuridiche appare rilevante, in quanto in
controtendenza rispetto al passato, il calo delle società di capitale (-6.5%).
Più rallentata appare invece la diminuzione delle imprese individuali (-1.3%).
Anche
il comparto artigianale fa registrare uno scarto negativo con un calo di 64
imprese (contro le -50 del 2016) per uno stock totale di 3672 unità. Le perdite
sono concentrate principalmente nel settore delle costruzioni (-3.3%) e del
manifatturiero (-3.4%). In lieve aumento risultano le attività legate ai
servizi alle imprese (+4.2%).
In un
quadro nazionale che vede il Sud registrare dati positivi ed il nord-ovest del
paese segnare il passo, anche la situazione valdostana evidenzia quindi una
ancora persistente difficoltà nel fare impresa, soprattutto in settori più
tradizionali quali ad esempio l’edilizia, confermando l’esigenza di favorire
l’accesso al credito per il comparto imprenditoriale.
Nel
quadro generale impone poi una riflessione la perdita di consistenza del
settore delle società di capitale le cui performance le avvicinano alle società
di persone evidenziando le carenze di un modello di gestione dell’attività
imprenditoriale che forse necessita di ulteriori interventi da parte del
legislatore.
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