1 luglio 2010

Bocciato (per ora) il Consorzio Unico Valdostano

Commento con un po' di ritardo l'esito del mio mini-sondaggio sull'ipotesi di un Confidi unico in Valle d'Aosta. Su 28 voti raccolti in una settimana (un po' pochini) 16 si sono detti contrari e 12 favorevoli. Nessuno purtroppo ha spiegato le motivazioni alla base del voto. Quello che è certo è che nel breve periodo appare difficile ipotizzare che qualcuno degli altri quattro confidi valdostani scelga la strada dell'unificazione con Valfidi, anche dopo la discesa in campo di Rollandin che vorrebbe un soggetto unico grazie al quale le imprese valdostane possano trattare con gli istituti di credito in una posizione di maggior forza. Possiamo dire che il sondaggio misura il clima degli addetti ai lavori. Fra un anno però  lo scenario potrebbe essere radicalmente mutato. Dipenderà tutto dalle novità che porterà l'iscrizione al 107 di Valfidi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

SIamo certi che il motivo di voler a tutti i costi fare un unico consorzio sia quello di aver maggior forza con le banche?

A fronte di questo, se così fosse, gli altri consorzi amerebbero restare deboli? Non è logico.

Forse c'è dell'altro no? Meditate gente, meditate.

ImpresaVda on 1 luglio 2010 alle ore 21:22 ha detto...

Premesso che ci possono essere secondi fini che magari io non vedo (se l'anonimo ha qualche idea mi illumini pure...) va detto che qualunque ipotesi di unificazione - anche se la si può ritenere necessaria - non è indolore. Dietro ad ogni Confidi c'è una storia, degli equilibri costruiti in tanti anni che difficilmente i responsabili di ogni consorzio possono vedere svanire nell'arco di qualche mese. Esiste anche un aspetto di rappresentanza che per alcuni è importante e che - evdeintemente - un Confidi regionale sembra non garantire...

Anonimo ha detto...

A mio avviso é più qualcosa che ha a che fare con operazioni avventate o comandate, di indipendenza sulle scelte delle garanzie da fornire o meno. è questioni di patrimoni, sofferenze ed incagli. di costi di gestione.
Poi, solo in ultimo, una questione di sederi e poltrone, la cosa più semplice tra l'altro cui porre rimedio. Basta allargare il tavolo e le cariche. Non è quello il punto.

Ultima considerazione, Il profilo delle persone, la loro storia, la "correttezza" dei personaggi in gioco conta.

 

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