28 settembre 2010

Una Deval Vale un Voto a Berlusconi?

Per Enrico Tibaldi of course. Vedremo domani se si tratta di un'opinione condivisa dal Senatore Antonio Fosson (e da tutto lo Stato maggiore dell'Uv). Pregevole poi l'utilizzo da parte del consigliere pidiellino, ammantato di soave ironia, del termine «restitution».
Il quesito tuttavia - permettetemi - può porsi anche in senso inverso. Il voto di Fosson vale una Deval?

4 commenti:

ImpresaVda on 28 settembre 2010 alle ore 22:55 ha detto...

Chiamatela completezza d'informazione o memoria storica...
Trattasi di comunicato stampa del Consiglio regionale.

Il Consiglio ha proseguito i lavori con la discussione della risoluzione, già rinviata in Commissione nella seduta del 15 gennaio scorso, sull'acquisizione da parte dell'Amministrazione regionale di quote di capitale di proprietà Enel nelle società operanti nel settore della distribuzione e vendita di energia elettrica.

La risoluzione, comprensiva di uno dei cinque emendamenti presentati dal gruppo VdA Vive/Renouveau, è stata approvata con 23 voti favorevoli e 7 astenuti (VdA Vive/Renouveau e PdL).

(...)

Il Consigliere segretario Tibaldi (PdL) ha evidenziato l'intenzione di "capire fin dove l'Amministrazione vuole spingersi in questa regionalizzazione forzata, visto che non sempre la regionalizzazione equivale a soli aspetti positivi. Non è vero che ciò che non è Regione non è valido. La situazione valdostana non ha eguali in nessun'altra realtà locale."

giancarlo borluzzi ha detto...

La questione Deval è la dimostrazione del totale disinteresse del governo Berlusconi verso la Valle (la questione delle norme di attuazione è un fatto tecnico dovuto).
Aumentare l'asfissiante presenza di un partito anacronistico, integralista e pallonaro travestito da "amministrazione regionale" nelle strutture valdostane è assolutamente antitetico ai principi che Silvio Berlusconi ha esposto, riesposto e ribadito al Congresso costitutivo del PdL in Roma e io ho ascoltato. Il via libera alla conquista di Deval è figlio dell'ingenuo dare credito a chi rappresenta quadri valdostani e strategie per calare chez nous i principi del liberalismo berlusconiano come può farlo (ovviamente mi riferisco a pidiellini nostrani, non agli unionisti che usufruiscono delle inettitudini altrui) chi dichiara e ridichiara pattume la Carta dei Valori del PdL in cui milita e per confermare il suo status politico-culturale semina strafalcioni grammaticali in ciò che scrive.
L'efficienza aziendale berlusconiana richiedeva un'analisi sui "referenti" valdostani, sulla fondatezza dei quadri valdostani da loro rappresentati a Roma e sul come tali "referenti" abbiano qui costruito l'impossibilità di dialogare nominando un coordinamento con persone scelte proprio per la caratteristica di limitarsi a votare secondo l'ordine di chi li ha posti in tale consesso.
Tibaldi? Ha ragione, ma è una colomba che non esce allo scoperto se non in luoghi per iniziati.
Il voto di Fosson? Sub luce aeternitatis, una questione importante quanto il colore delle scarpe calzate oggi dal vicesindaco di Nairobi.

Anonimo ha detto...

La Deval era sull'orlo di un abisso.
Con l'acquisizione farà un enorme passo in avanti.

ImpresaVda on 30 settembre 2010 alle ore 15:36 ha detto...

@Anonimo
Il suo commento è variamente interpretabile e di certo, comunque la si metta, non in maniera particolarmente rassicurante. Di quale abisso parla?

 

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