Inizialmente è quasi uno spin off. «Nel 2003, all’interno della Letom, - spiega – ho aperto una sezione dedicata all’enologia ed è stato come un colpo di fulmine. La semplice rivendita di attrezzi agricoli non mi dava più i giusti stimoli imprenditoriali e così nel 2004 ho costituito Qualitywine, società che opera nella progettazione e realizzazione di impianti per l'industria enologica ed alimentare. La mia nuova mission era costruire cantine. Inizialmente doveva essere la mia prima vacanza dopo tanti anni di lavoro. Seguire la mia passione per il mondo del vino. A distanza di sei anni non mi sono più fermato e oggi ho un giro di affari di tre milioni di euro».
Ma la particolarità di Qualitywine è quella di operare soprattutto sul mercato svizzero. E’ sufficiente scorrere le referenze sul sito aziendale per rendersi conto che il mercato elevetico pesa per circa il 90% del fatturato, spaziando dal Vallese al Canton Ticino. «Solitamente – osserva Coquillard – in Valle d’Aosta non vado oltre il 3%, mentre il resto è suddiviso tra un po’ di Nord Italia, Borgogna e California con l’unica eccezione di quest’anno in cui il mercato valdostano è arrivato al 30% con le cantine “Pavese” di Ermes Pavese di Morgex e “La Source” di Stefano Celi di Saint-Pierre». Quest’ultima, in particolare è stata la prima cantina valdostana a fregiarsi di innovazioni tecnologiche mondiali quali la ricezione delle vendemmie con selezione automatica delle uve, la pressatura ad azoto con generatore di azoto indipendente per la saturazione della pressa, dei serbatoi e della zona di imbottigliamento, e la regolazione delle temperature di vinificazione e stoccaggio tramite l’utilizzo del telefonino.
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