17 febbraio 2011

Regia di Finaosta per gli Impianti a fune valdostani: si va verso l'Holding?


E’ ancora lungo il percorso che porta alla regia unica all’interno del settore degli impianti a fune e le soluzioni incerte (società unica oppure holding sono alcune delle soluzioni sul piatto) nel frattempo le 18 realtà che operano nel settore regionale (di cui 16 partecipate dall’amministrazione regionale attraverso Finaosta come si deduce dalla tabella) sono state invitate dall’amministrazione regionale a fare “come se” fossero un corpo unico.

Martedì scorso il Presidente della Giunta Augusto Rollandin e l’Assessore ai Trasporti Aurelio Marguerettaz hanno infatti incontrato i responsabili delle imprese funiviarie per illustrare le linee programmatiche per la riorganizzazione del settore, incarico affidato attraverso la delibera numero 8 del 2011 a Finaosta, la finanziaria regionale. Chiaro l’obiettivo prioritario: «la razionalizzazione societaria del settore funiviario valdostano, procedendo con graduali e progressive forme di consolidamento delle diverse realtà societarie, mirate al conseguimento di effettivi recuperi di efficienza del sistema nonché di un più efficace coordinamento strategico e operativo nelle diverse funzioni svolte, in particolare per quanto riguarda la pianificazione dello sviluppo dei comprensori, la gestione, gli acquisti, il personale e il marketing».

Un percorso visto con favore anche da Ferruccio Fournier, presidente dell’Associazione Valdostana Impianti a fune, che in occasione dell’ultima assemblea dell’Avif ha tracciato la sua personalissima road map per ridare fiato al comparto ponendo come punto di partenza la razionalizzazione del sistema, e ribadendo «la necessità di accrescere la ricettività valdostana tramite la commercializzazione di una parte, ancorché minima, del consistente patrimonio immobiliare oggi scarsamente utilizzato e alla crescita dei posti letto alberghieri o simili».

Nel frattempo gli ultimi dati disponibili (al 6 gennaio) fanno segnare una positiva inversione di tendenza. I passaggi agli impianti di risalita sono cresciuti del 10,7% (841.433 contro i 760.262 del 2009-2010) e gli introiti sono aumentati del 10,1% (20,9 milioni contro i 19 della stagione precedente). Analizzando il risultato nel dettagli si scopre che l’offerta dello skipass regionale, gestito da Siski, è cresciuta del 29% passando da 2,7 a 3,5 milioni, in parte trainato dai nuovi prodotti high tech e in parte dal fatto che molti clienti preferiscono poter scegliere all’interno di un ventaglio di opzioni più alto, magari nella convinzione di poter non essere vittime di un meteo avverso. Da notare che, ancora in assenza di rilevazioni precise, da un rapido giro di orizzonti realizzato da Siski alla fine di gennaio la crescita del 10% era confermata da tutte le stazioni. Anche sulle settimane bianche i segnali appaiono confortanti. Limitandosi soltanto agli ski pass regionali commercializzati da Siski rispetto alla stagione 2009/2010 la crescita è dell’8% e rispetto a due anni fa addirittura si registra un +29%. In particolare i tour operator stanno portando in Valle turisti scandinavi, inglesi e dell’Europa dell’Est.

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