A sinistra l'autore di questo blog e a destra il Presidente della Camera di Commercio di Aosta Nicola Rosset. Come puoi vedere siamo negli studi di Radio Proposta in Blu |
Finalmente avete anche un nuovo segretario. Lo staff è al
completo.
E’
un altro dei punti positivi di questo periodo. Il nuovo segretario generale è
Jeanne Grosjacques ed ha un curriculum di altissimo profilo oltre a delle
esperienze molto importanti in merito alle problematiche montane. Il fatto poi
di avere condotto degli enti autonomi come un Comune ci permetterà di
migliorarci ancora speriamo nel brevissimo periodo.
In questi primi mesi dove ha concentrato maggiormente la
sua attenzione come Presidente?
Io
sono presidente dal 22 giugno del 2011 e la nuova Giunta è stata composta il 7 luglio.
Per cui abbiamo iniziato insieme a muoverci lungo un doppio binario: da un lato
ci siamo impegnati nel far percepire alle aziende presenti sul territorio che
la Camera di Commercio, in questo momento di grave crisi economica, desidera
dare un sostegnoalle aziende liberando risorse sul territorio coinvolgendo commercianti
ed albergatori e favorendo tutto
ciò
che può far crescere le presenze turistiche in Valle d’Aosta. Dall’altro ci
siamo posti come obiettivo primario la maggior internazionalizzazione delle
nostre aziende, portando all’esterno della nostra regione le imprese che
possono esportare in virtù del fatto che il mercato locale si sta riducendo a
causa di un turista di prossimità che inevitabilmente si presenta con una
capacità di spesa diminuita.
Quali sono stati i dossier più ostici?
Ci
sono dei dossier più complicati anche perché io ho una provenienza
privatistica. Di conseguenza ci sono certe attività che viste soltanto in un’ottica
da privato risultano diverse da come potrebbero essere sviluppate all’interno
di un ente pubblico. Comunque in Chambre ho grande supporto e sostegno per
superare questa mia difficoltà di
approccio.
Certamente è importantissimo far sì che le aziende capiscano che la Chambre può
essere un punto di riferimento importante con cui fare sviluppo. Aggiungo che
sul fronte regionale si è instaurato un rapporto interessante perché in molte
attività si è riusciti a fare squadra. Per esempio attraverso il Poa abbiamo
stanziato due milioni di euro: uno della Camera di Commercio ed uno della
Regione. Fare squadra vuol dire farlo con tutti: con gli operatori, con le
associazioni e con tutto il tessuto imprenditoriale.
Ho trovato particolarmente valida la “partnership” avviata
con Eataly. Come è nata l’idea?
L’idea
è nata in virtù del fatto che Eataly rappresentava l’unica soluzione per poter
cogliere gli obiettivi cui accennavo in precedenza, cioè vetrine internazionali
in posti che ci interessano. New York dove c’è un mercato che ha una attenzione
fortissima per il made in Italy e Eataly ha uno spazio vendita sulla Fifth
Avenue molto prestigioso dove oltre che portare i nostri prodotti di eccellenza
- formaggi, vini, lardo e quant’altro – abbiamo anche
avuto la possibilità di mettere una vetrina di tipo turistico e questo al
momento ha già dato dei risultati molto
brillanti. E poi Tokyo. Dove la Regione Valle d’Aosta ha negli anni investito
molto su un mercato dove bisogna insistere per molti anni in modo da raggiungere
l’obiettivo. Detto questo, una volta che lo si è raggiunto, è un mercato che
paga con soddisfazione gli investimenti fatti. Poi non va dimenticato che Etaly
in Italia rappresenta una vetrina di grande qualità. E’ una realtà presente a
Milano, Torino, Genova e Bologna, cioè piazze utili per i nostri prodotti e per
il nostro turismo. Ad esempio la presentazione dei nostri “mercoledì in rosa” in
zone dove può avere un buon ritorno. Inoltre il mercato enoagroalimentare di
prossimità di queste regioni è importantissimo e questo ha fatto sì che oltre a
portare le nostre eccellenze, già note su certi mercati, abbiamo anche potuto
fare spazio ad alcuni piccoli produttori e sperimentare cosa si può ottenere con
delle distribuzioni
organizzate
di questo livello.
Ora la Chambre si prepara al grande appuntamento di Rigenergia.
Siamo giunti ormai alla sesta edizione…
Rigenergia
ha diffuso negli anni tra la popolazione una conoscenza su risparmi energetici,
sul corretto utilizzo dell’energia e su tutte le tecnologie nuove legate alle
fonti rinnovabili. Quest’anno riprodurremo Rigenergia
con
nuove iniziative facendo conoscere al nostro pubblico le novità del settore, ad
esempio la mobilità
sostenibile,
un settore su cui anche le nostre aziende possono confrontarsi.
Focalizziamo la nostra attenzione su Rigenergia e le imprese
valdostane…
Questa
organizzazione è stata coniugata con questi anni di grande crisi. Per cui capiamo
che una fiera in questo momento è un investimento oneroso per le aziende.
Abbiamo perciò ritenuto giusto cercare di venire loro incontro. In modo
particolare alle aziende valdostane che sono state tutte inserite nel sito della
Chambre Madeinvda, creando per loro una vetrina che durerà anche dopo la fiera.
In più tenendo fermi i costi dell’anno scorso
assicuriamo degli stand più grandi, più confortevoli, capaci di ospitare una
proposta più completa. Tutto
questo risparmiando all’interno dell’investimento circa 40mila euro.
Avete fatto all’inizio dell’anno un “workshop” sulla qualità
del credito. Come giudica la situazione valdostana?
E’
un discorso molto difficile da affrontare. Abbiamo passato alcuni mesi in cui
le aziende hanno avuto necessità di
liquidità. Liquidità che non arrivava ed era molto cara. Addirittura si è verificata
drammaticamente una mancanza di risorse per il medio termine dove gli “spread”
facevano sì che le aziende non fossero in condizione di investire. Negli ultimi
incontri fatti con gli istituti bancari sembrerebbe percepirsi una piccola inversione
di tendenza. Una inversione necessaria perché se non riusciamo non soltanto a
dare liquidità, ma soprattutto a far sì che
le aziende che ancora vogliono investire investano con dei tassi che possano essere
assorbiti dalla marginalità che si è estremamente ridotta in questi anni, sarà
sempre più complicato superare questo momento critico. Vedo che anche la
Regione sta muovendosi nei confronti dei Confidi non soltanto sul fronte dei
contributi alle aziende, ma anche nell’ottica di migliorare l’organizzazione di
questo fortissimo strumento di concessione del credito.
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