8 ottobre 2012

I Vignaioli indipendenti ottengono l'utilizzo dei tappi alternativi per i Vini Dop


Segnalo con piacere alcune news della Fivi, la Federazione dei Vignaioli indipendenti che, come molti sapranno, è presieduta dal valdostano Costantino Charrère i cui vini noti con l'etichetta Les Crêtes.


Tappi alternativi
La XIII Commissione Agricoltura ha accolto la proposta di FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, di inserire nel Decreto Ministeriale relativo alle “chiusure per i vini DOP” la possibilità di utilizzar tappi in materiali alternativi al sughero.

La proposta è stata presentata personalmente dal Presidente FIVI Costantino Charrère in occasione della Pubblica Audizione del 14 gennaio 2010 presso la XIII Commissione Agricoltura.
Al termine dell’iter legislativo, il 28 agosto scorso il DM è diventato esecutivo con la pubblicazione sul n. 200 della Gazzetta Ufficiale.


FIVI aveva rilevato nel documento quanto fosse vitale un’apertura all’innovazione tecnologica da parte della Commissione Agricoltura sull’argomento “chiusure per i vini DOP”, per evitare di creare un forte svantaggio competitivo alle aziende vitivinicole italiane rispetto ai competitor provenienti dalle nazioni emergenti, ove il tappo a vite in particolare è utilizzato liberamente per tutti i prodotti.
Grazie a FIVI d’ora in poi ogni singolo produttore potrà quindi scegliere se utilizzare tappi in sughero o tappi di altro genere, per tutti i suoi vini.

Sono utili i nuovi sistemi di sicurezza?
I Vignaioli Indipendenti porteranno il loro contributo al Ministero delle Politiche Agricole in occasione della Pubblica Audizione sulla questione “Sistemi di sicurezza contro le contraffazioni dei prodotti agricoli e alimentari”, ovvero su quanto previsto dall’Articolo 59 bis della Legge n.134 del 7 agosto 2012 a tutela del Made in Italy.
FIVI ha presentato,
attraverso i parlamentari Fiorio, Trappolino e Sani, un’interrogazione al Ministro Catania (Politiche Agricole) e al Ministro Moavero Milanesi (Affari Europei) sui nuovi sistemi di sicurezza “realizzati dall’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, basati prioritariamente su elementi elettronici o telematici…” previsti dall’Art. 59 bis e sui loro costi: il Comma 1 infatti disciplina che tali costi siano “a carico dei soggetti che si avvalgono dell’etichettatura”, quindi dei singoli produttori.


I Vignaioli Indipendenti sottolineano come gli attuali controlli nel settore vitivinicolo siano più che sufficienti e già particolarmente onerosi. Evidenziano anche i costi aggiuntivi, difficilmente sostenibili dalle imprese (soprattutto le piccole e medie del settore vino, dotate di organizzazione artigianale). Costi che ricadrebbero poi inevitabilmente sui consumatori.


FIVI di conseguenza ha chiesto al Ministro Catania di verificare la necessità di questi nuovi adempimenti e la convocazione di un tavolo di concertazione con associazioni di categoria e consorzi di tutela interessati. 

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