19 settembre 2014

Approvata la nuova Carta degli aiuti regionali 2014-2020


La Commissione europea ha approvato nei giorni scorsi la nuova Carta italiana degli aiuti di Stato a finalità regionale per il periodo 2014-2020, che individua le zone considerate “svantaggiate” per le quali è possibile concedere i cosiddetti “aiuti a finalità regionale”, volti ad incoraggiare gli investimenti da parte delle imprese che vi sono insediate. Il documento va quindi a sostituire la previgente Carta approvata nel 2007 e scaduta il 30 giugno scorso.
«La nuova carta degli aiuti a finalità regionale dell'Italia promuove la politica di coesione dell'Ue, contribuendo all'obiettivo di erogare aiuti di Stato più mirati ed efficaci. La carta consentirà alle autorità italiane di utilizzare misure di aiuto ben concepite per promuovere gli investimenti e rilanciare la crescita economica nelle zone meno sviluppate nel periodo 2014-2020», ha dichiarato Joaquín Almunia, Vicepresidente della Commissione e Commissario responsabile per la Concorrenza, in occasione dell’approvazione della Carta.

L’articolo 107, paragrafo 3 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) consente ai Paesi membri di concedere aiuti di Stato destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni meno sviluppate o con gravi livelli di sottoccupazione. Si tratta, in primo luogo, di regioni con un PIL pro capite inferiore al 75 per cento della media Ue.

In base al documento presentato dall'Italia, rientrano in questa prima categoria cinque Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), che saranno ammissibili agli aiuti a finalità regionale con un'intensità massima del 25 per cento per le grandi imprese (35 per cento per le medie e 45 per cento per le piccole).
Sempre ai sensi del Trattato, possono accedere ai contributi anche altre Regioni svantaggiate rispetto alla media nazionale (ma con un PIL pro capite superiore al 75 per cento della media europea), in cui sono ammesse intensità di aiuto pari al 10 per cento per le grandi imprese, 20 per cento per le medie e 30 per cento per le piccole. 

All'interno di questa seconda categoria (deroga ai sensi dell’art. 107.3.c del TFUE) che riguarda tutte le restanti Regioni italiane, nella nuova Carta, sono state individuate 25 zone del centro-nord, una delle quali interessa anche la Regione Valle d’Aosta.
L’individuazione di queste ultime zone è il risultato di un lungo negoziato nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Le Regioni hanno dovuto selezionare i territori da inserire nella mappatura sulla base di un plafond di popolazione assegnato dalla Commissione europea al Centro-Nord Italia,  pari a circa 3 milioni di abitanti (5,03 per cento della popolazione totale), ripartendosi tale plafond sulla base di criteri stabiliti dalla normativa europea.

A tal fine, hanno dovuto essere affrontate e risolte diverse criticità, dovute, in particolare, all'esiguità del numero di abitanti assegnato al nostro Stato, inferiore rispetto al reale fabbisogno, nonché all'applicazione dei nuovi criteri previsti per la selezione dei territori, più restrittivi e penalizzanti rispetto a quelli applicati in passato.
I risultati della ripartizione sono stati particolarmente favorevoli per la nostra Regione che, in un contesto di esiguità della popolazione attribuita all’Italia, ha ottenuto l’assegnazione di 25 mila abitanti, a fronte, tra l’altro, di un’assegnazione, nella precedente mappatura, notevolmente inferiore (8 mila abitanti circa).
Con questo risultato e attraverso il raggiungimento di un accordo con la Regione Piemonte, è stato possibile individuare un’area ammissibile agli aiuti a finalità regionale a cavallo delle due regioni, che va ad investire una grossa fetta del territorio valdostano, in specie del fondo valle, area in cui sono insediate la maggior parte delle imprese industriali. I Comuni interessati sono Pont-Saint-Martin, Donnas, Bard, Hône, Arnad, Lillianes, Issime, Verrès, Issogne, Champdepraz, Châtillon, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne e Pollein. L’area individuata si pone in continuità con quella contemplata nella previgente Carta, con il vantaggio che la superficie complessiva del territorio attualmente inserito nella nuova mappa è notevolmente aumentata.

«E’ questo un ottimo risultato per la nostra Regione – dichiara il Presidente della Regione Augusto Rollandin -. In un contesto in cui le possibilità di concedere aiuti alle imprese sono sempre minori, aver ottenuto la possibilità di inserire nella mappatura un’area così vasta del nostro territorio, decisamente notevole se raffrontata alle aree individuate nelle altre Regioni del centro-nord, rappresenta il conseguimento di un importante obiettivo che si potrà tradurre in un’interessante opportunità per aiutare, nel prossimo futuro, le imprese valdostane».

L’Amministrazione regionale avrà la possibilità, utilizzando tale strumento, di istituire specifici regimi di aiuto per le imprese insediate o che vorranno insediarsi nei Comuni individuati. Le ricadute in termini di sostegno agli investimenti sul territorio valdostano non potranno, quindi, che essere positive.

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