Mercoledì 10 giugno si è svolta presso l'Aula magna dell'Università della Valle d'Aosta la tradizionale Giornata dell'Economia. A offrire ai presenti il quadro dello stato di salute dell'economia regionale è stata Maria Angela Buffa dell'Ufficio Studi della Chambre. Il suo intervento era stato preceduto da quello del Presidente della Chambre Nicola Rosset che ha rivolto un caloroso invito agli imprenditori a tornare ad investire.
Sono poi intervenuti Claudia Nardon, sempre della Chambre, Chiara Mauri e Patrick Vesan, entrambi dell'Università della Valle d'Aosta. Al termine dell'incontro è stato presentato il manifesto dei Giovani imprenditori valdostani di cui ho già scritto. (in proposito ti segnalo anche l'intervista di Edy Incoletti nell'ultima puntata di ImpresaVda di cui puoi riascoltarti il podcast).
Qui di seguito una sintesi della presentazione.
Per
il 2013 il PIL in
termini correnti della
Valle d’Aosta
ammonta a 4.721,9 milioni di euro e si registra in aumento rispetto
al 2012. Per lo stesso anno un valore
del PIL per abitante
di 36.832,4 euro colloca la Valle d’Aosta in seconda posizione a
livello nazionale. Rispetto al 2013 il valore
aggiunto a prezzi
correnti (4.104,3 milioni di euro) si registra in incremento e, per
branca di attività, l’aumento è da ricondurre in primo luogo ai
servizi. La spesa
per consumi finali delle famiglie
ammonta a 2.826 milioni di euro, rispetto al 2013 è
in diminuzione. Per reddito
disponibile lordo pro-capite
(21.377,1 euro), sebbene in diminuzione, la Valle d’Aosta continua
ad essere la prima regione dal 2010.
La
partecipazione al mercato
del lavoro si mantiene
elevata: il tasso di attività 15-64 anni è al 72,8% (Nord Ovest
70,5%) ed è in aumento. Sono aumentati sia gli occupati (+0,7%) ma
anche le persone in cerca di occupazione (+10,2%); l’industria
(manifatturiero e costruzioni), dopo la contrazione dell’anno
precedente, ha assorbito in misura superiore l’aumento degli
occupati (+4,3%) ma il singolo comparto delle costruzioni ha ancora
subìto una contrazione (-9,8%). Il tasso di disoccupazione è
ancora aumentato (8,9%) anche se si mantiene più basso di quello
del Nord-Ovest (9,3%) e si è incrementato particolarmente per gli
uomini (quasi un punto percentuale). Le ore autorizzate di cassa
integrazione guadagni sono state più di 1,2 milioni, la quota più
elevata degli ultimi quattro anni e rispetto al 2013 sono aumentate
del 7,3%.Le esportazioni hanno segnato un risultato molto positivo (+6,1%), riportando una performance superiore a quella rilevata a livello nazionale (+2,0%) e per la macro area Nord Ovest (2,2%). Il manifatturiero ha registrato un incremento del 6% e al suo interno le vendite dei prodotti della siderurgia, prima merce per valore dell’export, si sono incrementate dell’8,7%. Le principali destinazioni rimangono i paesi limitrofi (Francia e Svizzera) ma si segnala un particolare incremento dei flussi verso gli Stati Uniti.
La domanda turistica ha evidenziato un miglioramento: le presenze di turisti in Valle d’Aosta sono aumentate di circa lo 0,2% e il numero degli arrivi dell’1,4% (nel 2013 si erano rispettivamente contratti del 5,9% e 3,7%) e per entrambi i flussi la componente straniera si è registrata in incremento.
Altra nota positiva è emersa sul fronte del credito: la consistenza dei depositi bancari e del risparmio postale in Valle d’Aosta è nel complesso aumentata del 4,1%, gli impieghi bancari sono aumentati dell’1,9% e il numero affidati nel 2014 si è particolarmente ridotto.
Nel 2014 la base imprenditoriale si è nuovamente contratta, ma in maniera meno accentuata a quanto avvenuto dodici mesi prima. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni si è mantenuto negativo ma rispetto al 2013 sono calate le cessazioni, anche se il tasso di mortalità risulta ancora superiore al dato medio del Nord Ovest e al nazionale. Riguardo alla natura giuridica delle imprese, la crescita delle società di capitali riprende vigore (+2,2% dopo lo 0,3% scorso) mentre le altre tipologie risultano in calo. Il calo più rilevante è stato riportato dalle costruzioni che hanno perso 114 imprese (-4,1%). Anche l’industria e i servizi alle imprese sono stati in flessione (rispettivamente -2,4% e -1,4%) ma in compenso sembra essersi arrestata l’emorragia delle imprese agricole. Le imprese artigiane si sono contratte del 3,6% e, anche in questo caso, il settore più colpito è stato quello delle costruzioni (-108 unità pari al -5,0%).
La crisi dilagante non pare avere però eroso la capacità di innovare; le start up innovative, a cui è riservata una sezione speciale del Registro Imprese, per la quasi totalità appartengono al settore dei servizi ed in particolare dei servizi avanzati (produzione di software, R&S, servizi ICT, studi di ingegneria e altre attività professionali, scientifiche e tecniche). La loro incidenza sulle società di capitale è circa lo 0,5%, superiore a quella rilevata per il Nord Ovest (0,28%) e per l’Italia (0,25%).
Sul sito della Chambre trovi tutte le slides.
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