Questa mattina il Direttore della filiale di Aosta di Banca d'Italia Gennaro Maria Argirò ha presentato con il suo staff ai giornalisti il nuovo rapporto su "L'Economia della Valle d'Aosta". Propongo come al solito la tradizionale sintesi e rinvio al Corriere della Valle di questa settimana per ulteriori approfondimenti.
Nel 2014 l’attività economica in Valle d’Aosta è rimasta complessivamente debole. Secondo le stime preliminari di Prometeia il PIL è ulteriormente sceso, anche se in misura contenuta (-0,2per cento).
Sull’andamento dell’anno ha continuato a influire negativamente la perdurante debolezza della domanda interna. L’impulso espansivo fornito dalla crescita di quella estera è stato limitato dalla bassa propensione all’esportazione dell’economia regionale.
Nel terziario l’attività si è mantenuta su livelli contenuti. La lieve ripresa dei consumi delle famiglie non è stata sufficiente a recuperare la riduzione dell’anno precedente. Il comparto turistico ha fatto registrare una sostanziale stabilità delle presenze: alla flessione della componente italiana si è associata una significativa ripresa di quella estera. Il settore delle costruzioni ha continuato a risentire del negativo andamento della domanda di lavori pubblici e del mercato residenziale.
Nell’industria l’attività è rimasta debole e gli investimenti hanno riflesso l’andamento della congiuntura e l’ampia capacità produttiva inutilizzata. L’occupazione è tornata a crescere. Tuttavia, il recupero della domanda di lavoro non è stato sufficiente ad assorbire la cre-scita dell’offerta; il tasso di disoccupazione è così ulteriormente aumentato.
Nel 2014 il credito alle imprese ha continuato a ridursi, sebbene in misura meno intensa rispetto all’anno precedente. Vi ha ancora influito la debolezza della domanda, in presenza di un lieve allentamento dell’offerta. Per contro, il credito alle famiglie consumatrici ha ripreso a crescere. Le nuove sofferenze in rapporto ai prestiti hanno fatto registrare un ridimensionamento nell’anno; tuttavia, la perdurante debolezza della congiuntura si è riflessa in un ulteriore aumento dell’incidenza delle partite deteriorate diverse dalle sofferenze.
I depositi bancari delle famiglie consumatrici sono rimasti sostanzialmente stabili, come nell’anno precedente. Per contro, il valore ai prezzi di mercato dei titoli a custodia presso il sistema bancario si è ridotto, pur in presenza di una significativa espansione della componente dei fondi comuni di investimento.
Qui trovi il testo integrale del rapporto.
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