12 ottobre 2018

Dino Planaz (#Arev): «La Dop non basta più»

Questa settimana proponiamo l'intervista a Dino Planaz, da pochi mesi alla guida dell’Arev, l’associazione degli allevatori valdostani.

Un passaggio di testimone arrivato un po’ all’improvviso...
Diciamo che se mi avessero detto un ano e mezzo fa che oggi sarei stato il Presidente degli allevatori non ci avrei creduto. Sono entrato come componente del direttivo poi per una serie di coincidenze fortuite mi sono ritrovato vice e, infine, presidente. Detto questo era chiaro che molti obiettivi fossero già condivisi, ad esempio la valorizzazione dei prodotti e di tutto ciò che oggi può garantire il mantenimento delle aziende agricole in Valle d'Aosta, da tempo messo a dura prova. Inoltre ci proponevamo un occhio di riguardo ai giovani.

Lei era già vice quindi la continuità non si discute, quale può essere però il suo particolare contributo da Presidente?
Ritengo che già portare avanti i progetti iniziati con il mio predecessore Chadel insieme a tutto il direttivo sia un grossoimpegno. Attualmente stiamo lavorando sulla valorizzazione del latte, prosegue l'impegno sulla differenziazione dei prodotti e avevamo ipotizzato una certificazione di IGP di latte valdostano che tuttora sta andando avanti. Riscontriamo qualche problematica sulla logistica, sui trasporti, su come far arrivare il nostro prodotto alla giusta clientela, un prodotto che magari può essere più richiesto al di fuori dei confini regionali. Siamo anche alla ricerca di qualche azienda che ci aiuti a portare a termine questo progetto. Anche la valorizzazione della carne. C'è in corso un progetto interreg e anche qui lavoreremo sulla promozione in modo da far conoscere di più il nostro prodotto. In Valle d'Aosta l'ostacolo maggiore non è avere un prodotto di qualità, che già c'è, ma spiegare alla gente come realizziamo questo prodotto, quanto è genuino, dove lo facciamo. Aspetti che spesso diamo per scontati ma al produttore interessano.

Il settore vive un momento critico. A cosa stavate lavorando come direttivo?
Il nostro punto di forza per anni è stata la Dop che tutela il marchio fontina. Oggi purtroppo questa non riesce a garantire la liquidità necessaria affinché le aziende possano affrontare le spese per produrre un ottimo prodotto di qualità. Cosa che avviene per le altre Dop. Altrove, e parlo di Francia, ma pure Italia il litro di latte può arrivare anche a costare 90 centesimi. Noi essendo pure una zona di montagna con aziende piccole, frammentate e costi di produzione più elevati se già raggiungessimo questi traguardi saremmo a buon punto, anche se forse non basterebbe ancora per garantire la funzionalità vera e propria dell'azienda.

Si parla spesso del problema del prezzo del latte, ma anche quello dei bovini in passato è stato oggetto di dibattito…
Secondo me valorizzando al massimo il prezzo del latte di conseguenza crescerebbe anche quello della carne o comunque dell'animale di allevamento. Oggi questa richiesta non c'è in quanto non c'è un guadagno che incentivi a fare più prodotto.

Il problema dei pagamenti Agea sembra il Duomo di Milano...
Non possiamo dire che la situazione sia molto migliorata. Ci sono ancora aziende che devono percepire premi dal 2015 e non hanno addirittura incassato nessun premio ad oggi. Questo chiaramente crea molta difficoltà nelle aziende. In tutti questi anni che abbiamo notato un forte calo di aziende risulta molto accentuato nei periodi di riorganizzazione del PSR o dei premi Pac. Quando non si è tempestivi nei pagamenti le aziende più in difficoltà gettano la spugna.

Il binomio agricoltura-turismo quanto è slogan e quanto può dare un futuro al settore?
Più che slogan è tutto per la nostra regione. Un'azienda agricola che fa bene il suo lavoro, produce un prodotto di qualità e conserva bene il proprio territorio è una bella cartolina per il turista per la regione dove questa azienda opera. Per questo puntiamo anche ad incentivare il consumo del nostro prodotto in loco.

Iniziative da segnalare per il 2019?
Abbiamo già tanto da portare avanti, basta soltanto pensare alle rassegne. Noi siamo una associazione che spiega quanto è importante la nostra razza, i nostri prodotti, il nostro territorio. Saremo anche molto attenti alla programmazione del nuovo Psr, della nuova Pac affinché non ci ritroviamo di nuovo a non riuscire a fare i pagamenti agli agricoltori, cioè che anche chi sta dietro ad una pratica di domanda di un fascicolo aziendale non incontri le stesse difficoltà di adesso di erogazione dei fondi.

Un sogno imprenditorial-associativo per il settore zootecnico da realizzare?
Il sogno è portare gli allevatori ad un guadagno dignitoso per avere la possibilità di svolgere il proprio lavoro bene e in tranquillità.

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