31 luglio 2009

ImpresaVda sale in cattedra: il caso Maison Bertolin (2)

Seconda puntata per la tesina di Cristina Bracco sulla Maison Bertolin. Qui trovate la prima. Domani ci sarà l'ultima

STRATEGIE DI SVILUPPO


L’azienda da almeno un ventennio si è mossa verso la conquista dei mercati esistenti perseguendo una politica di strategia di differenziazione. Lo dimostrano l’azione di differenziare il suo prodotto attribuendogli
caratteristiche distintive per il cliente finale; oltre al prodotto leader, il Lard d’Arnad DOP, sono oltre trenta le tipologie di salumi prodotte e commercializzate. Inoltre in considerazione dei mutamenti e delle tendenze
del mercato alimentare e con un occhio all’allargamento del mercato della piccola ristorazione della Valle d’Aosta la Maison Bertolin ha lanciato nel 2005 la sfida dei prodotti da freezer con la produzione delle 5 referenze della nuova linea «Cuisine de la Maison», piatti pronti in monoporzione di ricette tipiche valdostane. La voglia di espandersi e di diversificarsi sono testimoniate anche dalla costruzione, adiacente l’attuale stabilimento, di un caseggiato destinato alla lavorazione dell’olio di noce, Dinus Donavit. Un
prodotto unico perché ottenuto dalla prima spremitura a freddo di noci valdostane. Sul mercato sono state immesse recentemente circa 5000 bottiglie e ben 2000 sono state esportate negli Stati Uniti. La passione degli americani per l’olio valdostano nasce dalle sue particolarità dietetiche in perfetta sintonia con le abitudini alimentari statunitensi, da sempre impegnati nella lotta all’obesità, sottolineando che il settore della distribuzione e della ristorazione mirano a scelte di campo ben precise.

E’ chiara la consapevolezza della irriducibile necessità di ricercare nuovi percorsi di mercato per lo sviluppo del sistema agroalimentare, in grado di valorizzare la dimensione locale, territoriale e artigianale della produzione. Su questo tema sarebbe interessante aprire un ampio dibattito profondamente intrecciato con quello dello sviluppo rurale. Diversi spunti possiamo coglierli attraverso l’attività operativa della Maison Bertolin da sempre consapevole dell’importanza della sinergia con altre componenti dell’economia e del territorio. Gran parte delle materie utilizzate per la trasformazione della carne (erbe aromatiche) o la varietà di ortaggi impiegati per la produzione dei salumi e dei piatti pronti (patate, barbabietole, ecc.) vengono coltivati in loco favorendo lo sviluppo delle aree rurali insieme ad una rivitalizzazione delle colture tipiche. Così il prodotto che esce dallo stabilimento Bertolin possiede tutte quelle caratteristiche che lo valorizzano conferendogli i requisiti di unicità e tipicità essendo prodotto in un territorio geograficamente definito, elemento indispensabile la presenza del legame tra prodotto e territorio.
Altre componenti fanno sì che il prodotto tipico Bertolin sia apprezzato sul mercato, che, oltre alle caratteristiche delle diverse fasi della filiera (materie prime, trasformazione, stagionatura, conservazione), mi riferisco a quei requisiti contenuti nel disciplinare di produzione che consentono di identificare, di differenziare e di certificare la qualità del prodotto. Questi requisiti sono indispensabili per far valere il proprio vantaggio competitivo. E si sa, sulla salumeria i controlli sono severi. Il sistema coincide con quello previsto per le DOP del «Prosciutto di Parma» o del «Prosciutto San Daniele» di cui il disciplinare richiede i medesimi requisiti genetici, metodi di allevamento e di alimentazione dei suini, con una restrizione dei territori circa l’origine, limitati alle regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta. Il sistema di controllo specifico, invece, riguarda il collaudo del prodotto (autorizzato Ineq) dopo la verifica dei requisiti organolettici, qualitativi e tecnico-produttivi. Il collaudo si conclude con l’apposizione del contrassegno di certificazione che identifica ogni singolo prodotto.
L’applicazione dei sistemi di controllo e certificazione che consentono la completa rintracciabilità del prodotto DOP, offrono la sicurezza in ordine all’origine della materia prima e al processo di trasformazione dei prodotti. La Maison Bertolin ha ottenuto oltre alla DOP, la certificazione di Qualità ISO 9001:2001, la certificazione secondo lo standard IFS1. Si tratta sicuramente di un vantaggio competitivo per l’azienda con costi diversi da quei prodotti di un altro sistema ed inoltre è una efficiente strategia aziendale per
differenziare la propria produzione da quella dei concorrenti consentendo a Bertolin di applicare un premium price.

Per ciò che riguarda lo sviluppo tecnologico i magazzini delll’azienda Bertolin sono gestiti per mezzo di un innovativo sistema informatico, che garantisce la completa tracciabilità del prodotto, dalle materie prime al
prodotto finito. Ma la produzione di salumi è tradizionale e al contempo complessa, contemplando molte operazioni specifiche, legate ad una eredità manuale. Lo testimonia il solo Lard la cui produzione avviene quasi interamente manualmente, tutte le attività, dal taglio alla salatura, oppure alla estenuante e lunga operazione di pelatura delle patate lessate impiegate per i “boudin”, incidono sul prezzo finale del prodotto.

Da uno sguardo al marketing e alle vendite operate dalla Maison Bertolin si evince che i «prodotti tipici» stanno vivendo una stagione straordinaria e sono parte di un successo economico e commerciale che premia sempre più i prodotti agroalimentari con un alto tasso di qualità. Si può dire che se 20 anni fa i cultori dei prodotti tipici costituivano un piccolo club che copriva una quota di mercato irrilevante, dieci anni dopo erano diventati una nicchia interessante, ed oggi rappresentano il segmento col più alto potenziale di
sviluppo dell’intero mercato agroalimentare, tant’è vero che sia i grandi produttori che la grande distribuzione vi dedicano crescenti risorse ed attenzioni. Ben consapevoli, e possiamo affermare anche fortunati, lo sono
stati Marilena e Guido che si sono fatti attendere mesi e mesi da Esselunga che ambiva ad «ospitare» fra i suoi scaffali il prodotto leader Bertolin. Così è successo anche fra altri della catena distributiva (Gros Cidac agli esordi, Carrefour e Italy recentemente) che contrariamente a quello che avviene nel mercato, sono stati i titolari dell’azienda ad essere contattati.

Un ruolo importante lo ha giocato anche la Regione autonoma Valle d’Aosta che fin dagli esordi è stata attenta allo sviluppo della Maison e che, per mezzo dell’assessorato all’agricoltura e al turismo, ha promosso, attraverso le importanti fiere espositive in tutto il mondo e i grandi eventi, le eccellenze di Maison Bertolin.

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