Che cosa unisce la struttura polivalente di Antey- St-André, l’edificio degli sport popolari di Brissogne, la struttura fotovoltaica presso l’Environment Park di Torino e la sede della Comunità
del Grand Combin? Il marchio Chenevier. Sono infatti tutte strutture realizzate dall’azienda di Charvensod oggi di proprietà della famiglia Frutaz (con una partecipazione del Gruppo altoatesino Rubner e una più piccola di Edy Cuaz, da sempre a fianco dei proprietari). La Chenevier, con una storia trentennale alle spalle, si occupa della realizzazione e messa in opera di strutture in legno massiccio e lamellare e del commercio al dettaglio di legname. Sul mercato
valdostano per il legno lamellare, materiale molto resistente ma allo stesso tempo particolarmente elastico e leggero e quindi utilizzabile con sicurezza nel settore delle costruzioni, l’azienda occupa una posizione di leader, essendo stata 20 anni fa la prima a portare questo tipo di produzione in Valle. La Chenevier vende gran parte della propria produzione in Valle d’Aosta.
In Valle infatti il legno lamellare e massiccio sono molto utilizzati sia nell’edilizia pubblica che in quella privata perché ben si sposa con il territorio montano ed è un’ottima alternativa,
anche per il suo basso impatto ambientale, al cemento armato e all’acciaio. Oltre che nelle tradizionali abitazioni private troviamo strutture con questo materiale in municipi, piscine,
edifici polifunzionali di piccoli comuni di montagna.
«Attualmente uno dei nostri lavori più importanti – spiega Luca Frutaz con il padre Amato alla guida della società – è l’ampliamento del rifugio Città di Mantova di Gressoney-La Trinité a
3500 metri di quota. E la domanda di legno in Valle d’Aosta è in continua crescita in quanto si tratta di un materiale, naturale, riciclabile, eco-compatibile che favorisce il risparmio energetico. Ultimamente i volumi dei lavori realizzati per la committenza privata sono pari a quelli di quella pubblica». La crescita di interesse è testimoniata anche sul fronte dei fatturati. Nell’ultimo triennio la Chenevier è passata dai 3,5 milioni di euro del 2005 agli ormai certi 5 del 2007». «A partire dal 2006 – prosegue Frutaz – ci siamo impegnati in investimenti particolarmente consistenti mirati a far crescere i nostri livelli di produzione. Nel 2006 abbiamo acquistato un centro di taglio a controllo numerico che ci permette di uscire con il cosiddetto tetto pre-tagliato. Significa che sul cantiere i travi arrivano tagliati su misura e il montaggio è più veloce, più preciso e di migliore qualità. Così abbiamo potuto sviluppare più commesse mantenendo quasi inalterati i nostri livelli occupazionali pari a circa 25 persone. E’
l’unico impianto automatico per il settore legno-costruzioni presente in Valle d’Aosta e ha richiesto un investimento di 300 mila euro oltre alla formazione di personale tecnico e operatori». «Da sempre - prosegue Frutaz - , oltre a offrire ai nostri clienti i migliori materiali e le lavorazioni più accurate, il nostro punto di forza è l’assistenza tecnica che siamo in grado di offrire nello sviluppo delle strutture che realizziamo. Oggi questo è più che mai fondamentale,
poiché siamo alla vigilia dell’entrata in vigore nel 2008 delle norme tecniche per le costruzioni in legno, recepimento dei codici di calcolo europei, che renderanno obbligatorie la progettazione accurata e il collaudo del legno per uso strutturale».
Ma la crescita dei volumi non sembra destinata ad interrompersi. «In effetti nel 2008 intendiamo acquisire un impianto a controllo numerico per la produzione di profili in legno. La spesa sarà di circa 150 mila euro». Ma in realtà l’investimento più grosso deve ancora arrivare
ed è un sogno nel cassetto rinviato da tempo. «Siamo fortemente interessati – conclude - ad acquistare l’area industriale oggi di proprietà regionale dove attualmente si trova l’azienda.
Da un lato in quanto è chiaramente motivo di orgoglio per un imprenditore essere proprietario delle mura della propria azienda e dall’altro poiché si tratta di un investimento che ci dà più
credibilità a nei confronti degli istituti di credito. E’ un obiettivo che vogliamo assolutamente raggiungere nel breve termine». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 15 novembre 2007)
del Grand Combin? Il marchio Chenevier. Sono infatti tutte strutture realizzate dall’azienda di Charvensod oggi di proprietà della famiglia Frutaz (con una partecipazione del Gruppo altoatesino Rubner e una più piccola di Edy Cuaz, da sempre a fianco dei proprietari). La Chenevier, con una storia trentennale alle spalle, si occupa della realizzazione e messa in opera di strutture in legno massiccio e lamellare e del commercio al dettaglio di legname. Sul mercato
valdostano per il legno lamellare, materiale molto resistente ma allo stesso tempo particolarmente elastico e leggero e quindi utilizzabile con sicurezza nel settore delle costruzioni, l’azienda occupa una posizione di leader, essendo stata 20 anni fa la prima a portare questo tipo di produzione in Valle. La Chenevier vende gran parte della propria produzione in Valle d’Aosta.
In Valle infatti il legno lamellare e massiccio sono molto utilizzati sia nell’edilizia pubblica che in quella privata perché ben si sposa con il territorio montano ed è un’ottima alternativa,
anche per il suo basso impatto ambientale, al cemento armato e all’acciaio. Oltre che nelle tradizionali abitazioni private troviamo strutture con questo materiale in municipi, piscine,
edifici polifunzionali di piccoli comuni di montagna.
«Attualmente uno dei nostri lavori più importanti – spiega Luca Frutaz con il padre Amato alla guida della società – è l’ampliamento del rifugio Città di Mantova di Gressoney-La Trinité a
3500 metri di quota. E la domanda di legno in Valle d’Aosta è in continua crescita in quanto si tratta di un materiale, naturale, riciclabile, eco-compatibile che favorisce il risparmio energetico. Ultimamente i volumi dei lavori realizzati per la committenza privata sono pari a quelli di quella pubblica». La crescita di interesse è testimoniata anche sul fronte dei fatturati. Nell’ultimo triennio la Chenevier è passata dai 3,5 milioni di euro del 2005 agli ormai certi 5 del 2007». «A partire dal 2006 – prosegue Frutaz – ci siamo impegnati in investimenti particolarmente consistenti mirati a far crescere i nostri livelli di produzione. Nel 2006 abbiamo acquistato un centro di taglio a controllo numerico che ci permette di uscire con il cosiddetto tetto pre-tagliato. Significa che sul cantiere i travi arrivano tagliati su misura e il montaggio è più veloce, più preciso e di migliore qualità. Così abbiamo potuto sviluppare più commesse mantenendo quasi inalterati i nostri livelli occupazionali pari a circa 25 persone. E’
l’unico impianto automatico per il settore legno-costruzioni presente in Valle d’Aosta e ha richiesto un investimento di 300 mila euro oltre alla formazione di personale tecnico e operatori». «Da sempre - prosegue Frutaz - , oltre a offrire ai nostri clienti i migliori materiali e le lavorazioni più accurate, il nostro punto di forza è l’assistenza tecnica che siamo in grado di offrire nello sviluppo delle strutture che realizziamo. Oggi questo è più che mai fondamentale,
poiché siamo alla vigilia dell’entrata in vigore nel 2008 delle norme tecniche per le costruzioni in legno, recepimento dei codici di calcolo europei, che renderanno obbligatorie la progettazione accurata e il collaudo del legno per uso strutturale».
Ma la crescita dei volumi non sembra destinata ad interrompersi. «In effetti nel 2008 intendiamo acquisire un impianto a controllo numerico per la produzione di profili in legno. La spesa sarà di circa 150 mila euro». Ma in realtà l’investimento più grosso deve ancora arrivare
ed è un sogno nel cassetto rinviato da tempo. «Siamo fortemente interessati – conclude - ad acquistare l’area industriale oggi di proprietà regionale dove attualmente si trova l’azienda.
Da un lato in quanto è chiaramente motivo di orgoglio per un imprenditore essere proprietario delle mura della propria azienda e dall’altro poiché si tratta di un investimento che ci dà più
credibilità a nei confronti degli istituti di credito. E’ un obiettivo che vogliamo assolutamente raggiungere nel breve termine». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 15 novembre 2007)
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