Barack Obama è il 44° presidente degli Stati Uniti. Su questo giorno ho già scritto nei mesi passati e scriverò nei prossimi giorni (ad esempio sul Corriere della Valle di venerdì). Ma non oggi.
1 commenti:
Anonimo
ha detto...
Nothing is impossible. In un'epoca carica di pragmatismo, dell'affermazione dell'apparire sull'essere la vittoria di Obama rimette le carte in gioco, le mescola in un mazzo che oggi credevamo sconosciuto perchè è quello della speranza che vince sulla realtà. Una cosa che sembra impossibile soprattutto se calata in quella realtà statunitense che abbiamo sempre visto come lo schiacciasassi degli ideale e come il trionfo del consumismo più sfrenato. Obama è un prodotto nuovo che luccica sugli scaffali dell'ipermercato del nuovo mondo. Un prodotto sul quale molti hanno investito e non potrebbe essere altrimenti considerate le cifre astronomiche che sono state investite nella campagna elettorale. Un apparente controsenso ma nel contempo un evidente successo popolare. Vi sono oggi 2 pensieri che convivono in questa vittoria. Da un lato l'estremismo opportunista verso valori considerati ormai merce introvabile; l'utilizzo sfrenato e senza pudore di un desiderio collettivo di cambiamento morale mondiale; dall'altro la volontà di rilancio consapevole e concreto verso quei valori di sviluppo ragionato e eco-compatibile che sono e rimarranno unici caposaldi di una armoniosa convivenza fra le genti e il mondo che ci ospita. Ha vinto un sogno ed è nostro dovere crederci prima di constatare che potrebbe diventare un incubo. Graziano
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1 commenti:
Nothing is impossible.
In un'epoca carica di pragmatismo, dell'affermazione dell'apparire sull'essere la vittoria di Obama rimette le carte in gioco, le mescola in un mazzo che oggi credevamo sconosciuto perchè è quello della speranza che vince sulla realtà.
Una cosa che sembra impossibile soprattutto se calata in quella realtà statunitense che abbiamo sempre visto come lo schiacciasassi degli ideale e come il trionfo del consumismo più sfrenato.
Obama è un prodotto nuovo che luccica sugli scaffali dell'ipermercato del nuovo mondo.
Un prodotto sul quale molti hanno investito e non potrebbe essere altrimenti considerate le cifre astronomiche che sono state investite nella campagna elettorale.
Un apparente controsenso ma
nel contempo un evidente successo popolare.
Vi sono oggi 2 pensieri che convivono in questa vittoria.
Da un lato l'estremismo opportunista verso valori considerati ormai merce introvabile; l'utilizzo sfrenato e senza pudore di un desiderio collettivo di cambiamento morale mondiale; dall'altro la volontà di rilancio consapevole e concreto verso quei valori di sviluppo ragionato e eco-compatibile che sono e rimarranno unici caposaldi di una armoniosa convivenza fra le genti e il mondo che ci ospita.
Ha vinto un sogno ed è nostro dovere crederci prima di constatare che potrebbe diventare un incubo.
Graziano
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