Da sinistra Cesare Grappein, Maurizio Goi, Eugenio Salmin e Aldo Zappaterra |
Un fondamentale osservatorio sull’andamento dell’economia valdostana sono le associazioni di categoria che quotidianamente si confrontano con i problemi di chi fa impresa in questa regione. In Valle d’Aosta un ruolo importante è rivestito dal mondo artigiano che nel 2009 contava circa 4200 imprese registrate nell’Albo artigiani, la maggior parte delle quali iscritte ad una delle tre associazioni operanti sul territorio valdostano: l’Associazioni artigiani della Valle d’Aosta, Confartigianato e la Confederazione nazionale artigiani (Cna). Proprio da quest’ultima associazione parte la nostra inchiesta per capire come la nostra regione stia affrontando questa difficile crisi economica. Cna ha da pochi mesi un nuovo presidente Maurizio Goi, eletto nel mese di settembre all’unanimità: Goi, 34 anni, già responsabile del settore autoriparatori raccoglie il testimone dal presidente uscente Giuseppe Censi, designato presidente onorario. «Saro il presidente di tutti gli associati - aveva annunciato all'assemblea - mettendomi a disposizione per ascoltare e confrontarmi. Oggi, con la crisi che condiziona l'economia, le associazioni di categoria hanno ancora più ragione di esistere che in passato». Un ragionamento che lo ha portato ancora più lontano tanto che nei giorni scorsi con Eugenio Salmin, presidente di Confartigianato, ha siglato un accordo storico in base al quale Cna e Confartigianato si coalizzano per offrire un maggior numero di servizi, caratterizzati anche da una più elevata qualità, a tutto il mondo artigiano indipendentemente dal fatto che sia iscritto all’uno o all’altra associazione. Un evento storico di cui ci racconta Cesare Grappein, da alcuni anni direttore di Cna.
A cosa si deve una simile armonia?
In realtà la collaborazione stretta fra tutte le associazioni è già stata sancita a livello nazionale da quella che nel settore viene chiamato il “patto di Caprinica”. Sull’onda di quell’accordo le sezioni valdostane di Cna e Confartigianato hanno deciso di unirsi per quanto riguarda l’erogazione dei servizi rivolti a imprese e lavoratori autonomi. Questo - oltre a comportare economie di scala per noi molto importanti - ci permette di potenziare ulteriormente la gamma dei servizi offerti. Oggi con questa collaborazione siamo in grado di fornire direttamente i servizi alle imprese, cioè sicurezza sul lavoro, privacy, igiene alimentare, gestione di sistemi sicurezza, qualità e ambiente, consulenze di tipo gestionale, economico-finanziario. Insomma con un unico referente e a condizioni agevolate – che le associazioni devono offrire – le imprese possono avere tutti i servizi utili alle loro necessità imprenditoriali. Viene mantenuta – del resto non si potrebbe fare altrimenti – l’identità politica di ogni associazione però anche di fronte all’interlocutore pubblico si presenterà soltanto una voce e non due, a volte, purtroppo, nel passato perfino in contraddizione tra loro. La rappresentanza passa dunque da 1300 a 2600, cioè oltre il 50% delle aziende iscritte all’Albo Artigiani.
E l’associazioni artigiani?
I nostri rapporti nei suoi confronti non mutano. Continueremo a collaborare come abbiamo fatto fino ad oggi.
Un primo esempio di questa collaborazione?
Senz’altro la nascita di VerispVda srl.
Di cosa si tratta?
E’ una società di servizi dove sono presenti entrambe le associazioni con alcuni professionisti che da sempre collaborano con il mondo artigiano. Per la Valle d’Aosta si occuperà di assistere le aziende nel rispetto delle pesanti disposizioni del decreto 462 del 2001, quello che prevede l’obbligatorietà della verifica biennale o quinquennale degli impianti di messa a terra degli edifici. Ad Aosta fino ad ora non c’era una struttura di questo tipo e ad oggi era terra di conquista di società con sede al di fuori del territorio valdostano. Noi attualmente siamo in fase di accreditamento presso il ministero e contiamo di essere operativi nel mese di aprile. Particolarmente entusiasti di questa iniziativa Usl e Ispes in quanto si trattava di una carenza che in Valle più che in altre regioni cominciava a farsi sentire. Ma ancora più felici noi e i nostri artigiani perché le sanzioni che l’Usl sta erogando per la mancanza di questa verifica iniziano ad essere superiori e pesanti. D’altra parte per molte aziende di piccole dimensioni i costi della verifica erano spesso proibitivi.
Ma quant’è la quantità di denaro che con questa scelta rimane in Valle?
Lo stesso Dpr che istituiva questi controlli precisava che le verifiche sono onerose e devono essere effettuate da tecnici autorizzati dal Ministero. E’ chiaro che il semplice fatto che già una legge usi il termine onerosa fa sì che qualunque ente accreditato si senta autorizzato a chiedere importi che – come ho già detto – si rivelavano spesso insostenibili per il piccolo artigiano, per la piccola carrozzeria. La nostra decisione invece abbatterà il costo di questo intervento e garantirà nuove opportunità di lavoro perché, chiaramente, non saremo noi ad andare nelle aziende a fare le verifiche, ma avvieremo collaborazioni con aziende impiantiste operanti sul territorio regionale. Come del resto già avviene in quanto la società torinese che la fa da padrone nel settore fa fare il lavoro da un’azienda locale. Ovvaimente questa azione di intermediazione si paga. Da oggi però questo non accadrà più perché abbiamo formato due persone come verificatori, quindi in possesso delle abilitazioni e i nostri impiantisti potranno fare il loro intervento a condizioni di mercato senza dove riconoscere chissà quale importo a VerispVda. (continua...)
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