23 aprile 2011

Credito: alla Bcc Valdostana crescono Raccolta e Impieghi

La sede della filiale di Courmayeur
Nell’ultimo quinquennio i risparmiatori valdostani hanno fatto crescere i loro depositi del 10,8% contro una media del Nord Ovest del 5,5% e italiana del 6%, passando da 1767 milioni a 2.725. Curiosamente il contributo maggiore è giunto dalle attività produttive passate da 465 a 690 milioni: un +48,3 più che doppio rispetto al Nord Ovest (23,1%) e al resto d’Italia (23,6%). I depositi delle famiglie valdostane si sono invece sostanzialmente allineati con quelli dell’area del Nord Ovest (45,7 contro 45,5%). Crescita più rallentata (con una accelerazione più significativa fra 2009 e 2010) quella degli impieghi passati da 2.259 nel 2005 a 2.490 nel 2010: un +10,2% che non può competere con il 31% del Nord Ovest e il 32,8% italiano. Stabili le imprese (+7,7%), più attive le famiglie consumatrici (+37,8%). 


In questa crescita del settore il credito regionale si ritaglia una quota del 15% dietro le corazzate IntesaSanpaolo e Unicredit. La Bcc Valdostana (20 filiali e 130 dipendenti), guidata dal Presidente Martino Cossard, ha da poco approvato il bilancio che sarà sottoposto ai soci il 15 maggio. Dai primi dati disponibili la raccolta diretta tocca per la prima volta quota 519 milioni, un +4,9% che sancisce il trend positivo dell’istituto che già tra il 2008 e il 2009 aveva fatto registrare un +8,72%. Cresce ancora a due cifre il fronte degli impieghi: 430 milioni (+13,5%). Già tra il 2008 e 2009 l’aumento era stato del 18,4: da 320,38 a 378,95 milioni. Sostanzialmente stabile l’indiretta: 156 milioni contro i 157,39 del 2009. Unico neo il calo dell’utile netto di esercizio pari a 741mila euro. 


«Abbiamo registrato un calo del 58% - commenta Cossard – dovuto a maggiori accantonamenti e alla contrazione del margine di interesse. Non dimentichiamoci che nel 2010 c’è stato il fallimento di Eurotravel. Inoltre la nostra volontà di essere capillari sul territorio – che ha portato all’apertura degli sportelli di Saint-Marcel e Courmayeur e allo spostamento di quello di Chambave a Châtillon, pur mantenendo uno sportello di tesoreria a Chambave fornito di Bancomat al servizio di quella comunità – inevitabilmente influisce sui costi. Potremmo razionalizzarne la distribuzione, ma per noi è più importante essere il più possibile vicino al cliente».   
Cresce leggermente anche il patrimonio di vigilanza: da 42,8 a 43 milioni. Migliorano le sofferenze nette sui crediti pari all’1,07% e che fanno registrare una diminuzione dello 0,42%. «Il dato valdostano – commenta Cossard, che ricopre pure l’incarico di Presidente della sezione Abi della Valle d’Aosta – evidenzia una crescita delle sofferenze del 31% ed un rapporto sofferenze prestiti del 4,4%, un dato in linea con la media nazionale (4,5%) e superiore a quello dell’Italia Nord-Occidentale (3,5)». 


Sul 2011 la Bcc Valdostana intende sviluppare ancora di più la raccolta diretta. Più prudenza sugli impieghi che con i coefficienti di Basilea costringono ad impegnare patrimonio in maniera elevata. «Non dobbiamo dimenticarci che siamo una banca giovane che non ha ancora 30 anni di vita – conclude Cossard – non abbiamo un patrimonio ancora consolidato e, soprattutto, non essendo una spa tradizionale non possiamo fare aumenti di capitale. Stiamo comunque anche valutando  la possibilità di aprire una nuova filiale ad Aosta in modo da migliorare il nostro servizio nel capoluogo regionale». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 20 aprile 2010)

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